sabato 6 maggio 2017

AGGIORNAMENTI...BLURP

  
Ieri giornata campale.
Birillo dalla dog al mattino presto, poi viaggio verso la sponda piemontese del lago Maggiore per visionare una struttura con cui, forse...chissa'...collaborero' in estate.
Pomeriggio a lavorare in palestra quindi partita coi Villans con cena a base di Paella y Sangria in un locale spagnolo di Torino.
Tornato a casa a notte fonda sverso come un'aquila, se mi fermava la Pula la patente la restituivano ai miei nipoti.
Questa mattina gambe di marmo, resaca e un sorcio morto in bocca.
Quindi di scrivere non se ne parla.
Vi posto degli aggiornamenti che ho scritto per M&S CASA PARTICULAR CUBA, Simone li inserira' appena possibile nel sito.
Blurp.....ahy mi madre....
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Cuba e', come disse Cristoforo Colombo appena mise piede sull'isola; “La piu' bella terra su cui occhio umano si sia mai posato”.
Per spiegare bene le caratteristiche che rendono la perla del Caribe unica occorrerebbe un libro, non a caso se ne sono scritti tanti.
Noi di M&S CASA PARTICULAR CUBA, ci limiteremo a raccontarvi le 10 caratteristiche principali che la rendono un luogo unico al mondo e che ve la faranno amare durante la vostra prossima vacanza.
-MUSICA ; La musica a Cuba non e' mai banale, mai di sottofondo, mai un'appendice.
La musica accompagnera' ogni momento della vostra vacanza; la incontrerete camminando per le strade di qualunque citta', in ogni locale ci sara' uno stereo acceso, un cantante melodico che si esibisce dal vivo, un complessino di vecchi suonatori di Son.
In ogni casa dove entrerete sarete accolti dalla musica, melodica o reggaeton a seconda dei gusti e....dell'eta' del padrone di casa.
Non esiste Cuba senza la musica e la musica senza Cuba.
Fatevi ammaliare dai suoni della calle, dalla gente che balla in mezzo alla strada, dalle bambinette che si muovono come se avessero seguito chissa' quale corso di ballo e che invece si agitano come la natura ha insegnato loro fare.
La musica sara' la colonna sonora della vostra vacanza, vi restera' in testa e vestira' di malinconia i vostri ritorni a casa.
-MALECON DE LA HABANA; Ci sono pochi posti al mondo in grado di rapire la tua suggestione e di restare bene impressi nella tua mente.
Uno di questi e' sicuramente il Malecon de La Habana.
Il lungomare cittadino, protetto da un muretto che viene regolarmente scavalcato dalle onde durante i giorni di forte mareggiata.
Un lungomare assolato, pieno di bei localini dove poter mangiare cibi raffinati, innaffiati da ottimi vini bianchi spagnoli, cileni o argentini.
Un luogo dell'anima sormontato da case vecchissime, vecchie o in ristrutturazione che conferiscono alla location caratteristiche uniche al mondo.
Il Malecon e' il mare che abbraccia Cuba e la protegge, il sogno di molti di voler vedere cosa c'e' al di la di quel fratello blu immobile, un luogo dove la gente passeggia, si incontra, si ama, si lascia, si incontra di nuovo.
Forse in questo mondo ci sono altri posti incredibili come il Malecon de La Habana.....ma chissa' se La Habana e' parte di questo mondo...
-CASE PARTICULAR; Esistono diversi modi per visitare Cuba, quello sicuramente piu' interessante e' rappresentato dal soggiornare nelle case particular.
M&S CASA PARTICULAR CUBA ti consente di godere al meglio della tua vacanza al di fuori dai soliti, datati, canali vacanzieri.
Le case particular sono case in cui una o piu' stanze vengono attrezzate per ospitare turisti.
Camere dotate di ogni sorta di confort, dal bagno moderno all'aria condizionata, dal frigorifero al televisore.
In molte c'e' la possibilita' di cucinare, oppure e' possibile che sia la proprietaria a preparare colazioni pranzi e cene in perfetto stile criollo.
M&S CASA PARTICULAR CUBA ti consente di vivere la vera Cuba, fianco a fianco coi cubani e con le loro tradizioni, consentendoti anche di risparmiare discrete cifre rispetto agli hotel o ai resort.
-SPIAGGE; Cuba annovera fra le piu' belle spiagge al mondo.
Spesso nell'isola occorre scegliere fra la vita notturna e la tranquillita' di una spiaggia; Guanabo e Playa del Este, a un tiro di schioppo dall'Avana, possono soddisfare entrambe le esigenze.
Di Varadero si e' detto tutto il possibile, si tratta di una delle location piu' visitate al mondo dagli amanti del mare.
I cajos cubani sono meta preferita di subaquei e amanti dello snorkeling, per la richezza e la varieta' dei fondali.
Guardalavaca, S.Lucia, Puerto Padre, Playa Pilar, Cayo Guillermo, Playa Maguana vicino a Baracoa, Playa Ancon nei pressi di Trinidad, sono solo alcune delle oppurtunita' che un turista ha a disposizione.
In quasi tutte queste spiaggie M&S CASA PARTICULAR puo' trovarvi la soluzione migliore per le vostre esigenze.
RIVOLUZIONE ; 83 barbudos con le pezze nel sedere a bordo di una bangarola, approdando a Cuba dal golfo del Messico, mettono in scacco Batista e il suo sangiunario regime, appoggiato dalla piu' poderosa potenza al mondo.
Davide ha davvero sconfitto Golia.
Ora, dopo oltre 55 anni, Fidel ci ha lasciati e i barbudos superstiti sono carichi di anni e di gloria ma la Revocion, pur con tutti i suoi limiti, garantisce alla popolazione i servizi basici; dall'istruzione alla sanita' gratuite, dalla sicurezza alla tutela di uno stato sociale a dimensione di tutti.
Una vacanza puo' essere anche un viaggio verso i luoghi che hanno reso la Rivoluzione leggenda.
Dal punto dove e' sbarcato il Granma, a playa Giron dove Fidel sconfisse il tentativo di invasione appoggiato dagli Usa.
Dal mausoleo di S.Clara dove riposano i resti del Che, guerrigliero indomito, a Santiago dove sono sepolte le ceneri di Fidel Castro e di Marti', il padre della patria.
Non si possono dividere, che piaccia o no, Cuba dalla sua Rivoluzione che ha indicato al mondo che...altre strade possono essere possibili.
FESTE CALIENTI; Visitare Cuba vuol dire immergersi in un clima di vacanza e di festa perenne.
Nei fine settimana, praticamente in ogni citta', si allestiscono banchetti e ristoranti all'aperto che, alla sera, si riempiono di gente e di musica.
Impossibile non essere contagiati dal clima festaiolo che il cubano si porta dentro in ogni momento della sua esistenza.
Non e' difficile entrare a farne parte, e' sufficiente lasciarsi andare e farsi cullare dai languidi ritmi cubani, dalla voglia di vivere e di stare insieme che e' caratteristica principale dell'isola.
Se avrete la fortuna di capitare in una citta' o in un paese durante il Carnevale potrete godere di quella magica atmosfera che il cubano aspetta per tutto l'anno; el Carnaval de Cuba.
-GENTE: La gente di Cuba e' la vera ricchezza dell'isola.
Se Cuba e' sopravvissuta miracolosamente a tutte le traversie che, nella sua storia, ha dovuto incontrare e' grazie alla sua gente.
Reduci e trovatori, improvvisatori e poeti, cinici e saggi, sono loro, i cubani, che hanno mantenuto in piedi l'isola mentre tutto il mondo pensava che dovesse crollare da un momento all'altro.
Dopo il crollo del blocco Socialista, hanno lottato, stretto i denti e la cighia, combattuto per mettere insieme il pranzo con la cena, ma non si sono mai arresi.
A niente e a nessuno.
Mentre tutto collassava hanno tenuto duro ogni giorno, hanno permesso a Cuba di essere il paese affascinante, sconcertante e paradossale che imparerete a conoscere durante le vostre meritate vacanze, anche grazie a M&S CASA PARTICULAR CUBA
-LE DONNE; Sulle donne cubane si puo' dire tutto ed il contrario di tutto; sante e puttane, guerrigliere e lavoratrici, fantasiose e incantatrici.
Sicuramente poche cose al mondo sono comparabili con lo sguardo chiaro aperto e ammaliante di una cubana.
Se la gente cubana ha un merito enorme nell'avere mantenuto in piedi l'isola nei momento difficili, le donne cubane hanno gran parte di questo merito.
La societa' cubana e' fortemente matriarcale, le donne mandano avanti la casa, crescono i figli, lavorano, il tutto spesso in assenza del marito o del padre....perso dietro a chissa' quale sogno.
Imparerete a conoscerle durante le vostre vacanze sia come proprietarie delle case che M&S CASA PARTICULAR CUBA vi trovera' per soggiornare, sia durante le vostre giornate in cui non sara' possibile ignorare la loro sinuosa e unica camminata.
PATRIMONIO DELL'UMANITA'; Cuba galleggia.
Galleggia fra gli Stati Uniti a nord e l'America latina a sud, l'isola ha impiegato secoli per capire a quale mondo apparteneva, oggi si puo' tranquillamente dire che appartiene al secondo.
Ex colonia di Spagna, che all'isola ha donato oltre alla lingua soltanto delle gran chiese, l'isola e' stata sotto l'influsso di francesi, africani, americani, giamaicani e taino che le hanno lasciato un partimonio storico di notevole spessore.
Fidel e la sua Rivoluzione hanno sicuramente rallentato lo sviluppo economico dell'isola, ma in questo modo salvando molte tradizioni che altrimenti sarebbero rapidamente scomparse.
Magari le infrastrutture ne avranno sofferto, ma in questo modo si sono conservate, sopravvivendo, testimonianze uniche del suo glorioso passato.
Palazzi, forti, case coloniali, alberghi d'epoca stanno tornando agli antichi fasti, grazie ad accurati restauri fininziati anche dall'Unesco che ha elevato la citta' dell'Avana a Patrimonio dell' Umanita'.
UNICITA'; Quando sbarcate in un aeroporto cubano la prima cosa da fare e' quella di abbandonare ogni preconcetto di qualunque tipo, anche e sopratutto politico, che nulla deve avere a che fare con la vostra vacanza.
Lasciate il posto a sorpresa, sconcerto, meraviglia, perplessita' e...tante altre cose.
Cuba e' Cuba, niente e' come Cuba.
Povera economicamente ma ricca culturalmente, decaduta esteticamente ma magnifica urbanisticamente, irritante ma soprendente.
Non fate mai paragoni con altri luoghi che avrete visitato in precedenza, Cuba non ha paragoni.
M&S CASA PARTICULAR CUBA vi aiutera', ogni giorno, a rendere la vostra vacanza il sogno che inseguite da sempre. 


27 commenti:

  1. Enfrentar la paternidad en Cuba es un hecho lleno de desafíos por superar. Desde que inicia la etapa de gestación tal y como sucede para los progenitores del mundo, inician también miles de preocupaciones relacionadas con las necesidades de la madre y el bebé.
    Por la situación económica para los cubanos embarcarse en la bella aventura de ser padres trae consigo grandes retos que aprendemos a superar con creces. Cubanos Gurú les muestra algunos.
    Dormir con el niño en el mismo cuarto: Este desafío es típico. En la mayoría de las casas cubanas viven más de tres personas y con nuevos miembros en la familia el espacio se hace cada vez más pequeño. Por eso lo más común es que la cuna del bebé esté en la misma habitación que sus padres, lo cual es menos común en otros países, pues se pierde un poco la intimidad de pareja y retrasa la independencia del niño para dormir.
    Lavar culeros: En las isla el uso de pañales o culeros desechables como le llamamos nosotros, queda relegado a las salidas importantes o de larga duración, los turnos médicos y otras actividades. Para el día a día se utilizan lo de tela, por tanto los padres deben lavar bultos y bultos de pañales sucios ya sea en lavadora o a mano.
    Conseguir la leche en polvo: Desde pequeño los bebés reciben una dieta que ofrece el estado a través de la libreta de abastecimiento. Pero al no ser suficiente los nuevos padres deben conseguirla en el mercado negro a precios muy elevados.
    La ropa de maternidad: En este caso ala embarazada le toca adaptar ropa del closet de la abuela o la madre, buscar amigas que hayan pasado por el proceso, o más gorditas. En muchos casos el tiempo de gestación se pasa con ropa donada o prestada.
    Nuca desechar las cosas: la canastilla del bebé no se bota, por el contrario, se guarda a buen recaudo para el próximo embarazo o los bebés que nazcan en la familia, y así se van rotando.
    El precio de los artículos infantiles: Como en muchos países los artículos y productos para niños son caros, casi como si estuvieran destinados a adultos. Pero a los cubanos con menos poder adquisitivo se les hace más difícil.
    Preparar la papilla en casa: En Cuba eso de comprar la comida del bebé en las tiendas casi no se usa. Normalmente los familiares preparan purés muy ricos con vianda hervida y batidora (licuadora).
    Los padres cubanos tienen muchísimos retos que enfrentar y lo hacen con valentía e ingenio, demostrando que la riqueza no te convierte en buen padre.

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  2. DAL BLOG BARBARISSIMACUBA

    A Yosvani, que desde algún lugar del universo me sonríe...

    Una noche de noviembre, no importa cuándo exactamente, se fue al mar. Después de intentar abandonar Cuba una decena de ocasiones, esta vez creyó sentirse realizado.
    Con un numeroso grupo, entre los que se encontraban otros jóvenes, mujeres y niños, confió en personas inescrupulosas que por tal de ganar dinero, subieron a una lancha de paseo a muchos más seres humanos de los que en realidad soportaba la embarcación.
    Todavía, a pesar de que transcurrió el tiempo, hay familiares de aquellos náufragos que no desmayan en averiguar. Las autoridades los declararon desaparecidos en alta mar, y nadie sabe cómo ocurrió el desenlace de más de 30 seres en una lancha donde solo había capacidad para ocho.
    Yosvani era un joven querido por su familia y por sus amigos. Jodedor y dicharachero, con oficio de chofer, trabajo todo el año, novias, una moto para pasear y el don de sonreír siempre.

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  3. Mi sembra che,anche questa volta,tu abbia colto nel segno.Bello scritto.Giuseppe

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    1. Mah....io scrivo quello che vedo, che poi sono le stesse cose che vedete voi.

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  4. Santa Fe- Questa dichiarazione d'amore verso Cuba non ha bisogno di molti commenti, GRANDE MILCO! Per ringraziarti pregherò perché stasera la tua squadra del cuore possa regalarti soddisfazioni..

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  5. Se si vuole "vendere" (brutto termine) Cuba, occorle farlo nel migliore dei modi.
    Stasera...e' tosta.

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  6. Santa Fe_ Intanto la notizia monstre è che Raul e Putin hanno siglato un accordo petrolifero per superare la crisi venezuelana, prime migliaia di barili in arrivo dal prossimo dieci Maggio, modalità dell'accordo secretate visto che Cuba non è in grado di pagare quella mole di petrolio, gli usa hanno perso un'altra occasione per avvicinarsi a Cuba e invece l'Urss continua a tenersi gli usa a portata di mano.
    Non ho idea se la scelta si rivelerà giusta ma il Presidente Castro non poteva fare altrimenti..ancora una volta sovietici provvidenziali.
    Lunga vita al Presidente Putin!

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    1. Avevo postato la notizia l'altro giorno.
      Credo che non ci saranno passaggi di quattrini ma e' possibile che sia riaperta la base militare ex sovietica a Cuba.
      Ammesso che sia mai stata chiusa davvero.

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    2. ricordiamo anche che la russia è uno dei pochi paesi che non chiede visto ai cubani, infatti si sta sviluppando un goro de mulas simile al vecchio ecuador e pari alla guyana. chao Enrico

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    3. Beh....proprio simile e' un po' esagerato.
      Il volo costa un botto, c'e' il problema della lingua, el frio, il costo della vita...
      C'e' gente che si muove ma tutto sommato siamo su numeri limitati.

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  7. super milco grande scritto complimenti ciccio simone il romagnolo

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  8. SQUADRA DI GILETTI, LAPO E MUGHINI (4-3-2-1): Neto; Lichtsteiner, Bonucci, Benatia, Asamoah; Sturaro, Khedira, Rincon; Cuadrado, Dybala, Mandzukic. A disposizione: Buffon, Audero, Chiellini, Pjanic, Marchisio, Higuain, Alex Sandro, Mattiello, Barzagli, Lemina, Dani Alves, Mandragora. Allenatore: Allegri.
    Torino (4-2-3-1): Hart; Zappacosta, Rossettini, Moretti, Molinaro; Acquah, Baselli; Iago Falque, Ljajic, Boyè; Belotti. A disposizione: Padelli, Cucchietti, Castan, Carlao, Maxi Lopez, Benassi, Gustafson, Valdifiori, Iturbe, Obi, Barreca, Lukic. Allenatore: Mihajlovic.

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  9. Espulso Acquah...e' sempre la stessa merda con questi!

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  10. Peccato....ci siamo andati davvero vicini nel loro stadio col loro arbitro.
    Peccato davvero.

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    1. Certo il loro arbitro non manca mai,solita gnola insomma.paolino.

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  11. Come ha detto Sinisa il pareggio puo' anche essere il risultato giusto.
    Non credo neanche che loro manipolino la classe arbitrale, penso sicuramente che esista una forte sudditanza da parte degli arbitri nei loro confronti.
    Lasciamo stare il discorso di Acquah, i video parlano chiaro, palla piena senza discussioni.
    L'arbitro puo' anche non aver visto ma il quarto uomo era a 3 metri.
    Se non e' sudditanza e' malafede.
    Tutta la gestione della partita e' stata pilotata da Valeri in una sola direzione.
    Quando dopo un primo tempo corretto noi ci ritroviamo con 3 ammoniti e loro zero malgrado le entrate dello svizzero e' chiaro l'intento di voler fare girare la partita in un certo modo.
    Comunque vederli esultare come se avessero vinto per un gol al 92 esimo, in 12 ccontro 10, nel loro stadio....vale piu' di una vittoria.

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    1. Ma certo condivido,la solita faccenda da sempre,è favorita e stop,chiamala come vuoi insomma,poi che sia sempre la più forte noi sportivi non lo abbiamo mai negato sia ben chiaro.paolino.

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  12. Al termine del 193° derby della Mole in sala stampa si presenta Sinisa Mihajlovic. Il tecnico granata commenta così la partita appena termina contro la J.......: visibilmente nervoso, essendo stato espulso dall’arbitro Valeri per una reazione veemente dopo l’espulsione di Acquah:

    “Sono orgoglioso della partita dei miei ragazzi, è stata una partita di grande cuore. Abbiamo fatto qualcosa di unico, pareggiare allo J....... Stadium con un uomo in meno non è da tutti: abbiamo avuto grande cuore. La Juventus meritava di fare gol prima del nostro vantaggio, dopo di che abbiamo meritato noi e dovevamo mantenere il risultato. Questo pareggio equivale quasi ad una sconfitta. Noi giochiamo tutti i match per vincere, con questo modulo siamo riusciti a contenere la squadra ed a passare in vantaggio, sono contento dei miei hanno fatto qualcosa di unico in questo campo. Belotti? Negli ultimi match è stato un po’ egoista e distratto, io gli ho parlato e lui mi ha detto che è ossessionato dalla classifica cannonieri. Da parte mia gli ho consigliato comunque “.
    Ai microfoni di Sky Mihajlovic, come la volta scorsa con Ambrosini, fa polemica con Gianluca Vialli. Il tecnico ferma i cronisti Sky affermando: “Voglio che Vialli ripeta cosa ha detto sul fallo di Acquah!”. L’ex giocatore della Juve replica: “Secondo il regolamento di dieci anni fa un intervento del genere era fallo netto”. Miha interrompe subito il commentatore di Sky: “Tu stai bestemmiando! Acquah è intervenuto sulla palla, era pallone netto. Tutti abbiamo visto che non era fallo, tu sei scorretto se dici il contrario: sei l’unico! Sei di parte e non andare avanti perché non mi interessa più quello che dici”.
    “C’è orgoglio per quanto hanno fatto i ragazzi. Abbiamo fatto una partita completa: cuore, qualità, carattere. Abbiamo fatto qualcosa che non era riuscito a 33 squadre prima di noi giocando in 10 per 40 minuti. Spiace per quanto mi sono fatto prendere sull’espulsione di Acquah: c’era un po’ di foga agonistica. Comunque l’espulsione è ingiustificabile. Devo dire che un club si può battere, ma non si può battere la sua storia, e noi oggi abbiamo onorato la nostra storia. Mi dispiace aver preso gol al 92′: la Juve possiamo dire che ha meritato di pareggiare, viste le occasioni nel primo tempo. Ma prendere gol alla fine fa male. Higuain è un fenomeno. E’ una tassa: appena ha una palla buona la butta dentro”.

    Forse non è comunque stata la partita perfetta che aveva chiesto ieri…

    “Non cerchiamo il pelo nell’uovo: abbiamo rotto una serie di 33 partite vinte qui dalla Juventus. Siamo venuti qui per vincere, con un modulo offensivo. Avremmo potuto non farlo, visto chi andavamo ad affrontare, ma abbiamo deciso comunque così. In ogni partita ci sono tre punti in palio e noi scendiamo in campo per vincere a prescindere da dove e contro chi giochiamo. C’è solo orgoglio per i miei ragazzi perchè hanno fatto una partita fantastica, oggi”.

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  13. Tornando sull’espulsione di Acquah: ci può dire il suo punto di vista?

    “O è fallo o non è fallo. Con l’intervento, Acquah ha preso il pallone, poi sullo slancio ha preso il piede. Tanto è vero che l’arbitro per cinque-sei secondi non ha fischiato, poi ha cambiato idea, ed è stato il quarto uomo a suggerire l’espulsione. Per questo sono andato dal quarto uomo a chiedergli il perchè. Poi, una volta che sono stato buttato fuori, non potevo dargli un bacio… Ero incazzato ed è stato giusto buttarmi fuori. Un errore ingiustificabile dell’arbitro che ha falsato la partita. So che Acquah a volte è irruento, se non avesse preso la palla era un’azione da rosso diretto, ma stavolta ha preso la palla in modo pulito. Io sono il primo a essere incazzato con lui quando non ragiona, ma questo non era mai fallo. E nessuno del team arbitrale, ha mosso un dito”.

    Quando è stato espulso, si sono levati contro di lei numerosi cori, col pubblico che le ha dato dello “zingaro di merda”.

    “Parliamo tanto in Italia di razzisti… Non si è razzisti solo contro i neri. Anche dire “zingaro di merda” è razzismo. Si tocca un popolo. Purtroppo questa è l’Italia. Comunque chi mi ha dato dello zingaro può venire a dirmelo in faccia. Io vivo all’hotel Principi di Piemonte: vediamo se hanno le palle di venire da me a dirmelo”.
    Vista la prestazione di oggi, aumenta il rammarico per quanto successo nell’arco dell’anno?

    “Sicuramente abbiamo preso troppi gol. Fase difensiva da rivedere, anche se siamo il quarto attacco. Molte volte abbiamo raccolto meno di quanto meritavamo per la mole di gioco prodotta. Non parlo di oggi ma delle partite passate. Abbiamo buttato tanti punti nel cesso. Ma se non siamo riusciti a fare più punti, è solo colpa nostra. Dobbiamo avere più rabbia nel segnare e più disperazione nel non subire. Sicuramente c’è rammarico per il campionato perchè avremmo potuto fare di più”.

    Si può dire, comunque, che con il 4-2-3-1 il Toro ha trovato il suo modulo?

    “Io dico sempre che non è il modulo a farti vincere le partite, ma forse con questo modulo copriamo meglio il campo e Ljajic ha più liberta di svariare, da destra a sinistra. Comunque, quello che mi ha soddisfatto è stato l’atteggiamento con cui siamo scesi in campo, con la voglia di vincere la partita, facendo ciò che proviamo in allenamento. E’ così, con questa mentalità, che dovremo scendere in campo nel futuro”.

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  14. DA TORO NEWS

    Una sola parola: GRAZIE!

    Grazie per averci ridato orgoglio e dignità.

    Grazie per avere spiegato meglio di mille parole che orgoglio e dignità non li danno un quinto posto in classifica, piuttosto che un settimo o un decimo.

    Grazie per aver fatto vedere a tutta l'Italia come si affrontano i gobbi, sul campo e, soprattutto, fuori.

    Grazie per aver cancellato in un sol colpo anni di ignavia, sottomissione, connivenza, codardia, pusillanimità, conditi alla fine con risatine e prese per i fondelli.

    Grazie per aver indirizzato tutta la tua rabbia con gesti verso gli arbitri e gli avversari, e non verso la nostra tifoseria.

    Grazie per aver fatto tua tutta la nostra rabbia ed essere andato a vomitarla davanti alle telecamere a chi, con disonestà intellettuale, anche questa volta ha cercato di stravolgere il regolamento per fargli dire che il sole sorge ad ovest invece che ad est.

    Dovunque sarai l'anno prossimo e gli anni che verranno, da ieri sera tu sei e sarai sempre - come Giagnoni, come Radice, come Bersellini, come Sonetti, come Mondonico, come Camolese - l'allenatore del TORO!!!
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    Caro Sinisa, non sarai un mago della tattica, hai idee ultraoffensive che ci sono costate qualche punto, ma, dico la verità, non me ne frega un cazzo. Le parole sugli Invincibili, la partita di ieri preparata alla perfezione, la reazione in campo e fuori al solito furto, il trattamento riservato a quel gobbo di..... di Vialli, fanno di te il nostro condottiero. Ieri sera ti avrei abbracciato come avrei abbracciato ognuno dei ragazzi, perché mi avete fatto sentire orgoglioso di essere granata.

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  15. Espulsione scandalosa, è qui che mi incazzo, hai lo scudetto in saccoccia al 99%, che motivo hai di rovinare una partita per non perdere, soprattutto in casa?
    Sono goBBI.

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  16. Ieri, in Venezuela, le marce delle donne sono state due, e hanno messo nuovamente a tema il quadro dello scontro in atto fra due modelli di paese. Da una parte le destre, i settori agiati e parte di quelle classi medie impoverite dagli anni di neoliberismo selvaggio, poi tornate a vivere periodi di vacche grasse con la ridistribuzione petrolifera voluta dal chavismo (e il barile sopra i 100 dollari) e ora di nuovo scomode in periodo di «guerra economica». Dall’altra le femministe dei settori popolari che appoggiano il socialismo bolivariano: i collettivi – Ni una menos, Lgbtq, Comitati di rifornimento e produzione (Clap), media alternativi, studenti, «classe media socialista»… – che muovono critiche, ma difendono le conquiste sociali.
    LE AGENZIE STAMPA – tutte, rigorosamente tutte – e i media mainstream hanno però annunciato entusiasticamente solo quella delle damas en blanco: che hanno sfilato vestite di bianco, per richiamare le anticastriste di Miami. Indubbiamente numerose. È così da un mese. È stato così ogni volta che «l’insopportabile ex operaio del metro» ha segnato qualche punto nella «diplomazia di pace», sostenuta dal papa, dalla Unasur e da un gruppo di ex presidenti guidati dallo spagnolo Zapatero. Impossibile essere informati da più fonti. Oltre una decina di lanci, invece, – su un profluvio dedicati a una sola campana – per lodare enfaticamente «la grinta e il coraggio delle donne venezuelane».
    QUALI? Quelle capitanate dalla fake-woman per eccellenza, Lilian Tintori, volto mediatico del partito Voluntad Popular, i cui leader erano in prima fila nella marcia di ieri. Un partito di estrema destra, che considera Trump «il vero difensore del popolo venezuelano», da cui hanno avuto il via libera per mettere a ferro e fuoco il paese: in nome della «democrazia». Freddy Guevara e alcuni sindaci di estrema destra sono stati fotografati mentre incitano gli incappucciati che pacifici non sono affatto. Ma di questo non si vedrà niente.
    QUELLA di Tintori è stata definita «la marcia contro la repressione». In uno scontro di queste proporzioni e implicazioni, non serve santificare i contendenti. Un governo legittimo ha il diritto di contenere le violenze? I paramilitari hanno licenza di ammazzare? I manifestanti hanno il «diritto» di incendiare il paese? I morti sono già 35. Chi uccide nelle piazze con le armi da fuoco – vere o artigianali – se la Guardia Nacional ha solo idranti e lacrimogeni? Il conto va tutto sulla «repressione».
    A rigor di logica, però, se un governo «dittatoriale» ha dalla sua le Forze armate, le milizie popolari e un partito di oltre il 40% senza contare gli alleati (l’estrema sinistra, la sinistra più moderata e quella reticolare come Redes), si sarebbe già risolta in un bagno di sangue.



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  17. SIAMO l’unico giornale ad aver raccontato che il leader degli studenti, ucciso da sicari durante un’assemblea pro Maduro, era chavista e non di opposizione. Ora c’è anche il risultato delle perizie balistiche sulla morte del giovane violinista ucciso da un proiettile durante le manifestazioni: si trovava sulla linea di fuoco di chi stava sparando sulla Guardia Nacional. La morte del giovane ha provocato la reazione del noto direttore d’orchestra Gustavo Dudamel, tormentato in tutte le lingue perché considerato vicino al chavismo e infine obbligato a distanziarsi «dalla repressione»… Chi spinge il paese verso il caos? «I manifestanti pacifici non si toccano neanche con un petalo di rosa», ha detto il ministro della Difesa Padrino Lopez invitando l’opposizione ad «abbandonare la violenza perché siamo a un passo dalla guerra civile».
    MADURO ha lanciato la proposta di un’Assemblea costituente, che si sta già riunendo con diversi settori del paese. Le destre, che dal 2013 spingono per un’Assemblea costituente, ora la rifiutano. Perché? Perché a Washington si è deciso diversamente. Il capo del Parlamento (di opposizione), Julio Borges, è appena tornato dalla Casa Bianca. Con l’appoggio del Segretario dell’Osa, Luis Almagro («un pericolo per tutta l’America latina», lo ha definito Pepe Mujica) e dell’Europa, si sta già costruendo un governo parallelo. Imposto da fuori.
    E IERI, il papa Bergoglio ha inviato una lettera molto significativa al bellicoso episcopato venezuelano, apertamente schierato a destra. Li ha invitati a sostenere «soluzioni negoziate» e a riprendere il dialogo che le destre e le gerarchie ecclesiastiche rifiutano. «I grandi problemi del Venezuela – ha scritto – si possono risolvere solo se c’è la volontà di costruire ponti, di dialogare seriamente e di rispettare gli accordi realizzati. Vi invito a continuare a fare tutto il necessario perché questo difficile cammino sia possibile». La violenza – ha aggiunto il papa – «non aiuta a risolvere i problemi, provoca solo altra sofferenza e dolore».

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