giovedì 4 maggio 2017

NEW PALESTINA


Cuba e' La Habana, il resto e' area verde”.
Quante volte abbiamo sentito dire questa frase, sia da gente di provata credibilita' che da perfetti idioti?
Probabilmente il detto nasce prima del Triunfo de la Revolucion, quando la capitale era il parco giochi di Lucky Luciano e dei suoi paisa', mentre fuori pochi km si piombava in un medioevo fatto di nulla.
C'era Santiago, che manteneva la sua specificita' anche cromatica, ma il livello della citta' e di chi ci viveva era decisamente piu' basso rispetto alla capitale di tutti i cubani.
Probabilmente fino ad una decina di anni fa la situazione non era tanto cambiata, infatti migliaia di palestini (e palestine...) si spostavano nella capitale per cercare di dare un futuro ai propri figli, riuscendo a vivere un pochino meglio rispetto al campo o alle altre provincie da dove arrivavano.
Piano piano, paulatinamente, le altre citta' cubane hanno iniziato a svilupparsi e a rendersi piu' appetibili per i propri cittadini.
Citta' storiche come Trinidad hanno evidenziato il proprio partimonio architettonico, altre con impatto ambientale molto bello come Baracoa si sono valorizzate in modo inaspettato rispetto a qualche anno prima.
Il grande cambiamento c'e' pero' stato a Oriente.
Parlo con cognizione di causa perche', in 17 anni, ho visto Las Tunas, non soltanto nella zona centrale, trasformarsi letteralmente.
Potrei parlare di Bayamo in continua evoluzione sopratutto negli anni in cui il boss era un parente di Raul, di Holguin citta' che non amo ma che e' indubbiamente elegante e signorile.
Santiago e' Santiago....malgrado gli uragani e i tornados resta la seconda citta' piu 'importante del paese, resta Guantanamo che ha pero' il freno a mano tirato a causa della base militare illegalmente occupata da una potenza straniera.
Sono arrivato, come dicevo, a Tunas 17 anni fa e se non era ...area verde, poco ci mancava.
Famosa per essere la capitale della scultura cubana, non ho mai capito perche' viste le 4 croste in giro per la citta', era anche conosciuta per la sua discoteca e una certa avvenente intraprendenza delle sue fanciule.
Bon! Stop! Finito!
Non c'era un cazzo, il solo posto decente dove mangiare era la Bodeguita dove infatti cenavamo noi stranieri, con decine e decine di fanciulle fuori ad aspettare che uscissimo.
Non esistevano paladar, ristoranti, ritrovi, bar, NULLA!
Certo esistevano alcuni ristoranti cubani che esistono ancora oggi ma, malgrado che sul menu' c'erano diverse opzioni, in realta' da mangiare non c'era quasi nulla.
I cessi non funzionavano, non c'era acqua, non c'erano tovaglie sui tavoli ne' tovagliette per pulirsi, NADA.
Non c'era il boulevard....non due come ora, neanche uno.
Pochissimi negozi dove non si trovava quasi nulla.
Con gli altri non molti stranieri ci scambiavamo informazioni su quale duena di quale casa de renta sapesse cucinare un piatto di spaghetti, senza che si tramutassero in colla.
Pochissime auto de renta, 4 motorini scassati ( da questo punto di vista si sono fatti pochi passi avanti).
Non molte case de renta, alcune di livello indecoroso e quasi tutte all'inizio del loro percorso con la falta di esperienza che potete immaginare.
Degrado e sporcizia in buona parte della citta'.
Per queste ed altre ragioni in citta' si sviluppo' un certo tipo di turismo, lo stesso che oggi il Poder Popular vuole eliminare o cerca di limitare.
In questi 3 lustri e mezzo ho visto la citta' cambiare di viaggio in viaggio.
Tutto il centro e' stato ristrutturato, molte strade periferiche asfaltate, in alcuni quartieri mancava sia l'acqua che l'elettricta' mentre oggi questo problema non esiste piu'.
Certo, in momenti di siccita' puo' capitare che l'acqua ci sia solo 3 volte la settimana, ma e' un problema di natura....metereologica.
Pativamo otto-dieci ore di apagones al giorno.
Tutto spento, niente aire, nessuna possibilita' di cucinare, niente tv o radio praticamente per buona parte della giornata.
Poi guardavi in lontananza lo stadio della pelota, per le partite, illuminato a giorno e...ti incazzavi.
Si sa, lo sport e' l'oppio dei popoli.
La gente era infinitamente piu' semplice di adesso, tutto sommato pur nella ristrettezza di cio' che ci mancava, sono stati anni belli.
Quando parlo di una Cuba cambiata mi riferivo proprio a quegli anni e a quella Cuba che non c'e' piu'.
Le fanciulle hanno piano piano iniziato a vestirsi meglio, poi sono arrivati i profumi portati da noi, le schede telefoniche italiane, poi quella cubana.
I primi telefonini esibiti come medaglie al valore, fino ad arrivare agli ultimi modelli di Samsung, quelli che noi non possiamo forse permetterci, esibiti dalle fanciulle ad ogni occasione.
Internet dall'essere utilizzato solo dai cubani con residenza all'esterior e' passato oggi, giustamente, ad essere alla portata di tutti in diverse zone della citta'.
A Grande Torino abbiamo, da circa un mese, WI FI in casa....a disposizione dei clienti.
La liberta' di impresa (cuentapropistas) ha aperto infinite possibilita' per chi aveva un mestiere e magari 4 soldi da parte.
Oggi la citta' e' piena di ristoranti, alcuni gestiti da italiani, gelaterie, cioccolaterie, pizzerie, panetterie non piu' statali dove si trovano prodotti di ottima fattura.
Abbiamo un parque tematico che e' diventato l'appuntamento fisso delle famiglie tunere nei fine settimana
Moltissime case sono stare ristrutturate in modo elegante e signorile, non vedo piu' lo stacco che, anni fa, transitando con l'auto o col Viazul, notavo fra le case tunere e quelle non dico della capitale, ma di Ciego de Avila e Sancti Spiritus.
Oramai le distanza si sono profondamente accorciate, se vuoi l'area verde devi uscire per km dalle citta', ma anche in quell'area verde troverai belle case, fincas di buona qualita' strade asfaltate, luce, telefono ecc...
Certo La Habana resta di un altro livello ma la differenza si e' ristretta di parecchio, anche solo rispetto a una decina di anni fa.

ONORE AL GRANDE TORINO!
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42 commenti:

  1. C’è chi almeno una volta nella vita va alla Mecca.

    E poi c’è chi va a Superga. Magari più di una volta, magari ogni anno a maggio, magari tutte le volte che può.

    Perché? Perché da Superga si vede il mondo. O almeno uno scorcio bello, di mondo.

    Devi avere almeno 68 anni, oggi, per aver vissuto quel momento, nel ’49. E per ricordartelo devi averne almeno 5 o 6 di più. Allora sì, puoi raccontare come ha fatto, tuo padre, a spiegarti che la notte era stata la più buia di sempre e se lo era portato via, il Grande Torino. E magari sei stato ai funerali, hai visto passare i muri di fiori e ti sei chiesto se non sarebbe stato meglio riempirle di palloni, le bare, così tutti i bambini avrebbero potuto prenderli a calci e farli rimbalzare in cielo. E la domenica dopo hai visto quelle maglie dall’uno all’undici degli Invincibili indossate dalla Primavera, nessun cognome sulle spalle, un’eredità di macigni da far correre. Da accettare.

    Perché se hai quell’età lì, allora il Grande Torino lo hai visto fare magie al Filadelfia. L’imponente portone rosso col Toro in rilievo, lo hai visto spalancarsi quando non aveva ruggine. Hai visto con i tuoi occhi, e non con quelli degli altri, la più grande squadra italiana di sempre. Che a guardarli oggi nei filmati di repertorio, il Capitano e i suoi ragazzi, non sembrano neanche poi così giovani, perché il Grande Torino ha sempre avuto poco a che spartire col tempo. Lo ha superato, il tempo.

    “Non credevamo di amarli tanto” titolava un giornale in quei giorni di maggio del ‘49. Perché forse è così, ti devi allontanare dalle cose per vederne davvero le dimensioni e inserirle in un contesto più ampio, che le sappia spiegare. La guerra, la fame, l’umiliazione e, nonostante tutto, il Grande Torino.

    Il Capitano Valentino Mazzola e i suoi ragazzi. Tra noi e Loro si sono ammassati anni e poi decenni, è cambiato il secolo, ma siamo sempre più consapevoli di amarli tanto. Ogni 4 maggio, un po’ di più.

    Nel Filadelfia giocava un Toro divertente e sorprendente, quello del quarto d’ora granata.

    E a chi ci accusa di vivere nel passato possiamo sorridergli in faccia, neanche il caso di rispondere. Non capirebbe mai quanto sia attuale e spendibile solo nel presente, il quarto d’ora granata. Te lo puoi giocare per conquistare una ragazza, per proporre una soluzione in ufficio, per vincere la partita di calcetto.

    E se porti tuo figlio a Superga non è perché sei un nostalgico, ma perché sai di potergli fare un formidabile regalo: intensificargli la vita di un quarto d’ora, ogni volta che ne avrà bisogno. Il quarto d’ora granata.

    Mi sono laureata in fantascienze politiche non so più bene quando. In ufficio scrivo avvincenti relazioni a bilanci in dissesto e gozzoviglio nell’associazione “Brigate alimentari”. Collaboro con Shakespeare e ho pubblicato un paio di romanzi. I miei protagonisti sono sempre del Toro, così, tanto per complicargli un po’ la vita.
    Maria Grazia Nemour

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    1. Santa Fè- Mia figlia dopo avergli raccontato la storia degli invincibili in foto che capeggia in soggiorno mi ha chiesto: come mai se l'aereo è caduto loro sono "volati in cielo"?..Hai voglia di imbrattare i muri di Torino con offese, le leggende non si cancellano come i loro atti idioti.

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    2. Gli idioti non hanno colore ne' bandiera....sono solo idioti caro Fratello Granata.

      Di' alla tua bimba che in cielo gli invincibili giocarono talmente bene che non vollero lasciarli tornare....

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  2. pienamente daccordo milco si è ristretta la cosa ma havana è superiore avanti di molto confronto l' oriente altra cosa in oriente a trovare un tur è un' impresa epica pochi carri da alugar ciccio simone il romagnolo scusa che non sono venuto a las tunas milco proxima veiz ciccio simone il romagnolo

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    1. Ad agosto e dicembre i problemi nel reperire auto da affittare li ha anche l'Avana.

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  3. hola! la differenza tra la capital ed il resto è sempre stata marcata sotto ogni punto di vista dai tempi della colonia ( non dimentichiamo che Cuba fu la colonia spagnola più apprezzata e valorizzata) e che nemmeno la revolucion è riuscita a diminuire nonostante l'intento fosse opposto. Quando noleggiavo el tur ( fino al 2011 ) giravo molto e mi accorgevo delle differenze sia in fatto di "servizi" che di mentalità, gente più tranquilla, paesaggi guajiros. Ho fatto anche vacanze stanziali en Camaguey y Santiago. Anche oggi l'immigrazione interna è massiva infatti mi fa ridere quando sento los jovenes habaneros dare dei palestinos a quelli appena arrivati. In ogni caso mujer de oriente mujer caliente y hablar cantando jajaja chao Enrico

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    1. Camaguey non e' Palestina ma centro isola...per la precisione :-)
      Prova a chiedere a un/una cubano/a qua' di quale parte di Cuba e'.
      CENTRO AVANA!!!!!!!!!!!!!!!!
      AHAHAHAHAHA

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    2. si secondo loro sono tutti del vedado anche quando vengono da guantanamo.........
      siamo seri "el oriente es de matanzas para abajo" jajajaa
      Enrico

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    3. No...oriente e' da Camaguey (esclusa) para abajo...
      Scusa ma ci teniamo... :-)

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    4. Comunque le fanciulle orientali, e santiagueres soprattutto secondo me sono le piu belle di Cuba

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    5. Tunere...sopratutto se uno non ha gusti particolarmente colorati.

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    6. Ci sono molte bianche a Tunas? A me invece piacciono le mulatiche...le santiagueres mulatte hanno dei tratti di viso, dei lineamenti, da far impazzire ogni uomo, soprattutto quelle con gli occhi un pò a mandorla, mi mandano fuori di testa

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  4. è vero milco si è ristretta la cosa e di molto purà verità scusa che non sono venuto a las tunas proxima veiz ciccio simone il romagnolo

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  5. Mi pare, da quanto dici, che la differenza sia ancora grande nel costo delle case de renta. Giuseppe

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    1. Quello si.
      Sto' organizzando alcuni tour per M&S; La Habana, Cienfuegos, Trinidad,S.Clara.....meno di 25 cuc vai a dormire nei parchi.
      A Tunas la normalita' e' ancora 15....purtroppo.

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    2. Io al Vedado (uno dei quartieri più in a Cuba) spendo 20 cuc al giorno, casa molto graziosa, aire e bagno nel cuarto, casa molto ben tenuta e arredata, ma vado li da due anni, si è instaurato un rapporto madre figlio con la duena, sto a 100 mt dal malecon, dal Melia Cohiba, dai ristoranti, da calle linea, insomma è in ottima posizione

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  6. La storia attiva e passiva d’Italia è piena di date orrende: questa del 4 maggio 1949 riguarda lo sport e deve considerarsi una macabra tragedia, non immune come tutte le nostre vere tragedie da un mortificante grottesco. A Superga è perito il Torino, che giustamente venne poi ricordato come grande. Era importante, agli occhi degli italiani, come Bartali e Coppi, Nuvolari, Varzi, Ascari, Farina e Villoresi, Tenni e tutti coloro che li aiutavano a uscire dalle mortificazioni di una guerra gratuitamente perduta.

    Il Torino aveva scremato il vivaio calcistico italiano con mezzi di persuasione davvero irresistibili. Il C.T. della nazionale Vittorio Pozzo, vecchio militante della squadra granata, sollecitava i migliori della nazionale giovanile ad accettare le offerte del Torino, quali che fossero, perché giocando sotto la Mole sarebbero sempre stati alla sua portata: li avrebbe seguiti e consigliati per il meglio, così da maturare al più presto per la maglia dei moschettieri azzurri. Dal canto suo il presidente Ferruccio Novo, industriale medio torinese, esercitava il proprio compito assicurando ai firmatari del cartellino granata (disemm inscì) i vantaggi indubitabili dell’esenzione dal servizio militare bellico: magari sarebbero stati chiamati alle armi, però destinati a Corpi non direttamente impegnati sui fronti di operazione: ed ecco perché il campionato del ’44 toccò ai misteriosi pompieri del nucleo spezzino…

    Ferruccio Novo aveva assunto prima delle inique leggi razziali l’ungherese israelita Egri Erbstein, intelligente come pochi e come pochissimi informato di calcio. Erbstein era stato nascosto da Novo con tutta la sua famiglia. Alla fine del conflitto, il tecnico tornò fuori e trovò di avere a disposizione il meglio della pedata italica. Per quanto riguarda il modulo, il Torino applicava un tantino pedissequamente il WM inglese. Pareva a Erbstein di essere all’avanguardia, ma già incominciava ad accorgersi che il modulo faceva acqua in fase difensiva. Non ne ho le prove certe, ma mi fa testimonianza lo scrittore pavese (e torinista) Folco Portinari, che ebbe modo di consultare i preziosi appunti di Egri: ad affidarglieli era stata la signorina Erbstein, di professione ballerina. Egri incominciava a parlare di geometria (cosa che feci anch’io in altra sede) e sono certo che bastasse questa intuizione a portarlo prestissimo alla scoperta degli spazi e alla più conveniente copertura dei medesimi.

    Il Torino aveva tutto il meglio o quasi del prosperoso (allora) vivaio italiano e poteva consentirsi tutte le licenze tattiche di questo mondo. Io però lo vidi beccare 6-2 dall’Inter di Carcano, il vecchio marpione che aveva guidato anche la Juventus del quinquennio 1931-35. Carcano aveva evoluto il metodo a W chiamandolo, come tutti, mezzo sistema. Applicando quel modulo, improntato al difensivismo uruguagio-argentino, la Triestina e il Modena avevano conquistato il secondo posto in campionato dietro al Torino, troppo potente perché i poveri cirenei della critica italiana si potessero accorgere di nulla. Il WM era di moda e perfino Pozzo, che lo aveva osteggiato, ebbe a dirmi dopo un clamoroso Doria-Torino, finito 0-5, che secondo lui i granata di Erbstein avrebbero tranquillamente battuto anche la famosa Juventus del quinquennio, proprio quella che aveva innervato la nostra prima nazionale campione del mondo.

    Ripensando alla poderosa formazione di Erbstein verrebbe spontaneo definirla una delle più forti del mondo: il giudizio è comunque induttivo, sebbene i contatti internazionali deponessero per la sua fondatezza: era però deficitaria l’impostazione tattica, se è vero che la nazionale innervata dal Torino aveva subito un mortificante 0-4 dagli inglesi nel ’48, proprio a Torino, e che gli stessi inglesi non irresistibili avevano perso 0-1 con gli USA due anni dopo ai mondiali brasiliani.

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  7. Il grande Torino perì a Superga perché così era scritto che finisse quella magnifica e insieme astuta creazione di Novo e di Pozzo. Le circostanze sono note (purtroppo) nel mondo intero. Dopo un certo Italia-Portogallo giocato a Genova, il vecchio Pereira chiede al collega capitano Valentino Mazzola che il Torino si presti a giocare in Lisbona la partita che il Benfica dedica al suo più valido atleta, ormai giunto al commiato dallo sport. Il generoso Mazzola promette e Ferruccio Novo pone come condizione che il Torino pareggi l’incontro decisivo di San Siro con l’Inter, che insegue a 4 punti e non è ancora rassegnata alla sconfitta.

    Il capitano Mazzola accetta a nome di tutti. L’incontro finisce 0-0: il Torino è matematicamente campione. Può dunque prepararsi per l’ involo di Lisbona. La trasferta in Portogallo viene considerata alla stregua d’una gita turistica. Vi prendono parte i tecnici Erbstein e Livesley, il coach inglese, i giornalisti Renato Casalbore, fondatore di Tuttosport, Renato Tosatti, capo dei servizi sportivi della Gazzetta del Popolo, e Luigi Cavallero, che è capo dei servizi della Stampa e deve farla fuori con Vittorio Pozzo per non venir lasciato in redazione dal collega più vecchio e famoso.

    L’amichevole di Lisbona (pase de adios del buon Pereira) finisce 1-0 per il Benfica. La comitiva torinese si affretta a raggiungere l’aeroporto dove l’attende, pronto all’involo, il Charter G 212. Tutti i gitanti sono pieni di doni per familiari ed amici. La rotta del G 212 è stabilita da tempo: l’atterraggio è previsto per l’ aeroporto internazionale della Malpensa, nei pressi di Milano: qui aspetta, come stabilito, il pullman sociale chiamato Conte Rosso… Come è già accaduto qualche altra volta, l’aereo dribbla la Malpensa, e con quella i finanzieri delegati a fare dogana, per atterrare, inatteso, a Torino.

    Il cielo è coperto. Sono le ore 17,05. Il G 212 s’immerge sobbalzando in una gran nube che sovrasta le colline torinesi. Pochi istanti trascorrono ricorda la mia Storia critica del calcio italiano ed è un orribile schianto. Tradito dagli strumenti di bordo, il pilota non si accorge di volare diritto contro la scarpata della Basilica di Superga. Nell’urto immane, l’aereo esplode come una bomba. Ai primi soccorritori si presenta uno spettacolo orripilante. Membra umane sono sparse all’ intorno con i resti sconciati dell’apparecchio. Identificare i cadaveri è quasi impossibile. Il solo impavido Vittorio Pozzo ha cuore di prendersi questo compito pietoso e orrendo.

    La notizia della sciagura si abbatte sull’ Italia e sul mondo. Per tutti è cordoglio e pena. Non era mai accaduto che un’ intera squadra perisse a quel tragico modo. Il bilancio è terribile. La città di Torino e l’Italia perdono diciotto fra i migliori atleti che vantasse il nostro calcio. Il vuoto appare subito incolmabile. Un’intera generazione viene decapitata… Il Torino stava sostituendosi alla Juventus nel tifo degli italiani. In Valentino Mazzola vedevano tutti il meglio del nostro calcio sopravvissuto alla guerra.

    Con lui sono periti almeno altri undici elementi di valore internazionale certo: il portiere Bacigalupo, i terzini d’ ala Ballarin e Maroso, il centromediano Rigamonti, i centrocampisti Castigliano, Grezar, Martelli e Loick, le punte Menti II, Gabetto e Ossola, la riserva e già nazionale di Francia Bongiorni. Il lutto è atroce. La tragedia ci appare come una maledizione biblica, non meritata dal Torino né dall’ Italia. Poi, com’è fatale, se ne ricercano le cause al di fuori del tragico destino che ha consentito la sciagura. Affiorano le miserie più vili, le astuzie torbide, i sotterfugi illegali. Vi è chi parla di contrabbando di valuta e persino di droga, di un cambio di rotta improvviso per ingannare i finanzieri comandati alla Malpensa. Ahimé, nella tragedia stona qualsiasi rilievo, foss’anche ragionevole e doveroso. La realtà è tale che lo sdegno aiuta a superare la desolazione. Ma intanto quei meravigliosi ragazzi non sono più con noi. E l’acerbo rimpianto non ha fine.

    Gianni Brera
    Repubblica – 4 maggio 1989

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  8. Questa cosa di Holguin elegante e signorile mi ha sempre fatto molto ridere.
    Le donne di Holguin? Tutte bellissime, alte ed eleganti. Anche questa l'ho sentita spesso.

    La prima volta che ci sono stato mi avevano fatto una capa tanta al punto che mi aspettavo tutti in giacca e cravatta. 40 gradi all'ombra, ma vestiti di tutto punto.
    Poi, per strada, era il solito show di rastrachanclas e persone normali come in tutto il resto del paese.
    Pulita e ordinata, quello si.

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    1. Infatti a me non piace...ma sono gusti caro Carlitos.

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  9. milco come ti dicevo mi sono sposato nessun pentimento alla fine nella vita dopo 7 anni che sto insieme l' ho fatto col in cuore lei uguale io dopo 20 anni di cuba una cubana si puo' innomarare lei in italia è già stata io dico una cosa alla fine perchè è cubana ti vuole fregare chi te lo dice dopo 7 anni che sta con me vuoldire che sono mongolo hasta luego jente a mi non importa ciccio simone il romagnolo

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  10. i prezzi a cuba sono aumentati por lo juma che regreza primera veiz por otro igual como siempre cuba e assim ciccio simonne il romagnolo esto ablando por oriente

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    1. Il problema non sono i prezzi...ma trovare la merce...

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  11. Concordo Milco, l'oriente che io ho frequentato fino a due anni fa si è molto sviluppato, migliorando...l'habana rimarrà pure l'habana, ma quanto è cara...proprio stamane preso il volo con Klm da Bologna, 488 euro dal 19 maggio al 8 giugno....e pensare che devo passare 20 giorni all'Havana mi tremano i polsi e soprattutto il borsillo.

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    1. Dipende anche che vita vuoi fare....

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    2. Anch'io valter klm da Bologna quest anno e per la prima volta riesco ad arrivare alle 2,30 del pomeriggio all havana,penso sia uno dei pochi voli che dall Italia arriva così presto,vediamo un po' com è la faccenda.paolino.

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    3. Paolino anche tu con Klm quindi....invece prezzo e periodo?

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    4. Ah scusa non avevo letto che partivi con Klm....la cosa bella è che oltre ad arrivare alle 14,30 si parte alle 6 del mattino, e che soprattutto ad Amsterdam ci sono solo 2 ore di scalo, il tempo di sgranchire le gambe, di un caffè, e poi si va...i prezzi più bassi, di tutte le compagnie, li facevano come sempre Iberia (570), Klm (488) e AF 493, le altre manco a parlarne, mai visto Swiss, AirBerlin, Condor, ecc, fare offerte, sui social rompono i maroni sempre facendo delle gran pubblicità, ma spesso volano con avion mezzi vuoti...arrivando alle 14,30 è ottimo soprattutto per chi come Milco deve andare a oriente, noi bene o male che quedamos en l'Havana dice poco, quando spendo poco nel volo va bene anche quello che arriva la sera alle 21

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    5. Certo che partire alle 6 del mattino qua vuol dire essere in aeroporto alle 3/4 e fare la notte in bianco ma poi penso che da amsterdam essendo cotto si dorme bene insomma e l orario di arrivo vale la pena,periodo fine giugno,sempre i soliti ottimi prezzi e i migliori in assoluto che fa solo air france sui 500,così la faccenda.paolino.

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    6. Valter mai arrivato cosi' presto.
      I voli da Torino arrivano quasi sempre di sera, credo sia anche piu' facile trovare tur collettivi che vanno verso oriente.

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    7. Mi sembra strano Milco che da Torino non ci sia il volo delle 6...c'è da un aeroporto sfigato come Bologna...

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    8. Voli per Parigi ce ne sono molti ma, a quell'ora, non sono collegati nel boleto al volo successivo per La Habana.

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  12. Foto: Roberto Garaycoa Martínez/ Cubadebate.

    En el día de hoy recibieron las honras fúnebres los oficiales de las Fuerzas Armadas Revolucionarias (FAR) fallecidos en el accidente aéreo del pasado 29 de abril, cuando un avión AN-26, colisionó contra la Loma de la Pimienta, municipio Candelaria, en la provincia de Artemisa.

    Con gran solemnidad, los féretros fueron acompañados por el pueblo, jefes militares, familiares y amigos de las víctimas.

    El General de Ejército Raúl Castro Ruz y el Ministerio de las Fuerzas Armadas enviaron sendas ofrendas florales, digno homenaje a los compañeros que recientemente perdieron la vida en el sagrado deber del cumplimiento de misiones a ellos encomendadas.

    El segundo jefe de la Fuerza Aérea, Coronel Ruiz del Real dijo en la despedida del duelo, en el Panteón de las FAR: “Sus nombres y su ejemplo perdurarán por siempre en la memoria y en el corazón de sus familiares, compañeros y amigos”.

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  13. Según informó una fuente a Reuters, Rusia comenzará a enviar grandes cantidades de petróleo a Cuba, pues ya Venezuela no puede suplir todas las necesidades de la Isla en cuanto al combustible.
    La estatal rusa Rosneft anunció este miércoles la firma de un acuerdo con Cubametales para suministrar 250.000 toneladas de petróleo y diésel.
    A partir del día 10 de mayo llegarán a Cuba 249.000 barriles de crudo ruso y productos refinados.
    Venezuela ha sido el país que ha apoyado a Cuba con el combustible durante los últimos años, cubriendo un 70 por ciento de sus necesidades.
    No obstante, el envío de petróleo del país suramericano hacia la Isla ha disminuido desde 2014 en un 40 por ciento.
    Algunos medios han especulado sobre la reacción de Washington tras la noticia de la firma del acuerdo de la estatal rusa Rosneft, ya que las relaciones entre Rusia y el país estadounidense pasan por un momento de fuerte tensión.
    De acuerdo con el experto de la industria petrolera de la Universidad de Austin, Texas, Jorge Piñón, el acuerdo de Cuba equivale a alrededor de 1.865.000 barriles de crudo, valorados en 105 millones de dólares.
    Según los datos ofrecidos sobre el consumo de combustible, Cuba necesita unos 22.000 barriles diarios de diésel y 140.000 barriles diarios de productos refinados del petróleo.

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  14. Santa Fe- Ho salutato i corridori del giro a Sassari..autentico bagno di folla, organizzazione impeccabile, peccato per Aru, SCARPONI SEMPRE TRA NOI.

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  15. Santa Fe- Urbano a mio parere è il secondo presidente di sempre, persona corretta a volte sottostimata dalla nostra tifoseria che sogna arabi e cinesi.Ora però ci regalino la partita della stagione per ammutolire quella curva che dalla "stalla" trae profumi e facce. Sempre per scherzare..PS gli U.Toro hanno deposto a Superga una sciarpa SASSARI TORRES ricevuta in dono tre settimane fa in città, gran bel gesto inaspettato!

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  16. Cairo e' sopratutto un hombre de negocio, tutto sommato non e' una cosa negativa.

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