mercoledì 8 febbraio 2017

PARTIRE





Non deve essere per nulla facile.
Vivere in una societa', in un contesto sociale dove, se non tutti, molti vogliono andarsene.
Andarsene per non tornare piu', andarsene per poi tornare e ricominciare o andarsene semplicemente per vedere com'e' il mondo al di la' di quelle maledette 90 miglia.
Non e' facile per nulla.
Non lo e' per lo stato cubano che deve continuamente fare formazione per i suoi dipendenti, formazione che quasi sicuramente andra' persa perche' i migliori, le migliori teste, quando possono, se ne vanno.
Oggi a capo di aziende, enti e fabbriche c'e' gente che probabilmente, in un contesto normale si limiterebbe a fare il portaborse o comunque opererebbe in ruoli subalterni.
Lo stesso problema di formazione del personale ce l'hanno le attivita' particular, insegni a un ragazzo i segreti della cucina in un  paladar, questo dopo un anno saluta y se va pa yuma.
Non si puo' programmare nulla, non si possono ipotizzare carriere, step di crescita, si vive alla giornata, lavorando con chi c'e' oggi che, con ogni probabilita, non ci sara' domani.
I salari da fame non invogliano nessuno a rimanere al proprio posto, quindi se c'e' la possibilita' si parte per l'exterior, altrimenti se pide la baja in attesa di qualcosa di meglio.
E' difficile portare avanti relazioni, convivenze, matrimoni.
Quando uno dei due ha la possibilita' di andarsene tutto rischia di saltare per aria.
Certo c'e' l'eterna promessa, una volta sistemate le cose e trovato uno straccio di stabilita', nel nuovo paese, di richiedere il ricongiungimento famigliare ma ci vogliono anni.
Anni da trascorrere in paesi differenti, con altra gente, altre compagnie, altri giri, altri stili di vita.
Ricongiungimento che resta un'ipotesi, perche' non e' detto che poi lo papeles facciano contenti tutti.
Anche una semplice relazione fra 2 ragazzi vive con questa spada di Damocle sulla testa.
Uno dei due sicuramente avra' parenti fuori con i papeles in via di arreglo, come si fa a programmare uno straccio di futuro insieme quando sai che l'altro/a se ne puo' andare da un momento all'altro?
Cuba e' piena di bambini che crescono coi nonni, per fortuna ancora in eta' di cambiare un pannolino.
Un po' per il loro atavico menefreghismo, anche quando sono in patria, molto perche' spesso la madre o il padre e' fuori.
Nel migliore dei casi l’espatriato si ricorda di chi resta in modo fattivo....spesso pero' chi parte...parte...dimenticandosi di chi resta.
La lontananza sai e' come il vento, cantava il grande Mimmo ed e' vero.
La percentuale di divorzi, da parte di famiglie in cui uno dei due coniugi e' in missione all'estero, e' altissima.
Due anni fuori, con un solo mese di rientro a meta' percorso, due anni in cui chi e' via convive letteralmente con colleghi di altro sesso nello svolgimento delle proprie funzioni.
Due anni in cui a chi resta a Cuba si presentano molte opportunita', di ogni tipo.
Se davvero esistesse il ponte di cui parla Arjona, quello che collegherebbe Cuba a Miami, non so quanti sarebbero rimasti nella maggiore delle Antille.
Nessuna ragione ideologica o politica, semplicemente il desiderio di vedere il mondo e di giocarsi le proprie carte al meglio nella prospettiva di una vita migliore.
Chi resta vede tornare lo scemo del barrio, partito 2/3 anni prima, coperto di prenda e col carro rentato da 200 cuc al giorno, si domanda cosa lui potrebbe fare, al posto dello scemo del barrio, se avesse la possibilita' di andare.
Magari la prenda e' rentada e per affittare il tur lo scemo ha fatto una vita da bestia per 2 anni, ma queste sono storie che non si raccontano.
Molti vogliono andarsene, alcuni tornano, Cuba e' anche questo.

28 commenti:

  1. La verità è che in quel mondo noi cubani giriamo come in unafiera, inventandoci cose, combinando matrimoni, cercando lavoretti;....Siamo una merce in liquidazione, ma in definitiva ciascuno conserva il valore che dà a se stesso. Per questo sono tornata.E perché mi mancavate e mi mancavano la mia casa, i miei libri e questa benedetta città che mi è entrata fin nel midollo delle ossa.E perchè ormai sono troppo vecchia per ricominciare..... (da Volver di Maria Elena Llana. P68

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non conosco un solo cubano o cubana che non muoia letteralmente di nostalgia per il proprio paese.

      Elimina
  2. Cruda e realistica fotografia...purtroppo!

    Freccia

    RispondiElimina
  3. Il mercoledi rientro a casa ad un ora decente, questa sera c'e' Sanremo, ma io sto' guardando un film sulla vera storia di una star del football americano.
    Non e' piaggeria o supponenza il mio non guardare Sanremo e' che semplicemente quella musica non mi interessa esattamente come tutto il baraccone che ci montano attorno ogni anno.
    Ma ho rispetto per chi lo guarda.
    Sanremo e' parte di questo paese, dagli anni in cui le famiglie si ritrovavano nell'unica casa di chi aveva la televisione a quando io ero bimbo e lo guardavamo tutti insieme in famiglia.
    Sanremo e' un momento di evasione che decine di milioni di italiani guardano, anche se il giorno dopo non lo ammetteranno mai.
    Detesto le solite italiote ipocrisie di chi afferma che con quei soldi si sfamavano i bambini poveri di chissa' quale paese anche perche' quei soldi a quei bambini non ci andrebbero comunque mai.
    Ben venga Sanremo...anche se non lo guardo.

    RispondiElimina
  4. Non c'e' un solo giorno che non scoppi un casino al comune della nostra Capitale.
    Agli amici pentastellati non viene in mente che non si tratta di persecuzione ma semplicemente che la persona preposta a dirigere la baracca....semplicemente non sia in grado di farlo?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E agli amici non pentastellati perche' non viene in mente che le persone preposte a dirigere la baracca piu' grossa, dico il paese, non siano in grado di farlo, visto che tutti i governi che si sono succeduti negli anni (pd in primis) non sono stati in grado (o forse NON HANNO VOLUTO, che e' peggio), di attuare in modo di dare un bel colpo di macete all'enorme volume dell'evasione fiscale, cosa che risolverebbe gran parte dei nostri problemi economici? Avvicinandoci agli altri paesi civili che riescono a farsi pagare le tasse dai loro cittadini. Ancora oggi si pensa solo ad aumentare le accise sui carburanti, sapendo bene che ci sara' una forte ricduta sui trasporti e quindi sul costo della vita? Forse questi sanno si governare? E tutti tacciono. Emilio, incazzato nero

      Elimina
    2. Emilio beato te che ancora credi in qualcosa...e te lo dico con malcelata invidia.
      L'impressione e' che appena chiunque si avvicini al potere ne venga contagiato in modo inequivocabile.
      Era gia' successo ai leghisti di Roma Ladrona....
      Comunque la Appendino e' ben apprezzata qua'...anche perche' Ha badato bene di fare attenzione a dove mette i piedi...

      Elimina
  5. Ho , come raccontato anche nel blog , due cognati nella Yuma e , almeno uno di questi , il lavativo , tornerebbe a Cuba anche a nuoto se solo non temesse di diventare lo zimbello del barrio.
    Si sta iniziando ad assistere ora anche qui da noi a ciò che là avviene : le migliori teste se ne vanno ( ... e restano ) , gli altri si disperano maledicendo , a torto , la sfortuna .

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' la cosa che consiglio, in palestra, ai ragazzi che si arrabattono in mille lavoretti con contratti magari da firmare ogni settimana.
      Andatevene e giocatevi la sorte.

      Elimina
    2. Bei consigli, si sa che quelli che vanno sono soprattutto le teste di ca..volo che qui non servirebbero a niente (Poletti docet, ed e' ancora al suo posto con piu' stelle dei cinque stelle), Emilio l'incazzato

      Elimina
    3. Poletti.....eppure qualcuno ce lo deve aver mandato in parlamento...

      Elimina
  6. A volte partire e' l'unica soluzione. Giuseppe

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non sempre.
      Il fatto 'e che c'e' ancora gente convinta che qua' i soldi si trovino sui pioppi.

      Elimina
  7. O.T. Guardavo la foto di copertina ed ancora constato quanti tetti e coperture a Cuba sono fatti con quel materiale di merda a nome ETERNIT . Davvero non sapranno quello che il prodotto dell'azienda di Casale Monferrato ha combinato ?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hai mai sentito qualcuno a Cuba che parlasse di amianto?
      La verita' e' che quando piove va bene anche quello pur di non avere l'acqua in testa.

      Elimina
  8. hola! bello scritto che descrive la realtà. Se la isla non fosse in mezzo al mare o compartida ora sarebbe quasi svuotata, comunque è veri ci sono ancora alcuni che pensano che la yuma sia la panacea ma la verità è che nessuno sta ad aspettare ne cubani ne itagliani. Le ultime righe sono situazioni che spesso si vedono soprattutto in zona capitale. chao Enrico

    RispondiElimina
  9. Diciamo che le 90 miglia sono state benedette o maledette a seconda dei punti di vista.

    RispondiElimina
  10. Veramente un bel post oggi, NON lo si può negare!
    GHIDO

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi aggrego ai complimenti...

      Milco negli ultimi tempi sei brutalmente sul pezzo...

      Vae Victis!

      Freccia

      Elimina
    2. Mi associo. Emilio l'incazzato

      Elimina
  11. Penso che per chi viene in europa le cose siano un po' diverse. Nella maggior parte dei casi vi è un taglio netto con il passato e le abitudini cubane (alcuni barrios di Miami sono fotocopie posticce dell'Havana). A quel punto o si torna subito indietro o si intraprende davvero una nuova vita.

    Simone M&S

    RispondiElimina
  12. ....magari imparando subito la lingua e frequentando meno cubane/i possidili.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Magari fosse sempre cosi', ma conosco troppi esempi di gente che invece continua nelle vecchie abitudini. Buon sangue non mente. Ricordatevi sempre che noi yuma veniamo sempre dopo l'ultimo dei cubani! Emilio

      Elimina
    2. Parole santissime Milco...purtroppo, soprattutto per le ragazze, l'errore più grande quando vengono in Italia è quello di frequentare cubane che nel nostro paese si danno alla bella vita facendogli credere chissà cosa...ci siamo capiti no?

      Elimina
    3. Guarda la bella vita e' finita anche per loro...

      Elimina
  13. Milco anche se nessuno dei due partisse, e decidesse di restare a Cuba, che speranze e che prospettive di vita avrebbero? Ho un amica a l'Havana che va a fare la cameriera per 2 cuc al giorno per 8 ore di lavoro...c'è aggiungere altro? E quanto invece renderebbe aprire las piernas allo yuma? Per questo l'ammiro tantissimo, la dignità sempre al primo posto, infatti quando posso l'aiuto sempre.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Beh...poi ci sono le mance...probabilmente la fanciulla, pagata malissimo perche' a Tunas prendono 3/5 al giorno, riesce comunque a sbarcare il lunario meglio di tante italiane.

      Elimina