venerdì 14 aprile 2017

QUALE TURISMO?


La vita ricomincia come sempre esattamente dal dove l'avevamo lasciata, in fondo e' giusto cosi'.
Ho ricominciato a correre dietro alle lancette dell'orologio, godendo del bel tempo di questi giorni, ad ogni ritorno serve sempre qualche giorno per riorganizzarsi.
Volevo approfondire il concetto espresso l'altro giorno riguardante il tramonto di un certo modo di fare vacanza a Cuba.
Come ho scritto la situazione tunera (ma che probabilmente riguarda tutta l'isola) e' abbastanza in linea con quanto vi raccontai a novembre, pare che certe decisioni siano non piu' legate alla stagionalita' ma oramai parte del nuovo modo di vedere le cose da parte di chi amministra la citta'.
Ne ho parlato con alcuni italiani residenti, gente che per 12 mesi all'anno vive in citta', ha famiglia, una casa de renta o un paladar ed e' in contatto diretto periodico con l'inmigration o comunque con chi prende decisioni importanti.
Si e' scelto, irrevocabilmente, di non favorire in alcun modo, quando non di contrastare, un certo tipo di turismo che oramai non apporta nulla creando solo problemi.
Il turismo e' un meccanismo piuttosto semplice; un hotel, un villaggio, una citta', una nazione fornisce tutta una serie di servizi ed intrattenimenti che hanno un costo, compreso quello di mantenere inalterato il contesto naturale.
Chi vuole usufruire di questi servizi ed intrattenimenti paga, in questo modo chi fornisce il tutto ha il suo tornaconto mentre il turista si gode la sua meritata vacanza....pagando il dovuto.
Nel momento in cui il primo attore della scena fornisce il tutto ma il secondo vuole approfittarne senza pagare...a quel punto e' logico che i fattori si modifichino.
E brutto dirlo, chi segue il blog sa che non mi piace etichettare le persone, men che meno in funzione del luogo da dove provengono, ma certi provvedimenti sono stati presi proprio per la presenza di una folta comunita' italiana in citta'.
I canadesi, ad esempio, si fermano solitamente 6 mesi in citta', hanno una novia fissa che frequentano senza troppa costanza, svuotano le cantine, passano i fine settimana nei resort sulla playa e svolgono il loro ruolo di turisti a tempo pieno a tutto tondo.
Lo stesso si puo' dire di tedeschi e israeliani.
Il problema, ripeto, siamo noi italiani, lo dico, come sempre, senza generalizzare perche' c'e' gente che si gode la sua vacanza al meglio e questi non sono certo un problema.
Quale interesse puo' avere Cuba a tenersi un turismo fatto di gente che oramai non punta piu' soltanto ad ahorrare il cuc ma punta a farlo coi pesos cubani?
Che turismo e' quello che pranza e cena in garages, locali semisconosciuti anche ai cubani con un plato fuerte a 25 pesos?
Case de renta a 6/7 cuc al giorno, mai visti in un ristorante, mai visti in una tienda in divisa, mai visti con una lattina di refresco in mano.
Ognuno e' dueno del proprio borsillo e sa quello che puo' spendere, non e' mio compito dare giudizi di merito ma la citta' puo' fare a meno di chi stanzia budget mensili di 500 cuc compresa la casa de renta.
Per questa ragione si e' fatta terra bruciata attorno a questo tipo di turismo; di notte nessuna ragazza bazzica piu' nel parque cittadino, la policia le piomberebbe addosso seduta stante.
Ma chi frequentava ancora la citta' di notte in questi ultimi 2 anni?
Fanciulle che arrivano da fuori e si fermano un giorno e una notte, gente che di notte e' vestita come di giorno perche' non ha dove andare, disposta a tutto pur di tirare su qualcosa.
Queste le hanno fatte sparire.
Cosi' come il discorso di puntatura nelle case de renta; guadate che ci sono 4/5 duenas al gabbio....gente di 60 anni con famiglia, figli e nipoti....
Se una fanciulla non ha nulla da temere frequentando UN turista, dov'e' il problema nel farsi puntare?
Nessuno ha mai pensato di ostacolare i liberi “scambi” fra turisti e un certo tipo di fanciulle.
Nei ristoranti se ne vedono a decine di questo tipo di coppie; un turista e una fanciulla ben vestita e difficilmente visibile in contesti diversi durante la giornata.
Voi direte....e' uguale cambiano solo i vestiti ed il modus operandi...ed e' proprio questo il punto amici miei.
Nessuno impedisce a un turista di conoscere una cubana, portarla in un bel locale, magari poi in disco, magari poi a casa.....come ha sempre fatto chi ha sempre vissuto il turismo in modo normale.
Ma devi spendere.
Devi fare, appunto, il turista, non bivaccare ore e ore seduto al parque in attesa della trasfertista di turno.
L'altro giorno parlavo del Cadillac, prima era una porcheria.
10/15 persone che spostavano sedie per mettersi tutti attorno a un tavolino dove al massimo si trovavano una tazzina di caffe' e' una tucola....questo per 5/6 ore al giorno.
Ora 4 tavoli, ognuno con 4 sedie, nessuno sposta piu' un cazzo, se ti siedi consumi e poi ti togli dalle palle....come avviene in ogni locale del mondo.
Forse incassa meno di prima, ma la citta' se ne fotte perche' quel locale ora e' tornato ad essere quello che deve essere.
Quel tipo di turismo si lamenta perche' le cose non sono piu' come prima e perche' non c'e' piu' l'”ambiente” che per anni ha trovato.
E' vero che in settimana, di sera, c'e' poco o niente in giro e questo non e' un bene perche' con l'acqua sporca si rischia di buttare via anche il bambino, ma il sabato e la domenica c'e' la fiesta tunera.
Solo che quel tipo di turismo non la frequenta perche' e' “roba cubana”.
Cosa cazzo vuoi pretendere a Cuba se non “roba cubana”?
Io il sabato sera mi prendo una birretta e mi ci butto dentro la notte tunera, un mare di folla per strada, ogni 20 metri gente che suona e canta, mi fermo un po' ad ascoltare, se incontro gente che balla...ballo pure io.
Trovo amici che non vedevo da tempo, mi fermo a chiacchierare con loro...sono a Cuba...cosa c'e' di meglio che gettarsi nel mezzo della cubania?
Restare seduto nella semioscurità di un parque?
Quindi questa e' la Cuba di oggi, se vuoi fare il turista ci sono luoghi e spazi dove non e' un problema recitare questo ruolo, ma se vuoi fare il “cubano” atteggiandoti a turista allora gli spazi si sono immensamente ristretti.
Chi tira i fili sa esattamente come si comporta ognuno di noi, se da 3 anni mi danno la visa familiar senza che abbia uno straccio di donna, morosa o cose simili e' perche' SANNO che dietro Grande Torino ci sono io, un turista che si muove in un determinato modo da anni.
Molti paisa' affermano che in futuro faranno scelte diverse, ma se queste scelte riguarderanno altre citta' allora, tolta forse Guantanamo, per loro sara' ancora peggio.
Le spalle sono al muro, oltre il muro c'e' solo Port au Prince.

34 commenti:

  1. Certo sono cose diverse uno che ci vive e uno che va in vacanza per breve periodo,cambia la faccenda.paolino.

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    1. Si pero' certi parametri matematici valgono per tutti.
      Lascia da parte che ha la RP o la A2, oggi a Tunas con 60 cuc al giorno fai una discreta vita, a Varigotti spenderesti molto di piu'.
      Al di sotto di queste cifre non e' piu' una vacanza ma un'altra cosa.

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    2. Certo è vero,60 cuc al giorno chi va per un mesetto di vacanze li spende ma chi ci vive dei mesi non può andare oltre a 10-15 cuc al giorno perché poi pensa ai pensionati italiani che ci vivono con 700-800 euro al mese,è dura la faccenda.paolino.

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    3. 10/15 ovviamente con la casa assicurata....
      Pero' non credere, una famiglia come la tua, 4 persone abituate a vivere qua'...con 10/15 al giorno fai veramente tanta ma tanta fatica a viverci.
      Mai uno svago, mai al mare mai nulla di nulla...
      Vale la pena?

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    4. Hai pienamente ragione,ma non dimentichiamoci che Cuba per molti può essere un ultima spiaggia perché qua starebbe peggio,se qua guadagni bene stai bene altrimenti fai la fame e senza tetto,a Cuba diciamo che la famiglia ci sopravvive con la casa e i canonici 10-15cuc giornata,stesso discorso pensionati che emigrano con la pensione minima,non lo fanno perché vogliono ma perché sono obbligati,aggiungo purtroppo certo,insomma bisogna scegliere opzioni meno peggio in questa epoca,milioni di italiani sono mesi così oggi.paolino.

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    5. Parliamo di situazioni differenti.
      Un italiano che prende 700/800 euro di pensione, che poi e' quella che dovrei poi prendere io..., e decide di andare a vivere a Cuba fa un bel 13.
      Si trova una casettina magari in un barrio periferico, poco per volta se la mette a posto, trova una donna (donna...non ragazza...)che condivida con lui la vita.
      Si inserisce nel contesto sociale in cui vive.
      Vive a Cuba in una sorta di limbo economico fra il cubano e il turista.
      Non pretende di fare il turista spendendo meno di un cubano....non so se mi sono spiegato bene amico mio.

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  2. hola! casi simili ci sono da anni per tutta l'isola, certo l'oriente è l'ultima spiaggia e come dici giustamente dopo quello c'è Guantanamo oppure haiti, ma questo avverrà con l'apertura a 360 gradi al vero turismo made in usa. Comunque è purtroppo solo una questione di budget con paghe itagliane non si può pretendere di fare il turista, ci riescono in pochi. Riguardo la "libertà" nelle case la capitale e forse santiago si confermano le zone più libertine ma sempre operando tranquillamente, ya tu sabes. chao Enrico

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    1. Il problema e' che ci si rimette tutti.
      Se dal lunedi al venerdi c'e' il coprifuoco i turisti veri portano via i coglioni.
      A febbraio 2 italiani sono capitati, casualmente, a Grande Torino.
      Volevano fermarsi 3 giorni, dopo la prima serata di coprifuoco hanno preso la macchina e sono fuggiti a Holguin.
      Case de renta, paladar....a causa di questa gente ci si rimette tutti.

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  3. Descritti così sembrano dei veri a propri parassiti che tirano a sopravvivere più che vivere... ed effettivamente si può capire il ragionamento. Mat.

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    1. Sia chiaro io non mi permetto di sindacare le vite degli altri, ognuno ha il diritto di fare cio' che vuole.
      Allo stesso modo la citta' ha tutto il diritto di volere fare a meno di un certo tipo di turismo.

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  4. Ma che gente c'e' a Las Tunas? Giuseppe

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    1. Tanta gente normalissima.
      Purtroppo paga una reputazione che oggi non ha piu' ragione di esistere.
      Citta' di campo...oggi tutte le fanciulle girano con l'ultimo modello di samsung e se fai loro vedere una mucca a malapena sanno dov'e' la testa e la coda...
      Bollo barato.....fai un salto in disco poi mi racconti...
      Un tempo forse era cosi' oggi e' una citta' come le altre con costi equiparati.

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  5. Airbnb y Va Cuba, en el centro de una nueva crisis
    “De momento puse en pausa todas mis casas y creo que es la opción que tomarán todos si no resuelven la situación pronto”
    Dos años después del inicio de las operaciones en Cuba, la empresa estadounidense de alquiler de casas particulares Airbnb atraviesa una crisis en los pagos a sus anfitriones, realizados mediante la agencia de envíos del sur de Florida, Va Cuba.
    Los cuentapropistas de la Isla, asociados como anfitriones, reportan atrasos consecutivos de cuatro meses en pagos que deberían llegar entre 3 y 5 días hábiles, según la política de Va Cuba.
    El problema comenzó a mostrar su magnitud nacional en el foro online del Centro de Comunidad Airbnb, donde los arrendadores cubanos calificaron la situación de “insostenible” y propusieron “entrar en pausa” hasta que se normalice la entrega del dinero.
    Irán, asociado con varias casas de alquiler en La Habana, comentó en el foro:

    “Los pagos se han ido alejando de la fecha de envío, según un mensaje de Airbnb, el cual da a conocer que el dinero ha sido enviado a través de Va Cuba (…) De momento puse en pausa todas mis casas y creo que es la opción que tomarán todos los anfitriones de Cuba si no resuelven la situación pronto”.
    Los anfitriones cubanos culpan a la agencia Va Cuba de la retención de los pagos y la acusan de provocar su retirada de Airbnb.
    Andrés Luis, arrendador en La Habana, comentó:
    “Son irresponsables (Va Cuba) (…) los atrasos son exagerados y los anfitriones dependen de este dinero. Conozco a muchos arrendadores asociados a Airbnb, y todos estamos pensando en tomar la misma medida, abandonar Airbnb debido a la incompetencia de Va Cuba”.
    Fundada en noviembre de 2008 por Brian Chesky, Joe Gebbia y Nathan Blecharczyk en San Francisco, California, Airbnb fue una de las dos primeras en entrar al mercado cubano después de la visita de Barack Obama a la isla, que marcó el deshielo de las relaciones entre los dos países.
    La empresa obtuvo la licencia especial del Departamento del Tesoro de EEUU para sus operaciones en Cuba, que encontraron el primer obstáculo en la forma de enviar dinero a sus anfitriones.
    La imposibilidad del acceso de los cubanos a las vías internacionales de envío que utiliza la empresa, frenó el vínculo con los anfitriones de la isla, quienes quedaron reducidos a la opción predeterminada de la agencia Va Cuba, dedicada al envío de remesas.
    ¿Quién está detrás de Va Cuba?
    La agencia se publicita como una empresa de 45 años de experiencia en envíos y multiservicios. “Nos especializamos en el envío dinero a sus familiares y seres queridos, de una manera rápida y segura”, anuncia en su Web.

    Sus principales oficinas están registradas en el sur de Florida. A su vez es contratada por la empresa Cubapack, creada para monitorear los envíos provenientes de los Estados Unidos. La empresa contratadora forma parte de una las divisiones del grupo empresarial cubano CIMEX, creado en la década del 90 con la participación del Ministerio del Interior (MININT), y adsorbido por poderoso holding militar Grupo de Administración Empresarial (GAESA).

    Un empleado de la oficina Cubapack, ubicada en la calle 22 No. 4115, municipio Playa, confesó a CubaNet que todas las agencias de envío a Cuba, “tengan el nombre que tengan, tienen que estar contratadas por nosotros, tienen que pasar por aquí”.

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  6. Los gestores de Va Cuba que llevan el dinero hasta las casas dicen desconocer la situación. Una gestora que solicitó omitir su nombre, dijo que siempre se escuchaban comentarios:

    “Eso es problema de los jefes de allá y aquí (…) Yo creo que aquí se quedan sin dinero porque les congelan las cuentas allá, algo de eso hay”.

    Roberto García uno de los gestores de Va Cuba en la provincia Santa Clara recomendó a su cliente, como única opción, reclamar a la agencia de envíos.

    Sin embargo, José Ramón, el arrendador afectado, no sabe a dónde acudir:

    ¨En nuestra ciudad las deudas (de Va Cuba) ascienden a miles. Si Airbnb transfirió (…) el dinero, ¿por qué demoran tanto en pasarlo a sus distribuidores en Cuba? La única explicación es que usan los millones de dólares que generan los 4000 hostales inscritos en Cuba para otros negocios e ingresos bancarios por comisión, por mes”, dice.

    Juan Pablo, arrendador en Matanzas, no solo tiene atrasos en los envíos:

    “También hay dos pagos perdidos, uno de ellos es del 30 de diciembre y no hay una solución, solamente nos dan de largo con excusas de que están investigando”.

    Cuando los clientes de Va Cuba indagan con los gestores sobre quienes suministran el dinero, estos espantan el rostro en señal de “top secret”. Los gestores se describen de manera uniforme como: la persona que llega a las casas con un vale impreso, el dinero y el nombre del destinatario al que debe entregar el envío.

    Al respecto, Hanser, arrendador en Trinidad, Ciego de Ávila, comentó en el foro:

    “Por desgracia, el único método de pago es Va Cuba, una empresa que no tiene ningún tipo de confiabilidad. Hablas con los gestores que se asume que te puedan dar información (…) y lo que hacen es darte dos nombre y dos email, de los cuales no se recibe respuesta alguna.”

    Los afectados por la retención del dinero refieren que las cifras superan los 1000 dólares en casos individuales.

    Marta arrendadora desde La Habana, expresó en el foro que ha debido asumir los gastos con el salario que recibe como profesora.

    “No logro comunicarme con ellos (Va Cuba). Les escribí al correo de contacto de su página online y no me responden (…) Estoy en una situación que no tengo dinero para pagar los impuestos”.

    En los intentos de CubaNet por comunicarse con la agencia Va Cuba, Ileana Castro, la operadora en línea, respondió no tener información sobre los pagos de Airbnb. Recomendó contactar a la agencia mediante airbnb@VaCuba.com, la misma dirección a la que escriben los cubanos afectados, sin recibir respuesta.

    Airbnb comienza los cambios

    Los cubanos asociados a Airbnb reconocen que la profesionalidad con la que esta trabaja, logró impulsar el auge de las casas particulares de renta en la isla. Hasta la fecha, Airbnb registró en Cuba el más rápido crecimiento desde su fundación en 2008. Se estima que más de 13 000 estadounidenses se hospedaron en casas particulares cubanas a través de este gigante del alquiler de viviendas.

    El moderador del foro de Airbnb sobre retrasos de pagos en Latinoamérica, solicitó paciencia a los cubanos.


    Ibis Rosales muestra una posible solución para el futuro, la tarjeta de debito AIS (foto del autor)

    “Airbnb está estudiando planes alternativos de pagos. En Cuba estamos trabajando en una solución más amplia”, escribió desde Londres hace una semana. La empresa estadounidense comenzó a dar sus primeros pasos, sugiriendo a los cuentapropistas solicitar una tarjeta de débito de American Internacional Service (AIS). Esta opción para los pagos futuros retorna a las agencias contratadas por CIMEX para los envíos desde EEUU, entre las se encuentra Va Cuba.

    Los cuentapropistas pertenecientes a la Comunidad Airbnb cubana declaran que chocan contra un muro de ignorancia cuando intentan reclamar a Airbnb o Va Cuba. No pocos inclinan sus exigencias hacia la primera, solicitando que cancelen los contratos con la agencia contratada por GAESA. Otros proponen implementar diferentes formas de envíos. Eso sí, todos coinciden en que abandonarán Airbnb si se mantienen retenidos los pagos.

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  7. Ciao Milco bentornato! Addirittura Tunas è messa col coprifuoco? Troppo era messa male...

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    1. Non esagerare...
      Di giorno, a parte che le fanciulle ti girano largo, e' tutto come al solito.
      Il problema sono le serate dal lunedi al venerdi, buio e pochissima gente in giro.
      Fra poco ti tocca giusto?

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    2. Ah ok comunque sotto questo aspetto cuba sta cambiando un po' ovunque.. si tra un mesetto dovrei

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  8. Santa Fe- Il discorso sui bavosi mi trova in linea con il tuo discorso,mentre sul resto sono in riflessione..per esempio, se un americano milionario onesto ed educato viene a vivere in Sardegna e privilegia Nuoro alla Costa Smeralda vivendo in parsimonia , mangiando un brodino invece che aragosta,dove sta il problema?altro punto,tu ora a Cuba guadagni dalla renta e spendi quello che guadagni dalla stessa Cubs,se dovessi pagare il personale e le tasse che paghiamo in Italia ragione resti con la stessa mente,a questo punto,borghese?parli di 60 euro al giorno per stare bene..1800 per un mese!ma la filosofia comunista operaia l'avete barattata per le accompagnatrici d'alto borgo e le aragoste?Milco senza offesa ma non capisco alcuni passaggi,ripeto ancora che son d'accordo,e da tempo,sulla despedida ai bavosi alla ricerca di sesso in cambio di un mango,ma non comprendo perche faccia piacere il ritorno della Havana pre revoluzionaria,essere imprenditori non vuol dire rinnegare il ceto medio.

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  9. Approfitto dello scritto di Buena Fe per augurare a tutti gli amici di questo piccolo blog delle serene e rilassanti feste.
    Ovunque siate.
    Io non mi muovo, sono appena rentrato e poi vivo in un luogo di villeggiatura dei torinesi....dove devo andare?

    Il problema e' che con ogni probabilita' non vivra' a Nuoro hablando mierda di tutti i nuoresi e di tutta la Sardegna...anche perche' i nuoresi e i sardi potrebbero incazzarsi.
    Poi per vivere da residente occurre, almeno a Cuba, aver fatto un matrimonio, aver acquistato o sistemato casa....diciamo che un certo tipo di obbligo nei confronti del paese ospitante si e' ottemperato...
    Si e' dato qualcosa...e' anche giusto ricevere qualcosa.

    "Guadagno dalla renta" e' una parola grossa....arriva qualcosa di concreto questo si.
    Paghiamo le tasse che Cuba ci chiede, puntualmente ogni mese e ogni fine anno...dove sta' il problema?
    Ancora crediamo ai borghesi e ai proletari nel 2017....?!

    S:Fe io non ho barattato nulla, potrei dire la stessa osa di chi ha portato in Italia la cubana di turno per poi sposarla barattando spesso benessere di lei con gioventu'.
    I froci col culo degli altri lasciamolo fare a chi non ha alternative.

    Fernando io non pretendo che tu sia daccordo con me, si chiama blog proprio perche' esprime un opinione che non fa giurisprudenza e non deve per forza essere condivisa, solo che io vado a Cuba 3 volte ogni anno tu, forse, una volta ogni 5 anni, e' normale che io sia un po' piu' sul pezzo e possa permettermi di non fare il filosofo.

    Dove hai mai letto, proprio da parte mia, il desiderio di un ritorno all'epoca prerivoluzionaria?
    Il ceto medio e' quello che puo' fare impresa come sarebbe possibile rinnegarlo?

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  10. Il pieno di «super» all'Avana? Dall'altro ieri è un privilegio solo per i turisti che pagano in contanti e per le auto da loro affittate.

    Tutti gli altri comprese le aziende statali che acquistano il carburante con carte prepagate che si riforniscano di benzina «normale», detta anche la «spacca motori» visto il bassissimo contenuto di ottano e il fumo da ciminiera che produce. In realtà, la decisione del regime di Raúl Castro è stata obbligata visto che ormai da settimane Caracas ha interrotto le forniture di carburante alla dittatura caraibica essendo anch'essa rimasta a secco, e questo nonostante il Venezuela sia il Paese che ha più riserve di petrolio al mondo.
    All'Avana la notizia preoccupa perché al fallimento economico del chavismo - sostituitosi all'ex Urss come finanziatore dei Castro dal 1999 si aggiunge una siccità senza precedenti che sta facendo crollare la produzione agricola dell'isola caraibica e la mancata entrata degli investimenti esteri, soprattutto quelli Usa, attesi forse troppo ottimisticamente dal castrismo dopo l'apertura obamiana. Come sempre quand'è spiacevole, la realtà a Cuba ovvero benzina buona solo ai turisti non è stata ancora annunciata dalle autorità ma è già confermata dall'agenzia stampa spagnola Efe, che ha avuto accesso alla direttiva interna della Cupet, la compagnia statale Unión Cuba-Petróleo che monopolizza la distribuzione di carburante all'Avana.
    Di certo c'è che il disastro economico di Caracas che ha finito i soldi anche per importare la benzina di cui ha bisogno, altro che regalarne a Cuba - rischia di avere conseguenze letali per il regime di Raúl Castro. Di questo parlerà nelle prossime ore il presidente venezuelano Nicolás Maduro in visita lampo all'Avana - col suo omologo cubano, oltre che dell'opportunità di «blindare» la revolución bolivariana cancellando le elezioni presidenziali, previste a Caracas nel 2018. La scusa? «Motivi di ordine pubblico». Questo, a detta di molti ex chavisti dissidenti, pensa Maduro, consigliato in tal senso dallo stesso Raúl Castro. Staremo a vedere, anche se quest'ultima deriva dittatoriale non stupirebbe nessuno dopo la cancellazione delle elezioni amministrative venezuelane, lo scorso dicembre, «per la crisi economica».
    E che Cuba e Venezuela siano ormai un tutt'uno basti ricordare che, già tre anni fa, la rivista britannica The Economist coniò la parola «VeneCuba» proprio per indicare come, oramai, i due Paesi siano la stessa cosa, politicamente ma, soprattutto, dal punto di vista militare - i servizi cubani gestiscono da tempo gli 007 di Caracas - ed economico. A fornire Cuba della benzina che prima le era regalata dal Venezuela potrebbe essere così l'Ecuador, che ieri è andato alle urne per scegliere il successore di Rafael Correa. Se a vincere sarà il suo delfino, Lenin Moreno, Raúl Castro potrà tirare un sospiro di sollievo e continuare senza troppi patemi a fare il dittatore «umanista». In caso contrario per lui (e per i motori dei cubani) saranno dolori.

    FONTE...IL GIORNALE...

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  11. Santa Fe— Caro Milco buone feste anche a te e a tutti coloro che frequentano il blog, la battuta sui froci denota una deriva di destra..(SCHERZO)io personalmente vado a Cuba ogni tre anni perché invito i miei familiari cubani fuori dall'isola, barattando la loro presenza con nostra assenza dall isola..La Habana del 59 era come quella che sta rinascendo ora,casini per facoltosi,pero e`grazie ai poveracci italiani, come me e te, che l`isola e`sopravvissuta per decenni,ora arrivano gli svizzeri e i russi ad investire e noi siamo di troppo,cerca di non scordare che gli esempi che si fanno rispetto al reditto possono valere anche per gli italiani che cercano di andare a vivere nei paesi dell'Est con pochi euro. Tra l'altro la poca benzina che si trova è prioritaria per i turisti..una rivoluzione per ritornare a tempi di Battista.

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    1. Gli omosessuali se la sono cvista brutta molto di piu' sotto regimi di sinistra piuttosto che di destra....cosi' racconta la storia....anche cubana.
      Fammi capire...dove sono questi svizzeri e russi che investono?
      Il solo svizzero che conosco gestisce il bella vita e lavora 18 ore al giorno....
      Secondo me disegni un quadro che e' lontano dall'essere reale.
      Cuba e' sopravvissuta a ben di peggio, sempre dipendendo da altri...ce la fara' anche questa volta.

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    2. Mala Fe- Concludo brevemente per non annoiare ne te ne gli altri: 1-di fronte al capitolio della capitale trovi il primo cinque stelle post revolucion di marca suiza i ristoranti di lusso dei russi son già noti da tempo(non darmi del visionario por gusto)2-alcuni hanno provato a barattare la gioventù con il benessere ma non è bastato..oltre il benessere servono altre cose che non si acquistano.3 -Cinque anni fa la mia ultima visita a cuba?ti scordi che io son stato a Cuba lo scorso anno,nel blog troverai traccia,tra l'altro ho i Biglietti già fatti per questo prossimo giugno,per 30 GG. Siamo in contatto con la Havana e con Santiago tutte le sere con IMO e messg per cui non parlo per sentito dire. 3-Ti dirò che ho dormito in baracche e mangiato piatti da 20 pesos per solidarietà e per conoscere la vera realtà cubana,questo non è più gradito al vero cubano o al gusano?Guarda Milco, tu sai bene che la verdad esta en el medio, però la pobreza en Cuba non si combatte alzando muri come i vicini yankee, qui si sta svoltando a destra e molti non si rendono conto di questa metamorfosi, alcuni ideali bisogna mantenerli,e io sono e sarò sempre più vicino al poveraccio e che esso sia cubano o italiano questo poco importa.Per ultimo una domanda a cui se vuoi puoi non rispondere ora ma che per me è importante; ma per te esiste una differenza tra rossi e neri o anche questo è retaggio del passato?lascia stare Gaber..e riprendi la filosofia che e il segreto per come prendere la vita.

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    3. Ti ho detto cinque anni per dire che ci vai ad intervalli di tempo piuttosto larghi e inevitabilmente in questi casi si finisce per giudicare le cose...da fuori.
      Da come la metti giu' sempbra che una certa svolta sia unicamente dovuta alle decisioni di Cuba.
      Negli ultimi 60 anni Cuba non ha fatto quello che ha voluto ma quello che ha potuto....esattamente come ora.
      Era piu' di sinistra con Fidel con il cubano che non poteva entrare in un hotel, non poteva uscire dal paese, avere auto e case intestate, avere un'attivita' ecc...
      Bisogna tornare a questo passato per essere duri e puri?
      Grazie mi tengo il tempo di adesso, e' facile sventolare le bandiere col culo al caldo amico mio.
      Rossi e neri non sono certo uguali a patto che ci siano visioni differenti del mondo e non l'omologazione attuale.

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  12. Torino (4-3-1-2): Hart; Zappacosta, Rossettini, Carlao, Barreca; Falque, Valdifiori, Baselli; Ljajic; Maxi Lopez, Belotti. A disposizione: Padelli, Cucchietti, Benassi, Gustafson, Moretti, Lukic, Avelar, De Silvestri, Boyè, De Luca, Ajeti. Allenatore: Mihajlovic.
    Crotone (4-4-2): Cordaz; Rosi, Ceccherini, Ferrari, Martella; Rohden, Barberis, Crisetig, Stoian; Trotta, Falcinelli. A disposizione: Festa, Viscovo, Claiton, Nalini, Mesbah, Kotnik, Dussene, Acosty, Capezzi, Sampirisi, Sulijc, Nwankwo. Allenatore: Nicola.

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  13. Buona Pasqua a tutti io me la sto passando a lavoro a Sassuolo per Sassuolo Sampdoria...necesito vacaciones no aguanto mas 😩😩😩

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  14. Santa Fe-Milco ora ti chiarisco la mia rabbia..nelle strade della capitale manca tutto perche con il grosso afflusso di turisti le mercanzie sono dirottate verso chi paga molto meglio,i cubani soffrono tra le altre cose l'assenza del ceto medio basso che per via della crisi sta sparendo,quelli erano realmente l'economia sommersa salvavida del cubano, mentre ora il grosso del capitale entra ed esce dalle mismas puertas. Tolgono TUTTE le alternative di sopravvivenza per i più poveri. NEWS Santiago, la situazione attuale è drammatica, la città sta per essere messa in quarantena per la zanzara zika,acqua zero, chi può eviti la trasferta da quelle parti.

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  15. Pero' forse mi sono perso qualche passaggio.
    Fai un quadro della situazione a tinte fosche, questo ANCHE a causa di chi ha governato in un certo modo per 57 anni, facendo ripeto quello che ha potuto e non quello che ha voluto.
    Poi pero', nel momento in cui si tenta di cambiare questa situazione mi dice che si sta' scivolando verso il capitalismo e...non va bene.
    Ok hai detto che com'e' stato fino ad oggi non andava bene, mi dici che come si stanno mettendo le cose non va bene.
    A questo punto mi piacerebbe sapere qual'e'la tua via per uscire da questa situazione perche' dire sempre "non va bene" senza dare soluzioni e' incredibilmente facile.

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    1. Santa Fe-Per me il capitalismo sano sarebbe quello di aprire a multinazionali che hanno catene di market,con prodotti a prezzi abbordabili alla portata di tutti,questo passo elementare farebbe respirare il popolo.
      Ma forse il popolo non è prioritario rispetto agli interessi personali,Milco non aggiungo altro perché voglio continuare ad entrare nel paese..

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  16. Poco fa scrivevo in un'altro topic: "Il problema é che molti nostri connazionali, a Tunas e non solo li, stanno inventando ai limiti della legalità ed anche oltre"

    Milco completa il quadro concentrando lo sguardo sui turisti e sui cambiamenti che hanno trovato o che potranno trovare prossimamente

    Non so quanto possano servire all'economia cubana questo tipo di turisti
    Anche questi apportano valuta ma certamente non modiFICAno il PIL dell'isola
    Da anni ormai cercano di attrarre un'altro tipo di turismo, piú familiare, piú di livello...

    Peró, visto che é difficile se non impossibile selezionare già in entrata al controllo inmigración... cercano di limitare il fenomeno con delle norme che colpiscono TUTTI, "accattoni" e non

    Una di queste norme, sempre esistita ma solo di recente severamente applicata, é relativa alla registrazione delle kuvanitas nelle case de renta
    A Las Tunas pochi affittacamere incoscienti rischiano ancora il vecchio giochetto della chica in stanza e carnet sul tavolo in attesa di registrazione
    Le sanzioni sono pesantissime ed il gioco non vale la candela

    Ovviamente peró questo colpisce tutti, i turisti "accattoni" ed anche quelli con buone di$ponibità

    In posti lontani dal mare e dai classici giri turistici cosa si va a fare se non principalmente per le principesse? ...e dove si possono portare le principesse se nelle case e negli hotel devono per forza registrarsi?
    Negli hotel (almeno in molti hotel della costa holguinera é ancora peggio, si rischia di arrivare con voucher già pagato ed essere respinti alla reception perché la principessa é "ripetente")

    Questo per quanto riguarda i turisti... poi si potrebbe parlare dell'apretón sui residenti permanenti e quelli che inventano ai limiti della legalità.
    COCOLOCO

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  17. Non solo.

    Ci sono residenti italiani che campano anche grazie a dolcetti, torte e insaccati venduti ai turisti ...e fino a qua' nulla di male.
    Ma ce ne sono un paio che cambiano soldi per la calle a 24 per rivendere a 25....mi pare si sia arrivati davvero al limite.

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