lunedì 19 giugno 2017

MOLTO FUMO, POCO ARROSTO

 Trump, su Cuba ritorno al passato: "Ho cancellato l'accordo, vogliamo che sia libera"

Alla fine, dopo mille tuoni, il temporale fu di modesto livello.
Chi si prefigurava un repentino ritorno al passato e' rimasto deluso, la storia non fa mai marcia indietro.
Parlo di Trump e delle nuove medidas adottate nei confronti di Cuba.
Chi legge questo piccolo blog sa benissimo che, piu' o meno, avevo delineato uno scenario simile, non era necessario essere Nostradamus.
Ovviamente i giornali che, quando possono hablar mierda della nostra isola non se lo fanno ripetere due volte hanno sparato titoli tipo “Trump cancella Obama”.
Una cazzata.
Certo, un passo indietro e' stato fatto, ma il solco segnato continuera' ad essere presente permettendo, in un futuro neanche troppo lontano, di riprendere il cammino verso una sorta di normalizzazione dei rapporti.
L'ambasciata Usa in territorio cubano resta attiva e funzionante, nessuna officina di interessi o cose simili.
Dove c'e' un ambasciata c'e' il riconoscimento del paese dove e' situata, del suo diritto di scegliersi la forma di governo che ritiene opportuna.
Allo stesso modo resta aperta quella cubana in territorio Yankee.
Non sono state effettuate restrizioni nei confronti dei voli da e per l'isola, gli aerei statunitensi e quelli cubani potranno continuare a fare destino in entrambi i paesi.
Stesso discorso per le navi da crociera, che attraccheranno sempre con il loro carico di vecchi confederati con le saccocce piene di dollari da spendere nei porti cubani, esattamente come avviene dalle aperture di Obama.
I cubano americani potranno continuare a viaggiare fra i due paesi senza nessun tipo di restrizione, portando mercanzia e investendo, loro o tramite i parenti rimasti a Cuba, nella maggiore delle Antille.
Altro fattore importantissimo che non e' stato abbastanza sottolineato, e' rappresentato dal fatto non e' stata posta alcuna restrizione ulteriore alle rimesse che i cubano americani inviano nel loro paese d'origine.
Questo era veramente un punto caldo di tutto il discorso, perche' se non entrano piu' pikilini da fuori, sono volatili diabetici per molte famiglie cubane.
Gli artisti di entrambi i paesi, gli sportivi, gli enti culturali ecc potranno continuare ad avere la loro libera circolazione fra i due paesi.
Alla fine il problema tocchera', sostanzialmente le aziende americane che commerciano con enti cubani che siano in mano alla Forza Armata Rivoluzionaria.
E' vero sono parecchie ma se.....questi enti cubani in mano alla FAR diventano....”civili”....cosa succederebbe?
Il tutto si e' concluso con la solita retorica trita e ritrita sul Comunismo, le libere elezioni, i prigionieri politici e via discorrendo.
Fuffa.
L'impressione e' che il tycoon avesse un debito da pagare con Rubio e la sua gusaneria di Miami e l'ha fatto con grande clamore ma, al lato pratico, con poche conseguenze per Cuba.
Intatti, la risposta del Governo Rivoluzionario non si e' fatta attendere ed e' stata.....abbastanza misurata.
Nessun riferimento al fatto di dover comunque sempre resistere, all'assedio, al bloqueo ecc....ma una presa d'atto che Cuba contiuera' a cercare il dialogo, comunque, con l'amministrazione americana e bla bla bla....tutto molto soft.
Come avevo scritto in passato, Trump, hombre de negocio, non ha messo paletti nei confronti di, chi il negocio con Cuba, lo sta' facendo davvero.
Vedrete che si trovera' un escamotage per bypassare questo discorso sulle empresas “militari”.
In questo momento, per Trump, Cuba rappresenta l'ultimo dei problemi.
La storia non torna indietro, mai.

21 commenti:

  1. DA CUBANOS GURU

    Hay muchos factores que pueden influir para que el cubano emigrado regrese a Cuba de visita. Tratamos de resumir las 5 más importantes.

    La Familia: Este es el motivo por el los cubanos más visitan la isla. Los cubanos somos muy familiares, apegados a ellos. Estamos acostumbrados a vivir en familia, y si no es en una misma casa, al menos cerca, donde poder visitar con frecuencia. La familia es el factor fundamental que hace que la gran mayoría de los cubanos viajen a la isla.

    Sus costumbres: El cubano emigrado tiene que enfrentarse a costumbres y tradiciones que no son las mismas con las que creció. Un viaje a Cuba es como un reencuentro con su historia. Se dice que los cubanos cuando van de visita a Cuba se sienten como pez en el agua, y hacen cosas que en otros países no puede o sienten temor de hacer, con la mayor confianza del mundo, es su casa, es su territorio.

    Entretenimiento: Si es verdad que la gran mayoría de cubanos viajan a la isla a visitar a sus familiares, no hay una persona que se limite solo a eso. Aprovechando la visita en Cuba es tiempo de pasear, darse una vuelta por sus maravillosas playas y siempre junto a la familia. Donde caben 5 caben 10, y el cubano que visita su tierra le gusta ir a pasear con toda la familia.

    Su tierra: Hay muchos cubanos que dicen con cierta razón que ellos no visitan más Cuba, que con el dinero que se gasta para visitar Cuba te puedes ir a mejores destinos y a mejores precios, es verdad, pero el cubano sigue visitando su tierra. Siempre buscan un motivo para ir a Cuba, si no es por la familia, es por sus amigos, pero siempre habrá un motivo que hará al cubano viajar a su tierra. Pues como algo invisible que nos une, cuando uno visita Cuba, se siente una conexión muy fuerte con todo, que te hará sentir sensaciones que solo allí podrás sentir.

    Negocios: El cubanos tiene arraigado la espina del negocio bien adentro. Y siempre está la opción de hacer un dinerito extra en Cuba. Muchos cubanos usan a Cuba como un mercado donde vender productos que son difíciles de encontrar allí. Hacia Cuba viajan a diario muchos cubanos “gratis” gracias a las agencias de viajes que envían paquetería a la isla y que debido a la alta demanda se puede decir que por cada 5 cubanos que entran a la isla, uno es con equipaje ajeno, o más conocidos como “mulas”. Desde el sur de la Florida es de donde más se realizan este tipo de viajes.

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  2. Chi è nato qui e ha aspettato quanto basta per farsi venire una crisi depressiva a 16 anni in attesa di averne finalmente 18, non riesce proprio a capire che cosa ci sia ancora da discutere sullo ius soli.
    È lo stupore genuino di chi un’Italia diversa la vede e la vive tutti i giorni sulle piste dell’atletica che da parecchio è ormai mista. Seconda generazione, anche se l’etichetta non piace troppo a questi ragazzi: «La classificazione a ondate è già superata». Basta guardare l’ultimo gruppo azzurro convocato per la Coppa Europa in programma dal 23 giugno: i figli degli stranieri sono 16 su 49 e tra loro c’è chi è nato qui, cresciuto nel nostro sistema scolastico e comunque tenuto in disparte per un’eternità.
    Se ti sposi in questo Paese dopo due anni ti riconoscono, io ho dovuto portare un sacco pieno di vaccinazioni, scontrini con i libri scolastici, testimonianze delle maestre d’asilo per dimostrare di non essermi inventata un’esistenza». Daisy Osakue ha 21 anni, i genitori vengono dalla Nigeria «un posto che non ho mai visto, loro stavano in paranoia. Temevano che un semplice viaggio là potesse complicarmi la vita. Sono nata all’ospedale Mauriziano di Torino. Se le parlo al telefono lei capisce che ho radici africane?». No, si sente una cadenza piemontese mitigata dall’ultimo anno passato in Texas. Si sente una frustrazione che ancora cresce: «Nel 2013 è stata dura, ho iniziato a fare risultati seri, mi sono qualificata nella nazionale allievi solo che non ero italiana, non per la legge. Volevo mollare tutto». Invece oggi è una promettente discobola, a 21 anni la più giovane in gara in Coppa Europa: «Ho resistito anche se ero a pezzi. E non è solo questione di sport. Quello è l’apoteosi perché fatichi, ti appassioni, ottieni le misure e poi stai a casa. Ma vi assicuro che anche solo stare senza il pass 15 era una tortura». Il pass non è documento, ma per un adolescente per natura in cerca del gruppo, che abbia sangue bolognese o albanese, vale di più. Dà diritto agli sconti per gli studenti, ma da ogni «giro di pizza», «film a metà prezzo», Daisy era esclusa, «o mi pagavo l’intero, sembra niente, solo che a furia di sbattere contro l’ignoranza ti fai male». Una volta per la strada le hanno dato della scimmia, lei però un lato positivo lo ha trovato «ero già italiana, ho capito che il passaporto da solo non ti toglie proprio tutti i problemi». Vista dal Texas, dove si è allenata nell’ultimo anno, la gente in parlamento le sembra ancora più assurda. «Siamo antichi, i più arretrati d’Europa. Ma con questa benedetta maglia azzurra finalmente in valigia mi sento più ottimista. Prima o poi una legge decente passerà».

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  3. Eseosa Desalu in realtà si chiama Fausto, è il nome che usa fin da bambino perché è nato a Casalmaggiore (Cremona). Ha iniziato a correre presto, avrebbe pure fatto dei record nazionali di categoria solo che non glieli hanno mai riconosciuti. Fino a 18 anni è rimasto straniero. Per sfogarsi si è dato all’heavy metal, batterista in una band e sprinter per vocazione.
    Yassin Bouih è stato più fortunato: «i miei genitori sono qui da parecchio hanno preso la cittadinanza e così l’ho avuta anche io, a 12 anni. Mi sono evitato qualche tormento». L’atletica l’ha conosciuta a scuola «un corso, abbiamo risposto in tre io, un brasiliano e un ghanese... poi sento dire “lo ius soli no” perché si annacqua il Dna. Ma dove vivono?». Lui si è dato al mezzofondo, «noi sportivi cresciamo così, mescolati. Le differenze le vediamo solo se ce le fanno notare». E gliele fanno notare.
    Davanti all’ultima rissa in parlamento ha spento la tv: «Ero sconsolato. Suggerisco a quelli che alzano certi cartelli nel posto che dovrebbe tutelare i nostri diritti di farsi un giro su una pista qualsiasi». Il loro problema non è dimostrare di essere italiani, se mai ritrovare le radici: «Quando vado in Marocco io non mi sento a casa. Non sono a mio agio. Rispetto le origini, ma sono un ospite là». Tra qualche giorno, Yassin corre i 3000 metri con la maglia azzurra: «Una bella gara è già un messaggio per chi deve approvare una legge sulla dignità».

    ALLUCINANTE
    ALLA PRIMA CUBANA CHE ARRIVA IN ITALIA DOPO 2 ANNI DANNO LA DIVISA AZZURRA, QUESTI, NATI DA NOI, ASPETTANO UNA VITA.
    QUE PAIS....

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  4. hola! tornato da poco da vacanza en la habana del este. Solita rutina piacevole, compiti assolti. Ho notato; calore ai massimi di sempre stile oriente (sarà che los palestinos vogliono la habana sempre più simile a santiago jajaja) ; scarsità alimenti/medicine ai massimi; problemi nei trasporti enormi ( casini tra estado y almendrones ; scarsità carburante ;chiusura del tunel de la capital ) ; solito rapporto qualità/prezzo alla cubana ovvero pessimo. Insomma sotto il profilo vita normale la situazione peggiora. Difficile che un yuma abituato ad una vita decorosa possa durare molto in questa Cuba. Discorso Trump, era da aspettarselo non ha fatto nulla nei primi 100 gg e queste modifiche erano a costo zero e facevano felice elettorato cubano-americano. Comunque sia "el bloqueo" fa comodo ad entrambe las orillas e modificare uno status quo su cui si innestano tanti negocios creerebbe problemi ad equilibri consolidati da decenni. Vamos a ver que pasa. chao Enrico

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    1. Infatti ho il fondato sospetto che a La Habana, nelle stanze che contano, nessuno si strappi i capelli per queste medidad del Trumpo.

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  5. riguardo ai fattori che fanno tornare de visita los cubanos penso che l'autore abbia omesso il più importante: especular ( el deporte nacional despues del sexo) jajaja
    In zona capitale è veramente molto praticato.
    Enrico

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    1. Especular por...el bollo barato....ma in questo anche noi italiani non scherziamo.
      Cuba e' il paese al mondo con la piu' alta percentale per km2 di direttori di banca italiani in vacanza.. :-)

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  6. La storia non torna indietro ma, in questo caso, neanche avanti. Giuseppe

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    1. Diciamo che ci vorra' piu' tempo, ma il processo messo in moto difficilmente si potra' arrestare.

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  7. La Russia annuncia la sospensione del memorandum con la coalizione a guida americana per la prevenzione degli incidenti e sulla sicurezza dei voli militari in Siria. In seguito all’abbattimento di un jet siriano Su-22 da parte delle forze Usa, il ministero della Difesa russo ha comunicato che da oggi «termina la cooperazione con la parte americana nel quadro del memorandum per la prevenzione degli incidenti e per la garanzia della sicurezza dei voli nel corso dell’operazione in Siria».
    Mosca ha inoltre denunciato che gli americani non hanno usato il canale di comunicazione dedicato in occasione dell’abbattimento del caccia siriano.
    «L’abbattimento di un jet dell’aviazione siriana nello spazio aereo siriano - si legge nel comunicato del ministero della Difesa russo - è una violazione cinica della sovranità della repubblica araba siriana. Numerose azioni belliche dell’aviazione americana presentate come lotta al terrorismo contro le forze armate legittime di un paese membro dell’Onu - concludono da Mosca - è una brusca violazione del diritto internazionale e difatti un’aggressione bellica nei confronti della repubblica araba siriana».
    «Qualunque oggetto aereo, inclusi i jet e i droni della coalizione internazionale, identificato a ovest dell’Eufrate sarà seguito dai mezzi antiaerei russi, sia terrestri sia aerei, come bersaglio aereo nelle aree in cui l’aviazione russa è in missione di combattimento nei cieli siriani», annuncia il ministero della Difesa russo in risposta all’abbattimento del jet siriano.

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  8. Si concordo...ha anche ristretto i viaggi per i cittadini americani negli Usa che adesso dovranno dimostrare con papeles alla mano il perchè del loro viaggio nella maggiore delle Antille, anche se Cuba può fare benissimo a meno del turismo Usa, quello che ha già gli basta e avanza.

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  9. Diciamo che su 12 opzioni per poter visitare Cuba, gli statunitensi ora ne hanno 11....
    Il turismo Usa e' al terzo posto come numeri per Cuba dopo Canada e cubano americani....non credo ne possano fare a meno molto facilmente.
    Hanno poi sempre l'opzione dello scalo in Canada o Messico....opzione che utilizzano da decenni.

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    1. Non capisco...come fa ad essere al 3 posto se il disgelo è avvenuto nel 2014 e comunque i cittadini Usa devono rientrare nelle 12 categorie? A meno che non intendi l'opzione scalo in Canada o Messico...

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  10. Il 2016 è stato un anno record per il turismo a Cuba grazie in particolare al miglioramento dei rapporti diplomatici con gli Stati Uniti. Quest’anno, infatti, il numero di turisti è stato pari a 4 milioni, in crescita del 13% rispetto al 2015. Lo rende noto il ministero del turismo cubano.
    “Le aree che hanno maggiormente contribuito a questo risultato sono stati i turisti provenienti dal Nord America e dall’Europa“, sottolinea in una nota il ministero sottolineando che i turisti provenienti da altre aree sono aumentati comunque in modo significativo. I turisti più numerosi sono arrivati dagli Stati Uniti. Seguono Canada, Germania, Francia, Spagna e Gran Bretagna,
    Il turismo è una delle principali fonti di reddito per Cuba. Nel 2015 il settore ha permesso all’economia cubana di ricavare circa 2 miliardi di dollari. Il ministero del turismo intende attrarre nel prossimo futuro un maggior numero di turisti migliorando i propri servizi e l’efficienza del settore. In particolare il governo cubano sta lavorando per migliorare le sue infrastrutture turistiche aumentando gli investimenti in progetti che coinvolgono la costruzione di altri hotel.
    Per approfondire http://www.meteoweb.eu/2016/12/cuba-boom-turisti-4-milioni-visitatori-nel-2016-13/819559/#g5wl8f5OCd0CJYQA.99

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  11. In qualche modo Trump darà un motivo in più per non andare a cuba per gli americani che si recano lì per turismo! Mi chiedo se il calo del turismo americano, avrà una ripercussione su un abbassamento dei prezzi e sul Cuc.

    Flavio

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  12. Ciao Flavio

    Sei proprio sicuro che gli americani smetteranno di andare a Cuba perche' glielo dice uno come il Trumpo?

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  13. Sicuro no, ma magari qualche flessione in negativo si..
    Vedremo :)
    Flavio

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  14. Al momento il trend continua ad essere positivo, malgrado il Trumpo.
    Vedremo cosa diranno i dati del 2017.

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  15. Devo, con molto piacere, ancora una volta ringraziare pubblicamente Berto Savina che, come gia' era accaduto per i 90 ani del Comandante en Jefe, mi ha inviato uno stock di penne personalizzate prodotte dalle sue aziende, da cui si apre a bandiera un immagine di Fidel
    Bellissime!

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  16. in realtà l'obiettivo di trump non è cuba e il suo governo. Se lo fossero, le misure sarebbero state draconiane.Ha tenuto le misure obamiane con qualche piccolissima modifica, che potrà far perdere all'isola solo qualche migliaio di turisti americani.Queste misure sono servite per ingraziarsi i deputati repubblicani anticastristi, come l'attacco contro l'aereoporto siriano di aprile e lo scontro dialettico contro kim sono serviti per accontentare i deputati e senatori repubblicani, i quali nei mesi prossimi serviranno molto per respingere l'empechment per la questione russa.

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    1. Esatto come ho scritto si e' trattato di un contentino a Rubio e alla sua gusaneria.
      Nulla piu'.

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