mercoledì 22 novembre 2017

IL SANTO

 Risultati immagini per babalawo cubano

Il pezzo settimanale scritto da Zarlatti ha anticipato un argomento di cui, a breve, avrei voluto parlarvi.
Durante i miei ultimi viaggi, sempre di piu', ho visto stranieri a Cuba che “facevano il Santo”.
La premessa e' doverosa.
Come ho piu' volte detto pur rispettando chiunque senta il bisogno di una religione, sono ateo.
Fino a quando qualcuno non mi dimostrera' l'esistenza di un'entita' superiore senza tirare in ballo la fede, non ho intenzione di modificare questo stato di cose.
Se mai qualcuno riuscira' a convincermi del contrario, restera' sempre in me una netta divisione fra Cristo e i preti, Allah e gli Imam, gli Orishas e i babalawo.
Non riesco, pur impegnandomi, a capire perche' un commercialista di Carugate o un verduriere di Coazze debbano andare in giro per mesi conciati di bianco rispettando tutta una serie di regole perlomeno bislacche.
A oriente questa pratica e' molto diffusa, ho conosciuto un paio di questi babalawo, con la loro canottierina bianca attillata, da loro un'auto usata non la comprerei.
C'e' anche da dire che noi cattolici, a livello di questi riti, non ci siamo mai fatti mancare nulla; dalla vendita delle indulgenze, alle processioni nel sud Italia dove la gente si autoflagella mentre porta a spalle la statua della Madonna.
Ancora oggi, 2017, quasi 2018.
A Cuba questa cosa di farsi Santo e' un colossale negocio in mano a gentaglia avida e paracula.
Per mettere in piedi il meccanismo occorrono, almeno a Tunas, dai 1500 ai 2000 cuc, minimo, e questo senza tutte le menate con animali, i vestiti ed altre cose simili.
Ognuno della sua fede....e dei suoi soldi puo' fare cio' che vuole, ma da osservatore del mio tempo trovo perlomeno curioso vedere chi dovrebbe essere nato in un paese civile, andato in buone scuole, messo su una famiglia, fatto un buon lavoro, conciato di bianco con la faccia di chi sta' compiendo una missione divina.
Capisco i cubani.
Le tribolazioni del quotidiano, come accade anche da noi, portano spesso le persone a richiedere un intervento divino, per i cubani e' una abitudine consolidata.
C'e' un problema da risolvere? Soldi che si spera entrino? Tirare un malocchio alla tal persona? Sperare nell'arrivo de los papeles per andare all'exterior?
Nessun problema....c'e' sempre la santona o comunque la tizia, o il tizio che, sotto compenso, offre le risposte giuste che, come avviene in ogni Wanda Marchi che si rispetti, sono sempre sibilline e possono avere mille interpretazioni.
Non ho i dati su quanto fatturi il settore “Sacro” a Cuba ma sicuramente sono bei soldini.
La prima fanciulla che invitai in Italia, oramai 13 anni fa, arrivo' con una piccola valigia con dentro 3 aggeggi di santeria, neanche una mutanda, solo quello.
Una fanciulla che ho frequentato a Cuba si rivolgeva alle santone per ogni minima cazzata del vivere quotidiano.
Condivido poi l'indignazione di Zarlatti per le migliaia di sacrifici di animali che si compiono sull'isla, per adempiere alle indicazioni della truffatrice di turno.
Cosa cazzo c'entrano quelle povere bestiole se ancora non arrivano los papeles per l'uscita in exterior?
Ho conosciuto un paio di italiani che giravano tutti vestiti di bianco, uno ci credeva veramente, ho evitato di discuterci come evito di farlo col cattolico convinto che ogni crimine venga mondato soltanto a seguito di una confessione....con un prete.
L'altro mi racconto' di averlo fatto per la famiglia della moglie, ovviamente il babalawo era uno di famiglia, ovviamente, i soldi andavano alla famiglia che poi avrebbe pensato a girarli allo stregone.
Ovviamente ognuno e' dueno del proprio borsillo ma dare cosi' tanti soldi a 4 puttanieri, fancazzisti e scansafatiche mi sembra davvero troppo.
Perfino per un commercialista di Carugate o un verduriere di Coazze.

M&S CASA PARTICULAR HA AGGIUNTO UNA CASA

25 commenti:

  1. Quello che dovevo dire su Tavecchio l'ho detto, si e' tratata di una jattura per tutto il mondo del calcio ed e' bene che abbia portato via i colgioni.
    Ora saltano fuori le molestie....
    Come la penso lo dissi non molto tempo fa.
    Fermo restando che molestare una donna sia una delle piu' basse esibizioni del genere maschile...ieri sera ho sentito l'intervisata dell'avvocato della signora in questione.
    La signora e' andata ad un incontro di lavoro nell'ufficio di Tavecchio con una cinefresa imboscata nel seno e quella del telefonino accesa....
    In attesa, se sara' il caso, di vedere questo video non posso fare altro che confermare il fatto che sono tempi difficili dove OGNUNO DI NOI sopratutto se hai a che fare con la gente, deve stare MOLTO ATTENTO ad ogni cosa che fa.

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  2. Scherza coi santi/ Alessandro Zarlatti

    Molti stranieri sono attratti dalle pratiche religiose relative alla santeria cubana. È sempre meno raro vedere, che so, austeri banchieri svizzeri vestiti di bianco come gelatai romagnoli, pieni di bracciali colorati, mentre attraversano l'anno di iniziazione alla santeria; ex macellai di Cuneo alle prese con una complicatissima serie di divieti finalizzati alla salvezza del proprio culo: niente barbabietole prima dell'una; gelati sì, ma solo di soia e mai, dico mai, il pistacchio; noci in modica quantità, ma senza sgusciarle e da mettere in bocca con la mano sinistra; non indossare mai un poncho argentino che non ti sia stato regalato da una vergine.
    Al centro di tutto questo c'è il Babalawo, in genere un ceffo dalla dubbia vocazione, che parla coi morti attraverso il lancio di una manciata di cozze, che si autoproclama guida spirituale. Tendo a non prendere sul serio niente di tutto ciò. Ho rispetto per la spiritualità autentica, la considero una dimensione nobile dell'essere umano, forse la più nobile, ma qui, in questa strana convergenza di paura, credulità, cialtroneria, paraculaggine, frode, e di nuovo paraculaggine, non trovo niente, neanche sforzandomi, da rispettare. Conosco talmente bene questa spazzatura venduta come religione (sono di Roma, ho studiato per anni in scuole pontificie, so chi sono i preti...) che riesco a riconoscerla al volo. Monoteismi, politeismi, sincretismi, animismi, fa lo stesso. È potere, politica, conta delle anime, quattrini. Piuttosto rimango sempre disarmato e sorpreso di fronte al bisogno di tutti, dai più istruiti ai più fragili, di qualcosa che non sia il tutto-qui, di questa terra svuotata da dio e dagli dei, forse da questi mai abitata, chimica, fisica e poco altro. Personalmente sarei per il ritorno ad un ateismo di stato ma pare non si possa tornare "indietro" e quindi andiamo "avanti" coi papi, gli stregoni, le vergini, Geova e Maometto. In ogni modo l'aspetto rilevante di tutto questo discorso è il profilo fortemente pratico della spiritualità cubana. Questo mi piace o, se non proprio mi piace, mi interessa. Quell'essere sovrannaturale che il cubano interpella è terribilmente vicino, prossimo, quasi un vicino di casa, comprensibile. Lo è nei modi, nei vizi, nelle debolezze. Veniamo da un dio inintelligibile, lontano, il rompicapo di se stesso, ingiusto e quasi indifendibile, tenuto in vita da raffiche di misteri-della-fede come fossero file mai derubricati per la ragion di stato, ed atterriamo a Cuba a visitare divinità mercantili, quelle che chiedono un sigaro buono, caramelle, una gallina, una cena, e allora ti fanno un favore.

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  3. Una specie di borsa nera della grazia. C'è l'asfissiante aria stantia della compravendita, della necessità di non urtare umori, di non far incazzare un santo che ha l'aria di un bossetto del basso napoletano, quello che ti chiede privazioni e penitenze incomprensibili solo per rimarcare una volta in più un potere che coincide con un giramento di culo. Così, un'aria da quartieri spagnoli, da Magliana: ambienti maleodoranti e sacerdoti con la barba di due giorni, in canotta, intermediari di divinità che sono appena andate a mignotte, che hanno bevuto, che ti chiedono il pizzo. Il cubano si rivolge a questo o a quel santo come si rivolgerebbe a un padrino, per fare una giustizia da pianerottolo, per trovare un lavoro migliore, per avere il visto per l'Italia. Davanti agli sportelli dell'Ambasciata italiana a Cuba campeggia un cartello che recita: non sarà accettata la documentazione recante polveri o sostanze. Questo cartello ti apre un mondo. Ti fa immaginare tutta la filiera della polvere magica: il viaggiatore angosciato, il vicinato riunito, il babalawo paraculo, l'interrogazione del santo, i lanci nervosi di cozze e vongole su un tavolo, la sentenza del bossetto: infila una manciata di ossa tritate nella busta e dormi sereno. Avanti un altro, veloce, che c'ho da fa'. La cosa che davvero mi coinvolge riguarda gli animali. Non sono un animalista neanche decente, però ci penso. Dato che molto spesso una cerimonia finalizzata a leccare il culo a un santo prevede l'uccisione di una marea di animali, galline, capre, agnelli, io francamente penso che nel 2017 questo sia merda. Questo antropocentrismo medievale è davvero inaccettabile. Dovrebbe essere perseguito per legge e basta. È barbarie. Perchè il tuo viaggio in Italia dovrebbe essere ontologicamente più importante della vita di una capra? Che cazzo c'entra quella capra con le tue frustrazioni, con le tue sfighe, con le tue impotenze?
    Chiudo qui. Resta comunque sempre negli occhi, come un'eclissi, l'eclissi della ragione, l'immagine malinconica di quel ferramenta belga, di quel panettiere di Malaga, di quell'idraulico di Potenza vestiti come barellieri del San Camillo che con una determinazione fragilissima, (fragilissima davvero, gli si legge negli occhi), così conciati mettono in freezer secoli di laicismo conquistato col sangue e, con un gesto soltanto, mettono la testa nelle chiappe. Perchè la domanda cruciale sul senso della nostra vita, quella che ci rivolgiamo ogni giorno senza parole, può avere anche risposte stupide.

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  4. Guanabacoa (5km dalla casa del suegro) é patria della santeria. A sto giro ti ci porto...

    Simone m&s

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  5. A caibarien farsi santo costa molto meno....ho una cugina di mia moglie che avendo conoscenze si è fatta santa con meno di 500 cuc....io rispetto molto...ma non credo... però a volte ci sono cose inspiegabili come quella che ti toglie el impacho con un panuelo...solo effetto placebo??

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  6. hola! è veramente un fenomeno dilagante soprattutto tra i giovani ma è solo e puramente una cuestion de negocio, se ne vedono molti durante el año en blanco per tentare poi farsi babalawo. Anni fa non era usuale ora il regime sta lasciando fare, è folklore una valvola di sfogo. Comico vedere stranieri che vogliono imitare i cubani in questo, sono ridicoli ed essendo yuma non saranno mai riconosciuti veramente. Comunque nell'exterior tutta la trafila per diventarlo vale sui 15.000 $ ecco perchè tutti vogliono farlo, per avere una carta da giocare en la yuma. Son cosas de locos. Anche io sono ateo stile stalinista, la cattolica romana è la peggiore più falsa in assoluto, una mentalità che ha distrutto la latrina in cui viviamo. chao Enrico

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    1. 15 mila dollari????!!!!
      E sti cazzi....

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    2. Secondo voi un babalawo italiano verra' mai preso sul serio? Giuseppe

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    3. Santa Fè- Scrive Enrico:..la latrina in cui viviamo grazie alla chiesa cattolica (credo fosse questo il concetto)-Io sono cattolico romano praticante, sempre vicino a Gramsci e Berlinguer, son felice e probabilmente questa è la differenza tra chi ha la fede e chi non ha la fortuna di averla incontrata. Ps anche io ero ateo.

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  7. Dai cubani sicuramente no, dagli italiani forse.
    Basta guardare il "Divino Otelma"....

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  8. Fernando pero' parliamo di 2 cose differenti.
    la fede in un Dio, un uomo, in'idea, un centravanti e' una cosa e uno puo' o meno avere la fortuna (ammesso che di fortuna si tratti) di averla.
    Un'altra e' la pesantissima ingerenza che la chiesa ha e ha avuto in questo paese.
    Basta leggere le ultime dichiarazioni di questo Papa sull'aborto.
    Siamo arrivati ultimi in tutte le battaglie civili del secolo scorso a causa ella chiesa e arriveremo ultimi anche in quella sull'eutanasia.

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    1. Santa Fe- Anche io ho le mie idee e divergenze rispetto alla Santa Sede ma il mio Gesù Cristo non è un invenzione dei tabolid..permettimi(lo stai già facendo) di difendere la mia fede anche in questa sede perché ultimamente siamo perseguitati in tutto il mondo, non solo dall'isis.Io scendo in piazza con i no tav,no global,ambientalisti,contro i fasci, però non scordo la mia fede,in altri tempi sarei un crociato ma non arderei le streghe in piazza.Questo Papa
      è stato tra l'altro uno molto vicino alla nostra Isla,ma questa è un'altra storia.

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    2. Lungi da me l'idea di mettere in discussione una cosa tanto personale come la fede.
      Il tuo Cristo e' figlio di cio' in cui credi, per me e' stato un uomo che, probabilmente avra' fatto del bene ma....mi fermo li'.
      Fino a prova contraria.
      Vero oggi in alcune zone del globo i cristiani sono perseguitati ma....e' una ruota che gira.
      Ti ricordo le persecuzioni contro le donne messe in ppiedi dalla chiesa, i massacri degli spagnoli in america latina sotto l'eligia della croce, l'inquisizione, Papa Pacelli che benediva le armi che andavano in guerra ecc ecc.

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    3. Santa Fe-Se continui così mi costringi a contattare la zia di mia moglie, nota come la loca, "santera" da 250 pesos cubanos :) di norma con una pierna de puerco curava il tumore (diagnosticato da lei)

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  9. La “Penya Barcelonista” di Torino omaggia ancora la storia granata. Stasera è in programma Barcellona-J....... di Champions League e il club torinese di tifosi blaugrana, un’ottantina di attivissimi tesserati presieduti da Vittorio Pegone, ha organizzato una serie di attività in occasione della partita. Tra queste, nella mattinata di oggi, la visita al Museo del Grande Torino di Grugliasco, che i tifosi blaugrana stanno effettuando in questi minuti. Presenti anche personalità importanti del mondo blaugrana come Antoni Guil, presidente della Confederazione mondiale dei club del Barcelona, e Jordi Penas, il direttore del Museo ufficiale del Barcellona FC.

    I gesti di rispetto dei tifosi blaugrana italiani verso il Torino non sono una novità: già nell’aprile scorso, in occasione del quarto di finale, era stata svolta una visita alla Lapide del Grande Torino, a Superga.

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  10. Condivido tutto Milco, la mia novia non è che sia fissata con la santeria è una moderata, però dice che è la sua religione, e io la rispetto, a patto che se la preghi col borsillo suo...lei dice che ci vogliono sui 300 euro per farsi santo, ha uno zio che è santero, e devo discuterci ogni volta che gli faccio notare che senso ha vestirsi di bianco per un anno, e rispettare alcune regole, ho provato a fargli aprire gli occhi sul fatto che sia solo business, ma non c'è stato nulla da fare, però se aspetta i miei 300 cuc per farsi santa, aspetta e spera...poi la cosa che mi fa incazzare a bestia è che spendono tutti questi soldi per la santeria, e non sanno come mettere insieme il pranzo con la cena, vabbè lasciamo perdere.

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    1. Con 300 euro fai poco o nulla, se vuoi il "servizio completo" caro Valter, le cifre sono altre.

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    2. Milco sono cifre che mi ha detto la novia...forse perchè suo zio è santero, non saprei...ma a parte questo è tutta un assurdità, nonostante rispetti la religione altrui

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    3. Valter e mollare i 300....para ti no es Nada. ...:-)

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  11. Che» Dibba

    Massimo Gramellini

    Sarò ingenuo, ma la decisione del parlatore seriale Alessandro Di Battista di lasciare il Palazzo mi sembra sincera. La stanza dei bottoni è uno dei luoghi più uggiosi del mondo, specie da quando sono scomparsi i bottoni, saldamente nelle mani della finanza internazionale. Di Battista detto Dibba è un oratore efficace, l’unico grillino (a parte Grillo) non imparentato con una marca di sonniferi. Ma basta guardarlo in faccia per capire che in quella stanza si annoia. Se vuoi il potere, devi amarlo. Provare un piacere fisico per la trattativa estenuante, il ricatto insinuante, il compromesso debilitante. Gli innamorati del potere gli hanno attribuito dei doppi fini che in realtà appartengono al loro modo di pensare. Con le dovute proporzioni, ci mancherebbe, Dibba sta a Di Maio come «Che» Guevara a Fidel. L’uno è un artista, l’altro un burocrate. E gli artisti, persino gli artisti del nulla, stanno più simpatici dei burocrati perché danno l’impressione di amare la vita più del potere. Prendete una popstar italiana di fama internazionale come Berlusconi. Gli è bastato uscire dal teatrino della politica per perdere chili e riguadagnare consensi. Compreso quello di Scalfari, l’arcinemico, che dopo averlo dipinto per vent’anni come l’anello di congiunzione tra un padrino e un playboy ha dichiarato di preferirlo a Di Maio. A sinistra qualcuno comincia a preferirlo anche a Renzi, che forse sarebbe già tornato in auge, se un anno fa avesse trovato la forza di sparire. Ma, proprio perché non l’ha avuta, rischia di sparire adesso.

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