domenica 19 novembre 2017

LA VITA E' UN VIAGGIO

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Mi piace leggere.
Purtroppo non ho quasi mai il tempo per farlo, i miei viaggi a Cuba sono anche una buona occasione per riprendere questa mia antica passione.
Roba leggera, non sono certo un'amante delle letture impegnative.
In questa ottica si inserisce il mio piacere nel leggere Beppe Severgnini.
Quando parla di sport e di viaggi e' godibilissimo, meno quando parla di politica, per niente quando appare in tv.
E' forse uno degli scrittori italiani che, da antico viaggiatore, meglio ha saputo raccontare gli italiani in viaggio.
Su una bancarella, un paio di settimane fa, ho trovato LA VITA E' UN VIAGGIO, un suo libro del 2014, no ho letti un paio di capitoli e voglio condividere con voi alcuni suoi pensieri.
Anche perche' fra 3 settimane mi tocca....

In aeroporto o su una nave, in albergo o in un villaggio turistico, in famiglia e perfino in coppia, la regola non cambia;occorre sopportare gli altri, anche perche' gli altri sopportano noi.
La misantropia non si addice al viaggiatore. Se non amate la gente, restate a casa (dove litigherete col portinaio e i vicini).
Partite soltanto se desiderate assistere ad un'altra rappresentazione della commedia umana.”
La gente, oggi piu' che mai, rappresenta il mio mestiere, da lei traggo ispirazione, voglie e....sostentamento economico.
Anche se in viaggio, sopratutto durante il volo, cerco di isolarmi un po' i miei sensi sono sempre attenti ad osservare tutto cio' che accade.
Le mami cubane che al gate fanno un chiasso d'inferno, il temba italiano che cerca di saltare la coda, l'umanita' varia in fila, diligentemente, alla dogana cubana, il caos fuori dall'Jose' Marti' coi taxisti che ti prendono d'assalto.
Sedermi sui tavolini lungo il Malecon ad osservare la variopinta e multicolore varieta' di gente che ti passa davanti.
Magari cerco di stare un po' in disparte, dal punto di vista dei contatti sociali, giusto per ricaricare le batterie, ma le persone sempre sono una parte fondamentale del mio viaggio.

Anche ritornare e' un'arte. Rivedere i posti ha un fascino speciale. Ricordi e confronti aiutano la mente e scaldano il cuore. C'e' chi, arrivato ad una certa eta', fa solo questo: non vuole vedere, preferisce rivedere. Il ritorno e' un'arte, ma non tutti sono artisti.”
Uno che e' stato piu' di 50 volte nello stesso posto non puo' non condividere una simile affermazione.
E' vero che prima e durante questi viaggi ce ne sono stati tanti altri per lavoro e per diletto in altri posti altrettanto belli.
Pero' si, ricordi e confronti scaldano il cuore e mantengono sempre alta l'attenzione.
Non so se e' una questione anagrafica, non ne sono del tutto convinto, so pero' che avere punti di riferimenti precisi aiuta.
Detto questo non c'e' stata e sopratutto non ci sara' solo Las Tunas nel mio futuro, dove comunque tornero' sempre, per tanti motivi.

L'empatia funziona anche nel viaggio. Il viaggiatore empatico trova ascolto, attenzione, ospitalita', ed evita inconvenienti e pericoli. Per questo e' importante imparare a viaggiare soli, rinunciando alla rassicurazione e al conforto del gruppo, della famiglia o della coppia. Una persona sola in un treno o in un ristorante, osserva e deduce capendo piu' del prossimo, del mondo e probabilmente anche di se.”
Vangelo allo stato puro.
L'empatia funziona sempre ma o ce l'hai o non ce l'hai, nel secondo caso riesci a stare sulle palle pure a tua madre.
In giro per il mondo non ricordo di essere mai stato trattato male da un negoziante, un ristoratore, una hostess e via discorrendo.
Un sorriso e sapersi esprimere ti sanno aprire ogni porta e ti permettono di cavartela in ogni situazione.
Se ti credi sticazzi verrai trattato come sticazzi e questo vale ad ogni latitudine.
Viaggiare da solo apre la mente, ti rendi conto che devi saper contare su te stesso e questo aumenta anche l'autostima che, nel mondo dove viviamo non e' mai abbastanza.
Vado avanti nel libro e magari ne riparliamo la prossima settimana.

M&S CASA PARTICULAR HA AGGIUNTO UNA CASA

16 commenti:

  1. Non e' tanto il fatto di non andare ai mondiali che fa incazzare.
    Sono uomo di sport, so che la sconfitta fa parte del gioco....oddio magari perdere contro gente piu' forte forse farebbe meno male...ma lasciamo stare.
    Quello che, almeno a me, fa incazzare e' che un evento sportivo mancato metta a nudo il ventre molle del paese.
    Vedere come ad ogni livello la decenza sia scomparsa, che oramai non ci vergognamo piu' di nulla.
    Ventura che, come accadrebbe in ogni paese civile, non si presenta col capo cosparso di cenere di fronte al paese per scusarsi e dimettersi seduta stante, ma che la tira lunga fino a quando riesce a sgrafignare l'ultimo centavos.
    Chi l''ha messo li', invece di dimettersi prima ancora di Ventura, si dichiara "non disponibile" alle dimissioni riversando sul tecnico tutta la responsabilita' di un fallimento che, invece, e' collettivo.
    Malago' sotto la cui gestione lo sport italiano sta' toccando il vertice piu' basso della sua storia invece di dimettersi lui invita gli altri a farlo...
    Ho finito la capacita' di indignarmi...che cazzo di paese.

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    1. FUORI DAI COGLIONI!

      Carlo Tavecchio si è dimesso. Questa la notizia inaspettata che arriva dal Consiglio Federale di Roma, cominciato alle ore 12.00. Poco più di mezz’ora: una riunione lampo, in cui l’ormai ex presidente della Figc, al termine di un breve discorso, ha deciso di presentare le sue dimissioni. Una notizia inaspettata, almeno per quelle che erano le sensazioni della vigilia. Nei giorni scorsi, infatti, nonostante il malcontento popolare e di gran parte degli organi sportivi facenti parte del Consiglio gli avessero voltato le spalle, la posizione del numero uno del calcio italiano non sembrava essere in dubbio.

      Dopo un breve e commosso intervento però, Carlo Tavecchio ha presentato al Consiglio federale le sue dimissioni da presidente, chiedendo un ultimo estremo gesto di responsabilità: un passo indietro di tutti i consiglieri. Richiesta immediatamente accolta dai presenti. Dunque, l’intero Consiglio sarà ora completamente azzerato: quello che chiedevano le opposizioni, Calciatori e Lega Pro, la politica e i vertici dello sport italiano. Aveva provato disperatamente a resistere nella notte, dopo l’appello di molti dirigenti e allenatori di Serie A che temevano le ripercussioni del ‘ribaltone’. Ma alla fine ha ceduto: stamattina Tavecchio dopo l’ennesimo affondo del ministro Lotti e, soprattutto, l’esito sfavorevole del Consiglio direttivo della Lnd, il presidente è crollato e ha rassegnato le dimissioni da presidente della Figc.

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    2. «Sono stato messo in croce, pago per colpe non mie: contro di me sciacallaggio politico», ha detto Tavecchio ieri, un istante prima di dimettersi da presidente della Figc. Preveggenza, forse, perché dopo le accuse sulla sciagurata esperienza della Nazionale di calcio alle qualificazioni per i Mondiali, arrivano altre accuse: di molestie sessuali.



      Il Corriere della Sera riporta il racconto di una dirigente sportiva, una professionista costretta a subire le avances dell’ex presidente della Figc. La donna racconta di essere entrata nel suo ufficio per parlare di lavoro, ma che Tavecchio avrebbe tentato di toccarla, e che di fronte alle sue proteste, avrebbe chiuso le tende dello studio per non essere visto. «Ed è solo un episodio - aggiunge - potrei raccontarne molti altri». Le molestie si sarebbero ripetute nel corso del tempo, e sarebbero avvenute anche in tempi recenti.



      A differenza di tante altre accuse di molestie sessuali emerse nelle ultime settimane, in questo caso ci sarebbero gli estremi per una denuncia, che infatti sarebbe già stata sporta presso la Procura della Repubblica di Roma. «Si tratta di violenze anche morali, psicologiche», aggiunge la donna. E a provarlo ci sarebbero registrazioni audio e video.

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  2. «Crediamo che il governo e il popolo venezuelano abbiano la credibilità per gestire adeguatamente la questione del debito», ha spiegato il portavoce del ministero degli Esteri cinese
    Tanto è stato scritto, soprattutto fake news ad onor del vero, sulla situazione debitoria verso l’estero del Venezuela. Come ciclicamente accade è stato agitato lo spettro del default. Ma altro non era che una parte della strategia volta a strangolare l’economia venezuelana, rendendo praticamente impossibile un rifinanziamento del debito estero.
    In ogni caso, come abbiamo visto, il paese sudamericano ha onorato i propri impegni e rifinanziato il debito verso Russia e Cina.
    Proprio il gigante asiatico ha definitivamente messo fine a ogni speculazione sostenendo il processo di ristrutturazione del debito estero venezuelano. Secondo la Cina, governo e popolo venezuelano hanno «credibilità» e mostrano «con i fatti» di tener fede ai propri impegni.
    il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Geng Shuang, in conferenza stampa a Pechino ha affermato che «il Governo del Venezuela ha promesso di pagare il debito e ha trasformato le parole in fatti».
    «Crediamo che il governo e il popolo venezuelano abbiano la credibilità per gestire adeguatamente la questione del debito», ha aggiunto il funzionario cinese in risposta a una domanda sul recente accordo di rinegoziazione tra Caracas e Mosca.
    La Russia e il Venezuela hanno firmato ieri a Mosca un accordo di ristrutturazione per i pagamenti del debito venezuelano (circa 3,15 miliardi di dollari) i cui termini sono riservati ma che consentiranno a Caracas di effettuare pagamenti minimi fino al 2026.
    Per quanto riguarda i rapporti tra Caracas e Pechino, il portavoce del ministero degli Esteri cinese ha affermato che «attualmente la cooperazione finanziaria tra Cina e Venezuela continua».
    Ancora una volta la misera propaganda occidentale montata ad arte contro il Venezuela viene smontata dai fatti.

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    1. hola! a quanto pare gli usa stanno perdendo la partita per accaparrarsi totalmente il "giardino di casa" tra l'altro una delle zone al mondo più ricche di risorse. Sarebbe un colpo molto duro per loro non riuscire a rientrare totalmente in possesso del loro continente in un momento in cui si sta decidendo il nuovo ordine mondiale ( vedasi "ritirata" in asia e oriente medio, probabile utilizzo di valita differente dal $ per pago materie prime ). Non ce la fanno più a mantenere l'immenso apparato di controllo. E Cina e Russia ne approffitano alla grande, questo di riflesso è anche ossigeno per il regime cubano che, al contrario di quello che i soliti sabelotodo della carta straccia asserivano, può tranquillamente sopravvivere con il loro appoggio. chao Enrico

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    2. Con la fine della gloriosa Urss gli yankee hanno allargato i loro orizzonti, probabilmente al di fuori delle loro capacita' di controllo.
      Uno come il Trumpo non aiuta di certo.
      La Russia trabocca di risorse naturali, la Cina ha il prezzo della manodopera piu' basso al mondo con tutto cio' che questo comporta.
      Nel nuovo mondo le sfere di influenza saranno diverse e l'Europa non controllera' nulla.

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    3. come dico sempre il futuro dell'europa sarà quello del mantenimento di mamma africa, il debito coloniale è da pagare. Chi è nelle condizioni si salvi. Enrico

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    4. Il problema e' che mezza Africa se l'e' gia' comprata la Cina.
      Letteralmente

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  3. Viaggio solo da una vita,farlo con altri mi sembrerebbe una specie di limitazione.Giuseppe

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    1. Mah...condividere alcuni momenti con gente che ci piace puo' non essere male.
      Per il resto concordo, da soli si viaggia decisamente meglio.

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  4. hola! anche io dal 2010 viaggio da solo e non solo a Cuba. Con la giusta compagnia è piacevole ma bisogna essere affiatati ed avere obiettivi comuni se no è una limitazione che rovina la situazione. chao Enrico

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    1. Non solo.
      Occorre mettere dei bei paletti sul tempo da passare insieme e quello da vivere in luoghi diversi.
      Ogni testa e' un piccolo mondo.

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  5. Sempre o quasi viaggiato da solo,mi fa sentire libero,amo leggere sia durante il viaggio (inteso come trasferimento)che
    durante il soggiorno...perché?...perché leggere mi rilassa,sono amante dei romanzi storici e dei gialli,nell ultimo viaggio in 12ore di volo ho letteralmente divorato un libro del napoletano De Giovanni "Rondini d Inverno" ed in più
    ho fatto in tempo pure a leggere le uscite mensili di Zagor e Tex....noto che quando sono sotto un ombrellone a la playa o a bordo piscina i cubani quasi deridono questo yuma che a volte pensa a leggere e non a bere e gozzovigliare,ma io amo Cuba e la sua gente non me ne curo,
    saluti a tutti
    Andrea M.

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    1. Ecco quando sono in piscina o al mare...la mia attenzione e' rivolta altrove....:-)

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  6. p.s. casa tua nuova cliente a Boca de Camarioca ,confesso luogo mai sentito...come sarà?ne sapete qualcosa?
    Andrea M.

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    1. Siamo nei pressi di Varadero.
      Visto che le case direttamente sulla battigia sono poche e sempre occupate collaboriamo con alcune che sono a 10 minuti in auto dalla playa come quelle di Boca o a piedi come quelle di S:Marta.
      L'importante e' essere onesti e spiegare al cliente questa opzione senza spacciarla come "casa a Varadero".

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