domenica 12 febbraio 2017

LUNEDI', ORE 10



Italia.
Qualunque citta' del bel paese, lunedì mattina, ore 10.
Le strade brulicano di gente che si muove, corre, sgomita, impreca, ha fretta, e' in ritardo, aspetta qualcuno, e' aspettata da qualcuno ecc.
Per non parlare di chi dalle 6 oppure dalle 8 e' in fabbrica a lavorare, per questa ragione non puo' essere in giro.
Il solito delirio che conosciamo bene.
Cuba.
Lunedì mattina alle 10, un qualunque lunedì mattina.
Qualunque citta' cubana, decidete voi.
Centinaia di persone sedute nei parchi, sui gradini, per terra, agli usci delle case, altre che bighellonano in giro per il centro, altre ancora che entrano nei negozi senza un cazzo da comprare, giusto per far passare il tempo.
Altre sedute nei vari piropos, con una quantita di lattine di birra vuote davanti tale che a me basterebbe per un anno.
In nessun paese al mondo esiste una cosi' alta percentuale di popolazione in eta' operativa....che non opera.
Non parlo di gente smunta dalla fame che, vista la non operativita', ha il problema di mettere insieme il pranzo con la cena.
Parlo di gente ben pasciuta, con la sua bella barriga in evidenza, pare che il problema alimentare sia stato ampiamente risolto.
Quando, in Italia, ci si lamenta del fatto che i cubani che arrivano nel bel paese, in linea generale e senza generalizzare, non abbiano voglia di fare una beata minchia occorre ricordarsi del fatto che, per 20/30/40 anni sono venuti su senza mai aver lavorato un solo giorno nel corso della loro esistenza.
Quando mi capita di entrare nel discorso a Cuba, con alcuni amici che mai hanno lavorato, la loro risposta, immancabile, e' che per 15/20 cuc al mese lavorare no da negocio.
Opinione assolutamente condivisibile non fosse che, oggi a Cuba, e' possibile lavorare por cuenta propria o al servizio di qualcuno por cuenta propria ad altre cifre.
Allo stesso modo, in Italia, e' possibile volendolo e senza metter troppi paletti, trovare un lavoro decoroso a cifre magari non eccelse ma che comunque sono meglio di nulla.
In palestra, dopo alcuni cambi, da qualche mese abbiamo una marocchina che ci fa le pulizie, 2 ore al giorno, dal lun al venerdì e un sabato al mese.
Salario dai 350 ai 400 euro al mese, ripeto 2 ore di lavoro al giorno, ore che finiscono alle 9.30 del mattino.
Italiane?
Ne abbiamo provata una per una settimana...lasciamo stare.
Ho una socia cubana, nessuna delle sue amiche si e' dimostrata interessata al lavoro, amiche che magari di lavoro non ne hanno.
Alla fine e' arrivata, mesi fa, una che ha realmente bisogno di lavorare, seria precisa e affidabile e ci sta' andando di lusso.
Ho un conoscente dalle mie parti che ha un'impresa edile, forse lo avevo gia' raccontato.
Un paio di anni fa assunse un cubano, lavori edili, alzarsi presto, il freddo e tutto il resto.
E' durato una settimana poi non si e' piu' fatto vedere.
Avrei altri esempi ma tutto parte da quei lunedi mattina alle 10 dove molti sono in giro senza un cazzo da fare.
Noi siamo stati allevati a pane e cultura del lavoro, fin da ragazzini abbiamo visto i nostri genitori darci l'esempio facendosi un mazzo cosi' tutto il santo giorno per tirare avanti la baracca.
Ci hanno spiegato che nulla e' gratis, tutto si deve conquistare e che nessuno nella vita ci regalera' mai nulla.
Loro sono cresciuti in un mondo differente, senza particolari esempi da seguire visto che e' probabile che i loro genitori, ammesso che fossero rintracciabili, maomeno avevano frequentato il loro stesso percorso.
Poco e male ma il loro paese si e' sempre occupato di loro dalla culla alla tomba, per loro concetti come dovere, impegno, affidabilita', credibilita' sono parole vuote e prive di significato.
Le cose stanno cambiando, per fortuna o purtroppo, ma alle 10 del mattino, di lunedì, vedo ancora tanta ma tanta gente in giro.

25 commenti:

  1. Se non hai mai lavorato in vita tua e' difficile iniziare a farlo a 40 anni. Giuseppe

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    1. Stai tranquillo che se nessuno ti paga piu' la cuenta....ti tiri su le maniche...

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  2. Finisce male per l’Italia, fra le lacrime di Sara Errani e l’impotenza di Francesca Schiavone, il primo turno del Gruppo II di Fed Cup al Palagalassi di Forlì: la Slovacchia si impone 3-1 e giocherà lo spareggio per salire nel World Group mentre l’Italia dovrà affrontare i play-out per evitare l’onta di un’ulteriore retrocessione nei gruppi di zona, la Serie C della Davis rosa, dopo quella dello scorso anno che dopo 18 stagioni ci era costato l’ addio al World Group.
    Lo si era capito già ieri, con l’1-1 a conclusione della prima giornata, che il match sarebbe stato più complicato del previsto. Francesca Schiavone aveva portato facilmente il primo punto sulla Schmiedlova, poi Sara Errani si era dovuta arrendere alla potenza della ventenne Rebecca Sramkova, la vera sorpresa di questo incontro. In apertura di giornata anche oggi è stata di nuovo Sara ad andare in difficoltà contro una ex top-player come Daniele Hantuchova, scesa però al n.252 Wta e quasi pre-pensionata.
    A complicare la giornata amarissima della romagnola, che giocava a venti chilometri da casa, è arrivato l’infortunio all’inguine che l’ha limitata nel secondo set e le ha strappato lacrime di rabbia e delusione già negli ultimi game, e poi nell’abbraccio con la capitana Tathiana Garbin dopo il durissimo 6-2 6-0. A darci il colpo di grazia è stata infine la grande prova di Rebecca Sramkova: diritti fulminanti, servizi martellanti, risposte che hanno lasciato spesso ferma la Schiavone, battuta 6-2 6-4 in appena un’ora e un quarto.
    Un tennis esplosivo, aggressivo (25 vincenti oggi, 44 ieri), quello della giovane slovacca, che vale molto più della sua attuale classifica (n.119) condito anche da diverse discese a rete e da tanta personalità, contro il quale la Schiavone non ha potuto più di tanto. La Leonessa ha abbozzato una rimonta nel finale, quando ha recuperato uno dei due break concessi nel secondo set, ma la Sramkova ha chiuso con autorità al turno successivo piazzando un ace. Ininfluente il doppio giocato a risultato acquisito. Con le nostre splendide veterane ormai al tramonto e sostitute per ora non a livello, il futuro del nostro tennis femminile ora tende decisamente al grigio.

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  3. Più che una sconfitta, un disastro. La peggior sconfitta interna dell’Italia nella storia del Sei Nazioni. L’Italia esce fra i fischi battuta 63-10 dall’Olimpico (28-10 il primo tempo) da un’Irlanda che non ha avuto pietà, attaccando dal primo minuto all’ultimo, segnando 9 mete, 4 nel primo tempo e 5 nel secondo – l’ultima a tempo abbondantemente scaduto - con due triplette di CJ Stander e Craig Gilroy, contro l’unica segnatura ottenuta dall’Italia con una meta di punizione al 32’ del primo tempo.
    Contro il Galles agli esordi gli azzurri avevano giocato un ottimo primo tempo, crollando nel secondo; contro i Verdi non sono mai stati in campo, andando sotto con tutti i reparti, e incassando persino una meta di pressione al 35’ del primo tempo in superiorità numerica per il giallo a Donnacha Ryan. Una meta che l’Irlanda ha voluto proprio per dimostrare la sua superiorità schiacciante. Conor O’Shea aveva chiesto di non mollare per ’80 minuti nel tentativo di scalare l’Everest irlandese, ma i suoi si sono arresi già al primo pendio. Per il ct di Limerick una umiliazione davanti ai suoi connazionali sicuramente durissima da digerire.
    Contro l’Irlanda capace di battere l’anno scorso gli All Blacks – anche se qui in edizione riveduta a causa degli infortuni – era difficile immaginare un’impresa, ma una batosta di queste dimensioni è un macigno sul nostro Sei Nazioni. Disintegrata fisicamente, surclassata sul piano della velocità e delle abilità individuali, l’Italia tocca uno dei suoi momenti più brutti in 17 anni di Torneo. E fra due settimane c’è l’Inghilterra a Twickenham.

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  4. hola! direi che questo dolce cazzeggio è una delle cose che gradiamo molto de la isla, questo essere rimasta fuori dal mondo almeno per certi versi. Anche se in capitale la cose è sempre diversa rispetto al resto del paese. chao Enrico

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    1. Beh....fare una mazza tutto il giorno non è proprio un dolce cazzeggio...

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  5. Cuba era l'unico posto al mondo dove , anche a non fare una beata fava , non morivi di fame . Con i muscoli e le ossa non indolenzite dal duro lavoro c'era tutto il tempo per studiar mecanicas , mirar fundillos e tirar piropos .
    Oggi la musica sta cambiando velocemente anche lì , per cui mi immagino che , a breve , dovranno fronteggiare la gran marea di gente troppo abituata a rascarse los huevos per iniziare a lavorare seriamente.

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  6. Per non parlare di quando, durante il Carnevale, la gente non va a lavorare per 7/10 giorni...

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  7. Caro Milco, senza voler offendere nessuno, che' noi italiani siamo molto suscettibili, trovo che forse, all'inizio del tuo pezzo, sarebbe stato piu' preciso scrivere "Nord Italia" e non semplicemente "Italia". Poi, nel corso della lettura, ho provato a sostituire Cuba con centro/sud Italia. E mi pare che la cosa cambia si, ma non di molto. Provare per credere. Emilio

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    1. Senza voler offendere nessuno....ma hai scritto una cazzata.
      Ho lavorato per anni nel sud Italia ed, esattamente, come avviene al nord, ci sono fancazzisti e persone che si danno da fare.
      Le inchieste sui furbetti che timbrano e vanno al bar stanno rivelando che il marcio...e' ovunque.

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  8. Anch'io conosco il nostro sud e raramente ho notato laggiu' tutta la frenesía, le corse e il darsi da fare da te descritto. A nessuno piace scrivere cazzate ma non tutti abbiamo le fette di salame sugli occhi. Senza offese. Emilio

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  9. Cazzate ne scriviamo tutti, io per primo, l'importante e' rendersene conto.
    Con o senza le fette di salame sugli occhi.

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  10. ricordate una cosa se cuba cambia davvero non toccherai piu' il paese cuba ti innamori per la situazione che è unica al mondo ciccio simone il romagnolo

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  11. Sicuramente Ciccio.
    Ma la lancetta del tempo non gira mai al contrario, cio' che sta' accadendo e' irreversibile.

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  12. Va bene per il sud, ma mi pare che con i cubani ci sei andato giu' un po' troppo pesantemente. Ti posso assicurare che anche a Cuba c'e' gente che lavora sodo e anche per meno di 300 pesos al mese (10 euro, per intenderci). Gente che si alza prestissimo al mattino per correré al lavoro, muratori, autisti, infermiere, ecc. Li ho visti e li vedo io, sempre, come possono vederli tutti, e spesso anche con l'aria felice che li contraddistingue, col sorriso sulle labbra e l'allegria che non li abbandona mai, soprattutto le donne, che ti contagiano con la loro gioia di vivere e ti infondono il loro buon umore. Anche questo e' Cuba, il bello di Cuba. Nonostante tutto. Emilio

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  13. Muratori che lavorano per meno di 300 pesos al mese?
    Lascia perdere.....se non sai.
    Chi lavora per conto proprio guadagna piu' che bene, chi lavora per lo stato, poche ore, si ruba cemento, ghiaia, sabbia, e tutto cio' che serve da rivendere.
    Le infermiere lo fanno unicamente nella speranza di una missione e arrotondano con le mance dei parenti dei degenti.
    Questo blog esprime un opinione, la mia.
    Poi si puo' essere daccordo o meno ma e' innegabile il fatto che io scriva quello che vedo.
    Se ogni mattina vedo centinaia di giovani in eta' di lavoro che sono a zonzo a fare un cazzo lo scrivo.
    Poi si puo' essere romanntici quanto vuoi ma non si puo' pretendere che rimangano come sono solo per fare piacere al nostro divertimento.

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  14. Nel 2017, con tutto il casino successo ancora parliamo di nord e sud Italia? Giuseppe

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    1. Infatti.
      Fra l'altro il mio non era un giudizio di merito sui cubani ma solo una constatazione inserita nel loro contesto.
      A 17 anni terminai le professionali, mio padre mi lascio' a casa una settimana poi, una mattina, mi porto a cercare lavoro.
      Altri tempi per carita', in una mattina trovai da apprendista ma mio padre mi disse che era il momento di dare il mio contributo alla famiglia.
      Infatti meta' salario entrava in casa....
      Questo per dire che gli esempi, da noi, arrivavano dall'alto.

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    2. Se guardi la televisione e leggi i giornali, caro Giuseppe, ti accorgi che tutti i giorni, in continuazione, si parla di nord e sud Italia. Penso inoltre che i cubani siano come tutti gli altri, ci sono " i fancazzisti e quelli che si danno da fare" onestamente per tirare avanti la baracca. Emilio

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    3. Caro Emilio, come dici tu "senza offesa", del sud Italia e della sua gente ci hai capito davvero poco. Giuseppe

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  15. sono daccordo con te milco cosa certa penso ciccio simone il romgnolo

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  16. Tutto ruota attorno al sistema in cui si vive,così la faccenda.paolino.

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    1. Condivido con emilio,qua in Italia,nord e sud hanno sistemi totalmente diversi e quindi di conseguenza ci sono situazioni totalmente diverse.paolino.

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  17. emilio hai ragione la mia novia è stata 3 mesi in italia lo sai che ho capito di lei da cubana verace lei vive così e i soldi alla fine e niente forse ha ragione lei io sono invischiato in tante cose vale la pena quando sono morto ho al risposta ciccio simone il romagnolo

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  18. E la cosa fantastica di questo racconto reale, è che quando siamo a Cuba il cubano dice allo yuma "tu puede" ahahahahahahah

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