Sto' seguendo, con un
logico interesse, l'evoluzione della situazione dell'acqua nella
nostra capitale di tutti gli italiani.
Il problema parte da
lontano.
I cambiamenti climatici,
malgrado cio' che pensa quell'idiota di Trump, sono in atto oramai da
alcuni lustri, non e' compito di questo blog illustrare i danni che
il genere umano sta' infliggendo ad un pianeta che, come diceva
Kennedy, e' il solo in cui possiamo vivere.
Nel breve
tragitto della mia esistenza ho potuto rendermi conto di come le cose
stiano cambiando.
Ricordo inverni, qua' al
nord, nebbiosi e pieni di neve, primavere piovose, estati calde, ma
con il tempo che gia' cambiava dopo ferragosto e autunni temperati.
Ora e' tutto cambiato.
Le guerre del futuro non
saranno per la ricerca delle armi di distruzione di massa, le
faremo per l'acqua.
Come accadeva e accade in
Africa la conquista dei “pozzi” diventera' la vera ragione
scatenante dei prossimi conflitti.
Piove poco, i bacini si
svuotano e l'acqua inizia a scarseggiare.
Dovremo tutti, in futuro,
abituarci a risparmiarla utilizzandola in modo intelligente,
riducendo gli sprechi al minimo.
Pero' quando leggo che per
un kg di riso occorrono 3400 litri d'acqua mi chiedo se tutto stia
funzionando nel migliore modo possibile.
Roma e' senz'acqua.....
Si sono accorti,
improvvisamente, che il lago di Bracciano, polmone idrico della
capitale, e' in condizioni comatose.
Ieri leggevo che in
realta' una buona parte dell'acqua che manca ha preso
vie.....contorte.
Abbiamo una rete idrica
che non ha nulla da invidiare a quella cubana, la percentuale di
acqua che si perde in quelle condutture obsolete e' enorme e non piu'
compatibile con la attuale situazione.
Al disastro degli ultimi
20 anni di gestione politica della nostra Capitale aggiungiamoci pure
la disgraziata gestione delle risorse idriche.
Roma
senza'acqua....Roma...dove ai tempi dell'impero (quello vero...non il
tarocco mussoliniano) le case dei patrizi avevano acqua corrente,
mentre i Germani e i Galli leccavano le pozzanghere....
Dover fare attenzione
all'acqua che utilizziamo per noi amanti di una certa isola nel
Caribe, e' diventata un'abitudine.
A Tunas nella maggior
parte dei quartieri, il nostro per fortuna no, l'acqua c'e' 3 giorni
la settimana e occorre arrangiarsi.
Per questa ragione tutte o
quasi le case hanno cisterna e/o tanke.
Altre hanno le turbine per
tirare su acqua direttamente dai pozzi.
Le case de renta
dovrebbero tutte essere attrezzate, in realta' e' capitato, in
passato, diverse volte in cui l'acqua proprio non c'era e dovevi
fartene una ragione.
Anche perche', in presenza di apagones, la turbina puo' fare nulla.
Evito considerazioni sulla
qualita' di acqua che esce dai rubinetti, con tutte le infermita' che
girano solo un pazzo berrebbe quell'acqua senza prima bollirla.
Fra le altre cose, tempo
fa, portai giu' un paio di filtri per evitare che con
l'acqua...venisse giu' di tutto....in effetti viene proprio giu' di
tutto.
Forse anche in Italia, a
breve, dovremo tutti attrezzarci con turbine, cisterne e tanke.
Ora col calor e il fatto
che piove meno di prima, l'isola, oltre a tutti i casini soliti deve
affrontare anche un periodo di siccita'.
Ma loro a pasar trabajo ci
sono abituati, noi molto meno.
Fra l'altro non sono a
conoscenza di grosse sorgenti naturali d'acqua sull'isola, mi chiedo
da dove arrivi tutta quell'acqua dentro le bottiglie di Ciego
Montero.
Chissa' se e' veramente
acqua di fonte o se e' la solita acqua infilata in qualche modo
dentro quelle bottiglie....mah.
Qualcuno diceva che a
pensare male si fa peccato ma che spesso ci si azzecca.
Non so come andra' a
finire la situazione romana pero' tutti dovremo essere piu'
sensibili, in futuro, nei confronti dell'acqua che, ricordo, e'
l'essenza della vita stessa.
Senz'acqua si va a giocare
a briscola tre sette con Satanasso in persona.
M&S CASA PARTICULAR HA AGGIUNTO UNA CASA
Siamo un paese allo sbando. Giuseppe
RispondiEliminaMica solo per l'acqua....dovresti vedere che gente arriva in residence o camping nei fine settimana....
Eliminahola! certo che questa latrina ha veramente molte cose in comune con la isla riallacciandomi anche al post della scorsa settimana: stipendi da fame, sequia. La differenza è che loro sono abituati alla lucha e non possono che migliorare nel futuro. Qui siamo all'inizio della fine. chao Enrico
RispondiEliminaDovremo comunque tutti abituarci a breve ad un diverso rapporto con l'acqua e con gli attuali sprechi.
RispondiEliminaIo penso che sia tutto un caso montato ad arte. Intanto perché l'acqua arriva nelle falde a distanza di molti mesi, la sequia di questi 3/4 mesi semmai si sentirà l'anno prossimo.
RispondiEliminaPoi non si capisce bene perchè la captazione dal lago una volta è al 5% e altre volte di più. Nemmeno si capisce perchè se si interrompe il, mi voglio allargare, 10% poi si deve razionalizzare alla metà della popolazione della città, per un terzo del giorno. Il 10%, mi sono allargato. Infatti hanno deciso di abbassare gradualmente la portata da Bracciano, tra l'altro la città si sta già svuotando...
Semmai la cazzata è che si pesca acqua da un lago che non ha affluenti e che si basa solo sulla raccolta delle acque piovane e sul misero affioramento di qualche falda. Quello deve cambiare, Bracciano è un posto che adoro ed il lago è in calo da molto tempo.
Secondo me sono tutti casi montati ad arte per far si che i politici si smerdino tra di loro, si creino emergenze per bypassare le procedure (un classico per fregare soldi pubblici) e per non parlare dei problemi veri.
Tipo il non contare un cazzo in Europa e con la Francia che ci sta trattando come una pezza da piedi.
A Roma l'acqua è l'ultimo problema.
Sono sempre più convinto che prima scappo da questo continente in coma, meglio è. Mi sa che dovrò accorciare la tabella di marcia, i prossimi due anni saranno decisivi.
Tremendo asco.
Che il lago sia secco...e' evidente.
RispondiEliminaPer il resto condivido e...ci vorrebbe davvero un Fidel per drizzare la schiena...
Grande comandante, sempre troppo poco rimpianto.
RispondiElimina55 anni a schiena dritta contro la piu' grande potenza al mondo....
RispondiEliminaUno come Macron se lo mangiava a colazione....
“Chavez per sempre, ora la Costituente”. Nelle file ai seggi c'è sempre chi fa musica, balla, ritma gli slogan. Una splendida ragazza afrovenezuelana danza e canta con una voce vibrante. Siamo all'interno del Poliedro, il grande spazio per gli eventi ora adibito a seggio elettorale. E' uno dei 14. 515 seggi elettorali previsti per votare i 537 esponenti dell'Assemblea Costituente, più gli 8 rappresentanti indigeni che verranno decisi domani 1 agosto secondo le modalità comunitarie dei nativi. Questo seggio “addizionale” è stato allestito in emergenza, per consentire ai cittadini che vivono nelle zone colpite dalle violenze dei “guarimberos” di votare in sicurezza. Per questo è stato dichiarato perimetro sensibile per 500 metri.
RispondiEliminaLe forze armate lo presidiano, i funzionari del Consejo Nacional Electoral (Cne) forniscono informazioni e supporto a chi è venuto qui pensando di poter votare comunque anche se risiede in un altro comune. Invece qui può votare solo chi abita nell'est di Caracas: i quartieri benestanti, focolaio delle violenze che durano da tre mesi e che hanno provocato 116 morti. Ma in molti vogliono votare qui, pensano che il Poliedro sia un seggio per tutti. Alla fine firmano un registro testimoniale, che non ha valore ai fini del voto, ma che comunque dà conto dei 1500 testardi che non se ne sono voluti andare.
Verso la mezzanotte, la presidente del Cne, Tibisay Lucena, leggerà i risultati della giornata elettorale, la cui chiusura si è protratta fino alle 19 e molti seggi hanno dovuto attendere per le molte persone in coda. Diversi centri, come il Poliedro, hanno tardato ad aprire per i ritardi dei presidenti dei seggi, ma la gente è rimasta in coda.
Intorno a Tibisay, le altre 3 dirigenti dell'organismo, particolarmente preso di mira dalle destre che ne disconoscono l'autorità. Hanno votato – dice - 8.089.320 persone: il 41,53 % degli aventi diritto (19,5 milioni) su una popolazione di 30.620.404 persone. Il sistema altamente informatizzato è stato nuovamente giudicato a prova di frodi dal gruppo di osservatori internazionali, che ha rilasciato una articolata dichiarazione. Eppure le destre hanno subito respinto i risultati del voto, sostenuti dalla “comunità internazionale”: che aveva invece avallato gli oltre 7 milioni di voti, sparati a tempo di record e a dispetto della stessa logica dopo il “plebiscito” organizzato dalle destre senza il Cne e senza controllo legale. Oltre agli Usa e alla Ue, che minacciano di estendere le sanzioni al Venezuela, 8 paesi - Argentina,Cile, Perù, Colombia, Brasile, Messico, Costa Rica e Panama – non hanno riconosciuto il voto, continuando ad appoggiare l'agenda violenta che le destre hanno mantenuto anche per oggi e che prevede la costituzione di un “governo parallelo” modello siriano. Anche il cosiddetto “chavismo critico” ha deciso di passare definitivamente in questo campo.
La testardaggine non è mancata a questo voto. Oltre alla pioggia, i cittadini che sono arrivati al Poliedro hanno superato ostacoli di ogni tipo.
Hanno anche rischiato la vita nei quartieri in cui gli oltranzisti hanno giurato di bruciare vivo chi fosse intenzionato a votare. Dopo la trentina di persone date alle fiamme perché afro-venezuelane, chaviste o “presunto” tale, nessuno prende la minaccia sotto gamba. Anche durante il voto vi sono stati scontri, seggi dati alle fiamme e 16 morti, tra i “guarimberos”, ma anche tra le forze di polizia. Diversi chavisti sono stati feriti nel tentativo di difendere le urne, un candidato è stato ucciso nel Bolivar e una bomba nascosta nella spazzatura ha colpito una pattuglia nella Piazza Altamira, uno degli epicentri delle violenze.
RispondiEliminaMolti elettori hanno dormito nelle vicinanze del seggio, altri sono arrivati a piedi, altri ancora in bicicletta. Quasi tutti si fermeranno per la notte o verranno ospitati dagli amici dopo aver festeggiato in Piazza Bolivar fino a tarda notte insieme al presidente Maduro.
Data la fila chilometrica che si è protratta per tutta la giornata nei quartieri governati dalle destre, è logico pensare che tra i votanti, oltre ai chavisti c'erano anche moltissime persone di opposizione, sicuramente contrarie al governo, ma anche alle violenze xenofobe e squadriste. Avranno la loro voce nella Costituente, che si installerà tra 72 ore.
Al Poliedro, sentiamo parlare italiano, pensiamo si tratti di antichavisti, com'è per gran parte degli italiani che vivono in Venezuela e che hanno fatto fortuna qui. Ma ci sbagliamo. “Siete italiani?” chiediamo alla coppia. “Solo io – ci risponde una signora atletica inanellando il discorso senza prendere il respiro - mi chiamo Donatella e sono di Roma. Poco fa scorrevo le notizie dei giornali di lì. Ma di che parlano, quali menzogne raccontano, ma lo sanno quel che abbiamo subito in questi tre mesi di locura di questi fascisti... mercenari che taglieggiano e bruciano le persone? Vivo qui da tanti anni, ho appoggiato il proceso bolivariano fin dall'inizio, siamo passati attraverso mille prove, ma ne vale la pena. Siamo qui per esercitare un diritto che nessuno ci può negare: né Trump, né i guarimberos. Ditelo, ai politici italiani...”
Nel Tachira, per andare a votare schivando le trappole dei “guarimberos”, molti hanno guadato un fiume. Un'immagine che non comparirà sui media mainstream, ma che sta rimbalzando sulle reti sociali insieme a quella di una giovane disabile che, priva di braccia, ha votato con un piede. Con il voto elettronico ha potuto farlo.
Testardo e motivato, il popolo chavista: “Quando un popolo decide di difendere la propria storia, diventa indistruttibile”, ha detto la candidata Delcy Rodriguez, ex ministra degli Esteri, promossa dal voto. Un voto “profondamente antimperialista”, ha aggiunto riferendosi alle ingiunzioni di Trump e dell'Europa. L'elettorato chavista è tornato in massa alle urne, motivato dalla possibilità di poter decidere anche fuori dalle pastoie burocratiche e per portare una critica a quello che finora non ha funzionato.
Penso anch'io quello che dici,noi e i nostri figli ancora non avremo grossi problemi,ma tra tanti anni i padroni dell acqua saranno i padroni del mondo,così la faccenda.paolino.
RispondiEliminaNOI non a vremo problemi....per i figli ho qualche dubbio.
RispondiEliminaI due leader dell’opposizione venezuelana, Leopoldo Lopez e Antonio Ledezma, sono stati arrestati dai servizi di intelligence (Sebin). Lo riferisce El Pais citando tweet di amici e parenti dei due. La moglie di Lopez, Lilian Tintori, ha scritto che gli agenti «hanno portato via Leopoldo da casa»: «Non sappiamo dove si trovi. Maduro è responsabile se succede qualcosa», ha aggiunto. In carcere dal 2014 per istigazione alla violenza di piazza e altre accuse, Lopez si trovava ai domiciliari dall’8 luglio.
RispondiEliminaDomenica scorsa, nel giorno del voto per l’Assemblea Costituente voluta dal presidente Nicolas Maduro, Lopez aveva chiesto in una serie di tweet «ai democratici di tutto il mondo» di «disconoscere questa Assemblea Costituente fraudolenta, come lo ha già fatto il popolo venezuelano» e allertato la comunità internazionale sulla «brutale repressione e l’assassinio di venezuelani che partecipano in proteste pacifiche».
Lopez era stato arrestato, e successivamente portato nel carcere militare di «Ramo Verde», nel febbraio del 2014. Un tribunale di Caracas lo aveva condannato a 13 anni e 9 mesi di carcere per i delitti di associazione a delinquere, incendio, danni alla proprietà pubblica e istigazione alla violenza di piazza. Dall’8 luglio era agli arresti domiciliari per motivi di salute.
Anche Antonio Ledezma, ex sindaco di Caracas, si trovava ai domiciliari per motivi di salute dopo l’arresto nel febbraio 2015 con l’accusa di cospirazione golpista e istigazione alla protesta.
Ciego montero ha un accordo con Nestlé è una joint venture, zio canon, per Paolino no essere così drammatico,zio becco,el Chioggiotto zio cagnon
RispondiEliminaCosa c'entra col fatto che non ci siano molte sorgenti d'acqua a Cuba?
RispondiEliminaPortano l'acqua da fuori? :-)