lunedì 24 luglio 2017

RIMPIANTI...?!



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Nelle storiche discussioni da dopo cena coi miei Villans o con altri amici, dopo abbondanti libagioni e di fronte ad un bicchiere  di rhum, mirto o porto spesso salta fuori il discorso di Cuba e dei miei viaggi.
La domanda classica e' sempre la stessa; “ma non ti sei rotto i coglioni di andare ed essere andato, con tutti i costi del caso, oltre 50 volte nello stesso posto?”
Domanda interessante che apre sempre discussioni che si protraggono fino a notte fonda.
Domanda che, a dirla tutta, io stesso non manco di farmi....ogni tanto.
Iniziamo dal discorso dei soldi cosi' lo togliamo subito di mezzo, anche a benficio dei rastraciancletas del web che, da lustri, tentano di farmi i conti in tasca, non avendo la possibilita', per evidente indigenza, di farli nelle loro.
Un buon 90-95% dei soldi li ho spesi per me, il restante 5/10% li ho spesi a beneficio di altri.
Oggi, forse mi sarei comprato, con la cifra complessiva, un piccolo appartamento dalle mie parti, terra di seconde case di villeggiatura, case che vista la crisi non vengono via a cifre proibitive.
Pero' gia' ho un appartamento, un altro non serviva...
In tutta sincerita' non rimpiango un centesimo dei soldi spesi, me li sono goduti proprio tutti, avessi potuto spenderne di piu' lo avrei fatto volentieri.
Viaggiare e' un lusso, un privilegio di pochi, poterlo fare con frequenza, per lavoro o per diletto, come ha fatto il sottoscritto per tutta la sua vita, e' una fortuna toccata a pochissimi.
Come ricordo spesso agli amici fumatori quando mi chiedono dei miei viaggi, loro che si pippano 3000 euro all'anno di sigarette; ”Provate a moltiplicarli per i 17 anni della mia vita a Cuba e vediamo chi ha speso meglio il proprio denaro”.
Lo stesso discorso lo potrei fare a chi si e' sputtanato una fortuna in borsa, chi con le automobili, chi con le troie, chi a seguito di divorzi dolorosissimi con la ragazza della porta accanto e ora vive di stenti per tenere in piedi tutto il carrozzone.
Gli esempi potrebbero essere centinaia...no.... per i soldi spesi e che spendero' non ho alcun rimpianto.
Ho sempre guadagnato discretamente, almeno per le mie esigenze, continuero' a farlo.
Pero' qualche piccolo rimpianto affiora.
Forse, invece che dedicare 40 dei 50 viaggi allo stesso luogo, la stessa citta', avrei potuto diversificare meglio i miei spostamenti.
Pero' il trovare tutti i riferimenti esattamente come li avevo lasciati, la poca voglia di sgradite sorprese, quell'aria di casa che sempre respiro quando metto piede nella mia citta' cubana di adozione...mi hanno un po' impigrito.
In effetti gli ultimi viaggi....sono stati un po' da temba.
Magari un temba che invece di poltrire spalmato sulla panchina di un parque, passa il suo tempo a correre o in palestra, ma alla fine ho un po' troppo ceduto alle vecchie e fedeli abitudini.
Stessa casa, stesse donne (o quasi), stessi locali, stesse facce, stesso tutto.
Uno dei segnali che ti ricordano che stai passando molte primavere e' rappresentato dalla poca voglia di rischiare e di metterti in discussione.
Non a caso, il prossimo viaggio sara', come ho gia' accennato, on the road.
Qualche giorno a Tunas piu' che altro per negocios e poi in giro zaino in spalla, avro' tempo negli anni del catetere e della braga fin sotto l'ascella per perdermi nelle abitudini ottuagenarie.
Un altro piccolo rimpianto e dato dall'aver dedicato del tempo, molto poco per fortuna, a persone a cui forse avrei dovuto dedicarne meno.
A questa eta' tutto si puo' recuperare e rifare, meno il tempo andato via o speso in modo non adeguato.
Quello non te lo restituisce nessuno, proprio nessuno.
Quindi a conti fatti stiamo parlando di piccoli rimpianti, in fondo tornassi indietro forse cambierei qualche piccola cosa, qualche scelta senza pero' intaccare l'intera costruzione di questi bellissimi 17 anni.
Voi rimpianti o rimorsi?

37 commenti:

  1. Le morti in Repubblica Dominicana di connazionali italiani non può che far riflettere, oltre che per la morte in sé, per il modus operandi della polizia dominicana. Si parla tanto di Venezuela, ma erroneamente non si pensi che questa sia una realtà totalmente differente, dove le proteste del popolo dominicano sono smorzate solamente per il basso livello culturale medio, il miglior alleato del governo per impedire alle persone di essere consapevoli degli abusi e delle ingiustizie protratte ai loro danni tutti i giorni. Forse il popolo venezuelano ha la differenza di avere una maggior consapevolezza di questa situazione, e forse il governo venezuelano viene osteggiato per la propria sovranità dichiarata da qualche potente nemico esterno.
    Ma come se la passano gli italiani in quel che si crede sia il paradiso dei caraibi?
    L’Italia dovrebbe essere ben rappresentata e difendere i propri cittadini. Sia chiaro, difendere gli innocenti e soprattutto denunciare a spada tratta gli abusi e le ingiustizie. Negli ultimi anni, a prescindere dalla presenza massiccia degli italiani sull’Isola caraibica, la Farnesina s è mossa nella direzione contraria, in modo poco trasparente. Sono stati calpestanti gli interessi di quella parte della popolazione italiana registrata all’ AIRE e che pur avendo trovato casa in un altro luogo, non hanno tagliato il proprio cordone ombelicale con il tricolore. Anzi, l’italiano anche in queste latitudini è motivo d’orgoglio e d’inventiva, sventola orgoglioso la propria bandiera tricolore mostrando arte e dedizione per un lavoro che spesso eseguiamo in forma unica, come tutti ci riconoscono, tra professionalità e folklore.
    La chiusura dell’Ambasciata è stata la rappresentazione massima di un taglio ai servizi diplomatici basilari, e a tutte le mansioni ufficiali importanti che un corpo istituzionale dovrebbe fornire. Gli italiani hanno dovuto far riferimento addirittura all’Ambasciata di Panama, figuriamoci ogni qualvolta si presentava un’emergenza.
    Tra queste anche delle morti, dalle autorità dominicane spacciate come suicidi, che per l’appunto hanno coinvolto connazionali. Non serve poi molta astuzia ed intuito a capire che alcuni suicidi sono stati spacciati come tali per semplici interessi. Interessi di che tipo direte? Beh, la polizia in questa fantomatica repubblica oligarchica è un corpo quasi totalmente corrotto, così come il corpo politico e a dire il vero, l’intero sistema. I soldi non sono poi così tanti e quando arrivano spariscono non tanto per riportare ordine ed uguaglianza sociale, quanto per accentuare i controsensi e le differenze sociali.
    Ed ecco allora che un caso arriva agli investigatori. Pagati poco e male, caldo spesso asfissiante che abbassa il livello già precario di senso della volontà e del dovere, mancanza di mezzi adeguati, disordine che regna sovrano ed intacca il modo di pensare che da logico diventa istintivo. Arriviamo quindi al caso di un italiano residente a Juan Dolio e trovato impiccato con tanto di lividi e con indubbie arti nascoste d’equilibrista per arrivare a quel gesto tanto deplorevole quanto drammatico.

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  2. Tocchiamo poi il caso d i Punta Cana, località turistica fatta di lusso nei resort e povertà fuori dagli stessi, dove ha perso la vita un farmacista ventottenne di nome Alessandro Grandis, un ragazzo con tutta la vita davanti. Purtroppo Alessandro Grandis è solo un italiano non rappresentato, non è statunitense e non fà neppure Vicini di cognome, una delle ricche famiglie del paese, di discendenza italiana, che controlla le attività economiche più influenti del paese.
    Lidio Spadavecchia, una sorta di Ambasciatore d’una Ambasciata ripulita, che sulla carta è “l’incaricato d’affari” della stessa sede diplomatica (giusto per iniziare a fare confusione con gli incarichi sin dall’inizio), ringrazia la collaborazione della Repubblica Dominicana invece di pressare per dei controlli fatti rigorosamente. Mi si risponderà che è il classico modo di agire del diplomatico, mediare mediare, senza compromettere quel pseudo rapporto di stabilità che fà e non fà. Tipico della cultura democratica, che ha rovinato l’animo nobile ed audace della maggior parte degli individui.
    Ma qui, in Repubblica Dominicana,il bello apparente dei caraibi, le palme ed il mare cristallino non è altro che il tratto visibile d’un grosso iceberg, che nasconde un lato nascosto complesso e pericoloso quando si tenta di andare in profondità. E’ il caso dei genitori di Alessandro Grandis, che devono forzatamente conoscere una realtà dove i nostri punti fermi vacillano e dove le certezze vengono meno. La Repubblica Dominicana dove gli Amet, corpo di polizia stradale multa i turisti quando sono esposti a guidare con una ben riconoscibile auto noleggiata o chiunque non decida di girare blindato in autovettura dove i vetri sono oscurati per la propria sicurezza. Qui, dove si rischia che qualcuno manometta delle prove o ne crei ad arte per condannarti e rovinarti l’intera esistenza. Qui, dove le istituzioni tacciano o vagano silenti, incuranti delle sorti dei connazionali.
    Il governo dominicano è rappresentato dal PLD, un partito di centrodestra, la cui attività per ciò che concerne le politiche sociali è nulla e che gioca sul bassissimo potere d’acquisto dei lavoratori, mantenuti in un esteso stato di povertà/miseria alimentare, sociale, sanitaria. Stipendi inadeguati ad un dignitoso costo della vita, e quindi escamotage che le persone devono inventarsi per arrivare a fine mese e che sono responsabili della corruzione, il male dell’uomo e societario più grande. Un governo che punta tutto sul turismo e che quindi non può permettersi di diffondere i dati reali legati alla criminalità, ai sequestri, ai ricatti, agli omicidi, allo spaccio. Ecco perché nascondere le prove è un ordine, un modus operandi dettato dall’alto. Ecco perché i numeri sulla crescita economica della Repubblica Dominicana, sono uno specchietto per le allodole, utili ad aumentare gli investimenti stranieri e il prezzo a metro quadro dei lotti edificabili delle zone balneari.
    L’Ambasciata ha un senso solo se si coltivano gli interessi del popolo rappresentato in modo etico, e, come detto, una istituzione che deve essere forte, irremovibile nelle proprie decisioni anche a costo di attaccare fortemente il Paese in cui ha sede. I diplomatici che ci rappresentano non devono pensare alla giustezza delle proprie decisioni secondo quanto conveniente per la propria carriera. Ci auguriamo che il Dott. Spadavecchia e tutti i collaboratori, che hanno sostituito i predecessori, riescano ad ottenere questi risultati e che sappiano farci scordare il passato d’una Ambasciata infangata da presagi di corruzione e voci sinistre mai smentite.
    Se dopo aver letto bene l’articolo vi permane il desiderio di trasferirvi in Repubblica Dominicana, scriveteci pure e qualche consiglio ve lo daremo sicuramente.

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  3. Al primo viaggio ho capito che era il mio luogo ideale e non ho piu' cambiato. Rimpianti? ZERO! Giuseppe

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    1. In fondo se uno si trova davvero bene...perche' cambiare?
      Le vacanze sono cosi' rare e preziose...

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  4. 11 anni di Cuba a occhio e croce mi sono costati 90000€.
    Non rimpiango un solo centesimo.

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    1. Ho speso meno....ma tu sei Habanero e nella capitale tutto costa piu' caro.
      In piu' ci sei stato per periodi decisamente piu' lunghi dei miei.

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  5. hola! argomento interessante, giustissimo sottolineare che viaggiare da turista poroveniente dall'itaglia è un lusso. Io sono atttualmente alla 24 vacanza dal 2004. Sempere soggiorni da 2 a 3 settimane di più non posso ( La volta che mi presi 3 mesi di pausa li passai in costa norte rep dominicana). Ho speso sempre tutto per me o meglio ho aiutato parecchie ragazze a cmabio di momenti ludici e piacevoli, visto che il motivo principale è quello. Dal 2010 sono fisso en la habana del este, prima con il compañero giusto affitavamo el tur e giravamo due-tre posti ma ora sto fisso. Anche io sono legato alle abitudini o meglio al trattamento che mi riservano le mie amiche fidelizzate quindi non cambio anche perchè sono in una buona zona della isla. Facendo una media totale ( volo, cibo, casa, divertimenti ) siamo ad una buona cifra soprattutto considerando che in questa latraina, almeno legalemte, non c'è molto futuro. Ma la vida es hoy ni mañana ni ayer ed i soldi per me vanno spesi in emozioni che meritano. chao Enrico

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  6. Il futuro prossimo al massimo mi concedera' 2 vacanze di 2 settimane, molto lavoro e parecchie responsabilita'.
    Per qualche anno sara' cosi' e vedro' di farmele bastare.
    Non e' detto pero' che a breve, a Cuba, qualcosa non si muova...
    Ma non e' il caso di parlarne ora...
    I soldi hanno un senso se ci aiutano a vivere meglio, altrimenti sono solo pezzi di carta.

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  7. In una dei sempre meno frequenti occhiate su fb ho letto, in grave ritardo, la notizia della morte di Emilio Tatasciore.
    Scriveva su un gruppo di Cuba, persona educata, per bene, grande conoscitore della nostra amata isola.
    la sua signorilita' era persino fuori luogo nel ciarpame che ammorba cio' che resta del web cubano.
    Non lo conoscevo di persona, ma ogni tanto ci scrivevamo qualcosa su messenger.
    La nostra conoscenza virtuale fu abbastanza curiosa.

    Emilio aveva postato in un gruppo un pezzo, si trattava di un racconto sulle emozioni che ci avvolgono ogni volta che mettiamo piede a Cuba

    Peccato che era mio, contenuto in uno dei miei libri.

    Gli chiesi con mille faccine sorridenti dove aveva trovato l'ispirazione per il pezzo...lui mangio' la foglia scusandosi e dicendomi che non voleva approppiarsi di una cosa non sua.

    Nacque una simpatica frequentazione virtuale.

    Non so come sia mancato, aveva i suoi anni....spero non abbia sofferto.

    Si allunga la lista degli amici virtuali ( Emilio, Molde, Giordaloco) e reali (Giorgio, Kerry, Adriano di Monterosso) amanti di Cuba che ho perso per strada....

    Cosi' e' la vita.

    Ti sia lieve la terra caro Emilio, te la sei goduta alla grande....


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  8. Io non sono turista perché ho famiglia cubana,e a Cuba ci devo andare insomma,ma come luoghi che devo scegliere per vacanze certamente sono abitudinario e dove mi trovo bene difficilmente cambio,penso per molti sia così.paolino.

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    1. Certo hai famiglia cubana ma quando vai...un po' di vacanza te la fai anche tu.
      O sbaglio?

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    2. Ma sai avere famiglia,siamo a casa nostra insomma,non è una meta scelta esclusivamente per divertimento,come fate la maggioranza di voi,cambia la faccenda.paolino.

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    3. Certo un conto è viaggiare soli, altra cosa farlo con tutta la banda

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    4. Ma come dire a una famiglia italiana vado a trovare la mia famiglia che non vive vicino a me,non questione di viaggiare soli o no,il senso della meta è tutta un altra faccenda,o soli o con famiglia si va in vacanza per divertimento quando scegli tu la meta pensandoci insieme,bisogna dividere vacanza da divertimento(come fate voi che la scegliete la meta)da vacanza famigliare che uno non si sceglie dove vive la famiglia,noi a cuba siamo casa nostra in famiglia come siamo qua in Italia,come una famiglia che per le ferie va da nord a sud Italia.paolino.

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    5. Chi ha due settimane all'anno di vacanza fa molta fatica a dividere la vacanza stessa dal divertimento.
      Dopo quelle 2 settimane si torna a girare la macina quindi, famiglia o non famiglia si deve anche provare a divertirsi.
      Se e' una penitenza meglio stare a casa.

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    6. Come fa essere una penitenza andare trovare propri affetti?la felicità e stare bene cosa significa?spendere e spandere e fare di tutto di più?ci sono cose molto più semplici nella vita che fanno stare molto bene,questo mio pensiero.paolino.

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    7. "Si va in vacanza per divertimento quando scegli tu la meta"...lo hai scritto tu.
      A volta la scelta della meta e' figlia degli obblighi famigliari.
      Conosco piu' di una persona sposata con cubana che vorrebbe andare altrove ma la famiglia della moglie e' a Cuba quindi la scelta e' obbligata.
      Mica tutti la devono pensare allo stesso modo.

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    8. Condivido quello che dici anche perché l ho già ribadito io certo,ma se io dico "questo è il mio pensiero ",è ovvio che sono il primo a pensare che guai se la pensassimo alla stessa maniera,è scontato insomma.paolino.

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  9. Dopo aver guidato la squadra di Santiago al suo primo scudetto in 102 anni di storia, l'allenatore umbro Lorenzo Mambrini è il nuovo commissario tecnico della nazionale di calcio cubana. Prima di lui era stato il reggiano Sergio Campari a guidare la stessa nazionale, dal 1990 al '96. La nazionale cubana è stata eliminata dalle qualificazioni ai mondiali del 2018 in Russia, per mano di Curacao, pareggiando 1-1 in casa e 0-0 in trasferta ed uscendo per minor gol segnati in trasferta.
    L'IMPRESA STORICA — Mambrini vive nell'isola caraibica ormai da tre anni, avendo lasciato l'Italia dopo che alla guida del suo Valfabbrica fu squalificato per 3 anni e 6 mesi dalla commissione disciplinare umbra della Figc, per un tentativo di combine della sfida di Promozione con il San Secondo del 17 marzo 2013. La squalifica venne poi ridotta a 18 mesi dal Tnas. Giunto a Cuba, prima ha guidato la squadra del Guanabacoa e successivamente è diventato due stagioni fa tecnico in seconda del Santiago. Da quest'anno allenatore in prima, conquistando il primo scudetto in 102 anni di storia del club e in questa stagione è stato promosso allenatore in prima, chiudendo il torneo imbattuto.

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  10. Nei primi 32 anni di vita ho visto tutta l'Europa più di una volta, il nord America, la Cina, la Russia e le sue repubbliche, diversi paesi africani ed un paio arabi. Poca Italia. Tutte esperienze importanti. Poi è arrivata Cuba, la famiglia cubana, un lavoro Italo cubano. Nessun rimpianto. Sono le stagioni della vita.

    Simone M&S

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  11. Infatti ogni stagione ha i suoi viaggi,le sue storie e le sue donne.

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  12. Ma per qualsiasi vacanza si faccia in qualunque posto al mondo si spendono dei soldi,non è che una vacanza che non sia cuba è gratis,quindi cosa stiamo fare i conti di quello speso?riguardo la meta quando uno si trova bene,difficilmente cambia luogo,ovviamente chi si è trovato male ha cambiato insomma così la faccenda.paolino.

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  13. Si pero' solitamente in un luogo di vacanza ci si va 2/3 volte....non 20 anni, questa e' la specificita' di Cuba.
    Non si tratta di fare i conti in tasca a nessuno, semplicemente si chiacchiera se siamo felici di tutti i soldi spesi....a Cuba

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  14. Mi spiace Paolino, mo non sono tutti turisti da Rimini. La maggior parte delle persone che conosco (io stesso fino a qualche anno fa) cambiano meta ogni anno. Questa è sete di cultura, non cultura dell'ozio... con tutto il rispetto.
    Simone M&S

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    1. Bene,ti faccio un paio di domande:perché le persone vanno a cuba da 20 anni nel solito posto in vacanza?perche ci sono moltissime persone che vanno nei stessi luoghi da una vita?tu dici che la maggior parte delle persone cambia meta ogni vacanza?cultura o non cultura proviamo rispondere,con tutto il rispetto.paolino.

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    2. Albenga dove domabni tornero' e' piena di pensionati torinesi.
      Un ora e mezza di macchina e ci sei, il mare fa cagare, la spiaggia pure ma sei comunque al mare a poco tempo da casa, per questa ragione molti hanno comprato casa e ci vengono da una vita, non certo perche' sia un posto da sogno.

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    3. Sei sicuro che quei pensionati se vanno a cuba in vacanza stanno meglio che ad albenga?pensiamoci.....paolino.

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    4. Ho il sospetto che se la passerebbero meglio in un bel hotel a Varadero piuttosto che in una pensione sulla riviera ligure...ma e' solo un sospetto... :-)

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    5. Mio punto di vista ed esperienze personale sono stato in hotel varadero e in pensioni 2/3 stelle in Italia,non c'è paragone ma assolutamente sia qualità che prezzo,lenzuola sporche,televisione non funziona,personale maleducato,per non parlare della colazione triste,non scherziamo,qua si vale la pena andarci in albergo,trattati da signori.paolino.

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  15. Vado in Romagna al mare e vedo persone che ci ritornano da 30 anni e io faccio uguale,idem in appennino emiliano,stessi luoghi da bambini ad adulti,ci sarà un motivo.paolino.

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    1. Forse perche' c'e' un buon rapporto qualita'- prezzo, forse perche' in un ora e mezza sei coi piedi a bagno...le ragioni possono essere migliaia

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    2. Hai centrato in pieno esattamente,ma non può essere anche perché ci si trova bene con la gente,nei rapporti umani,e la qualità della vita sia molto buona?se uno non gli manca niente e vive bene con quello che ha,e il luogo ti fa stare sereno che necessità ho di cambiare meta per vacanza?paolino.

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    3. Ma sai la gente ha voglia di vedere cose nuove, conoscere altra gente, vivere esperienze nuove, persino io, bene inserito a Cuba, ho voglia di viverla in modo diverso rispetto al passato.

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  16. Paolino ha ragione, ma che cazzo andiamo tutti anni sempre solito posto chi da 20 anni chi meno, se a Cuba no ci fosse la pantegana la topa facile chi andrebbe, noi sfigati dobbiamo andare li chi da 20 anni io qualche anno in più, ciao Aleardo

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  17. no entanto teremos outras chances se Deus quizer.

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  18. anche io sono un abitudinario da 20 a cuba e da 17 a caibarien, è la mia 2 casa e di case ne ho ben 2 (non mie) quella costruita dalla ex e capita qualche notte un po piu alticci si dorme a casa dei suoceri che è vicina al palque.....pero io almeno ho il cayo a 40 km, io sono un amante del mare e non puo mai mancare...

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  19. Eh si....il mare davvero non devo piu' farmelo mancare caro Giumiro...

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