Fra le coppie miste che
conosco almeno 3, forse 4, sono in fase di lancio verso un futuro dall'altro
lato del bloqueo.
Alla fine si trattera' solo di
una questione di tempistiche, prima o poi tutti se ne andranno.
L'assioma “fino a quando ho
una rendita, uno stipendio qua', non mi muovo”, e' oramai al tramonto, per
tante ragioni.
Sono coppie con figli in eta'
prescolare, il problema piu' grande sono proprio i loro figli e l'eventuale
futuro che li attende a Cuba.
La scelta andrebbe fatta prima
che sia il momento delle elementari da noi o della primaria nella maggiore
delle Antille.
Non sono padre, sono forse il
meno indicato per dare consigli, infatti, come mio costume evitero' di farlo.
Mi limitero' a elencare 3
buone ragioni per fare crescere il figlio a Cuba e altre 3 che fanno pendere la
bilancia a favore del paese do sole.
PRO
Liberta
Per liberta'
intendo la possibilita' di crescere....allo stato brado, poter venire su un po'
come e' capitato a quelli della mia generazione.
Vivere all'aria
aperta, condividendo con gli amici le cose importanti di quell'eta' , unica e
che segnera' per sempre il suo futuro.
Cogliere un frutto
dal ramo, sbucciarsi le ginocchia giocando a pallone, tornare a casa, in
estate, giusto solo per mangiare restando tutto il giorno in strada, vivendo la
calle o il campo come deve viverla un ragazzino.
Il primo amore, il
primo bacio, toccare le prime tette, la prima delusione....
Un tipo di vita
libera dai troppi condizionamenti che stanno rovinando l'adolescenza e la
crescita di molti nostri ragazzi.
Sicurezza
Non esistono
paragoni fra la sicurezza e la tranquillita' di cui gode un bambino o un
ragazzino cubano al confronto dei rischi che deve affrontare il suo coetaneo
italiano.
Delinquenza quasi
assente, niente droga, pedofilia molto episodica, niente internet, violenze
domestiche ridotte al minimo, niente bande per la calle, rischio ridotto al
minimo di incontrare compagnie poco raccomandabili.
Social
Questo aspetto e'
ancora agli albori a Cuba, purtroppo sta' arrivando anche da quelle parti.
Il rischio
concreto di sostituire una vita virtuale a quella reale, al momento, e' ancora
lontano e con lui la prospettiva di ritrovarsi fra i piedi tanti nerd sfigati che fanno dei social o/e
di internet una ragione di vita.
CONTRO
Sanita'
La sanita' cubana
sara' anche all'avanguardia nella regione e fra i paesi del terzo mondo, ma se
fossi uno straniero con dei figli piccoli a Cuba non mi sentirei del tutto
sicuro, entrando in un policlinico, per un qualsivoglia problema.
Istruzione
L'istruzione e'
un'altro dei cavalli di battaglia della Rivoluzione.
Hanno ragione, a
Cuba tutti i bambini vanno a scuola e questa e' una conquista che in quella
parte del mondo, ma non solo, fa la differenza.
Ma...da europeo
potrebbe bastare per mio figlio?
A quel punto oltre
all'istruzione tradizionale occorrerebbe affiancare al ragazzo dei tutor,
specialmente per le materie linguistiche, allo stesso modo occorrerebbe anche
qualcuno, a trovarlo, per iniziare il pargolo ai misteri dell'informatica.
Prospettive
Questo e' forse il
problema piu' grande.
Quali prospettive
aspettano il ragazzo?
Certo la Cuba che
verra' sara' molto differente da quella che e' stata, ma non sono del tutto
sicuro che le cose cambieranno cosi' tanto da poter far scegliere ai giovani di
restare, senza cercare altrove cio' che il proprio paese non e' in grado di
offrire loro.
Ognuno di voi,
amici miei, si faccia bene i suoi conti….
Paolo Berdini si è dimesso in modo irrevocabile dall’incarico di assessore all’Urbanistica di Roma. A comunicarlo è stato lo stesso Berdini in una nota. «Era mia intenzione servire la città mettendo a disposizione competenze e idee. Prendo atto che sono venute a mancare le condizioni per poter proseguire il mio lavoro», dice Berdini in un comunicato. «Dovevamo riportare la città nella piena legalità e trasparenza delle decisioni urbanistiche, invece si continua sulla strada dell’urbanistica contrattata, che come è noto, ha provocato immensi danni a Roma» continua Berdini.
RispondiEliminaL’assessore all’Urbanistica era finito nella bufera dopo alcune dichiarazioni sulla sindaca di Roma Virginia Raggi rilasciate al giornalista de La Stampa, Federico Capurso.
Nel colloquio con La Stampa Berdini aveva definito la sindaca “impreparata, circondata da una corte dei miracoli”. Sui rapporti tra Raggi e il suo ex capo segreteria Salvatore Romeo, l’assessore aveva commentato: “Sono proprio sprovveduti. Questi secondo me erano amanti. L’ho sospettato fin dai primi giorni, ma mi chiedevo: ’Com’è che c’è questo rapporto?”.
Il suo nome è finito nella black list per «il significativo ruolo svolto nel narcotraffico internazionale» e non potrà entrare negli Stati Uniti. Il dipartimento del Tesoro Usa ha incluso Tareck El Aissami, vice presidente del Venezuela, nella lista di persone colpite da sanzioni. La decisione, si legge nelle motivazioni, è il risultato di una lunga inchiesta ed è una «misura contro una singola persona, non contro un governo». El Assaimi, ex ministro di lungo corso nominato da Nicolas Maduro il 4 gennaio scorso, si vede così congelata qualsiasi attività o guadagno su suolo statunitense.
RispondiEliminaNel mirino di Washington è finito anche Samark Lopez, facoltoso imprenditore venezuelano considerato molto vicino a El Aissami: sono state adottate sanzioni contro 13 aziende di sua proprietà, di cui cinque con sede in Florida e altre a Panama, Gran Bretagna e isole Vergini Britanniche.
Le sanzioni decise sono le prime dell’amministrazione Trump contro funzionari di Caracas. Nel 2014 Obama aveva sospeso i visti e congelato conti appartenenti a sette personalità del governo accusate di corruzione e violazione dei diritti umani.
Una fonte ufficiale, citata da El Pais, ha spiegato che «non si tratta di un messaggio politico, né economico, né diplomatico: si tratta di combattere il narcotraffico». Ma è difficile che la vicenda non abbia implicazioni a livello politico.
Il Venezuela sta affrontando una gravissima crisi economica, complice il crollo del prezzo del petrolio. L’inflazione è fra le più alte al mondo - secondo alcuni analisti sfiora l’800% - molti cibi e medicinali di base scarseggiano o hanno prezzi alle stelle, gonfiati dal mercato nero.
Beh sulle prospettive ero d'accordo fino a 5-6 anni fa...ma in questo momento storico dell'Italia dove intere generazioni lavorativamente parlando sono state cancellate;credo che essere figlio di straniero a Cuba si abbia più speranza che in Italia...la penso così perchè a Cuba se fai l'investimento giusto con quei 30-40mila€ sistemi la figlia...da noi tutto è saturo.
RispondiEliminaCiao Ivan, Mi piace il tuo discorso e mi trova d'accordo. Gentilmente potresti approfondire con esempi, se non ti dispiace, il discorso dei 30-40 mila euro, che mi interessa molto e che potrei confrontare con alcune mie idee? te ne sarei grato. emilio
EliminaCondivido con Ivan,a Cuba con poco si può fare qualcosa che qua non ci fai nulla,proprio così.paolino.
EliminaGrazie Emilio e un abbraccio a Paolino che da parecchio tempo non lo sento.
EliminaChe investimento farei?..una casa di renta..o 2 taxi..o una palestra...in ultima opzione una paladar...!sono i classi investimenti da fare,ma se fatti bene il grano entra.
Chiaro; qua' e' tutto fatto, da loro tutto da fare...
RispondiEliminaMondo perfetto non esiste ,così la faccenda,condivido insomma.paolino.
RispondiEliminaQuello che mi spaventa di più è proprio l'istruzione. Esistono scuole internazionali all'Havana, ma costano un occhio. È anche vero che ci sono i tutor. Prospettive una volta che i genitori hanno avviato un attività, se si parlano fluentemente almeno 3 lingue, non credo ci saranno problemi.
RispondiEliminaLo sai che cambiò idea ogni tre giorni, ma stavolta sto barcollando.
Simone M&S
Simone la scelta non é facile...in pvt ti consiglio un libro...
EliminaA volte serve uno shock...per decidere...a volte.
Freccia
Simone....finche non vedo...non credo... :-)
EliminaMah...Freccia piu' certe scelte non possono essere troppo influenzate da agenti esterni, e' anche vero pero' che fino a quando non decidi "lo faccio!" tutto resta sulla carta.
EliminaIn fondo...pugnette.
Serve programmazione...almeno di 2 anni...
EliminaNe riparliamo...ssssshhhhh...
Freccia
Servono basi solide e un minimo di rendita ITALIANA
EliminaOvviamente...altrimenti inutile programmare...
EliminaFreccia
Avevo programmato di andarmene con la pensione , ma considerato che l'attuale legge non me lo permette a breve ( ho 57 anni ) , penso che molto difficilmente farò il grande salto.....è vero però che mai dire mai...
RispondiEliminaAvessi 20 anni meno non rimarrei qui nemmeno un secondo e , forse però , nemmeno là andrei se il mio scopo è far businnes.
Tu oramai hai figli grandi che sono italiani a tutti gli effetti....non e' facile...
EliminaGigi...con quasi 20 anni di meno ti dico che la scelta é svincolata dalľ etá...mai facile...soprattutto se la meta é Cuba...
EliminaParere ovviamente molto soggettivo...
Freccia
hola! scelte difficili ma se non si dispongono di grossi capitali il futuro in questa latrina sarà quello della mediocrità quindi bisogna valutare attentamente. Certo essere da soli ti da più margine per decidere. chao Enrico
RispondiEliminaCon la casa a posto e una vita normale non servono immensi capitali per decidere di andare.
EliminaSe hai figli sono scelte che vanno ponderate molto bene, anche se a volte e' il destino a scegliere per te.
RispondiEliminaGiuseppe
Vero ma non si puo' neanche passare la vita aspettando Godot.
Elimina"Lo faccio?", "Non lo faccio!"
Mi auguro solo che i 3 PRO possano resistere ancora per molto...sperem...
RispondiEliminaFreccia
Sul discorso tecnologico non ci conterei....gli altri due e' possibile, come e' possibile pero', con un po' di liquidita', attuare piani B e anche C.
RispondiEliminaParere personale :
RispondiEliminaCon figli meglio stare in Italia, che futuro hanno i tuoi figli a cuba? dopo a 20 anni dovranno emigrare per studio e lavoro, e poi tante scomodità per i piccoli...
+
Invece se sei Single, o con con moglie cubana, siamo pensionati, o siamo anche giovani con voglia di riscatto : tuti a cuba senza perdere tempo che il momento è quello giusto. Mani libere e senza figli.
+
Ciao Guanabo
Guanabo che futuro hanno i figli in Italia con la disoccupazione giovanile al 60%?
EliminaConcordo con Milco, l'Italia è il paese meno indicato per trovare lavoro ai figli...la disoccupazione giovanile è al 40%...a meno che i nostri figli non si accontentino di fare i precari a vita pagati coi voucher, e col jobs act inventato da quel mentecatto di Renzi.
EliminaCi basiamo su dati che ci passano organi statali o comunque controllati.
EliminaCredo che al di sotto dei 25 anni siamo ben al di sopra del 60%
Facendo crescere il nino a Cuba si prendono due piccioni con una fava...in primis il nino cresce in un lugar sano...secondo, se i genitori nel frattempo comprano casa rentando habitaciones ai turisti quando il nino cresce seguirà nell attività di famiglia, e dopo aver terminato gli studi avrà già un lavoro.
RispondiEliminaIn questo caso rigorosamente a La Habana o Trinidad....
EliminaAzzzzo Walter...ancora deve nascere e già hai deciso cosa farà da grande...jajaja...
EliminaDa un lato posso capire il tuo "amore paterno"...dalľ altro ricorda sempre di rispettare il "libero arbitrio" di tuo figlio...che crescerà...
Freccia
ahahahahah Freccia non parlavo di me...mi riferivo al post in generale per chi attuerà quella scelta...è sacrosanto rispettare il libero arbitrio dei figli, ma se vuole restare a Cuba ha poco da scegliere come lavoro...anzi, dovrebbe baciare il sederino al padre che gli passa il testimone di un lavoro magari già ben avviato...altrimenti unica alternativa è uscire da Cuba....sai quanti ragazzi cubani e non, vorrebbero avere una fortuna simile?
EliminaPrevisioni fantasiose...
EliminaFra 10 anni Cuba sarà un'altra cosa.
Figurati tra 20...quando il figlio di Walter sarà maggiorenne...hihihi...
EliminaFreccia
Milco non sono così sicuro che Cuba cambi...Freccia ancora devo metterlo in cantiere jajajajajaj
EliminaBEPPE SEVERGNINI
RispondiEliminaCuba è uno specchio magico, ognuno ci vede dentro quello che vuole. A me è sembrato di rientrare nel Novecento. I Paesi comunisti in liquidazione li ho conosciuti praticamente tutti: Cuba è l’ultimo della lista, e va visto, prima che diventi il parco-divertimenti Usa.
Questa, bisogna dire, è una liquidazione colorata, un ballo intorno alla storia e sotto il naso dell’America. Cuba è l’isola della disorganizzazione sorridente, dove l’orario d’arrivo di un volo interno è un’opinione. Se l’Italia è la scuola dell’arte d’arrangiarsi, Cuba è il corso di dottorato: un dipendente statale guadagna l’equivalente di 40 euro al mese, tutti integrano in qualche modo, trafficando con la doppia valuta. Gli italiani residenti sono allegri fuggiaschi. Guidano Cadillac del 1957 sul lungomare del Malecón, svernano a Cienfuegos in pantaloncini e infradito, aprono ristoranti con un prestanome, stanno con la figlia e sposano la suocera.
Havana è un incrocio fra Chicago anni ’40, Cracovia anni ’80 e Castel Volturno com’è. Le strade offrono segnaletica approssimativa e voragini fantasiose: Virginia Raggi dovrebbe venire qui, per capire che si può far peggio. A Santiago bambini col fazzoletto rosso studiano «il glorioso attacco alla caserma della Moncada» (26 luglio 1953), che in realtà fu un fiasco spettacolare (gli autisti delle poche truppe di Fidel Castro non conoscevano la città e si persero fra le strade strette). Il trasferimento verso Holguin, nella terra cantata da Compay Segundo («De Alto Cedro voy para Marcané / Llego a Cueto, voy para Mayarí», Chan Chan ) è una marcia nel tempo. Buoi, aratri, massime di José Martí e ritratti di Che Guevara, eternamente giovane.
Uno viene, vede e si chiede: quanto può durare tutto questo? Impossibile rispondere (dipenderà da internet, che oggi viene accuratamente centellinato). È possibile, invece, capire come il regime cubano abbia potuto resistere finora, ignorando ogni richiesta di democrazia e libertà di espressione. Fidel Castro aveva tre armi: un carisma da esibire, una storia da raccontare, un nemico da evocare. Trump, Putin, May e Le Pen sono, in misura diversa, suoi allievi.
Ve l’avevo detto, no? Cuba è uno specchio magico: ognuno ci vede dentro quello che vuole.
FANTASTICO!
io dico la mia in italia se non hai la plata puoi andare anche a cuba non rischi niente io ho parlo di verità io sto perchè ho tanto negozio punto italia è un paese finito persone che non hanno niente possono provare anche cuba ciccio simone il romagnolo puo' darsi che stai meglio io parlo se cuba rimane così la chiave è tutta questa rimane così a voi la sentenza
RispondiEliminaLa prossima volta se vuoi che pubblico il tuo scritto firmati
EliminaLa prossima volta se vuoi che pubblico il tuo scritto firmati
Eliminamilco ' ultimo scritto che hai fatto su questo post è la verità secondo me su cuba ciccio simone il romagnolo bellissimo
RispondiEliminascusa milco sono ciccio simone il romagnolo quello che ha scritto senza dire chi è vado di fretta e a scrivere sono veramente in handicap ti invidio come scrivi ciccio simone il romagnolo
RispondiEliminaBuongiorno. Ho letto il post molto interessante e anche l'articolo di Savergnini. Mi trovi d'accordo su quasi tutto. La sicurezza a Cuba x un bambino però non la metterei fra i pro. Il fatto che la stampa cubana non riporti fatti rilevanti di cronaca non significa affatto che le situazioni pericolose a Cuba x un bambino siano così sporadiche. La pedofilia si sa avviene per il 90℅ fra le mura domestiche. il rischio che ti ingravidino poi la figlia quattordicenne è abbastanza concreto. Anche in Italia, ma di certo a Cuba è concreto. Le violenze domestiche e non poi non è vero che sono sporadiche. Delle donne cubane che conosco molte hanno ammesso di essere state violentate anche da ragazze. Una volta una lo disse mentre era tra amiche. Loro che ascoltavano non mi parvero affatto stupite come se di storie simili ne avessero ascoltate molte.
RispondiEliminaI sistemi di sicurezza pubblici, stradali, sul lavoro e privati inoltre non ottemperando minimamente agli standard a cui siamo abituati. La sicurezza a Cuba, per un bambino,non credo sia un punto a favore.
Detto ciò Cuba è uno specchio magico: ognuno ci vede dentro quello che vuole...
Alberto Cuba è il paese tra i più sicuri al mondo, soprattutto per crescere un bambino, guardate questo servizio delle Iene andato in onda domenica, poi ne riparliamo sulla sicurezza di Cuba per chi avesse ancora qualche dubbio, è proprio in questi paesi come il Messico dove non farei mai crecere mio figlio. http://www.iene.mediaset.it/puntate/2017/02/12/cizco-la-mattanza-dei-narcos_10810.shtml
EliminaBenvenuto.
RispondiEliminaFinardi 40 anni fa cantava "forse e' vero che Cuba non e' il paradiso..."
Infatti non ho mai detto che la situazione sia ottimale, problemi ce ne sono ma attenzione ad un particolare.
Mentre la famiglia cubana tira su i figli in modo diciamo....rustico noi siamo, per cultura e tradizioni, molto piu' attenti a cio' che puo' avvenire alla nostra progenia.
I nostri figli, lo dico col massimo rispetto, non sono i classici figli cubani, uno dei due genitori, quasi sempre il padre e' italiano.
Di conseguenza, proprio perche' veniamo da qua', siamo molto piu' attenti a molti particolari che, normalmente, il genitore cubano sorvola.
Ad esempio le compagnie che potrebbe frequentare il figlio o la figlia, gli adulti che, eventualmente, gli ronzano attorno ecc....
Mentre il ragazzino cubano deve imparare molto presto a....nuotare da solo, noi accompagneremo con molta attenzione le prime e le successive bracciate.
Il contesto e' quello ma....noi ci siamo e con gli occhi bene aperti.
Si certo è vero ciò che dici e anche la madre cubana che ha vissuto anni in Italia ha forse una protettività maggiore assimilata in Italia. In ogni caso io, la mia compagna e i suoi figli l'anno prossimo immagino saremo a Cuba in pianta stabile. 😀
RispondiEliminaAuguroni per tutto
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