giovedì 26 ottobre 2017

DICEMBRE 2000





Sono passati 18 anni.

Diciotto anni dalla mia prima visita a Cuba, il mio primo viaggio verso la piu' bella terra su cui occhio umano si sia mai posato.

Avevo 37 anni, si era conclusa la mia epopea in giro nei villaggi turistici di mezzo mondo.

Ritenevo, sbagliando, che avessi dato a quel mondo quello che avevo da dare.

Mi stavo guardando intorno, per pagarmi le bollette, collaboravo con amici che avevano palestre.

In una di queste conosco un tipo che viveva (e vive) a Cuba, precisamente a Las Tunas.

Provenendo da una famiglia di mangiatori di bambini avevo sempre avuto il mito di Cuba, sapevo che prima o poi ci avrei messo piede.

Non ero mosso da alcuna motivazione politica, quelle erano oramai andate, ero pero' sicuro che quel paese avesse qualcosa di speciale e che, nel mio percorso di viaggi per il mondo, non avrei potuto esimermi dal visitarlo.

Avevo sentito storie da mille e una notte sulle donne cubane, ero piuttosto scettico, venivo da un mondo dove, se andava male, ne cambiavi una a settimana, non era certo quello il motore che mi avrebbe spinto verso Cuba.

Il tipo pochi giorni dopo partiva per l'isola, mi lascia un numero di telefono dicendomi che se volevo raggiungerlo dovevo prendere un volo per Holguin, poi sarebbe venuto lui a prendermi in aeroporto.

Visto che ero in attesa di decidere come avrei impegnato gli anni a venire, decido di dare ascolto al cuore e all'istinto.

Acquisto, credo ad oltre 800 mila lire, un volo per Cuba, era dicembre dell'anno 2000.

Ero abituato ad aerei ed aeroporti, tanto mondo alle spalle, tante donne, tanti voli, tanti aerei, tanti scali, tanta gente.

Arrivo in questo aeroporto di Holguin dopo uno scalo ad Amsterdam, il volo era un Martinair da Torino.

A Cuba giravano dollari, avevo cambiato una discreta cifra nella mia banca italiana prenotando il denaro giorni prima della partenza, cambio a circa 2500.

Un bagno di sangue.

Arrivo ad Holguin, il tizio viene a prendermi in taxi con la sua tipa ed un'amica della tipa che poi mi scarichera' in casa come se fosse una maleta.

Fra l'altro neanche mi piaceva, credo che il tipo volesse usarmi un'atto di cortesia.

Durante il viaggio verso Las Tunas, mentre il tipo mi spiega com'e' il giro del fumo mi guardo intorno e sento subito addosso qualcosa....di famigliare, di gia' visto.

Eppure non avevo mai visto nulla di simile; poche e vecchie auto, carretti, cavalli, mucche, gente seduta sugli usci di casa, sorrisi, belle donne, culi che si muovono come se ballassero.

Arriviamo a Tunas e ci fermiamo in casa Glennys dietro al parque Garcia.

20 dollari al giorno.....ora pagherei credo 12/15 cuc.

Oggi e' una mia carissima amica, proprietaria di una delle piu' belle case de renta della citta' ma all'epoca aveva appena aperto, ero il suo secondo cliente.

Aveva un fagottino di bimba che oggi e' una splendida ragazza, una della 3 figlie di proprietarie di case de renta che mi chiamano “Tio”, che cazzio sempre con un gran sorriso ogni volta che le vedo in giro per la citta', raccomandando loro, ovviamente inutilmente, di “portarse bien”.

Passo una notte non memorabile con la tipa, al mattino la “liquido”, ero e sono uomo di mondo (ho fatto 3 anni di militare a Cuneo...) sapevo come funzionava la cosa senza che nessuno me lo dovesse spiegare.

Esco e mi reco al parque, 10.30 del mattino del 30 dicembre anno di grazia 2000.

Lo stesso parque dove ora fatichi a vedere una fanciulla era strapieno di ben di Dio, ma proprio strapieno.

Mi incammino ed e' tutto un “oye”, “rubio” “mira” “parate”....

Dove cazzo ero capitato?

Ero morto e quello era il paradiso?

No, era Cuba, quella Cuba.
Continua....

M&S CASA PARTICULAR HA AGGIUNTO UNA CASA

32 commenti:

  1. Era una Cuba differente, non so se migliore o peggiore. Giuseppe

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    1. Mah...per alcune cose migliore per altre, sicuramente meno appetibile di oggi.

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  2. Mario Giordano

    Scusate se mi intrometto. Sono stato buono e quieto per tutte queste settimane, ho seguito in doloroso silenzio la deriva calcistica e personale di questo allenatore che già l’anno scorso mi insultava in conferenza stampa e che ora sta dimostrando tutta la sua piccolezza umana e professionale. Ma ora ho un appello da fare: accelerare il recupero di Belotti per salvare il culo di Mihajlovic è una follia. E mettere a rischio l’intera stagione dell’attaccante solo per prolungare l’agonia di questa squadra senza gioco e senza idee è un errore che pagheremo caro.
    Mihajlovic se ne deve andare perché ha sbagliato tutto. Ha sbagliato le scelte dei giocatori (via Benassi dentro Niang, basta solo questo: presidente Cairo, con un errore di questo genere quale manager delle sue società sarebbe ancora al suo posto?). Ha sbagliato regolarmente la lettura delle partite (mai un cambio che sia decisivo). Ha sbagliato soprattutto nell’impostazione delle gare, alzando i toni per pararsi il culo e cercare di rendersi simpatico all’ambiente, a discapito della tranquillità della squadra (basta citare il derby per capirsi). I lettori di Toro News lo sanno benissimo. Per cui non avrei rotto le scatole solo per ribadire concetti che sono noti ai più.
    Quello che mi preoccupa, in queste ore, e che mi spinge a uscire dal silenzio e a espormi ai vostri (per altro legittimi) insulti, è che il nostro tesoro più prezioso Belotti venga sacrificato anch’esso per garantire la poltrona, pardon la panchina, al mister. Già contro il Verona qualsiasi allenatore lucido l’avrebbe sostituito, evitando l’aggravamento dell’infortunio. Lui non l’ha fatto. I veri allenatori prendono decisioni nell’interesse della squadra, anche contro la volontà del giocatore, come ha dimostrato ieri Simone Inzaghi. Lui non lo fa. Ora, però, mi pare si esageri: mettere in campo il Gallo a tutti i costi solo per salvarsi il culo mi pare assai rischioso. E la mia domanda è: siamo sicuri di voler correre questo rischio? Per salvare il posto a un allenatore-disastro? Ne vale la pena? Davvero? Non è meglio, per il resto del campionato, preservare Belotti piuttosto che Mihajlovic?

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  3. Ma non esiste una macchina del tempo?!? Io all'epoca avevo 9 anni e mi facevo bastare le macchinine..
    Interessante la differenza dei prezzi rispetto al periodo attuale!
    Ho visto l'ultima casa inserita, molto bella e poi al vedado vai sempre sul sicuro, sia in termini di sicurezza che di centralità. Ma per caso la casa è indipendente? Le proprietarie ti stanno addosso quando porti le fanciulle?
    Un saluto affettuso
    Andrea

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    1. Come dico sempre a tutti i clienti....non mi metto in mezzo a queste cose....
      Non saprei dirtelo anche se, come ho scritto in passato, piu' le case sono belle piu'...vogliono evitare casini.
      E' di un italiano che ci ha contattato per inserirla nel sito.
      Macchina del tempo....ma anche no.
      Tutto sommato ogni eta' ha le sue caratteristiche.
      In quegli anni partivo spensierato perche' fondamentalmente non avevo ancora costruito molto.
      Me la sono goduta in giro per il mondo ben oltre l'eta' della decenza.
      Oggi e' vero, ho meno spazio per i miei giri ma faccio cose che davvero mi piacciono, quindi indietro non tornerei.
      Poi se lo chiedi alla mia schiena, le mie spalle e le mie ginocchia magari avrai risposte differenti...

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  4. hola! che ricordi solo con scendere dall'aereo si tornava indietro di 50 anni, ma quello più bello fu l'entrata in disco al salon rojo hotel capri all' epoca un top puterio de la farandula capitalina. Era la fine del 7/2004 mi ero diplomato ad inizio mese e visto che li compio in settembre, ero ancora 18enne accompagnato da cugino che viaggiava a cuba dal 1989 quando il turismo era di una nicchia politica e nella baia de la habana c'erano los barcos rusos. Dividevamo un appartamento indipendente ognuno con sua camera nel vedado casa jorge, che poi diventò il mio riferimento negli anni di vacanze stanziali en la capital. A livello donne in quella zona era ormai solo puro sexo de pago senza quella prostitucion con cariño che durò diciamo fino al 2010 mas o menos nell'oriente de la isla. Comunque mi sono fatto prendere da come funzionano las cubanas ( se la tratti decentemente) e da li tanti viaggi e soldi in emozioni. chao Enrico

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  5. Se fossi andato a Cuba a 18 anni, con quella testa li, credo non sarei piu' tornato indietro... :-)

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  6. É finito il tempo delle fanciulle che ti cercavano loro o si davano per 5 pesos, per questo personaggi tipo Silvano islagerona ora rimangono dietro l'ufficio postale di gallarate prendendosi vari anni sabbatici...forzati....ed il bello deve ancora venire;)

    Alex

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    1. Costui ci bivacca sul blog altro che storie...ma abbiate un po di pietà, Non me ne vogliano altri che ci vivono ma Gallarate e' un bel posto da schifo.
      Questo vive in un palazzo popolare da socialismo reale, alla periferia di quella cittadina. E' uno che ha sempre una certa rabbia dentro nel vedere qualcuno come aston che mette su qualcosa di vincente e cuba, ci sarà pure un motivo? Acquattato dietro la tastiera di un pc da 4 soldi scarica il suo mal vivere addosso a tutti..ma bisogna pure capirlo poveretto, e' un po' come rovesciare in mare un gommone di migranti, vi pare bello?
      Bisogna avere il senso della vita e metterci a disposizione dei meno fortunati, come il postino di Gallarate appunto ;)


      Matteo

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  7. Oramai è pieno di gente che passa da un anno sabbatico all'altro.
    Lasciamoli dove sono....

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  8. ciao milco il tuo scritto è cuba quella di ieri e quella di oggi condivido le stesse cose scrivi veramente bene fai sentire le cose complimenti ciccio simone il romagnolo

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    1. Caro Ciccio io scrivo cose che tutti viviamo.
      Forse per questo in tanti si riconoscono in ciò che scrivo.

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  9. Situazione incendi gravissima in val Susa.
    Ieri arrivo a casa alle 17...pioveva cenere.
    Ora sono a Giaveno...aria giallastra e puzza di bruciato.

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    1. Santa Fe-Un disastro..so che non è il momento delle polemiche ma con il cambio climatico occorrono Canadair e non investimenti in mezzi corazzati, quando lo capiranno sarà troppo tardi, questo vale anche per quell'anormale yankee.

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    2. Chiaro.
      Per questa ragione le regioni dovrebbero avere maggiori autonomie economiche e gestionali senza aspettare....Roma

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    3. Santa Fe-Senti questa..un incendio di vaste proporzioni è scoppiato nell'area protetta di Platamona,fronte isola Asinara,e non essendoci gli elicotteri impegnati in Piemonte abbiamo perso ettari di canneti con fauna in estinzione andata anch'essa in fumo.Siamo preparati al peggio,i VF controllano solo a distanza.

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    4. Infatti pare che tutti quelli disponibili siano qua'
      Non solo.
      Ne sono arrivati 2 dalla Croazia e ne aspettiamo 2 dalla...Svezia.
      E comprarne invece di spendere soldi in cazzate?

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  10. Massimo Gramellini

    Chi avrà suggerito a un omino riservato come Renzi di tenere un comizio dentro una chiesa, all’insaputa del parroco e del Padreterno, l’unico candidato che il Pd avrebbe qualche probabilità di fare eleggere nei collegi a nord di Bologna con la nuova legge elettorale? Sceso dal treno con cui sta battendo l’Italia alla ricerca dei voti perduti, don Matteo è apparso sull’altare della basilica di Paestum, teoricamente riservata a un evento di turismo archeologico. E, indossando giacca e maglioncino da monsignore in trasferta, ha commentato con i fedeli alcuni passi del vangelo secondo De Luca, il governatore simbolo di temperanza che sedeva nella prima fila di banchi, di solito riservata alle vecchine. Lo avesse fatto l’Unto del Signore, suo futuro alleato, non si sarebbe parlato d’altro per tre giorni, fino a resurrezione avvenuta. Ma neppure i democristiani della Prima Repubblica si erano spinti a tanto. Quella era gente che in chiesa ci andava nel tempo libero per parlare con Dio e, sotto elezioni, col prete.

    Mai, però, al posto del prete. L’unico precedente autorevole rimane Cetto Laqualunque. Chissà che cosa avrà convinto il profugo di palazzo Chigi a scacciare i mercanti (di Bankitalia?) dal tempio per occuparlo con la forza di mille ex boy scout. Potrebbe trattarsi di una vocazione tardiva. Accettata con cristiana sopportazione l’impossibilità di tornare al governo, don Matteo sente il richiamo di una nuova missione. Rottamare la Curia, introdurre il culto di Maria Elena Addolorata e dare 80 euro di elemosina a ogni chierichetto, con l’esclusione di Orfini, che tanto li perderebbe. Papa Francesco, stai sereno.

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  11. DICHIARATA!

    Los grupos de la mayoría independentista en el Parlament han aprobado este viernes por la tarde la propuesta de resolución para la constitución de “una república catalana como estado independiente, soberano, democrático y social” y, por lo tanto, han declarado la independencia de Catalunya y han aprobado a la vez la apertura de un proceso constituyente para elaborar una Constitución catalana y que finalmente tengan lugar unas elecciones constituyentes.
    Finalmente, el sí a la independencia ha ganado por 70 votos, 10 votos en contra y 2 en blanco. Los grupos de Ciutadans, PSC y PP catalán han optado por ausentarse del hemiciclo en señal de protesta. Cabe recordar que JxSí y CUP suman 71 escaños. La aprobación de la declaración ha sido recibida con una larga ovación de los diputados independentistas que posteriormente han solemnizado el acto cantando Els Segadors. Miles de ciudadanos congregados en el paseo Lluís Companys de Barcelona, cerca del Parlament, han celebrado también la proclamación con cánticos favorables a la independencia.
    El sí a la independencia ha ganado por 70 votos, por 10 votos en contra y 2 en blanco

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  12. e' stata dichiarata l'indipendenza, ma il coltello dalla parte del manico sta nelle mani del governo spagnolo, che ha dalla sua l'esercito,la guardia civil e i mossos de esquadra catalani, i cui capi saranno sostituiti da rajoy.

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  13. La Catalunya ora ha bisogno di qualche morto.
    Rajoy è così stupido che glielo fornirà su un piatto d'argento.

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  14. di Paolo Lepri
    Non basterà un tweet per riportare serenità in un Paese lacerato, non basteranno quei novantasei caratteri che il presidente del governo Mariano Rajoy ha scritto circa tre minuti dopo la dichiarazione d’indipendenza approvata dal Parlament di Barcelona mentre la folla riunita nel Parc de la Ciutadella continuava ancora a lanciare boati di gioia. «Chiedo tranquillità a tutti gli spagnoli. Lo Stato di Diritto ripristinerà la legalità in Catalogna». In questo momento difficile, purtroppo, la tranquillità promessa dal primo ministro sembra essere infatti soltanto una improbabile utopia. Ma questa utopia «minore», questo desiderio di ritorno alla normalità, è forse quello che chiede la maggioranza dei cittadini. Non solo quelli che hanno in queste ultime settimane esposto le bandiere della loro «casa comune» — una casa in cui le autonomie sono sempre state una realtà indiscussa — alle finestre di Madrid e di altre città lontane dalla ribellione. Anche quelli che non hanno parlato, i tanti che non hanno votato nel referendum per l’indipendenza di questa comunità autonoma riconosciuta già come «nazione». Si poteva evitare tutto quello che sta accadendo? La politica non si può leggere con il filtro delle emozioni. Ma l’essenza stessa delle autonomie spagnole e la trama dello Stato democratico costruito dopo gli anni oscuri del franchismo sono molto lontane, concettualmente, dall’avventurismo della rottura.

    La leadership catalana ha invece voluto ignorare, in questi mesi di crisi, che non esiste nell’Europa di oggi un nazionalismo «positivo» e che la rivendicazione delle diversità può passare soltanto attraverso la difesa dei principi costituzionali, del rispetto degli assetti pacifici, dell’unità contro la disgregazione. È un errore imperdonabile. Non è un caso che la dichiarazione di indipendenza unilaterale sia stata giudicata «illegale» perfino dal leader di Podemos Pablo Iglesias, nonostante la posizione ambigua che il suo movimento-partito ha avuto durante tutto questo snervante braccio di ferro.

    La storia di questi ultimi decenni — una storia che tanto Rajoy quanto Carles Puigdemont hanno deciso di dimenticare — insegna che si può negoziare su tutto e che si deve negoziare anche con quelli che possono essere ritenuti i nemici. Chi non lo ha fatto ha sbagliato. È forse inutile dire che il governo di Madrid, nato debole, anzi debolissimo, dopo il risultato interlocutorio di due appuntamenti elettorali, ha maggiori responsabilità iniziali dei suoi avversari. Le passeggiate del presidente del governo nel giardino della Moncloa con il suo cane Rico avrebbero potuto produrre qualche riflessione in più. E l’inspiegabile repressione nelle strade di una Barcellona pacifica ha confuso, come spesso accade, la bilancia dei torti e della ragioni.

    È stato detto che le istituzioni europee hanno assistito alla crisi dal palco bruxellese degli spettatori, preoccupandosi solo di solidarizzare con il governo di Madrid per evitare guai maggiori. Certo, è vero che l’Unione non avrebbe potuto fare molto di più, anche se avesse voluto, senza creare precedenti pericolosi, senza allontanarsi dal proprio mandato. Ma situazioni eccezionali richiedono sforzi di intelligenza eccezionali. Se la rivoluzione del 1989, per esempio, fosse stata affrontata con meno coraggio e fantasia, una svolta epocale come l’unificazione tedesca non si sarebbe concretizzata così rapidamente. Dispiace vedere il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk dichiarare ieri sera che «non è cambiato niente». No, è cambiato tutto. Si tratta ora di ricostruire, non più di tenere insieme. A Madrid e Barcellona si deve fare un passo indietro, l’Ue deve farne molti altri in avanti. Anche fuori dai sentieri tracciati.

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  15. TORINO (4-3-3): Sirigu; De Silvestri, N’Koulou, Moretti, Ansaldi; Acquah, Valdifiori, Baselli; Iago Falque, Belotti, Ljajic. All. Mihajlovic

    CAGLIARI (3-4-1-2). Rafael; Romagna, Andreolli, Capuano; Faragò, Barella, Cigarini, Padoin; Joao Pedro; Farias, Pavoletti. All. Lopez

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  16. Bella questa foto in copertina Milco, è il Vedado, foto fatta dall'hotel Riviera, e si vede bene la tienda Galeria Paseo quell'edificio fatto a vetrate nere, la via dietro Galeria Paseo è dove prendo sempre casa io, che nostalgia...per fortuna il 26 novembre si riparte, quest'anno anticipo le vacanze visto che a Natale e Capodanno lavoro....tu quando vai Milco?

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  17. 11 al 27 Dicembre 650€ neos andata blu panorama ritorno per holguin

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  18. L'importante era vincere.
    Centrocampo a 3 e rientro del Gallo salvano il culo a Sinisa ma giocare bene è altra cosa.

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  19. Ciao Aston perchè 3 anni di militare ?
    (ho fatto 3 anni di militare a Cuneo...)
    ciao Guanabo

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    1. Guanabo. ...era un modo di dire di Totò per far capire che...era uomo di mondo.

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