mercoledì 19 luglio 2017

PRIVACY



 Risultati immagini per privacy

A proposito di banche.
Molti anni fa chiesi un piccolo finanziamento per acquistare degli impianti musicali per alcune strutture.
Nessun problema, mi fecero firmare pagine e pagine sulla privacy e la cosa si risolse in pochi giorni.
La mia privacy e' stata cosi' tutelata che, da quel momento, ogni 3 giorni mi arriva qualche mail di istituti di credito e finanziarie che mi chiedono se voglio un finanziamento.
Come hanno avuto la mia mail?
Rendiamoci conto che il rispetto della nostra cosiddetta privacy e' una sonora puttanata.
I nostri dati sensibili sono venduti al miglior offerente, neanche fossimo delle troie invereconde.
Tutti si riempiono la bocca della parola privacy e del suo eventuale rispetto ma, in realta', nessuno rispetta nessuno e lo scopo di tutto e' solo il vil denaro.
Cosi' gira il mondo.
In piu' oggi dobbiamo tutti rinunciare a parte della nostra privacy per motivi di sicurezza, a causa del fattore terrorismo e di tutto cio' che sta' accadendo in questo mondo impazzito.
Telecamere ovunque, centri delle grandi citta' militarizzati e controlli agli aeroporti neanche dovessimo esportare o importare tonnellate di cocaina o armi di distruzione di massa.
Malgrado tutto cio, malgrado alla rinuncia della nostra privacy o di parte di essa, i pazzi continuano a far saltare in aria la gente come e quando vogliono volendoci far credere, con un certo successo, che nessuno e' al sicuro.
Poi la nostra privacy non vale piu' un cazzo quando c'e' di mezzo lo stato; se non paghi una cartella esattoriale ti bloccano il conto, da settembre potranno farlo anche entrandoti nel conto stesso, oppure bloccandoti tutto quello che hai.
Oggi la soluzione in questa barzelletta di paese e' non aver intestato nulla, viaggiare coi contanti e lasciare le banche e la tracciabilita' dei nostri movimenti, per quanto possibile, fuori dalla nostra vita.
Anche Cuba, da questo punto di vista, non scherza.
I controlli agli aeroporti, quando ne hanno voglia, sono piuttosto accurati, sopratutto nei confronti delle cubane che rientrano dall'exterior con l'Esselunga nelle valigie.
Tutte la gente e' schedata, tutte le case censite, ogni cubano e' membro di qualche associazione statale che collabora, in una forma o nell'altra, al controllo dei cittadini stessi.
A Grande Torino ogni 3 giorni passa qualche zelante impiegata statale per qualche controllo, piccoli oboli da pagare, iscrizione a qualche associazione o contributo per la ricostruzione di Santiago dopo el ciclon....giusto per fare un esempio che ho vissuto in prima persona.
Meta' della popolazione cubana, e mi tengo basso di percentuale, ha qualcosa a che vedere con la seguridad dello stato.
Se in banca un cubano deposita qualche soldo in piu' rispetto a quelli che il suo tenore di vita puo' consentirgli, scattano gli accertamenti e occorre giustificare da dove arriva quel denaro.
Per questa ragione quasi tutto, a Cuba, si risolve col contante ma...tranquilli ci stiamo arrivando anche noi ed in modo piu' rapido e repentino di quanto pensiate.
Lo stato cubano dei suoi cittadini, tutti i suoi cittadini conosce vita morte e miracoli, cosi' come li conosce di noi culi bianchi.
Ricordo la prima volta che all'inmigration chiesi la Visa familiar.
La tizia apri la schermata e mi disse testuale “allora, 46 volte a Cuba, la prima volta il 28 dicembre del 2000, sbarcato a Camaguey, hai soggiornato in quella casa de renta, mentre la seconda volta, nel marzo del 2001 ha soggiornato in quell'altra ecc ecc ecc”
Mancava solo mi dicesse quanti peli ho nel culo e mi aveva radiografato tutto intero.
Quindi anche a Cuba siamo controllati e censiti, e' doveroso dire anche per la nostra sicurezza, ma la cosa mi ha sempre inquietato parecchio.
Altro che privacy ragazzi miei...

12 commenti:

  1. Oggi caldo criminale.
    Per fortuna alle 17 stacco dalla palestra e faccio rotta verso il mare dove lavorero' fino a domenica per poi tornare qua'.
    Al mare, in settimana non molta gente...e siamo a meta' luglio inoltrato mentre in palestra, malgrado la canicola, le presenze sono ancora importanti.
    M&S discreto per questo periodo, sicuramente meglio dello scorso anno.
    Avanti cosi'....

    RispondiElimina
  2. I golpisti in Venezuela annunciano 7.186.000 votanti, ovviamente con il 98% di SÌ alla destituzione di Maduro. Peccato che alle elezioni per il parlamento del 2015, quelle svolte sotto il regime da essi definito tirannico, avessero preso più voti. E che lo stesso Maduro alle elezioni presidenziali del 2013 ne avesse presi ancora di più. Certo che è una ben strana dittatura quella in cui l'opposizione può spendere milioni per fare un voto suo e boicottare quello regolarmente previsto il 30 luglio per l'assemblea costituente. Ma nonostante l'assenza di qualsiasi controllo democratico sul voto, e ancora di più sul conteggio dei voti, i golpisti non sono riusciti a raggiungere quegli 8 milioni di voti che si erano prefissi come obiettivo minimo della loro consultazione farsa. Un flop colossale dunque.
    Per questo però i golpisti ed i loro protettori nella UE e negli USA, nei prossimi giorni diventeranno più pericolosi ed eversivi, giocheranno ancora più sporco.
    Già un loro esponente è stato arrestato carico di esplosivo C4, mentre il governo di destra spagnolo ha chiesto sanzioni, cioè misure di guerra, contro il Venezuela.
    Tutto sarà tentato per impedire la consultazione legittima del 30 luglio e questo la dice lunga sulle intenzioni democratiche delle opposizioni. Nel 1973 Salvador Allende, sottoposto alla stessa aggressione interna ed internazionale del governo bolivariano venezuelano oggi, indisse in Cile un referendum sulle scelte politiche del governo di Unidad Popular. Il voto avrebbe dovuto tenersi alla fine di settembre e tutti i sondaggi dicevano che il presidente lo avrebbe vinto sulle opposizioni.
    Ma l'11 settembre ci fu il golpe di Pinochet. Aspettiamoci di tutto quindi nei prossimi giorni da opposizioni venezuelane che stanno perdendo il confronto democratico e per questo vogliono vincere con il golpe o la guerra civile. E contestiamo la vergognosa campagna di fakenews dei massmedia italiani ed europei.
    Fakenews che coprono le intenzioni interventiste e guerrafondaie dei governi e dei partiti di governo come il nostro PD. Per questo pubblico qui una delle tante foto che documentano la partecipazione popolare, proprio ieri, alla consultazione indetta dal governo in preparazione delle elezioni del 30 luglio.
    Foto tutte censurate da grandi giornali e Tv, a dimostrazione dell'intento golpista dell'aggressione al governo e al popolo bolivariano del Venezuela. Ma ..NO PASARAN!

    RispondiElimina
  3. La privacy e' una delle piu' grosse cazzate del secolo. Giuseppe

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il bello e' che ce la vorrebbero spacciare per una roba seria....

      Elimina
  4. Ieri l'immigrato che ha accoltellato il poliziotto alla stazione di Milano ha dato nel corso degli anni in cui si trovava in Italia 8 identità diverse...
    Cuba ci deve insegnare come controllare la gente che entra e esce dal paese.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Certo ma Cuba e' un'isola con circa 10 milioni di abitanti piu' facili da controllare rispetto a un casino come il nostro.
      Tieni anche conto che a Cuba lo stato ti entra in casa e ti apre il frigo...giusto per fare un esempio.
      Se non rinunciamo ad un pezzo di liberta' a favore di maggiore sicurezza non se ne esce.

      Elimina
  5. Declaró el cubano recordista mundial en entrevista con el diario español As. «Hemos resistido cincuenta y podríamos estar otros cincuenta», sostuvo.

    «Siempre me sentí orgulloso de representar a mi país, al igual que ahora», dijo el cubano recordista mundial Javier Sotomayor en entrevista con el diario español As.
    ¿Cuántas veces tuvo ofertas para dejar su país?, le preguntó el periodista Josep Margalef, y el único hombre que pasó sobre 2,45 metros con su propio impulso respondió:
    «Muchas, pero el caso de los cubanos, a diferencia del resto del mundo, éramos los atletas más acechados y tentados de los doscientos o más países que hay en el mundo en cada una de las competiciones a las que íbamos.
    «No creo que ni a un dominicano, ni a un portorriqueño, ni a un francés, le propusiesen que abandonase su país. Yo nunca me dejé convencer ».
    El también dueño del tope en sala cubierta (2,43 metros) elogió la entereza de su pueblo, capaz de resistir a más de medio siglo de bloqueo económico, comercial y financiero impuesto por gobiernos de Estados Unidos.
    «Hemos resistido cincuenta y podríamos estar otros cincuenta, pero no creo que Trump vaya a estar mucho tiempo en el poder, seguramente no van a ser más de cuatro», sentenció.
    «Hemos vivido como hemos podido. Lo que sí es una lástima es que los pequeños pasos que hizo el presidente Obama ahora, con Trump, vayan marcha atrás», añadió el “Príncipe de las alturas”.
    «Entre el pueblo cubano y el pueblo americano no hay ningún tipo de problema, pero las nuevas leyes de Trump van a cortar la posibilidad de que los estadounidenses vayan más a Cuba», recordó el astro, quien no ocultó su orgullo por la longevidad de sus marcas orbitales.
    «Si de aquí a septiembre nadie los rompe van a cumplirse 29 años de su vigencia y eso me hace sentir feliz y contento.
    Es un orgullo para mí poder levantarme cada día sabiendo que soy e plusmarquista mundial. Aún así, soy consciente... de que algún día alguien va a saltar más que yo», explicó como parte de un diálogo en el que también abordó su condición de ciudadano español.
    «Fue por una cuestión práctica de pasaporte aunque le puedo asegurar que si hubiese tenido que renunciar a mi nacionalidad cubana no lo hubiera hecho», puntualizó el “Soto” luego de evocar la conquista del cetro olímpico en Barcelona´92.
    «Mi objetivo no era tanto buscar un buen resultado como lograr la medalla de oro. Hubo momentos muy comprometidos para mí, pero, al final, conseguí esa anhelada medalla de oro», precisó.
    ¿Por qué en Salamanca los 2,45?, quiso saber el informador, y el actual secretario general de la Federación Cubana de Atletismo fue categórico al decir que «por pura coincidencia, pero me sentí muy a gusto saltando allí y lo hice en dos ocasiones.
    El destino quiso que fuese allí y no en Londres donde la semana anterior tenía que haberlo intentado porque me sentía más fuerte, físicamente mejor de lo que me sentí en Salamanca, y no fue posible por el mal tiempo y la lluvia.


    RispondiElimina
  6. Caro Milco,
    se la gente solo sapesse quante e quali informazioni tutti i dispositivi elettronici, connessi ad internet, mandano a casa (loro)...

    Cuba ha imparato dai migliori. I sovietici.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. I sovietici....
      Piazzavano negli Usa agenti dormienti e li attivavano dopo 15/20 anni.
      Sono andati a reclutare le migliori giovani menti inglesi quando ancora andavano al college...da Kilby in giu'.
      Inarrivabili.

      Elimina
  7. hola! esatto uno dei segreti della longevità del regime ( oltre alla geografia) è il fatto di monitorare attentamente quello che fa ogni cittadino e straniero. La seguridad del estado es chisme al estado puro. Se ci penso inquieta anche me ma è il prezzo di Cuba ed è il motivo per cui è rimasta relativamente sicura. Certo che parlare di privacy nel mondo degli smartphone, dei video con spy cam , delle rete, fa veramente ridere. chao Enrico

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ricordo quando nelle case de renta tunere arrivarono i primi clienti yankee....seguridad dello stato piazzata sotto casa, revisione del bagaglio appena il tipo usciva di casa, terzo grado alla duena ecc ecc...

      Elimina
  8. Nos hemos lanzado a una nueva aventura, esta vez queremos ampliar nuestro alcance para llegar hasta los cubanos que por diversos motivos, que todos conocemos, no tienen la posibilidad de una conexión a internet libre de costo. Sin embargo, muchos de ellos sí tienen correo electrónico en el trabajo o escuela, otros tienen correo nauta y lo usan con cierta frecuencia. Ellos son, a partir de ahora nuestro objetivo.
    Para lograr la comunicación hemos creado el correo pausinianoscuba@gmail.com, al cual podrán escribir todos los interesados. Los primeros pasos serán conformar una lista de correos con todos aquellos que nos escriban y, posteriormente, comenzar a interactuar con ellos a través del correo. Lograremos grandes cosas y cuando maduremos lo suficiente tendremos los contactos para crear nuestro Primer Club de Fans en Cuba.
    Ahora bien, ¿cómo vamos a llegar hasta esta gente y que conozcan que pueden escribirnos? Para ello les pedimos colocar la siguiente infografía en sus cuentas de redes sociales, así como en todos los grupos y páginas que puedan.
    Chicos confiamos en ustedes, es grande el reto, pero cuando Laura Pausini
    ponga un pie en Cuba nos sentiremos orgullosos de que contribuimos a ello. Esa será nuestra mayor recompensa.

    RispondiElimina