domenica 21 maggio 2017

RISPETTO

 Risultati immagini per migrante maleducato

La cassazione, e' notizia di qualche giorno fa, ha stabilito che chiunque viene a vivere nel nostro paese deve uniformarsi agli usi, i costumi e le leggi dello stesso.
Pensate che scemo...io lo davo per scontato.
Il tutto e' nato dall'esigenza di un indiano di dover girare per la Bovisa con un coltellaccio tribale infilato nella cintura, il tutto per ottemperare ai suoi usi e costumi, alla sua religione o altre facezie simili.
Personalmente non sarei contro le liberta' religiose, forse perche' ritengo ogni religione un grande inganno, a patto pero' che i riti di ognuna di queste non siano in contrasto con le nostre leggi e la nostra sicurezza.
Non me ne puo' fregare di meno se una tizia gira in Burka, mi preoccupo se fra la stoffa e la pelle ci sono 3 kg di tritolo.
Visto che viviamo in epoche di terrorismo e' giusto che la NOSTRA legge si prenda tutto il diritto di sapere se quel tritolo c'e' o meno.
Nostro il paese, nostre le leggi.
Il fato ha voluto che il mio lavoro mi portasse in giro per il pianeta per diversi lustri.
Non si trattava di toccate e fughe, passavo nei paesi dove mi recavo a lavorare mesi e mesi inserito nel contesto sociale che trovavo.
Era lavoro, forse il piu' bello al mondo, ma dopo 5 mesi anche la piu' bella spiaggia del pianeta diventava troppo stretta, al final le palme si assomigliano in ogni spiaggia.
Era fondamentale, visto anche che avevo ruoli di responsabilita' e persone da gestire, riuscire a capire come avrei dovuto muovermi.
Se partivi male non la aggiustavi piu'.
Lavorai 7 mesi in Egitto, capo villaggio al Grand Hotel Nubian a Sharm.
7 mesi in Egitto sono tanta ma tanta ma tanta roba, credetemi.
Avevo la camera di fronte alla moschea, 5/6 volte al giorno le urla de Muezzin, blindati dell'esercito fuori dal cancello del villaggio....insomma bisognava stare in campana.
Escursioni nel deserto, al Cairo, casino' a Naama Bay ecc....
Se in giro per il Cairo mi fosse venuta la malsana idea di toccare il culo o anche solo di provarci con qualche fanciulla per strada, probabilmente all'incrocio successivo, mi avrebbero aperto da orecchio a orecchio.
Ho sempre cercato di rispettare le usanze, le religioni, i dettami del paese che mi ospitava, la stessa cosa pretendevo dai miei ragazzi e chiedevo ai nostri ospiti.
E' il solo modo per riuscire a tornare a casa da certi paesi.
E' tanto pretendere la stessa cosa da chi, nel mio paese, viene per cercare di costruirsi un futuro?
Anche a Cuba ho dovuto, abbiamo dovuto capire come funzionavano le cose, qual'era in giusto giro del fumo.
Non siamo ai livelli di paesi arabi ma anche Cuba ha le sue leggi, le sue usanze da rispettare e fare nostre.
Ho gia' raccontato di quando mi fu fatto notare che, girare per casa con un asciugamano intorno alla vita a mo di pareo e a dorso nudo, non era una cosa “usuale”.
Vi ho narrato come, all'inmigration, mi abbiano regagnato per la braga eccessivamente corta.
Se rentiamo un mezzo dobbiamo conformarci ad un modo di guidare che, per la maggior parte degli italiani, e' eccessivamente...blando.
Il PARE non e' una sorta di consiglio come da noi, ma un ordine secco e netto; FERMATI!
Se incrociamo dei binari del treno, binari piazzati in zone dove un treno non passa dai tempi di Lucky Luciano, ci si deve fermare, onde evitare che il cabalito di turno, infrattato sa solo lui dove, salti fuori e ci faccia un culo come una capanna.
Ci si deve conformare (io ci riesco poco) alla loro formalita' nel doversi vestire di tutto punto, anche solo per andare fuori a comprare la jucca.
In linea generale, a Cuba, per campare bene occorre rispettare 3 linee guida dalle quali non e' mai saggio prescindere.
Non parlare di politica; evitare di esternare il nostro pensiero politico anche fosse col chulito del parque anticastrista dichiarato ( lo ha dichiarato lui...) o col vicino di casa che si conosce da una vita.
A Cuba non sai mai con chi in realta' stai VERAMENTE parlando.
Evitare di infilarsi in casini con le ragazzine minorenni, questo dovrebbe essere normale, ma il web e' pieno di idioti che si fanno orgogliosamente fotografare con giovani negrette accanto, davanti a baracche di legno fatiscenti.....
Ragazzi, non c'e' estradizione con Cuba, buttano via la chiave.
La terza cosa da cui stare alla larga e' la droga, se si vuole fare una vacanza...alternativa ci sono decine di paesi piu' indicati per poterlo fare....in questo caso non solo buttano la chiave....
Capire che vento tira in ogni paese dove ci si ritrova e' sinonimo di rispetto ma anche di intelligenza.

Quando leggo di italiani che si infilano nei casini in giro per il mondo e che poi la Farnesina, quindi tutti noi, deve andare a togliere dalla merda, mi chiedo perche' mai il nostro passaporto venga rilasciato con cosi' tanta generosita'.

CARACAS OGGI

Venezuela: il chavismo inonda le strade di Caracas
 



14 commenti:

  1. LISBONA – stando ai media cubani, uno dei migliori triplisti di sempre, il cubano Pedro Pablo Pichardo, si sarebbe domiciliato in Portogallo, segnatamente a Lisbona.
    Pichardo, 23 anni, che era fuggito dalla delegazione cubana nei giorni scorsi, è stato presentato ufficialmente dalla società portoghese del Benfica. Da notare la manovra della società lusitana: negli scorsi mesi Nelson Evora, top-player mondiale del triplo, aveva tradito il Benfica per passare allo Sporting di Lisbona (società che nutrono soprattutto calcisticamente, una profonda rivalità cittadina), e oggi il Benfica ha visto bene di contrapporgli uno dei più grandi al mondo nella stessa specialità. Botta e risposta a quanto pare a colpi di triplisti.
    L’atleta cubano, campione del mondo juniores a Barcellona ’12 e secondo classificato ai campionati mondiali di Mosca nel 2013 e Pechino ’15, ha riferito durante la sua presentazione che vuole a “fare un buon lavoro per il club”, e che pensa di saltare nuovamente oltre i 18 metri.
    Attualmente, Pedro Pichardo ha un record personale di 18.08 metri, il quarto di sempre dietro al britannico Jonathan Edwards (18.29), l’americano Christian Taylor (18.21) e Kenny Harrison (18.09 ).
    L’atleta risiederà a Lisbona ed era sparito dai radar in Germania, a Stoccarda, dove stava svolgendo uno stage con la Silva e Robles.
    Il suo destino rimane sconosciuto, anche se diverse fonti a lui vicine asseriscono che non dovrebbe più competere per Cuba. Che diventi a questo punto portoghese, visto che il padre vive già lì da tempo? Di sicuro il “tradimento” all’alma de Cuba, avviene in un periodo lontano dalle prossime olimpiadi di Tokyo.

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  2. Una marea rossa piena di gioia e allegria ha inondato nuovamente le strade di Caracas in sostegno alla Rivoluzione Bolivariana. Il popolo chavista in questo momento delicato scende in campo in massa per difendere le conquiste della Rivoluzione e impedire che l’opposizione possa imporre al paese un ritorno al nefasto neoliberismo che mise in ginocchio il paese e produsse una delle più grandi tragedie della storia venezuelana: il Caracazo.
    Una mobilitazione pacifica, dove il popolo venezuelano ha gridato il proprio no alla violenza, alle guarimbas, all’odio predicato e praticato dall’opposizione dallo scorso mese di aprile al fine di provocare la caduta del governo socialista guidato da Maduro,
    La manifestazione ha voluto anche rimarcare il sostegno del popolo all’Assemblea Nazionale Costituente convocata da Nicola Maduro per disinnescare i panni golpisti dell’opposizione e ottenere la pace tanto agognata dalla maggioranza del popolo venezuelano costretto a subire le violenze terroristiche dell’opposizione manovrata da Washington.

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  3. Quindi è palese che chi protesta contro Maduro venga aizzato dagli Yankee. p68.

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  4. Dall'operazione Condor in poi il dipartimento di stato Usa ha fatto di tutto per rovesciare ogni governo a lui non funzionale.

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  5. Mi pare che i migranti che sbarcano da noi di rispetto per l'Italia ne abbiano poco. Giuseppe

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    1. In parte e' vero ma e' un discorso lungo.
      Diciamo che trovano acqua....troppo bassa in questo paese.

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  6. Riguardo 800.000 colombiani immigrati a Venezuela nel 2014,non trovo riscontro di alcun tipo se non stupore e risate di tutti i miei conoscenti colombiani, che mi hanno poi condiviso il seguente articolo (recentissimo) http://www.elpais.com.co/colombia/cada-vez-es-mayor-la-migracion-de-venezolanos-a.html
    Non so che fonte sia questo articolo di 800.000 ma ho forti dubbi sulla veridicità. Anzi mi sembra proprio inventato/forzato visto che l'anno prima sempre secondo questa fonte sarebbero stati 150.000...sestuplicati in un anno?? Tutti sappiamo che i media influenzano, ma pensare che oggi ad un colombiano medio interessi andare a vivere in Venezuela, ripeto, per me è assurdità. Mat.

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    1. Non conoscendo personalmente ne' te ne' la fonte dell'articolo io ho postato entrambi.
      Ognuno poi e' libero di farsi la propria idea.

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  7. Io una sospensione del passaporto a chi fa il pirla all'estero la proporrei. Mat.

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    1. Non solo.
      Includerei anche i giornalisti o le volontarie delle varie ONG che, una volta rapite, devono poi essere riscattate dal nostro stato a suon di dobloni.
      Vuoi andare in certi paesi a fortissimo rischio?
      Organizzati in modo che le conseguenze delle tue scelte non debbano poi ricadere sulla collettivita'.

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    2. Santa Fè- A quel punto chiudiamo la Farnesina e addio "creste" da parte dell'apparato segreto, ma come fanno poi a sperperare milioni a conto nostro??
      Colombiani in Venezuela? di questi tempi non mi sembra una grande idea, a meno che non siano membri di organizzazioni paramilitari che vogliono far perdere le tracce, ma non sicuramente con quei numeri, è un pò come se un domenicano andasse a cercar fortuna ad ad Haiti..mi sembrano dati poco credibili, abbiamo constatato che il cubano in missione si sta riempendo la maleta per vivere in Venezuela.
      Da sempre comunque le strade di Caracas sono le meno sicure al mondo, questo ancor prima di Chavez.
      Spero che Maduro cerchi sostegno con Putin cosi come ha fatto Raul, dobbiamo cercare di stare lejos dal loco che tratta con gli arabi e parla di sciiti e sunniti come se fosse al bar..

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    3. Fino a pochi anni fa se andavi a fare il pirla fuori pista con gli sci e ti spalmavi l'elisoccorso non si pagava...ora per fortuna non e' piu' cosi'.
      Solo per fare un esempio.
      Nessuno vieta ad una giornalista di andare in zona di guerra ma se ti acchiappano...sono cazzi tuoi.
      Perche' io devo pagare per il tuo rischio professionale?
      Ci pensi il tuo giornale o se sei free lance...fatti un bel seguro.

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  8. hola! regole sante quelle da rispettare in quel di Cuba, purtroppo nei primi anni vedevo dei veri e propri "abusi" coperti dal fatto di essere yuma. Purtroppo il passaporto facile ed i voli a prezzo abbordabile fanno si che molti itaglians resistano a tutto e pur non facendo i turisti continuano ad andare sulla isla. Sul fatto menores chissà quanti yumas sono incastrati ( giustamente) nelle galere castriste, cose che non fa comodo divulgare e penso che li non godano di nessuna immunità. chao Enrico

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    1. Mah...a volte alla fine un'accordo, magari sottobanco si trova sempre....quello che e' certo e' che quelle galere ti fanno passar la voglia di fare lo stronzo.

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