giovedì 23 febbraio 2017

S.A.D.A.E.






S.A.D.A.E.
Cos'è?
Siamo noi.......vicini o sopra i 50.
La S.A.D.A.E. è la Sindrome da Attenzione Deficitaria Attivata dall'Età.
Si manifesta così:
Poniamo il caso che tu decida di lavare la macchina. Mentre ti avvii al garage vedi che c'è della posta sul mobiletto dell'entrata.
Decidi quindi di controllare prima la posta. Lasci le chiavi della macchina sul mobiletto per buttare le buste  vuote e la pubblicità nella spazzatura e ti rendi conto che il secchio è strapieno. Tra la posta hai trovato una fattura e decidi di approfittare del  fatto che esci a buttare la spazzatura per andare fino in banca, visto che  sta dietro l'angolo, per pagare la fattura. Cerchi in tasca il portafoglio, ma non c'è. Sali in camera a prenderlo e sul comodino trovi una lattina di  coca che stavi bevendo poco prima e che avevi dimenticato lì. La sposti per cercare il portafoglio e senti che è  calda. Allora decidi di portarla in frigo. Mentre esci dalla camera vedi sul comò i fiori che ti ha regalato  tua figlia e ti ricordi che li devi mettere in acqua. Posi la coca sul comò, e lì trovi gli occhiali da vista che è  tutta la mattina che cerchi. Decidi di portarli nello studio dopo aver messo  i fiori nell'acqua. Vai in cucina a cercare un vaso e  con la coda dell'occhio  vedi un  telecomando. Ti ricordi che ieri sera  siete diventati pazzi cercandolo e decidi di portarlo in sala, al suo posto!! Appoggi gli occhiali sul frigo, non trovi nulla per i fiori,  prendi un bicchiere alto e lo riempi di acqua... intanto li metterai qui  dentro. Torni in camera con il bicchiere in mano, posi il telecomando sul  comò e metti i fiori nel recipiente, che non è adatto e naturalmente..... ti cade un bel po´ di acqua..... mannaggia!!! Riprendi il telecomando in mano e vai in cucina a prendere uno  straccio. Lasci il telecomando sul tavolo della cucina ed esci .............
...cerchi di ricordarti che dovevi fare con lo straccio che hai  in mano......

Conclusione:
- sono trascorse due ore;
- non hai lavato la macchina;
- non hai pagato la fattura;
- il secchio della spazzatura è ancora pieno;
- c'è una lattina di coca calda sul comò;
- non hai messo i fiori in un vaso decente;
- non sai dove hai messo il portafoglio;
- non trovi più il telecomando della televisione;
- non trovi più nemmeno i tuoi occhiali;
- c'è una macchiaccia sul parquet in camera da letto e .......
- non hai idea di dove siano le chiavi della  macchina!!

Ti fermi a pensare: come può essere? Non ho fatto nulla tutta la
mattina, ma non ho avuto un momento di respiro......mah!!

Fammi un favore rimanda questo messaggio a chi conosci perché  io non
mi ricordo più a chi l'ho mandato.



E non ridete voi che siete sotto i 50, perché la sindrome vi colpirà.
Oggi avevo in programma un altro pezzo, poi da un gruppo whatsapp di amici mi e' arrivato questo simpatico scritto e ho cambiato la scaletta.                                                                  
In fondo e' venerdi', a febbraio le settimane sono pesanti e ci meritiamo un minimo di   cazzeggio.                                                                                     Occorre dire che non e' necessario essere 50 enni per iniziare mille cose senza finirne nessuna, o essere emuli dello smemorato di Collegno.                                                                                                Proprio ieri mattina vado in palestra per aprire, parcheggio, faccio scendere Birillo dal bagagliaio e apro baracca.                                          
Dopo un' ora sale il meccanico che ha l'officina davanti al club con le mie chiavi in mano....le avevo lasciate nella serratura del bagagliaio....e non e' la prima volta che succede....

Non si tratta di rincoglionimento senile, non ancora, ne' e' giunto il momento della bocciofila con annesso bicchierino di rosolio, semplicemente ho tanti di quei cazzi per la testa e cose in ballo che mentre faccio una cosa ne penso ad altre 3.

E' una cosa che facevo anche a 20 anni, la vita dei villaggi turistici ti abitua a fare piu' cose contemporaneamente, sono situazioni che diventano un abito di vita.

Una delle cose che amo di Cuba, grazie anche al wi fi con la possiblita' di essere off line per diverse ore al giorno, e' proprio il poter pensare solo ed unicamente a cio' che si deve fare nel breve.

Quando mi sorprendo, e capita, di pensare a piu' cose nello stesso tempo, in spagnolo, mi impongo di fermarmi, resettare e godermi esattamente e solamente cio' che sto' facendo in quel preciso momento.

A Cuba si rallenta, si selezionano le cose davvero importanti facendo passare in secondo piano tutte le cazzate, spesso inutili, che qua' ci rovinano la vita.

Il fatto che questo divertente racconto parli di cinquantenni e' abbastanza normale, piu' passa il tempo piu' si sommano cose, situazioni, persone, casini.

Anni fa alla mia eta' si usciva dal mondo del lavoro per andare in pensione, oggi si pensa al futuro, ai progetti, alle cose da fare.

Chissa' se alla pensione ci arriveremo......non del tutto rincoglioniti.

Buon week end.

20 commenti:

  1. Non so se avete letto di quella cestista di basket femminile della nazionale Usa che ha denunciato di essere stata menata dalle compagne in quanto eterosessuale.
    Un amico, lo scorso anno, ha ritirato la figlia quindicenne da una squadra di calcio femminile da queste parti perche' .....il berlicamento di bigioia stava diventando un po' troppo comune.
    Ci deve essere qualcosa che non funziona negli sport femminili a squadre.

    RispondiElimina
  2. Cuba è un toccasana soprattutto per il riposo...si stacca la spina da tutto e tutti, cellulare solo per sms, internet se vuoi devi andartelo a cercare, cosa volere di più? Io quando sono a Cuba mi riposo veramente, però poi paradossalmente dopo max due mesi non riesco più a fare questo tipo di vita, iniziano a mancarmi troppe cose del belpaese, soprattutto le comodità intese come praticità, oltre al cibo ovviamente.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Oggi, due mesi, da vacanziere, francamente non li reggerei, diverso il discorso se avessi un lavoro o almeno mezza giornata occupata in qualcosa di utile.
      Mezza....non tutta.

      Elimina
  3. O, forse come canta il buon Vecchioni:

    Si diventa grandi

    A guardarle il culo

    Si diventa vecchi a sentirsi solo.....P68

    https://www.youtube.com/watch?v=tCwGjydg9E0

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io credo che a guardare culi....si rimane giovani amico mio. :-)

      Elimina
    2. A toccarli, magari. P68

      Elimina
  4. hola! è vero uno deglia spetti che rende ancora la isla un luogo unico al mondo è il fatto del aislamiento. E' veramente piacevole pensare solo al momento sapendo che tutto cambia da un momento all'altro. chao Enrico

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Esatto, vivere senza grossi progetti nel breve rilassa, non poco, la mente.

      Elimina
  5. E' la vita che non ci consente piu' di fare una cosa per volta. Giuseppe

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Motivo di piu', quando siamo a Cuba, per riapproppiarci dei nostri ritmi naturali godendo a pieno di ogni momento.

      Elimina
  6. Sarà che siamo legati al calcio degli antichi valori, quello per cui il cuore viene prima di qualsiasi punteggio. Chiedetelo ai suoi giocatori, ai soldati con i quali ha condiviso un sogno straordinario, raggiungendo vette altissime. Prestazioni epiche, risultati inimmaginabili.
    Il Leicester campione d'Inghilterra. Fa strano ancora adesso.
    Ma la dura legge della vita non guarda in faccia nessuno, lo sappiamo. Perdi e sei costretto a lasciare la scena. Non ti confermi al top e vieni allontato.
    Ci si riempie la bocca con parole come "riconoscenza" e "rispetto", si abusa di retorica e di falsi proclami.
    La realtà, invece, è proprio questa. Si resta immortali solo nei ricordi, si rimane intoccabili solo per qualche secondo, cavalcando la gloria dei trofei e del successo.
    Claudio Ranieri se ne va da vincente. Perché è riuscito a scavare un solco tra la normalità e l'assurdo, tra la mediocrità e l'esaltante follia di un popolo che ha condotto all'estasi.
    E chissenefrega se la classifica piange, non siamo fatti per leggere numeri vuoti. Claudio Ranieri è riuscito nell'impresa più complicata: far battere il cuore di Leicester come se non ci fosse un domani.
    Chiudi gli occhi, Claudio. Ripensa a ciò che hai fatto.
    Non potrai che essere schifosamente orgoglioso di te stesso e dei tuoi ragazzi.
    Il calcio aveva bisogno di una storia come questa e tu l'hai regalata al mondo intero.
    Da innamorati di storie impossibili, te ne saremo per sempre grati.

    RispondiElimina
  7. Verso mille panchine: Zemanlandia è sempre di moda

    Tante sono le presenze dal 1983 tra i professionisti. E in pochi giorni il boemo ha risvegliato Pescara di Rocco Coletti
    Tags

    zeman
    pescara calcio

    Invia per email
    Stampa
    22 febbraio 2017

    LinkedIn


    Pinterest


    di Rocco Coletti

    È bastato il suo ritorno sulla panchina biancazzurra per riaccendere passione e entusiasmo a Pescara. Appena tre allenamenti per far risorgere i biancazzurri. Pochi giorni per richiamare 500 tifosi al Poggio degli Ulivi per l’allenamento del martedì, mica la partitella del giovedì! Potere di Zeman che trasmette un fluido magico di cui Pescara si ciba dopo mesi di sconfitte e umiliazioni. Potere di un personaggio che divide ovunque, tra pro e contro, ma che è speciale. A Pescara l’impatto sull’ambiente è stato rivitalizzante. Mai i biancazzurri avevano vinto 5-0 in serie A, mai una gioia in questa stagione. E lui sulla soglia dei 70 anni era finito nel dimenticatoio. Nessuno l’aveva chiamato fino alla scorsa settimana, pensando magari che fosse ormai un pensionato. E, invece, il boemo ha di nuovo sorpreso tutti. I suoi detrattori gli rimproverano di non aver vinto abbastanza in carriera: opinabile! Ma vuoi mettere portare in salvo il Pescara! Sarebbe un’impresa paragonabile alla conquista di uno scudetto. Un sogno. Un’utopia da inseguire come nello stile del personaggio, la cui carriera è stata sempre improntata alla ricerca dello spettacolo da regalare al pubblico. Un calcio d’attacco con il 4-3-3 che è il suo marchio di fabbrica. Una carriera a un passo, pardon due, dalle mille panchine distribuite sui campi d’Italia e d’Europa. Un calcio a vocazione offensiva sempre coerente che a volte ha pagato con l’esonero. Un personaggio coerente con le sue idee, da qui le “picconate” al Palazzo e le sue verità nude e crude che sembrano irriverenti. Tutto ciò ne fa un personaggio ingestibile. Ecco
    perché le cosiddette grandi – Juve, Milan e Inter – non l’hanno preso mai in considerazione. Pescara ora se lo gode. Ultimo in classifica e sorridente dopo la scorpacciata di gol al Genoa. E pensa: “Non accadrà, ma se dovesse accadere...”.

    . @roccocoletti1

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA
    Tags

    zeman
    pescara calcio

    Lo aspettiamo domenica a Chievo !!!

    P68

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Un anno al Toro mi sarebbe piaciuto, ora abbiamo uno piu' matto ma meno esperto di lui....

      Elimina
  8. Il nostro scriba ancora non ha messo il nuovo post di oggi, ma quanto lavora? :-)

    RispondiElimina
  9. Valter è un mese e mezzo che posto la sera prima il post del giorno dopo....

    RispondiElimina
  10. scusate... che voi sappiate a Cuba non si lavora solo il primo maggio o è festa nazionale anche il giorno successivo? Ho 48 ore di passaggio a l'havana da altro paese sudamericano da conficcare in quei giorni. gracias! Mat.

    RispondiElimina
  11. Che io sappia il giorno dopo e' lavorativo.....

    RispondiElimina
  12. Il divo Claudio
    di Massimo Gramellini

    Claudio Ranieri è un esemplare raro di italiano da esportazione, per quella capacità di rimanere autorevole senza mai smettere di conservarsi mite. Prima o poi la sua vita diventerà un film che in tanti andremo a vedere con una dose imbarazzante di fazzoletti al seguito. Ha raggiunto la vittoria più impronosticabile del mondo con una squadra di provincia che, come si vede adesso, era piuttosto mediocre. Il fatto che abbia realizzato il suo sogno contro ogni logica, e non al culmine ma al crepuscolo della carriera, lo ha reso un modello per tutti quei diversamente giovani, e frettolosamente rottamati, che sentono di avere ancora qualcosa da dire.Però scandalizzarsi per l’esonero di cui è stato vittima ad appena nove mesi dal suo trionfo è solo un modo romantico di rifiutare la realtà. Si è parlato di ingiustizia e ingratitudine, come se ogni cosa buona, o addirittura memorabile, che facciamo nella vita ci garantisse un bonus di intoccabilità. Persino il genio provocatore di Mourinho, uno dei pochi in passato a essere riuscito a fargli perdere la calma, oggi sventola lo scalpo di Ranieri come prova dell’imbecillità umana. Ma l’uomo del miracolo non era più obbedito dai suoi giocatori e il grande Leicester, tornato piccolissimo, sta sbandando verso la zona-retrocessione. I problemi non si fronteggiano con l’album dei ricordi, nemmeno se sono quelli di ieri. La vita è sempre e soltanto adesso. Di immortale, in Ranieri, resta l’impresa che ha compiuto, non il suo posto. A Leicester gli dedicheranno lo stadio, ma non potevano più lasciargli la panchina.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bahhh...

      Si parla di pretoriani inglesi...di auto regalate dal presidente, thailandese credo, solo ad alcuni giocatori...

      In un altra società, seria, Ranieri sarebbe al suo posto...e lo dico da interista...hihihi...

      Freccia

      Elimina
  13. Ranieri lascia con la squadra salva e la Champions ancora in gioco...vedremo dove finiscono...

    RispondiElimina