mercoledì 19 aprile 2017

ANCORA TUTELATI?




Storicamente il turista, a Cuba, ha sempre goduto di una protezione che lo ha situato in una sorta di zona franca fra il come veniva trattato lui, e come vengono invece risolti i problemi quando di mezzo ci sono i cubani.
Sotto un certo punto di vista e' una cosa normale, ogni paese che vive di turismo ha l'obbligo morale ed...economico di salvaguardare chi rappresenta una sorta di bene assoluto.
Potrei citare casi che conosco personalmente.
Tempo fa, qualcuno ricordera' perche' postai il documento de la policia cubana, mi feci togliere una multa che un policia negron singao mi aveva rifilato.
Multa sacrosanta, ero in scooter in pieno contromano, avevo dietro sul sellino una quarta abbondante che si appoggiava sulla mia schiena...e' facile confondere la viabilita' in certi casi...
Il problema non fu la multa, ripeto giusta, ma l'atteggiamento sprezzante del policia, tanto che a un certo punto gli chiesi se avesse problemi coi turisti.
Il tipo compilo' la multa, 60 cuc, 30 se pagati entro 36 ore, con varie correzioni tanto che fu proprio l'amico che renta gli scooter a suggerirmi di fare un salto a la terzera.
Trovai 4 donne in uniforme in un ufficio, spiegai la cosa poi ci mettemmo a parlare dei loro figli, dell'universita' e di cose simili, dopo mezzora la multa era cancellata.
Non per i 30 cuc ma per l'atteggiamento da stronzo del policia, probabilmente ad un cubano non l'avrebbero tolta.
Una decina di anni fa ad un amico una fanciulla sfilo' la carta di credito, con la complicita' del cassiere del banco gli barbarono 800 dollari.
L'amico fece denuncia, la tipa pinzata, il cassiere preso e, anche se con parecchio ritardo il denaro torno' al mio amico, en moneda nacional.
Sono solo pochi esempi che pero' denotano il famoso occhio di riguardo nei nostri confronti che, da sempre, Cuba riesce a regalarci.
Ma e' ancora cosi?
Voglio dire, con la massa di idioti che ammorba l'isola, e' ancora giusto che le autorita' cubane ci favoriscano e facciano valere per noi regole che per i cubani non valgono?
Ultimamente, a Las Tunas, un paio di italiani sono stati accompagnati in aeroporto con foglio di via e un periodo di non rientro nell'isola non ben precisato...pare 2 anni, ma non ne sarei comunque sicuro.
Uno e' un nordico che, dopo un litigio con un albanil, lo minaccio' pesantemente.
Conosco il tipo, e' fatto a modo suo, pensa che coi soldi tutto sia lecito ma non e' affatto una cattiva persona, probabilmente gli e' partita la brocca...puo' capitare.
Sul secondo sono un po' piu' ferrato, al di la' della immani cazzate che si leggono in giro
Ometto il nome malgrado lui per primo, su un gruppo fb abbia raccontato la sua versione della storia, con tanto di nome e cognome.
Dico cio' che si puo' e si deve dire, ma la storia e' molto piu' larga.
Il tipo aveva un paladar, prima in un buco poi, in un locale piu' grande accanto al primo che aveva acquistato e, dopo alcuni lavori, adibito a nuovo paladar.
Quando operava nel buco, spinto incautamente dai racconti di alcuni paisa', andai a mangiare un piatto di pasta.
Credo che lo raccontai anche sul blog, diciamo con molta, molta, molta generosita' che non si trattava, dietro ai fornelli, di un seguace di Canavacciuolo....e qua' mi fermo.
Dopo il trasferimento nel nuovo locale la moglie decise che era il momento di camminare da sola, lo denuncio' per violenza domestica e ora il tipo, a suo dire, per almeno 2 anni non puo' rientrare nel paese.
Lo conobbi al tempo della mia non memorabile spaghettata, un romano, a occhio un bravo ragazzo ma a volte un occhiata e 2 parole non sono sufficienti per dare il prezzo ad una persona.
A suo dire spese oltre 30 mila cuc per acquistare e rimettere a posto il locale.
Non aveva la residenza permanente pue essendo sposato, quindi il tutto era a nome della signora che, se non ho capito male, arrivava da un campo fuori Tunas.
Era gia' stato sposato una volta, ma pare si fosse trattato di un matrimonio farlocco al solo scopo di ottenere la Residenza Permanente.
Queste cose, forse possono funzionare nella capitale, una grande citta' dove e' difficile tenere tutto sotto controllo, ma a Las Tunas e' ben difficile in questi casi portare a casa la ghirba.
Chi di dovere fa qualche domanda nel barrio e subito la verita' salta fuori.
Recentemente hanno negato la RP ad un amico che vive a Tunas da 15 anni, sposato ma non convivente sotto lo stesso tetto della di lui signora....piccola indagine e ciao RP.
Quindi, malgrado cio' che il tipo racconta, non gli fu mai data la residenza, ne' quella volta ne' ora con la nuova moglie.
Quindi tutto intestato a lei che, quando i lavori sono terminati, ha pensato bene che era il momento che il maritino mollasse il malloppo dopo aver svolto al meglio il suo compito.
Sulla denuncia per percosse non voglio dire nulla, non so nulla, non ho prove di nulla ne' e' mio interesse averne, verita' o menzogna e' sicuro che in inmigration hanno fatto 2 piu' due.
All'episodio del matrimonio per convenienza ci hanno aggiunto questa faccenda e cosi' il tipo si e' ritrovato, in bolletta, su un aereo con destino Italia.
Fra le altre cose senza la RP non e' possibile fare alcun lavoro a Cuba, non si possono chiedere licenze, pagare la seguridad sociales ed essere in regola con le leggi del paese.
Neanche cucinare....o quello che era.
Non oggi, non domani ma dopodomani l'avrebbero comunque sgamato...in un posto come Tunas poi....
Spero che abbia la forza di rialzarsi perche' la botta e' stata notevole, quando metti sul piatto tutto cio che hai e ti ritrovi fuori dai giochi, escluso dalla persona di cui ti fidavi ciecamente, non e' facile riuscire a metabolizzare tutto.
Ci vorra' del tempo, pazienza e magari qualche idea sul come rialzarsi in modo fattivo.
Alla fine sono solo soldi, si puo' e si deve andare oltre.
Quindi in questi 2 casi non si puo' certo dire che Cuba si sia accanita contro degli innocenti, semplicemente dai e dai alla fine si fa un conto unico.
A questo giro ho ritrovato a Tunas il torinese che nel viaggio precedente, all'aeroporto di Holguin, (ne avevo parlato) si era fottuto uno smartphone di un altro italiano, ricorderete che la policia lo aveva pinzato in pieno giorno in citta'.
Viaggia tranquillo pontificando su tutto e tutti come se nulla fosse successo.....beh sicuramente sul suo groppone pesa un grande cartellino giallo, alla prossima cazzata chao pescao.
Credo che una buona tutela da parte della policia nei nostri confronti esista ancora, e' finita sicuramente la quasi impunita' di un tempo, mi pare anche giusto.
C'e' anche da dire che siamo comunque sempre sotto la loro lente di ingrandimento.
Mario della spaghetteria, Carlo e Antonello del Bella Vita, gli amici de La Romana sanno che e' loro consentito di sgarrare poco o nulla, molto meno rispetto a locali simili gestiti da cubani.
A Grande Torino ogni 20 giorni passa un ispettore, non mi risulta succeda lo stesso in altre case de renta.
Il fatto che siamo stranieri, l'invidia, il chisme, il fatto che comunque nessuno ci ha invitati e tante altre cose fanno di noi dei soggetti interessanti.
Forse troppo.

M&S CASA PARTICULAR HA AGGIUNTO UNA CASA

22 commenti:

  1. Esistono modi migliori per regalare il proprio denaro. Giuseppe

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    1. Giuseppe probabilmente il grosso errore lo ha commesso nel momento in cui, mettendo sul piatto tutto, non ha dato la giusta importanza al fatto che con quell'investimento doveva camparci.
      In quel caso sicuramente la residenza lo avrebbe tutelato.
      Lei, con ogni probabilita' aveva fiutato odore del sangue e ha agito di conseguenza.

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  2. Per Emilio : anche a me piace molto alternare brasile e cuba ma manco da Maceiò da molto tempo e ti sarei grato se mi dai aggiornamenti su Maceio...Silvano mare70s@libero.it Per Milco : complimenti..é sempre un piacere leggere il blog... maceiòe cub

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    1. Ciao ti ho spostato qua' perche' e' sempre bene utilizzare l'ultimo scritto onde evitare che il commento finisca nel dimenticatoio.
      Il blog.....ora pubblica con piu' calma ma, forse, con piu' attenzione.

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    2. Grazie....come è possibile partecipare al ultimo tuo gruppo whats up i viaggiatori?

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  3. hola! sicuramente anche oggi siamo trattati in maniera speciale a livello di sicurezza ( anche se so di casi in cui itaglians sono stati aggrediti fisicamente per aver tentato di evadere il dovuto) ma negli anni non ho mai messo alla prova nessuno. Questo è uno dei motivi che fa de la isla ancora la meta principale di europei insieme alla prostitucion con cariño ( o quello che ne rimane). Riguardo ai bisnes che funzionano el soborno è d'obbligo ed alla luce di questo e di mille altre difficoltà vedrei Cuba solo come un buon posto para gozar poi dipende dalle situazioni. chao Enrico

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  4. Cosa vuol dire aggrediti fisicamente per aver evaso il dovuto?
    Amici delle fanciulle?

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  5. si gente che non pagava subito oppure stava con la ragazza tutto il periodo ( la classica "novia") e prima della partenza si rendeva irreperibile. Nei primi anni di capitale las jineteras me ne raccontavano di ogni, dagli euro falsi al baratto (stile periodo especial), risse in discoteca a cui ho assistito dal vivo tra compagnie perchè una lavoratrice cambiava cliente e poi molte geniliate per non pagare il dovuto. Poi una vissuta in diretta la compagnia di amici in giro per l'isola con el tur che chiedevano di non pagare las casas subito e poi la notte prima non rientravano poi fermati dalla pn, insomma ce ne sono delle belle e poi ci si domanda perchè ci sono preconcetti con quelli che hanno il ns sfortunato passaporto. Personalmente ho sempre pagato cash ( anche con quelle no profesionales che facevano le finte offese quando mettevo i soldi sul tavolo ) e chao pescao. Puto duro y puro però nessuno mi ha mai fatto scherzi. Enrico

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    1. Purtroppo Enrico come ben sai gli italiani sono mal visti ovunque, anche a Cuba...per questo spero che chi si comporta male lo facciano pagare, per non infangare la reputazione di chi se porta bien, ogni volta a Cuba ti raccontano solo di estafadores, enganadores, ecc, tutti rigorosamente con passaporto italiano, è ora di dire basta.

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    2. Non possiamo pensare che cio' che esportiamo sia diverso da cio' che abbiamo in casa caro Valter

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    3. Non sono d accordo che gli italiani sono visti male ovunque e anche a Cuba anzi secondo me è il contrario.paolino.

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    4. Paolino anni fa era il contrario, oggi purtroppo le cose sono cambiate.
      Ho lavorato per anni nei villaggi turistici in giro per il mondo.
      L'italiano era, in assoluto, il piu' brillante.
      Anche se aveva pagato tutto prima di partire se c'era da mangiare fuori una sera in qualche ristorantino tipico non si tirava mai indietro.
      Inglesi, tedeschi e americani non cacciavano un pikilino neanche a rivoltarli per i piedi.
      Oggi con la mutata situazione economica nel nostro paese, se l'italiano vuole fare la stessa vacanza di prima deve tagliare cose a cui, per anni, era abituato.
      Questo non ci rende particolarmente popolari.
      L'arte di arrangiarsi, in cui siamo maestri, e' vista come un sistema per spendere il meno possibile, fottendo possibilmente il prossimo.
      A Cuba, purtroppo, abbiamo una gran brutta fama, che ci siamo meritati per intero.

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    5. Sarà come dite voi ma io non condivido,e poi la crisi ha colpito tutti i paesi del mondo e tutto il ceto medio del mondo,non vedo stranieri che navigano nell oro come i vecchi tempi,tempi d oro finiti per tutti insomma.noi sempre rispettati per essere italo,italiani sempre ottimo biglietto da visita nel mondo.paolino.

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    6. Esatto la crisi ha colpito molti paesi, per questa ragione se non puoi piu' fare la vita di prima ma vuoi comunque fare la vacanza devi sforbiciare di brutto.
      Io sono italiano orgoglioso di esserlo ma gente che sopravvive grazie alle torte vendute sottobanco, altri che cambiano soldi abusivamente por la calle, altri che speculano sul cuc, altri che mangiano nei garages dove non vanno neanche i cubani, lo vedo fare solo dai nostri.
      Poi ognuno si tiene le sue idee ma un conto sono le idee un'altro cio' che si vede por la calle.

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  6. Condivido tutto Milco, e aggiungo, siamo ospiti in un altro paese, e se in Italia pretendiamo che gli immigrati devono portarsi bien, stessa cosa deve valere per noi a Cuba e nel resto del mondo, anche perchè se non viene punito duramente chi sgarra, mette poi in cattiva luce anche chi se porta bien.

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    1. Su questo non ci sono dubbi ma sai che noi siamo convinti di essere i piu' furbi al mondo.

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  7. Beh....se non paghi la renta...non esci dal paese...
    Anni fa salvai letteralmente il culo ad un napoletano che alloggiava nella mia stessa casa de renta.
    Dopo aver raccattato in disco una che....si faceva ben pagare, alla fine della fiera questo le rifilo' non ricordo se 10 o 15 cuc.
    Hanno iniziato a volare le suppellettili del cuarto.
    Alla fine questa gli promise...che qualcuno si sarebbe occupato di lui.
    Per 4 giorni il tizio non mise il naso fuori di casa per la paura.
    Dovetti andare io in disco a parlare con la fanciulla che conoscevo bene, il tipo le sgancio' il dovuto e la cosa fini' senza spargimenti di sangue...o di liquidi vari.

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    1. Connazionali che vanno in giro a farci fare figure di questo tipo gli andrebbe tolto il passaporto. Mat

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  8. Da ieri e' attivo un nuovo gruppo whastapp I VIAGGIATORI
    Sostituisce il precedente forse troppo legato a ottiche e modi di fare cubani.
    Abbiamo allargato gli orizzonti.
    Ne fanno parte oltre allo scriba, il suo socio di M&S,quasi tutti gli amici storici del gruppo precedente, un'altro in partenza per il Kenia, un altro che quasi vive in Thai, un altro in Spagna, un paio di duenos di case de renta e....altri amici.
    Si parla di Cuba ma anche del mondo, notizie, foto, articoli, chiacchierate e cazzeggio assicurato.
    Rompicoglioni e sfigati da web....a casa!
    Partito molto bene.

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  9. No lleva uniforme, tampoco una bolsa con merienda ni una pañoleta atada al cuello. Sin embargo, a sus nueve años, Malena va hacia la escuela, un centro docente para hijos de diplomáticos donde ha logrado matricular con los recursos económicos de sus padres y un pasaporte español heredado de la abuela.
    La educación en Cuba ya no es la misma para todos. Hay aulas donde los alumnos disfrutan de una conexión a internet sin restricciones, climatización y mobiliario nuevo. En el comedor, el menú es variado, abundan los vegetales y es común escuchar a un niño contar que pasó el fin de semana en Cayo Coco o que su papá cambió de camioneta.
    Fundada hace más de cuarenta años, la escuela internacional de La Habana se pensó en un inicio para los hijos de embajadores y personal consular. Con la década de los noventa llegaron los niños de extranjeros que trabajaban en empresas mixtas, pero desde hace unos años han aparecido los cubanos que puedan pagar las altas matrículas y mostrar un pasaporte de otro país.
    Para matricular un niño en la escuela internacional o en el Centro Educativo Español de La Habana se deben mostrar documentos que lo acrediten como extranjero
    A diferencia de los colegios públicos, donde los recursos materiales escasean y el déficit de maestros crece, la Escuela Internacional de la calle 18, en el exclusivo barrio de Miramar, tiene una biblioteca, un centro multimedia y un parque de diversiones. La lista de interesados en entrar a trabajar en el atractivo lugar podría alcanzar para llenar todas las plazas vacías en las aulas primarias y secundarias a lo largo del país.
    Para matricular un niño en la escuela internacional o en el Centro Educativo Español de La Habana, cercano al Acuario de Miramar y fundado en 1986, se deben mostrar documentos que lo acrediten como extranjero. Una condición que hasta hace algunos años era exclusiva de hijos de diplomáticos, pero que ahora comparten los vástagos de los emigrados retornados y los nacionalizados españoles a través de la Ley de Nietos, como Malena.
    La inscripción tiene entre sus requisitos presentar las calificaciones anteriores del estudiante y estar dispuesto a pagar la matrícula. Un curso en los primeros grados de la enseñanza primaria puede costar el equivalente a 4.000 dólares y 10.450 si es entre kindergarten y el grado quinto.
    A pesar de las altas tarifas existen cubanos que pueden pagar esa suma para evitar que sus hijos vayan a la escuela pública. Entre ellos quienes después de vivir largos años en el extranjero se niegan a aceptar la ideologizada enseñanza cubana. "La niña nació en Madrid y no está acostumbrada a nada de eso que se ve en las escuelas de aquí", comenta a este diario la madre de una adolescente que cursa la enseñanza media en la llamada "escuelita española". Casada con un artista conocido y después de más de una década en el barrio de Salamanca, ahora hacen malabares para pagar la factura del colegio.
    "Pero hacemos el sacrificios, porque ahí le enseñan a ser creativa y a tener criterio propio", comenta la orgullosa mujer. "No quiero ni imaginarme lo que sería tener que matricularla en una escuela de por aquí", señala en su casa de Centro Habana. La joven comparte aula con hijos de corresponsales extranjeros radicados en Cuba, gerentes y nuevos ricos.

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  10. Los profesores de estas escuelas, junto a los encargados administrativos y de servicios, son contratados de manera directa a través de recomendaciones. En este caso no median las bolsas controladas por el Estado como sucede en la mayoría de las plazas donde recibe una remuneración en moneda convertible o vinculadas con extranjeros.

    Un curso en los primeros grados de la enseñanza primaria puede costar el equivalente a 4.000 dólares y 10.450 si es entre kindergarten y el grado quinto

    Lina, una joven graduada de la Academia de Bellas Artes de San Alejandro, gracias a su buen dominio del inglés, impartió clases de artes plásticas durante varios años en uno de esos centros. Ahora cuenta que el salario era "magnífico" pero que lo más importante era "el ambiente de libertad que se respiraba nada más entrar". En su página digital la escuela internacional se define como "una institución progresista".

    Más de un tercio de los profesores de ese colegio viene de Canadá, Reino Unido, Holanda, Alemania y Portugal. El resto son contratados cubanos que debieron demostrar estar "capacitados en métodos pedagógicos modernos". Al finalizar los estudios, los alumnos obtienen títulos válidos para sus países de origen, homologados en la Unión Europea u otras naciones.

    El currículo de asignaturas no es muy diferente al de la enseñanza gratuita, aunque sí la forma en que se imparte. Entre las materias que deben estudiar en la educación primaria están Matemáticas, Inglés, Español, Educación Artística Plástica y Música, junto a la Educación Física, Computación y la Educación en Valores. Esta última sin una pizca de ideología.

    La irrupción de los cubañoles en esta modalidad educativa aumenta la demanda en centros docentes que apenas dan abasto. El director de la escuela internacional, Ian Morris, informó en el último boletín del colegio que "no se ha encontrado una opción adecuada para ampliar nuestra instalación para el próximo curso académico". En lugar de ello, la Junta Directiva y la Administración de la escuela decidieron "mantener el actual límite de matrícula y ajustar la política de reinscripción".

    Con el pasaporte español recién obtenido, Ivette, dueña de una paladar en la Habana Vieja decidió ahorrarle a su niña "los baños sucios, la bandeja metálica llena de grasa, la maestra que fuma y que grita", explica la próspera empresaria sobre las experiencias escolares de su infancia. "Este es el mejor dinero que yo he gastado en toda mi vida", asegura la mujer cuando habla de la "escuelita para yumas" a la que va su hija Malena

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