venerdì 19 maggio 2017

NON SOLO VENEZUELA

Risultati immagini per maduro manifestazioni

Quasi quotidianamente posto articoli che parlano del Venezuela che tengono in considerazione...l'altra campana.
I nostri giornalisti, quel fenomeno di Ciai di Repubblica in testa, che scrive del Venezuela, come gia' face di Cuba, dal suo appartamento di Miami, ci riportano soltanto le notizie che mettono in cattiva luce il governo facendo passare gli oppositori come se fossero la voce di tutto il popolo venezuelano.
Siamo a oltre 40 morti.
Perfino un delinquente con laurea come Capriles si permette di criticare l'operato di Papa Francisco mentre il pontefice cerca di trovare una soluzione pacifica alla situazione sempre piu' esplosiva.
Da una parte una buona fetta di popolo esasperato dalla crisi economica, a volte manipolato da un'opposizione divisa e con frange di delinquenza vera fra le sue file.
Dall'altra la gente che in questi anni ha beneficiato di tutto cio' che la rivoluzione Bolivariana ha saputo fare per i deboli e per chi era sempre, precedentemente stato emarginato.
Che “opposizione” e' quella che assalta ospedali, distrugge medicinali, ammazza la gente?
Trattasi di terrorismo allo stato puro, foraggiato dai soliti noti.
Premetto che non ho alcuna simpatia per Maduro.
La prima volta che lo sentii parlare ero a Cuba.
Chavez era ricoverato a La Habana, l'attuale presidente faceva la spola fra le 2 capitali.
Venne intervistato dalla televisione di stato, i giornalisti cubani, quando non devono parlare di Cuba, sono sempre molto concreti e pungenti nei confronti dei loro interlocutori.
La giornalista faceva a Maduro domande sui problemi concreti, su cio' che si sarebbe dovuto fare per migliorare la Rivoluzione Bolivariana.
Il tipo rispondeva con slogan, citando continuamente Marti' e Bolivar.
Mi ritrovai a sperare che Chavez portasse a casa la ghirba perche' Nicolas non mi ispiro' nessuna fiducia.
Probabilmente, con la morte di Hugo, si ritrovo' sulle spalle un carico troppo pesante per le capacita' politiche di uno che fino a 2 anni prima guidava la guagua.
A queste comprovate incapacita' va sommato il crollo del prezzo del petrolio, perche' un conto sono 100 dollari al barile, un'altro 30.
Chavez, negli anni di vacche grasse, ha elargito aiuti a buona parte dei paesi latinoamericani, a Tunas, in un barrio periferico, Nueva Sosa, c'e' tutto un complesso di abitazioni prefabbricate donate direttamente da Chavez.
Non a caso viene chiamato pertolbarrio.
Maduro si e' ritrovato fra le mani la patata bollente senza sapere che farne, in piu' mettiamoci il fatto che gli Yankee hanno sempre cospirato per far fuori prima Chavez e poi la sua Rivoluzione.
Ora il Venezuela ha un parlamento in mano all'opposizione e un governo Chavista, e' lampante come le due cose siano totalmente in antitesi.
Speriamo soltanto che si riesca ad arrivare alle elezioni del 2018 senza troppi spargimenti di sangue.
La situazione alimentare e' davvero complicata, le famiglie dei medici e dei professionali cubani in Venezuela inviano pacchi con cibo e generi di prima necessita' oramai introvabili nelle tiendas.
Cibo da Cuba al Venezuela...chi l'avrebbe mai detto?
Mentre a marzo ero a Cuba si e' votato in Equador.
I sondaggi davano per vincente l'oppositore del successore di Correa, un banchiere con in mano tutti gli organi di informazione.
Sembrava che la Rivoluzione Ciudadana di Correa fosse al capolinea, invece Lenin Moreno ha vinto, con un margine risicato ma ha vinto.
Se un 2% di margine vale per l'Argentina deve valere anche per l'Equador.
Il vincitore e' su una sedia a rotelle, a pelle mi piace piu' di Correa che insieme a Maduro e a Djlma fa parte di quella schiera di progressisti che ho amato di meno.
Fidel, Pepe, Evo, Lula, Ortega e Cristina sono e sono stati un'altra cosa.
Comunque per ora questa presunta onda conservatrice si e' fermata a quel 2% con cui Macri ha vinto le elezioni in Argentina.
Argentina che sta' passando da uno sciopero all'altro, definire un disastro il governo del discendente di paisa' sarebbe fargli un complimento.
Fra le altre cose pare che Macri, in ossequio ai suoi sponsor occidentali, abbia definitivamente abbandonato ogni rivendicazione sulle Malvinas.
Morales e' stato operato a La Habana, pare che il decorso sia stato positivo e il presidente Boliviano e' potuto tornare quasi subito a Bogota'.
Continua la querelle fra la sua Bolivia e il Cile.
La Bolivia, in base a vecchie situazioni storiche, sostiene che il Cile si accaparrò di centinaia di metri di costa un tempo boliviani, la cosa e' attualmente in fase di discussione al tribunale dell'Aja.
C'e' stato una specie di alluvione nelle zone piu' povere del Peru', Cuba ha subito inviato nelle zone del disastro le sue brigate mediche, fedele al concetto di internazionalismo che da sempre la contraddistingue.
Aumenta la disoccupazione in Brasile, oramai siamo al 13%, figlia dell'inettitudine di questo governo, nel 2018 si vota anche nel gigante sudamericano, Lula ha gia' annunciato la sua candidatura, fara' un mazzo cosi' a tutti!
Si parla di Maduro che ha cercato, inopinatamente, di esautorare il parlamento ma nessuno parla del presidente del Paraguay che, con un colpo di mano, ha modificato la costituzione in modo da potersi candidare nuovamente.
Proteste di piazza soffocate dalla polizia con morti e feriti ma di questo nessuno parla....ne' Ciai ne' gli altri fenomeni del giornalismo nostrano.
Per non parlare di cio' che, alcuni anni fa accadde in Honduras dove il governo legittimo fu rovesciato da una sorta di golpe militare.
Due pesi e due misure, doppia morale a cui siamo oramai tristemente abituati

34 commenti:

  1. DAL BLOG MINUTO SETTANTOTTO

    C’è stato un 4 settembre dove abbiamo vinto tutti. O meglio, tutti noi. Noi che abbiamo fatto di un’idea un faro, di un pensiero una carezza, di una convinzione un pugno chiuso. Della solidarietà la nostra forza. Dell’internazionalismo una bandiera.
    È paradossale che in un campo da calcio vincano tutti, perché avrete capito che di questo si parla. Va contro la logica di questo gioco. E io in linea di massima sarei d’accordo anche con il Frengo zemaniano eh, quello che diceva che la classifica, il primo e il secondo posto sono profondamente sbagliati perché alla fine quello che conta sono i sentimenti. E io ci credo davvero, ne sono profondamente convinto. Solo che io una volta sono andato a un concerto di Calcutta e questo fa perdere di rilevanza ogni cosa che abbia da dire. Uffa.
    Dicevamo che è paradossale ma è successo ad Adana, in Turchia, il 4 settembre del 2009. In una terra bagnata e ferita per anni di sangue armeno, c’era voglia di festeggiare. Festeggiare i 70 anni dell’Adana Demirspor, la squadra locale. Una squadra dal passato operaio, ferroviere, con i tifosi senza telefonini a riprendere ogni calcio da fermo, impegnati a fare altro. A portare in curva tutte le cose che ci hanno reso questo 4 settembre un giorno di vittoria, per esempio.
    La società turca decise di iniziare il ciclo di festeggiamenti con un ospite d’eccezione sia a livello calcistico, al tempo squadra appena promossa in Serie A, che a livello “politico”. Il Livorno che aveva ritrovato il figliol prodigo Lucarelli, in prestito dal Parma, ma orfano dei goal di Diamanti che avevano spezzato il Brescia ai play-off. Insomma, oro colato per chi è abituato a vedere il calcio turco.
    Che sarebbe stata una vittoria era nell’aria, e se ne ebbe subito la conferma. Appena la squadra amaranto scende dall’aereo arrivato ad Adana ad aspettarli fuori trova un oceano di persone lì per vedere dal vivo la squadra che aveva fatto sognare i più deboli di tutto il mondo, gli ultimi di ogni angolo dell’universo. Che sia l’Ardenza come Adana.
    I giocatori, lontani dalle figurine di Real, Juventus o Barcellona che ovunque vadano trovano bambini che si immolano pur di farsi autografare una maglia, rimangono sorpresi. Qualcuno fa un video, qualcuno sorride incredulo. Non erano all’altezza della situazione, forse. Ci sta, non è una colpa. Perché chi era lì voleva altro, voleva vedere con i loro occhi la riscossa del proletariato. Se lo aspettavano da Ciccio Tavano, pensate un po’.

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  2. Fumogeni e bandiere viziavano l’aria antistante all’aeroporto di Adana, “Bella ciao” veniva cantato a squarciagola da ogni singolo presente, mentre uno striscione accoglieva i livornesi: “ragazzi ribelli d’Italia, benvenuti!”. Si doveva fare di più, non ci si poteva limitare a sorridere e fare filmati. Si decide che andavano accontentati, che in quel momento non si era più la squadra che era appena tornata dalla trasferta al San Paolo ma si era i ribelli d’Italia, ovvero quello che i compagni turchi chiedevano. E a rompere il ghiaccio ci pensa un membro dello staff del Livorno, che appena scende dall’aereo sorride e libera in aria un pugno chiuso.
    Poi arriva Cristiano Lucarelli.
    Delirio.
    Gli occhi e i cori sono tutti per lui, per il ragazzo della case popolari spogliatosi di tutte le contraddizioni che si porta dietro appena sceso da quell’aereo. Perché non prendiamo per vero tutte le favole che ci vengono spiattellate davanti, ma ogni tanto ci piace sognare anche a noi.
    La squadra monta sul pullman e anche lì continua la festa, con bandiere cubane e sovietiche che sventolano da un pullman che trasporta una società di Serie A. E poi la partita, la folla oceanica, la lotta al calcio moderno, Che Guevara ovunque, Bella Ciao per 90 minuti, Lucarelli che bacia le teste dei bambini come se fosse un Bergoglio qualsiasi. E poi il calcio giocato, sì, ma di quello non è fregato niente a nessuno.
    Un sacco di abbracci, di baci, di strette di mano, di pugni chiusi, di Ciccio Tavano che fa finta di capire il turco. Poi di nuovo l’aereo, di nuovo Italia, di nuovo Serie A. Perché la settimana dopo c’era il Milan di Berlusconi da fermare. Glielo avevano chiesto i turchi.

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  3. Nota gastronomica. La cucina peruviana, attenta alle materie prime e alla ricerca nelle preparazioni, è oggi ritenuta una delle più innovative e migliori al mondo. Conosco di persona due chef stellati di Torino che son partiti con la truppa per andare a Lima a imparare i segreti del ceviche e affini.
    Simone M&S

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    1. In effetti pare che la cucina peruviana sia diventata di gran moda.

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  4. hola! i cambiamenti che si vogliono imporre in sud america sono solo questione di geopolitica gli usa devono tornare padroni assoluti del loro "giardino di casa", potenzialmente venezuela e brasile sono i paesi più ricchi di ogni tipo di materia prima, in futuro comanderà chi potrà disporre di enormi riserve. Rimarrano 3-4 superpotenze assolute, Mentre in europa ci si fa le seghe sull'austerità della grecia e si prepara sempre di più il continente come alloggio per sfamare l'africa ma anche questo è già stato pianificato da tempo. chao Enrico

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    1. Ci aggiungerei anche l'Argentina.
      La Cina, l'Africa se la sta' accattando pezzo a pezzo.

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    2. si ho citato i maggiori ma intendevo l'intero continente non aglofono ossia dai caraibi fino a stretto magellano ( e l'apertura con Cuba non è casuale visto che è la matrice che unisce e da cui si ispirano tutti i movimenti socialisti del continente). Si la Cina sta depredando da tempo la parte "buona dell'africa" ovvero le materie prime, i problemi umanitari sono appannaggio del continente fallito catto-buonista. Povere nuove generazioni. Enrico

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    3. Non solo le materie prime, in previsione dell'ennesima esplosione demografica si stanno comprando intere zone attualmente sotto sovranita' di paesi terzi.

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    4. Santa Fe- Bisognerebbe capire se per esempio l'accordo di Cuba con la Russia è un vantaggio momentaneo o lo sarà nel tempo(vedi 1989..), capire se Trump sia meglio o peggio di Putin.
      Gli USA sono il male assoluto o forse,dico forse,a volte sono necessari? vedi Corea N. e confini europei.
      Siete cosi certi che gli amici russi siano più affidabili degli yankee?io se dovessi scegliere di andare a vivere in uno dei due paesi sicuramente preferirei Frisco a Mosca! Voi?

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    5. Io so solo che di un gerdarme del mondo farei volentieri a meno....

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    6. Santa Fe- Vecchio mio gli Usa son popolati da tante eccellenze che all interno lottano per i nostri stessi ideali, dalle manifestazioni contro la guerra in Vietnam fino alle ultime contro Trump..non tutto è da buttare, per ultimo, come commentare gli arresti a Mosca?esempi di democrazia ne scorgo davvero pochi, poi ognuno di noi "tifa"
      per i propri colori ma in fondo sinceramente sono tutti delle canaglie..Cuba ha l'embargo da medio siglo e tutto va bene, la Cina distrugge la filosofia buddista e sottomette i loro abitanti tibetani da sempre ma tutti fan finta di niente...ipocriti.
      Siamo in mano a gentaglia..SI SALVI CHI PUO!







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    7. lascia stare il Vietnam...era un altro mondo, altra coscienza politica, altro tutto.
      Sul Tibet andrebbero fatti lunghi discorsi...e non e' il caso.
      Mi limito a dire che mi sentivo piu' sicuro in un mondo bipolare.
      I falchi americani e sovietici sapevano che se pigiavano quel bottone...era la fine per tutti.
      Equilibrio precario ma che e' durato decenni...

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    8. Santa Fe- Un caos come di questi tempi non era davvero prevedibile..non si comprende più chi è contro chi,turchi russi, curdi americani,siriani e iraniani, israeliani e arabi..alleanze per fottere i popoli e carne da macello a tonnellate, poveri popoli.
      Davvero oggi ogni stato può fare e disfare a suo piacimento,mi auguro solo che gli USA non vadano a disturbare gli iraniani..se smuovono quell'area ci vediamo a Marte..

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    9. Infatti, come dicevo, era molto meglio e...sicuro...il mondo bipolare.

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  5. Leggendo i nostri giornali sembra ci sia una guerra civile. Giuseppe

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    1. Situazione difficile ma non come la raccontano i nostri servi con la penna.

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  6. Uno dei paesi dove si vive meglio e con più serenità del sud-centro America è Cuba,è così la faccenda,il resto basura.paolino.

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    1. Beh...bisognerebbe aver visitato altri paesi della regione per dare giudizi cosi' definitivi.

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  7. aston,è emblematico ciò che ha pubblicato repubblica alcuni giorni fa. Scriveva che un dirigente universitario era stato ammazzato.Non diceva da chi, ma faceva capire che erano stati i collettivi chavisti. In realtà il giovane universitario era chavista, notizia questa omessa scientemente, e dunque non poteva essere stato ammazzato dai collettivi.
    La ns stampa riceve le notizie dal venezuela dall'opposizione della mud e non si perita nemmeno di controllarne la serietà.
    I focolai di violenza della mud, travestita da incappucciati,sono pochi e, per il momento, sotto controllo da parte del governo di maduro, il quale, rispetto ai primi anni di presidenza, ha preso qualche decisione importante, che ha permesso di riempire i negozi privati, anche se a prezzi cari, e a garantire ogni mese e mezzo almeno a 6 milioni di famiglie una cesta basica di prodotti, da 20 a 30,a prezzo bassissimo.

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  8. Da quella parte del mondo, solitamente, chi controlla l'esercito e la polizia ha in mano il potere.
    Da questo punto di vista la Rivoluzione cubana e' stata un'anomalia.
    Neanche pero' nei periodi piu' neri del periodo especial ai militari dell'isola e' mancato un salario piu' alto rispetto al resto della popolazione, la libreta e il famoso, paquete mensile con generi di prima necessita' oltre che molti altri benefit.
    Da questo punto di vista Maduro ha imparato molto dalle sue frequntazioni isolane.
    Non a caso le forze dell'ordine, compattamente, sono a fianco del governo.

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  9. Sicuramente quello che si legge è magari rincarato nella dose dalla stampa, ma la coppia Chavez+Maduro ha reso il Venezuela un paese complessivamente peggiore di quello che era prima, pur con i difetti che ha il capitalismo che vanno sempre ricordati. Altrimenti non si spiegherebbe perchè fino a prima dell'arrivo di Chavez i vicini colombiani erano loro ad andare in Venezuela per viverci, in quanto le condizioni socio-economiche erano migliori. Oggi invece è il contrario: a Cucuta in Colombia ogni giorno arrivano migliaia di venezuelani a comprare beni di prima necessità o a cercar fortuna,ed i colombiani ritornano in patria... e la colombia, pur con tutti i problemi che ha il paese (ma chi non ne ha?) è un paese in ascesa nel quale parlare di investimenti ha un senso vero in relazione al significato della parola. Mat.

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    1. Leggevo l'altro giorno, avessi tempo ti scoverei il link che raccontava di come i colombiani continuino a emigrare in Venezuela in numero maggiore rispetto all'anno passato malgrado la crisi.
      Per il resto...nessuno nega la situazione ma la messa o la si racconta tutta o non la si racconta.

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    2. Dubito che oggi ad un colombiano interessi andare in Venezuela a viverci, come lo era prima dell'avvento di Chavez. Semmai è il contrario. Non solo le città di confine colombiane sono prese d'assalto quotidianamente per i beni di prima necessità da venezuelani disperati dalla scarsità di merce nei supermercati (e non credo siano i ricchi di destra complottisti). Inoltre, molti si fermano in pianta stabile in Colombia, portando ulteriore violenza e prostituzione ed accontentandosi dei lavori più umili e semplici. Ad esempio io frequento molto Barranquilla che è la Colombia caraibica e in un ristorante in zona di estrato medio colombiano, mi facevano notare di come stessero cambiando i tempi e la maggior parte dei camerieri era venezolano. Mat.

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    3. Di Fabrizio Verde

      Di Venezuela e della rivoluzione bolivariana in corso nel paese in Italia leggete solo quando Saviano una mattina si sveglia e decide di diffondere falsità vecchie di mesi dalla peggiore stampa internazionale, quella stessa stampa che dal colpo di stato contro Chavez del 2002 ad oggi è il braccio armato ormai palesato di chi vuole imporre un cambio di regime forzato a Caracas e descrive il Venezuela come un paese senza controllo, destinato a schiantarsi. Un luogo dove il popolo è costretto a soffrire schiacciato dal tallone di ferro di un governo tirannico. Insomma, un posto da abbandonare il prima possibile.
      Eppure, secondo i dati diffusi dal presidente Maduro e riportati in un'inchiesta del portale colombiano elespiadigital.com, la situazione è ben diversa, con milioni di colombiani che hanno abbandonato quello che potremmo definire un regime dove è in vigore il neoliberismo reale, per raggiungere il Venezuela Bolivariano e Socialista. È chiaro che c'è qualcosa che non torna nella narrazione del mainstream sul Venezuela.
      Scrive elespiadigital.com: «Il presidente Maduro ha twittato le cifre sull'emigrazione colombiana in Venezuela. La quantità totale di emigrati è di circa 5 milioni, di cui 800mila nel solo 2014. Mentre furono 150mila nel 2013, e 12mila nel mese di gennaio di quest'anno. Cifre occultate dall'Istituto Nazionale di Statistica».
      Secondo Félix de Alcázar, presidente dell'Associazione dei Colombiani e delle Colombiane in Venezuela, sono quattro i fattori fondamentali da prendere in considerazione per comprendere i motivi della migrazione colombiana in Venezuela.
      Economico: lo stipendio base di un lavoratore colombiano (644.000 pesos al mese) non è sufficiente per mantenere se stesso e la sua famiglia a causa della forte inflazione e dell'elevato costo di beni e servizi. In Venezuela, invece, spiega Félix de Alcázar «in Venezuela difendono i diritti dei lavoratori e vengono assicurati prestazione mediche e sociali; non vi è sfruttamento come in un paese neoliberista come la Colombia».

      Politico: in Colombia lo stato non si preoccupa che il popolo viva senza diritti; in Venezuela invece vige uno stato di diritto costituito da una rivoluzione.

      Sociale: il problema sociale deriva direttamente da quello politico – scrive elespiadigital.com – perché vi osno persone che non hanno letteralmente da mangiare, oppure che ricevono una paga troppo bassa. Quindi il colombiano deve cercare di guadagnare attraverso il contrabbando.

      Giudiziario: la violenza in Colombia resta impunita a causa della connivenza delle istituzioni.

      Le cifre sull'emigrazione colombiana in Venezuela rese note da Maduro coincidono con i dati in possesso all'associazione che le conferma. Quindi dal paradiso neo-liberale, membro dell'Alleanza del Pacifico e modello per gli Stati Uniti per il futuro dell'America Latina si fugge letteralmente... e l'approdo è il “mostro” Venezuela. Basterebbe questa notizia per smontare in pochi minuti il 99% delle falsità che si scrivono su entrambi i paesi. E poi mentre in Europa si pensa ad affondare i barconi di immigrati, il "mostro Venezuela" ha accolto 800 mila colombiani solo nel 2014. Ma potete stare tranquilli perché di tutto questo in Italia non saprete mai nulla. E questo anche perché chi ha la possibilità di filtrare le notizie alla massa dell'opinione pubblica come Roberto Saviano non lo scriverà.

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  10. Che schifo l'informazione(si fa per dire...) Italiana.....La Repubblica da un pò di tempo in politica estera...sembra il Giornale....su Omero Ciai stenderei un velo pietoso.....anche se ti consiglio Massimo Cavallini del Fatto Quotidiano....Chissà perchè quando parlano del Venezuela,non fanno mai vedere le manifestazioni oceaniche dei Chavisti....chissà perchè non ricordano che i "democratici" rappresentanti dell'opposizione...Capriles...Lopes...Machado...Borges....sono gli stessi del colpo di stato del 2002(Che errore fece Chavez a non farli marcire in galera,dopo il golpe...)...il buon Capriles fu anche il capo dell'assolto all'ambasciata cubana di Caracas...! Sulle balle che hanno detto di Cuba...in 50 anni....si potrebbe scrivere un libro....l'unica parola giusta per descrivere l'informazione italiana è....SERVI...!blanco79

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    1. Infatti quando ero a Cuba ho potuto ascoltare l'altra campana, manifestazioni a Caracas circoscritte ai quartieri ricchi e grande risposta popolare in appoggio al governo.
      Sono cose che qua' non si raccontano.
      Che poi la situazione sia tutt'altro che rosea nessuno lo nega.

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  11. Puerto Rico, con 77 puntos sobre 100, Chile (76 puntos) y Cuba (74 puntos) son los países latinoamericanos mejor situados en un ránking que evalúa la atención y el acceso a la salud a nivel mundial publicado este viernes por la revista médica The Lancet.
    La publicación británica, en su informe “Impacto Global de la Enfermedad”, que estudia los ratios de mortalidad para 32 enfermedades entre 1990 y 2015, puntúa a Costa Rica con 73 enteros, a Uruguay con 72, mientras que Colombia y Argentina obtienen ambos 68 y México 63, informa EFE.
    Entre los que obtienen una puntuación más baja en la región en el estudio se encuentran Haití (38 puntos), Honduras (54) y Guatemala (56).
    El informe, financiado por la Fundación Bill y Melinda Gates, resalta que a pesar de las mejoras en los tratamientos médicos que se han producido en las últimas décadas, las diferencias entre países respecto al cuidado que reciben sus ciudadanos no han dejado de ampliarse.
    En lo más alto del ránking se sitúan Andorra (95 puntos), Islandia (94 puntos) y Suiza (92), mientras que España obtiene (90 puntos), si bien algunas de las economías más desarrolladas del mundo arrojan puntuaciones bajas en algunos aspectos.
    Estados Unidos suma en total 81 enteros, los mismos que Estonia y Montenegro, mientras que Islandia (94 en global) puntúa tan solo 63 enteros en el cuidado del linfoma de Hodgkin, Noruega (90) obtiene 65 puntos para el cáncer testicular y Australia (90), 52 puntos en cáncer de piel sin melanoma.
    “Tener una economía fuerte no garantiza un buen cuidado de la salud, y contar una gran tecnología médica tampoco”, señaló el autor principal del estudio, Christopher Murray, director del Instituto para la Medición y Evaluación Sanitaria (IHME, en inglés), en Estados Unidos.
    “En general, estos resultados son una señal de alarma que indica que el amplio acceso y la calidad de los sistemas sanitarios no son un producto inevitable del desarrollo económico”, señaló Murray.

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    1. Cuba uno dei paesi migliori di quel continente,com è la faccenda.paolino.

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    2. Si parla di sanita'
      Occorre distinguere se parliamo di cubani o di noi.
      Personalmente Rp o meno se mai dovessi avere un serio problema di salute a Cuba...primo aereo e si torna a casa.

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  12. Sette avvenimenti intercorsi in Venezuela nelle ultime 48 ore che i media mainstream vi hanno volutamente censurato:

    1) Attraverso il suo account twitter, il ministro degli esteri del Venezuela Delcy Rodríguez ha comunicato come due fascisti venezuelani siano stati arrestati dalla polizia australiana. Avevano programmato di assalire il vice ministro Víctor Cano nel paese per partecipare al Forum Latin America Down Under 2017. Nel twitter sono comunicati anche i nomi.
    2) Nella notte di mercoledì a Los Teques, stato del Miranda, gruppi di fascisti venezulani hanno distrutto e saccheggiato il centro commerciale Hito nell’ avenida Bermúdez.
    3) Gruppi di terroristi dell’estrema destra venezuelana hanno assalito la guarnizione militare di La Grita, stato Táchira, per aumentare il caos e generare terrore nella popolazione. Viene segnalato anche come una macchina che poi ha preso fuoco si sia lanciata contro l’ingresso.
    4) Arrestati 6 PARAMILITARI COLOMBIANI che INDOSSAVANO UNIFORMI DELLA POLIZIA NAZIONALE BOLIVARIANA infiltrati nelle manifestazioni della opposizione. Evidente la finalità, commettere atti di violenza da attribuire poi alla polizia nazionale.
    5) In Medio Oriente hanno diversi nomi: Isis, Al-nusra, Al-qaeda. In America Latina hanno il "volto" della destra fascista venezuelana: terroristi burattini di Stati Uniti, Israele, Unione Europea e delle multinazionali petrolifere.
    6) Martedì 16 maggio bande di terroristi della destra venezuelana hanno attaccato l’ospedale materno Maternidad de Carrizal, nello stato Miranda. Gli assalitori hanno posto sotto sequestro il personale dell’ospedale, così come i neonati e le madri che erano ricoverate. Il ministro della Comunicazione, Ernesto Villegas, ha denunciato l’atto terrorista che bissa quello del 20 aprile scorso contro l’ospedale materno di El Valle a Caracas.


    7) Infine una retata della polizia venezuelana a Caracas in uno dei covi dei gruppi violenti estremisti dell’opposizione che stanno saccheggiando il paese. Sequestrate armi incendiarie, granate e pistole con silenziatore. Arrestato uno dei violenti che gestiva il covo.

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  13. Genoa (3-4-3): Lamanna; Biraschi, Burdisso, Gentiletti; Lazovic, Veloso, Cofie, Laxalt; Rigoni, Simeone, Palladino. Allenatore: Juric.

    Torino (4-3-3): Hart; De Silvestri, Rossettini, Moretti, Avelar; Acquah, Baselli; Iturbe, Ljajic, Boyé; Belotti

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  14. 2-0.....
    Ho creduto in Sinisa ma ora siamo davvero al nulla totale.
    Non bastano le conferenze stampa, e' in campo che bisogna dimostrare il granatismo o perlomeno uno straccio di gioco.
    Ha senso un altro anno con questo folle progetto tattico?
    Il 4-2-3-1 non lo regge neanche il Barcellona.
    Finisca solo questo strazio.

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