lunedì 11 settembre 2017

DEFENSA CIVIL



Il recente uragano Harvey ha causato - nelle stime iniziali - circa 50 morti negli USA ed ha generato una colossale copertura informativa a livello mondiale Non si può dire lo stesso delle recenti piogge monsoniche che, in India, Nepal e Bangladesh, hanno causato la morte di più di 1200 persone... senza neppure essere notizia. Ma... analizzando il ruolo della stampa nella copertura dei disastri naturali, non sarebbe d'interesse pubblico raccogliere le migliori pratiche internazionali in questo settore? Chiaro che allora, ai grandi media, non rimarrebbe altra scelta che menzionare uno degli esempi più riusciti secondo numerose relazioni specializzate: quello di Cuba. Così assicura il rapporto di Oxfam intitolato "Lottando contro la tormenta: le lezioni di Cuba nella riduzione dei rischi", o quello che, nel 2005, ha pubblicato la Federazione Internazionale della Croce Rossa, dopo la catastrofe dell'uragano Katrina negli USA. Che Cuba possa fornire utili lezioni a paesi molto più ricchi è riconosciuto da personalità esperte, le cui opinioni raramente raggiungono la grande stampa. E' il caso di Margareta Wahlström, capa dell'Ufficio ONU per la Riduzione dei Rischi per Disastri; o di Laura Melo, direttrice, a Cuba, del Programma Alimentare Mondiale (PMA). "Cuba è un esempio che la vulnerabilità della gente può ridursi, efficacemente, con misure a basso costo", ha anche detto Salvano Briceño, direttore della Strategia internazionale per la Riduzione dei Disastri dell'ONU . Le chiavi dell'efficienza del sistema di Difesa Civile di Cuba - dove il numero delle vittime mortali per uragani è minimo - sono quattro: la permanente informazione alla popolazione attraverso i media pubblici, principalmente radio e televisione; la rapidità nei lavori di evacuazione, mediante piani molto consolidati; la permanente formazione della popolazione nelle scuole, università e centri di lavoro; e la partecipazione comunitaria, in cui ogni persona e ogni attore sociale (siano i governi locali, i consultori medici, le scuole, le fabbriche o le organizzazioni sociali) svolge un ruolo molto chiaro e definito. Non sembra prevedibile che paesi d'economia e valori capitalistici  assumano altri punti di forza del sistema della Difesa Civile di Cuba, come la capacità dello Stato di agire sui centri di lavoro, la maggioranza sotto il suo controllo e proprietà; o una radicata cultura della solidarietà, che consente massicce evacuazioni a case più sicure. Ma senza dubbio ci sono molti aspetti del modello cubano che, applicati in altri paesi, ridurrebbe il numero di morti. Come eccezione al consueto silenzio mediatico, nel 2009 il quotidiano "The New York Times" pubblicava un interessante articolo dal titolo "Gli USA e Cuba lavorano insieme davanti alle tormente", in cui specialisti della Louisiana State University e del Centro Nazionale degli Uragani di Miami riconoscevano quanto gli USA potrebbero apprendere da Cuba in questo campo.
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Come Maradona si e' esposto affermando, qualora ci fosse la necessita', di essere un “soldato di Maduro”, allo stesso modo il vostro umile scriba, in situazione di emergenza, si mette la divisa della Fuerza Armada Revolucionaria per tenervi informati delle evoluzioni degli uragani, cercando di essere utile facendo una buona informazione. Oramai merce rara in questo paese. Ancora una volta la piccola Cuba ha dato lezioni al mondo sul come affrontare una emergenza metereologica. Non si e' trattato di uno scherzo ma dal piu' potente uragano, Irma, abbattutosi sul suolo cubano dal 1932. Oramai l'isola ha un collaudato sistema di difesa contro le catastrofi naturali, la nostra protezione civile in confronto con la loro Defensa Civil e' un'autentica barzelletta. Non e' colpa pero' della nostra protezione civile e di tutti i valorosi volontari che la tengono in piedi, il problema e' che Cuba e' un paese solo con un popolo solo ed una unica capitale. I nostri problemi partono intanto dal fatto di non essere un vero e proprio paese, non so quanti italiani NON considerano Roma come la propria capitale, ma non sono pochi. Sembra un dettaglio ma non lo e'. Se un ordine parte da La Habana, la capitale di tutti i cubani viene rispettato senza se e senza ma, se parte da Roma saltano fuori tutta una serie di distinguo. C'e' anche da dire che, sopratutto negli ultimi lustri, Roma ha fatto poco per rendersi credibile come Capitale agli occhi del resto del paese. Nei comunicati de la Defensa Civil alla popolazione, sempre c'e' la parola DISCIPLINATAMENTE ad indicare che la popolazione, senza esclusione alcuna, deve seguire le indicazioni che arrivano dagli organi competenti in casi di calamita' naturali. Vi immaginate la protezione civile che, in un comunicato, usasse quel termine per coordinare un'evacuazione? Dopo 2 minuti su Facebbok la gente inizierebbe a parlare di diritti individuali negati e di coercizione. Salvini farebbe un tweet urlando “prima si salvano gli italiani!” e via discorrendo. A Cuba hanno evacuato in 48 oltre un milione di persone e 36 mila turisti, questo non lo fai dando “consigli sul come comportarsi” ma ordini precisi a cui tutta la popolazione deve uniformarsi, cosi' funziona un paese serio ed un popolo consapevole di farne parte. Certo per poter fare questo occorre che la gente abbia piena e totale fiducia nelle istituzioni; se parla Rubiera di previsioni del tempo, con tutto il rispetto...non parla Giuliacci. Se Raul, il capo, in divisa militare, in tv spiega alla gente come ci si deve comportare non parla....Alfano. Se poi pensiamo che l'indicazione del Trumpo verso i propri cittadini e' stata; “Scappate!”..... A conferma di cio' che dico basta pensare a Livorno ieri. Un nubifragio, 8 morti e il sindaco che si lamenta di non essere stato avvisato sulla gravita' della situazione. Cuba uragano forza 5, un milione di gente trasferita e zero vittime.
Si puo' essere fidelisti o non fidelisti ma Cuba e' un paese che non lascia indietro nessuno, non come Katrina a New Orleans dove la gente fu lasciata affogare, tanto si trattava solo di 4 negri.... Istituzioni serie, popolazione tenuta informata in tempo reale su ogni evoluzione della situazione, mezzi messi a disposizione per l'evacuazione, nessuna pieta' per sciacalli o per chi approfitta della situazione. Per non parlare poi del dopo. A seguito della devastazione di Santiago, da ogni provincia partirono brigate di tecnici e specialisti per aiutare la Citta' Indomabile duramente colpita, quelle tunere le ho viste direttamente io prendere la via verso oriente. Oggi Santiago e' stata restituita alla normalita'. L'Aquila e' ancora in mezzo alle macerie per non parlare di Amatrice. Promesse, ruberie, gente che si arricchisce con la ricostruzione, funzionari pubblici corrotti e chi piu' ne ha piu' ne metta. Cuba non lascia indietro nessuno che e' la cosa piu' vicina possibile al mio concetto di Socialismo. L'isola e' stata, ancora una volta, colpita in modo durissimo ma si rialzera', ancora una volta, come ha sempre fatto. Come dice il cubano “Suerte que tengo una Revolucion!”

M&S CASA PARTICULAR HA AGGIUNTO UNA CASA
El-porton-verde 

36 commenti:

  1. LA NOSTRA PRENSA....ARTICOLO DI TAL MANZO, CHE DOVREBBE ESSERE UN GIORNALISTA, SU "IL GIORNALE"

    Mentre il mondo tiene il fiato sospeso per l'uragano Irma e i nuovi disastri che potrebbe fare anche in Florida, da Cuba le notizie che arrivano sono disarmanti.
    E mostrano per l'ennesima volta che anche di fronte ad un disastro naturale la dittatura prende il sopravvento. Nell'isola dei Castro, infatti, sono stati arrestati due giornalisti cubani colpevoli solo di fare il loro lavoro. Cioè documentare come la popolazione si stesse realmente preparando all'uragano. È bastato questo perché Carlo Alejandro Rodríguez e Maykel González fossero arrestati mentre realizzavano interviste alla popolazione locale di Isabela de Sagua, in quel di Villa Clara. A determinare l'arresto il secondo segretario del partito comunista cubano del comune che ha pensato bene di farli finire in gattabuia sequestrando loro macchine fotografiche e blocnotes. E così mentre il regime castrista si preoccupa di diffondere nel mondo le foto dei suoi delfini pronti all'evacuazione, con l'arresto dei due giornalisti si comprende chiaramente come non si voglia far sapere quello che anche i turisti vedono con i loro occhi. E cioè che a Cuba le case sono fatiscenti, prive di manutenzioni, rattoppate alla bell'e meglio. Lasciate cadere a pezzi, da un regime che ha condannato il suo popolo alla miseria più nera. Non c'è dubbio che Irma lascerà distruzione a Cuba, soprattutto nelle zone più remote e meno «nobili», ma non ci saranno ong a raccontarlo né agenzie dell'Onu a lanciare appelli. Tutte preoccupate invece a denunciare il disastro lasciato da Irma a Barbuda e alle Virgin islands, senza però una menzione al fatto che queste perle dei Caraibi sono diventate da tempo il paradiso fiscale dei più potenti del mondo - che lì nascondono i loro miliardi e costruiscono ville - mentre il resto della popolazione vive nella miseria più nera, come confermato dai bassissimi indici di sviluppo umano. Diventando così il target predestinato degli uragani. E fa effetto vedere sulle sue reti sociali il multimiliardario Richard Branson - il fondatore della Virgin e che vive alle Virgin Islands - prima fotografarsi al tramonto nella terrazza della sua villa con un gruppo di persone «aspettando Irma» per immortalare poi il suo bel bunker dove si era ritirato per l'uragano. E poi, infine, vederlo prodigo di aiuti per la popolazione locale colpita. Che non viveva nella sua villa ma in baracche di lamiera.
    E così a farne le spese continuano ad essere i poveri, oppressi o da regimi dittatoriali o dal potere dei soldi dei super ricchi. Servirebbero - oltre al bla bla bla sui cambiamenti del clima - piani seri di prevenzione agli uragani. A partire dalla costruzione di case adeguate. Alle Bahamas - che pure sono paradiso fiscale ma dove le costruzioni sono state realizzate con criteri antiuragano -i danni alle case e alle persone sono stati minimi.

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    1. Ma vai a fare in culo Manzo. Povero ignorante...

      Simone M S

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    2. Alla fine abbiamo i giornalisti che ci meritiamo...

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    3. PAOLO MANZO

      coniugato, di Santo Stefano Belbo (Cuneo), laureato alla Bocconi in Economia Internazionale. Parlo cinque lingue, amo lo sport, non disdegno la buona cucina, navigo per delle ore in Internet e, da bambino, volevo fare il giornalista. Specializzato in latinoamerica, per la mia attività giornalistica ho viaggiato per lunghi periodi nella ex-Jugoslavia, nel Kurdistan turco, in Brasile e in Argentina. Dopo un lungo periodo al settimanale Vita dov'ero responsabile esteri (2001-2007), due anni fa mi sono trasferito a San Paolo del Brasile per fare il corrispondente per un bel po' di testate, italiane ed estere. Oltra alla collaborazione con Europa , scrivo per La Stampa, Panorama, Vanity Fair, L'Eco di Bergamo, Popoli e Missioni, il giornale svizzero, Il Giornale del Popolo e il prestigioso settimanale brasiliano CartaCapital.

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    4. Uno che scrive per famiglia cristiana possiamo anche lasciare che dica quello che vuole...
      http://www.famigliacristiana.it/blog-mondiali/in-brasile-si-scrive-che.aspx

      Simone M&S

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  2. Dopo la vittoria di ieri a Benevento, molti fratelli si lamentavano che vincere senza meritare, rubacchiando, e' una prerogativa della seconda squadra di Torino.
    Se anche cosi' fosse io mi prendo i 3 punti bello contento.
    Se non ci rapinavano il gol regolare a Bologna ora saremo anche noi a 9 punti.
    Ieri brutta partita su un terreno infame e sotto la pioggia battente, situazioni che non aiutano certo la squadra piu' tecnica.
    Infortuni a Obi e a H2o, ora siamo un po' corti a centrocampo.
    Grande Sirigu mentre El General e' davvero tanta roba.
    male il Gallo per cui prevedo una stagione non all'altezza della precedente, io lo avrei venduto ma pare non sia arrivata l'offerta giusta.
    Ninag ancora in forte rodaggio, avra' bisogno di tempo visto che in estate ha fatto il turista.
    Non avremo un grande gioco ma rispetto allo scorso anno non prendiamo gol, almeno per ora, uno preso in 3 partite, un lusso per quel matto di Sinisa.
    FORZA TORO!

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    1. N'Kolou mi pare tanta roba ,bello tosto o no?
      Andrea M.

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    2. Esatto.
      Ora pero' si alza l'asticella, i ciclisti poi Udine e il Derby

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  3. Come hai detto tu incredibile Trump che dice ai suoi cittadini di scappare. Giuseppe

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    1. Dichiarazione di impotenza dal paese più potente al mondo.

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  4. Ero alla Habana alcuni anni fa quando la città fu colpita dall'uragano Wilma(uragano successivo a Katrina)e so molto molto bene di cosa parli Milco,non fai un elogio di un posto che ami ma descrivi una realtà oggettiva ,alla fine usi una frase che anche io utilizzo spesso 'Cuba non lascia nessuno indietro'....verissimo
    Buona settimana a tutti
    Andrea M.

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    1. Pero' occorre che la gente si fidi delle istituzioni altrimenti, come da noi, ognuno fa il cazzo che vuole.

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  5. Santa Fè- Buongiorno a tutti, vi dò una notizia che i mass media non hanno riportato, una ragazza olbiese è riparata con la sua imbarcazione (andata poi distrutta)nel porto di Miami, è andata insieme a tanti altri sotto i rifugi che si trovano sotto un Hotel, hanno sentito colpi d'arma da fuoco e dalle prime notizie pare che la polizia locale inseguisse alcuni fuggiaschi del carcere locale..oltre che la paura dell'uragano anche l'ansia di ritrovarsi questi individui che in teoria potevano barricarsi con ostaggi nei sotterranei dell'hotel, la sicurezza americana..
    Detto questo vorrei dire che ci vuole davvero coraggio a segnalare le case di Cuba come abitazioni poco sicure di fronte a qualcosa di potente come un uragano a 300km orari, a Miami dove non ci sono "casette" erano molto più sereni? La solita cattiva informazione, avesse un briciolo di coerenza il sig. manzo dovrebbe realizzare che New Orleans, Olbia, Genova, Livorno e cosi via non fanno parte dei luoghi sotto comando del governo cubano.
    Pensassero piuttosto a resettare i cervelli dei cosidetti grandi e fare in modo di non oltraggiare questo pianeta più del dovuto, sempre che tutto ciò sia reversibile.
    Per finire, ho passato delle ferie a Cuba in un clima a dir poco rovente..mai sofferto cosi tanto, senza aire sarei andato sicuramente via prima, mi ha aiutato e non poco la cristal..

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  6. hola! in questi casi è la disciplina che fa la differenza, e poi tutti dalla stessa parte. chao Enrico

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  7. Mensaje íntegro del General de Ejército Raúl Castro Ruz, Presidente de los Consejos de Estado y de Ministros de Cuba, sobre la etapa recuperativa en el país tras el paso del huracán Irma.
    Llamamiento a nuestro combativo pueblo

    El huracán Irma, con su fuerza destructora, arremetió contra nuestra Isla por más de 72 horas, desde la mañana del 8 de septiembre hasta la tarde de este domingo. Con vientos que sobrepasaron en ocasiones los 250 kilómetros por hora, recorrió el norte del país desde Baracoa, castigada también por otro fenómeno de este tipo hace casi un año, hasta las inmediaciones de Cárdenas.

    Sin embargo, por la inmensidad de su tamaño prácticamente ningún territorio se libró de sus efectos.

    Calificado por los expertos como el mayor huracán formado en el Atlántico, este fenómeno meteorológico causó severos daños al país, los cuales, justamente por su envergadura, aún no se han podido cuantificar. Una mirada preliminar evidencia afectaciones en la vivienda, el sistema electroenergético y la agricultura.

    Además golpeó algunos de nuestros principales destinos turísticos, sin embargo las afectaciones serán recupe­radas antes del inicio de la temporada alta. Contamos para ello con los recursos humanos y materiales requeridos, por constituir una de las principales fuentes de ingreso de la economía nacional.

    Han sido días duros para nuestro pueblo, que en solo pocas horas ha visto como lo construido con esfuerzo es golpeado por un devastador huracán. Las imágenes de las últimas horas son elocuentes, como también lo es el espíritu de resistencia y victoria de nuestro pueblo que renace con cada adversidad.

    En estas difíciles circunstancias ha primado la unidad de los cubanos, la solidaridad entre los vecinos, la disciplina ante las orientaciones emitidas por el Estado Mayor Nacional de la Defensa Civil y los Consejos de Defensa a todos los niveles, la profesionalidad de los especialistas del Instituto de Meteorología, la inmediatez de nuestros medios de comunicación y sus periodistas, el apoyo de las organizaciones de masas, así como la cohesión de los órganos de dirección del Consejo de Defensa Nacional. Mención especial para todas nuestras mujeres, incluyendo las dirigentes del Partido y el Gobierno, que con aplomo y madurez dirigieron y enfrentaron la dura situación.

    Las jornadas que se avecinan serán de mucho trabajo, donde volverá a quedar demostrada la fortaleza de los cubanos y la confianza indestructible en su Revolución. No es tiempo para lamentarnos, sino para volver a construir lo que los vientos del huracán Irma intentaron desaparecer.

    Con organización, disciplina y la integración de todas nuestras estructuras, saldremos adelante como lo hemos hecho en ocasiones anteriores. Nadie se llame a engaño, la tarea que tenemos por delante es inmensa, pero con un pueblo como el nuestro ganaremos la batalla más importante: la recuperación.

    En este momento crucial, la Central de Trabajadores de Cuba y la Asociación Nacional de Agricultores Pequeños, junto a las demás organizaciones de masas, deberán redoblar sus esfuerzos para borrar lo más pronto posible las secuelas de este destructivo evento.

    Un principio se mantiene inamovible: la Revolución no dejará a nadie desamparado y desde ya se toman medidas para que ninguna familia cubana quede abandonada a su suerte.

    Como ha sido costumbre cada vez que un fenómeno meteorológico nos golpea, son muchas las muestras de solidaridad recibidas desde todas partes del mundo. Jefes de Estado y de Gobierno, organizaciones políticas y amigos de los movimientos de solidaridad han expresado la voluntad de ayudarnos, lo que agradecemos en nombre de los más de once millones de cubanas y cubanos.

    Enfrentemos la recuperación con el ejemplo del Comandante en Jefe de la Revolución Cubana, Fidel Castro Ruz, quien con su permanente fe en la victoria y férrea voluntad nos enseñó que no existen imposibles. En estas difíciles horas, su legado nos hace fuerte y nos une.

    Raúl Castro Ruz
    La Habana, 10 de septiembre de 2017

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  8. L'uragano Irma ha lasciato su quasi tutto il territorio di Cuba "danni gravi" in diversi settori, secondo i dati preliminari, "nelle abitazioni, il sistema elettro-energetico e l'agricoltura". Così il presidente Raul Castro dopo il passaggio della perturbazione. La scia di devastazione lasciata dall'uragano conta al momento 45 morti, ma il bilancio è provvisorio. Confermate 10 vittime a Cuba, mentre sale a 28 secondo alcune fonti, il numero dei morti causati dalla perturbazione nelle isole di Caraibi. Nell'arcipelago delle Keys, all'estremo sud della Florida, "si rischia una crisi umanitaria", affermano le autorità locali.

    Irma è stato declassato a uragano di categoria 1 e poi a tempesta tropicale nelpassaggio sulla Florida, ma continua a soffiare con venti a 140 chilometri orari e ora minaccia Tampa, dove si temono allagamenti che in alcune zone potrebbero raggiungere i quattro metri e mezzo di altezza. In Florida sono morte sette persone. Oltre 7 milioni le abitazioni e gli esercizi commerciali lasciati senza elettricità in diversi stati Usa. La gran parte si trova in Florida.

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    1. Alla fine anche Cuba conta qualche decesso ed è una cosa tragica.
      Ma questo non sposta di in millimetro il concetto espresso nel Blog.
      Nessuno è stato lasciato indietro e per questo il popolo di Cuba deve essere orgoglioso.

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  9. #Irma #Cuba #Usa

    Sorpresa! Il sogno americano è costituito da un grido che dice "viene Irma, si salvi chi può".

    Le persone corrono al supermercato per litigare per il cibo fino a quando non è completamente finito.

    La gente, in macchina, procede con l'evacuazione che genera il blocco e il caos delle strade.

    La popolazione della Florida fugge da Irma, nella fuga la benzina si è esaurita e le strade collassano per la quantità di automobili.

    La loro fuga, alimentata da combustibili fossili, garantisce che verranno più uragani ancora più grandi.

    È il trionfo del darwinismo sociale: sopravvive solo chi possiede.

    A Cuba, piccola isola bloccata da un embargo di 55 anni e solidale, invece si formano immediatamente le brigate di lavoro, che sono la forma organizzata di difendere l'altro, il prossimo, il fratello, lo sconosciuto.

    Alcuni hanno messo il cibo e le medicine di tutti al riparo; altri sono responsabili del mantenimento delle fognature per mitigare le inondazioni; gli alberi sono potati in modo che i rami non siano proiettili omicidi; si occupano di portare le persone nei rifugi e nelle installazioni militari sicure.

    Di fronte al pericolo il collettivo, il plurale è la risposta. La rabbia di Irma trova un popolo, per amore e per dovere riunito.

    Prima di morire, Irma saprà che la sua rabbia è inutile quando c'è un muro di cuori che si uniscono.
    (@Cubanamera) Sergio Serrano

    ( Via Rete Solidarietà Rivoluzione Bolivariana)

    Simone M S

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    1. Beh....quando il presidente di tutti gli americani come indicazione di salvaguardia della sua gente indica "SCAPPATE" puo' poi succedere qualunque cosa.

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  10. RICEVUTO DA S.FE E DOVEROSAMENTE POSTATO....NON MALE PER UN PAESE ACCUSATO DI AVERE UN'INFORMAZIONE PILOTATA.
    LA COSA SQUALLIDA E' VEDERE ITALIANI, FREQUENTATORI DEL WEB CUBANO, CHE QUASI SI RALLEGRANO NEL VEDERE CHE ANCHE A CUBA CI SONO STATE VITTIME.

    Buongiorno Milco,

    questo è l'elenco aggiornato delle vittime cubane:


    El Estado Mayor Nacional de la Defensa Civil de la isla emitió una Nota Informativa acerca de las personas fallecidas en el territorio nacional a causa

    del impacto del huracán Irma, reportan medios oficiales.La nota publicada en el diario oficial Granma; señala que hasta el momento se han reportado la lamentable pérdida de diez vidas humanas, en los territorios de La Habana, Matanzas, Camagüey y Ciego de Ávila.

    Los fallecidos se nombraban:

    Provincia de La Habana

    Osvaldo Abreu Barroso, de 71 años de edad, con carnet de identidad 45122000406, residía en Calle Valle 171 entre Pasaje H. Upman y Basarrate, municipio Plaza de la Revolución, La Habana.

    Causa: caída sobre un cable energizado al intentar retirar la antena de TV.

    Alberto Francisco Flores García, de 77 años de edad, con carnet de identidad 50012600361, residía en Calle Economía No. 70 entre Apodaca y Corrales, municipio Habana Vieja, La Habana.

    Causa: Al transitar por la calle Egido, esquina Arsenal, recibió el impacto de un poste de fluido eléctrico derribado por el viento.

    María del Carmen Arregoitía Cardona, de 27 años de edad,con carnet de identidad 90082623056, residía en Calle 50, apartamento 7, comunidad militar Baracoa, municipio de Bauta, provincia Artemisa.

    Causa: Derrumbe de un balcón del cuarto nivel de un edificio, sito en Galeano entre Zanja y San José, Centro Habana, cayéndole encima al ómnibus en que viajaba.

    Yolendis Castillo Martínez, de 27 años de edad, con carnet de identidad 90013118335, residía en Calle General Camacho No. 25 entre Calle 3 y Calle 9, Reparta Veguita de Galo, municipio Santiago de Cuba.

    Causa: Derrumbe de un balcón del cuarto nivel de un edificio, sito en Galeano entre Zanja y San José, Centro Habana, cayéndole encima al ómnibus en que viajaba.

    Roydis Valdés Pérez, de 54 años de edad, con carnet de identidad 63052524021, residía en la Calle Ánimas No. 744, entre Gervasio y Belascoain, municipio de Centro Habana, La Habana.

    Causa: Derrumbe parcial de una cubierta del edificio donde residía.

    6.Walfrido Antonio Valdés Pérez, de 51 años con carnet de identidad 66010807422, residía en el Reparto Frank País, municipio de Guisa, provincia Granma.

    Causa: Se encontraba en el interior del mismo edificio del fallecido anterior del cual era hermano.

    Nieves Martínez Burgaleta, de 89 años de edad, con carnet de identidad 27120514697, residía en 3ra No. 528, apartamento 2, entre 6 y 8, Vedado, municipio Plaza de la Revolución.

    Causa: Fue encontrada flotando en el agua frente a su casa, después de la penetración del mar.

    Provincia de Matanzas

    Alberto Manzano Martínez, de 65 años con carnet de identidad 51091000725, residía en calle 73 entre 294 y 292, municipio de Matanzas.

    Causa: Derrumbe de su vivienda.

    No observó las normas de conducta orientadas por la Defensa Civil, negándose a ser evacuado.

    Provincia de Ciego de Ávila

    Orlando Torres Cruz, de 53 años de edad, con carnet de identidad 63100530564, residía en el Batey Muñiz, municipio de Bolivia, Ciego de Ávila.

    Causa: Derrumbe de su vivienda.

    No observó las normas de conducta orientadas por la Defensa Civil, negándose a ser evacuado.

    Provincia de Camagüey

    Edilberto Cabrera Rodríguez, de 64 años con carnet de identidad 53031606381, residía en Calle en el camino Mameyar, Batey Mameyar, municipio de Esmeralda, Camagüey.

    Causa: Derrumbe de su vivienda.

    No observó las normas de conducta orientadas por la Defensa Civil, al no acudir al centro de evacuación destinado para su protección.

    ESTADO MAYOR NACIONAL DE LA DEFENSA CIVIL

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  11. La Corporaciónde la Aviación Civil de Cuba informa que a partir de las 12:00 horas del martes, 12 de septiembre de 2017, quedan restablecidas las operaciones aéreas nacionales e internacionales en el Aeropuerto Internacional José Martí.

    En el caso del Aeropuerto Internacional Juan Gualberto Gómez de Varadero, iniciará sus operaciones internacionales a partir del martes 12 de septiembre de 2017 a las 08.00 horas.

    Los pasajeros que no pudieron viajar en las fechas previstas, producto del evento meteorológico, deben contactar con las oficinas comerciales de las aerolíneas en las que adquirieron sus boletos para reprogramar su viaje o para proceder a la cancelación de los mismos en caso de que no deseen viajar.




    Debido al mejoramiento de las condiciones meteorológicas y al estado en que se encuentra la infraestructura vial, se restablece en sus horarios habituales las salidas de la Empresa Ómnibus Nacionales a partir del martes 12 de septiembre a las 05:00 am en todo el territorio nacional.

    Serán atendidos priorizadamente los pasajeros con reservaciones comprendidas en los días de suspensión; a los que no deseen viajar, se les reintegrará el cien por ciento del valor del pasaje hasta 15 días después de la fecha de restablecimiento de los servicios

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  12. Yoleidis era una compagna di scuola della mia signora...
    Simone M S

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  13. MITICO GRAMELLINI!

    Solanto i vigliacchi scappano da un uragano, sentendosi in colpa per averlo attirato con dosi massicce di inquinamento, di cui pare vada ghiottissimo. Davanti all’arroganza di certi uragani una persona perbene non tratta. Spara. In America è nato un gruppo Facebook che si propone di prendere Irma a scoppiettate. Vi hanno già aderito in ottantamila. Forse chi lo ha creato era un immigrato in vena di scherzi, ma il suo appello è stato preso sul serio dai veri americani. “Tiriamolo giù, quel bastardo”, ha scritto Bob, trattando l’uragano come se fosse un cacciabombardiere con Kim ai comandi. Gli indiani compivano sacrifici per ammansire le forze della natura? Guardate che fine hanno fatto. Un cowboy sa come difendersi da questa gentaglia celeste. Finché tuoni e fulmini restano a casa propria, liberissimi di fare quello che vogliono. Ma se si ficcano in testa di dettare legge nel ranch di Bob, avranno pane per i loro denti. Il mite sceriffo di una contea della Florida ha pregato i concittadini di rimettere la pistola nella fondina, illustrando con un disegno il rischio che i proiettili tornino indietro. Ma Bob e i suoi amici non si sono lasciati disarmare per così poco. Hanno proposto di usare il lanciafiamme. 

    Per quanto sia sintomo di coraggio e di intelligenza spinta fino al sacrificio estremo di se stessa, la strategia dei meteo-cowboy comporta costi altissimi in termini di munizioni sprecate. Per fermare gli uragani sarebbe molto più economico un muro. A patto che lo paghino i Paesi caraibici, perché non può essere un caso se le nuvole partono quasi sempre da lì.

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  14. Santa Fè- Gramellini dovrebbe essere ibernato (più in là..) e spedito nello spazio in attesa che qualche entità extraterrestre lo capti, sperando di convincere gli alieni che siamo tutti simili a lui..è raro trovare in tv e nella carta stampata personaggi di questa caratura.

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  15. Hola a todos, che disastro ha combinato Irma qui all Havana, ad oggi ancora non abbiamo corrente, le strade sono piene di basura, dentro casa abbiamo avuto l acqua alta un metro e poco piu, ancora non abbiamo acqua, materassi buttati via, stiamo dormendo nel piso...mai vista una roba del genere...la sera dell uragano siamo dovuti salire sul tetto di casa, in casa l-acqua arrivava quasi alla gola....sembrava di avere un aereo che ti volava a un metro dalla testa con le turbine che fischiavano, per fortuna siamo ancora tutti qui a raccontarla...il malecon era impazzito acqua e onde altissime da tutte le parti... a terra solo fang e rifiuti di ogni genere, armadi, letti, cmodini, materassi ecc....oggi c e il sole e piano piano tutto sta tornando alla normalita...a oriente sembra aver fatto piu danni, ma non ho notizie.

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    1. Caro Valterone l'importane e' che tu stia bene, continua ad informarci della situazione.
      Un abbraccio.

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  16. Mi confermano che in alcune zone di l'havana manca la luce, tipo al nuevo vedado. Qualcuno conferma?
    Ciego de Avila parecchi danni...mat.

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  17. mi permetto di segnalare l'apertura di una raccolta fondi, dell' Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba.

    ECCO COME FARE PER AIUTARE CUBA
    PER I DANNI CAUSATI DALL’URAGANO IRMA

    L’ Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba lancia una
    CAMPAGNA PER LA RACCOLTA DI FONDI da destinare in solidarietà a Cuba per i danni causati dal passaggio dall’uragano Irma.

    L’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba apre la Campagna con un suo contributo iniziale di 5.000 Euro
    e invita tutte le sue organizzazioni territoriali, i soci e tutti gli amici di Cuba a promuoverla e ad attivarsi per ottenere un buon risultato.

    I contributi destinati a questa campagna possono essere versati:
    su c/c postale 37185592 intestato a Ass. Naz. Amicizia Italia-Cuba - IBAN IT59 R076 0101 6000 0003 7185 592 indicando nella causale Uragano Irma
    oppure
    su c/c bancario 109613 - Banca Etica, Milano - intestato a Ass. Naz. Amicizia Italia-Cuba IBAN IT59 P050 1801 6000 0000 0109 613 indicando nella causale Uragano Irma

    I fondi raccolti verranno inviati a Cuba sul numero di conto che verrà indicato dal Governo cubano, tramite l’Ambasciata di Cuba in Italia.
    L’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba informerà delle somme raccolte e su quelle inviate.

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  18. Hola

    Esta genial tu articulo y hay demasiadas cosas que no conocia que me
    has aclarado, esta genial.. te queria corresponder
    el periodo que dedicaste, con unas infinitas gracias, por aconsejar a personas como yo jejeje.


    Adios

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