lunedì 22 gennaio 2018

TURISMO 2

Come si evince dal mio pezzo della scorsa settimana sul turismo, e' lampante come le autorita' stiano spingendo per lo sviluppo di quelle strutture turistiche atte ad ospitare visitatori in grado di svolgere appieno il loro ruolo di turisti...paganti.
Quindi hotel a 4/5 stelle, campi da golf, natanti di lusso, navi da crociera tutto cio' che puo' portare moneta sonante alle traballanti casse statali.
E l'altro tipo di turismo?
Quello che non mette fra le proprie priorita' la visita a mausolei e statue?
Sara' sempre gradito ma a patto che, anche lui, faccia il suo dovere senza dover combattere coi caimani nelle saccocce.
A Tunas, negli anni passati le retate nei confronti delle fanciulle erano abbastanza episodici, capitavi nel periodo sbagliato e le strade, di notte, erano deserte, se invece viaggiavi 2 mesi dopo tutto era tornato alla normalita'.
Lo stesso vale per le case de renta; a brevi periodi di “pression” facevano seguito lunghi momenti di pace e tranquillita', con poche ispezioni e fegato de los duenos salvaguardato.
Da qualche anno a questa parte, diciamo 3 o 4, questa alternanza e' terminata, i controlli por la calle sono costanti, le case de renta sono sotto pressione e un nuovo turista che capita in citta' in una sera dove e' tutto buio ed in giro non c'e' nessuno, la mattina dopo prende il Viazul e scappa via.
E' palese che si voglia colpire, possibilmente estirpare, un certo tipo di turismo, quello che economicamente non apporta quasi nulla.
Nessuno legga nelle mie parole quello che non c'e', non do giudizi di merito sul come ognuno sceglie di vivere la propria vacanza, ognuno e' il boss del proprio borsillo, mi limito a descrivere le cose come esattamente le vedo.
Che interesse hanno le autorita' cubane a favorire un turismo (ahime'...essenzialmente italiano) che cerca case de renta da 6/7 cuc, pranza in locali da 50 centesimi (un piatto di riso in bianco ed uno di ceci, acqua della brocca) si alimenta di succhi naturali da 2 pesos, vive con 5 cuc al giorno e cerca di risparmiare su tutto?
Visto che poi il motore di tutto cio' e' il pilu a buon mercato, se quello viene estirpato....forse anche quel tipo di turismo potrebbe cambiare destinazione.
Ripeto senza giudizi di merito, si tratta di connazionali che, in 15 anni, non hanno mai comprato una lattina di refresco, ne mangiato in un ristorante o frequentato un locale.
Vanno al mare se, in 20, riescono a trovare una guagua da poco che li trasporta cercando poi un chiosquito da 50 pesos dove mangiare il pesce.
Non li giudico ma e' la realta'.
Vado a mangiare quasi sempre da Mario poi posso capitare al Bella Vita, una serata in 2 da 35/40 cuc, vedo in entrambi i locali sempre le stesse persone, quelle che come l'umile scriba scelgono di vivere la vacanza in un certo modo.
A me, a questa gente, a chi frequenta la disco e il Cache', a chi renta un carro o uno scooter e' ben difficile che la policia rompa i coglioni, siamo turisti e portiamo valuta.
Le stesse scene che ho visto a Tunas (operativi con furgoni cellulari, cani, ragazze portate via ecc...) le ho viste a La Habana, con un furgone cellulare piazzato in bella vista sulla Rampa, non credo per arrestare baby gang che a Cuba non esistono...
Siamo probabilmente alla fine di un certo tipo di turismo, le stesse cose le hanno fatte le autorita' thailandesi alcuni anni fa, un turismo che spende pochissimo cercando di ahorrare su tutto, anche quando non sarebbe il caso o i protagonisti potrebbero permettersi di meglio.
Quindi da un lato lo sviluppo di strutture e opportunita' turistiche rivolte a chi puo' spendere, dall'altro il tentativo, per ora riuscito, di fare terra bruciata attorno a quei turisti che pensano ancora che Cuba sia il paese della cuccagna.

M&S CASA PARTICULAR HA AGGIUNTO UNA CASA

31 commenti:

  1. Il sindaco promette punizioni esemplari mentre i veneziani si affrettano a preparare un decalogo anti-truffe per i visitatori: non c’è pace tra le calli a pochi giorni dall’avvio del Carnevale di Venezia. A far finire la città lagunare, per l’ennesima volta, sulla stampa internazionale è stato il nuovo caso di pranzo “salato” servito a pochi passi da San Marco. Un conto di 1100 euro che ha svuotato il portafoglio di quattro studenti giapponesi che certo non si aspettavano prezzi da aragoste e champagne per quattro bistecche e una frittura mista di pesce accompagnati da una bottiglia d’acqua.
    Non è andata meglio alle tre amiche che erano con loro: fiutando il rischio avevano cercato un locale più modesto dove mangiare la pizza, ma si sono viste servire degli spaghetti al pesce al modico prezzo di 350 euro. La stessa disavventura delle nipponiche era capitata, due mesi fa, ad un docente britannico di origini orientali e ai suoi genitori che avevano sborsato 526 euro nella medesima trattoria per un pranzo di crostacei.
    Se la volta precedente il sindaco Luigi Brugnaro, a cui i malcapitati si erano rivolti in cerca di sostegno, aveva liquidato la faccenda dando loro dei «pezzenti» e criticando la scarsa conoscenza dell’italiano, oggi vuole vederci chiaro e correre ai ripari. «Nei prossimi giorni verificheremo bene, ci faremo inviare la copia della denuncia se è stata effettivamente presentata: se sarà confermato questo episodio vergognoso - annuncia via tweet - faremo tutto il possibile per punire i responsabili». Il danno d’immagine, a pochi giorni dall’avvio del Carnevale, rischia di essere comunque enorme, soprattutto per una città che solo qualche giorno fa teneva a battesimo in pompa magna l’apertura dell’anno del turismo Ue-Cina.
    Per tamponare la situazione la piattaforma civica «Gruppo 25 Aprile», che ha reso noto l’ultimo episodio attraverso Marco Gasparinetti, si appresta a sfornare un decalogo a prova di truffe. Lo diffonderà venerdì attraverso Facebook e spiegherà come evitare le trappole mangiasoldi durante il soggiorno il laguna. Sta invece pensando ad un vero e proprio `bollino´ ad hoc un’altra associazione di veneziani, pronti a scendere in campo per indicare i locali in cui la tradizione culinaria locale si coniuga ancora con la correttezza verso il cliente, conto compreso. L’invito, neppure troppo velato, è di arrivare in città già informati, magari scorrendo i giudizi espressi dagli altri viaggiatori nei siti appositi. E rifuggendo dalle osterie dall’apparenza tipica e romantica a pochi passi dalla Basilica di San Marco ma dall’anima tutt’altro che veneziana. «Nell’area marciana, il quadrilatero attorno a Piazza San Marco, solo l’1% dei ristoranti è ancora nelle mani di imprenditori locali, una percentuale che sale al 50% nell’intero centro storico - spiega Gasparinetti -. La gran parte dei locali è passata di mano all’imprenditoria cinese, albanese e mediorientale».

    RispondiElimina
  2. Caracas, 16 gennaio 2018 (MPPRE) - Il Presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Nicolás Maduro, ha denunciato i piani violenti orchestrati dalla destra internazionale, l'annuncio è stato dato durante la cerimonia di trasferimento del comando della Comandancia General de la Guardia Nacional Bolivariana (GNB).
    Il Capo di Stato ha fatto riferimento allo smantellamento di un gruppo terroristico finanziato dalla destra internazionale, come un successo della Forza Armata Nazionale Bolivariana dopo un approfondito lavoro di intelligence.
    “La controrivoluzione, operata da Miami e dalla Colombia, deve intendere che qualsiasi gruppo da loro armato e finanziato per fomentare il terrorismo, farà la stessa fine. Siamo disposti a difendere con la vita il diritto alla pace, alla dignità, all'indipendenza del nostro popolo e del nostro paese, nessuno porterà il terrorismo in Venezuela”, ha affermato.
    Allo stesso tempo, ha respinto le dichiarazioni di appoggio a questi gruppi violenti da parte di politici e membri del Congresso stranieri.
    “Avete ascoltato le dichiarazioni del terrorista Alvaro Uribe Velez, incoraggiando questi gruppi violenti, come hanno fatto anche i membri del Congresso della città di Miami, Florida. Il Congresso degli Stati Uniti comanda e finanzia questi gruppi terroristici (...) che ricevono gli ordini da Miami o dall'oligarchia di Bogotà”, ha informato.
    A sua volta ha esortato questa istituzione di continuare a lavorare in modo efficace per contribuire alla pace e la tranquillità di tutti i venezuelani.

    RispondiElimina
  3. Santa Fè- Purtroppo devo contradirti per quanto riguarda le bande giovanili, molte risse soprattutto nelle disco e il fine settimana in spiaggia quando i giovani bevono, machetazos en Santa Fè (un ragazzo ucciso per strada), Baracoa(Bauta), disco chiusa per diverso tempo, e nel centro Habana dove basta poco per attaccarsi e ritrovarsi nel bel mezzo di una rissa.
    Purtroppo alcool e branco sono uguali in tutte le parti del mondo, ovviamente a Vinales, per esempio, e altri luoghi più distanti dalla capitale o da Santiago vige un clima più sereno, per quanto riguarda lo sballo sono molto di moda psicofarmaci e maria mentre la polvere bianca è ovviamente per il ceto alto, purtroppo isolamento e dure pene non son bastati per il narcotraffico.
    Parlo non per sentito dire.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non lo metto in dubbio ma fino a quando potro' girare notte e giorno per tutta Cuba senza problemi di nessun tipo credo che le priorita' di sicurezza siano altre.

      Elimina
    2. È stato trovato tre giorni fa nei boschi della provincia di Phichit (Thailandia) il corpo smembrato e dato alle fiamme di un uomo.
      Un cadavere a cui ora le autorità sono riuscite a dare un nome: quello del 62enne italiano Giuseppe De Stefani, originario della città di Sondrio.
      È stato un tatuaggio alla gamba a permettere alle forze dell'ordine di procedere con l'identificazione, unitamente alla deposizione di un testimone. Per la polizia dietro la sua morte ci sarebbe un delitto passionale, per il quale al momento è sospettata la ex moglie dell'uomo, la 38enne cittadina thailandese Rujira Eiumlamai.
      La polizia cerca anche l'amante francese della donna, le cui generalità non sono state rese pubbliche. Secondo la pista che si sta seguendo i due avrebbero tagliato a pezzi il corpo di De Stefani, per poi chiuderlo in una valigia e portarlo nel bosco, dove l'avrebbero dato alle fiamme.
      In casa della Eiumlamai la polizia ha trovato il passaporto dell'italiano e alcune macchie di sangue. Le autorità locali sono affiancate nelle indagini dall'esperto della sicurezza dell'Interpol in Thailandia, Andrea Vitalone.

      Elimina
  4. Io credo che di gente cosi' a Cuba ce ne sia sempre di meno. Giuseppe

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non credere.
      ieri a M&S e' arrivata una mail di questo tenore;

      ".....sopratutto vogliamo la certezza che nella casa che andremo a prendere possiamo fare entrare le ragazze, altrimenti niente"

      Visto che non ci occupiamo di questo problema lo abbiamo invitato a rivolgersi ad altri...

      Elimina
  5. esistono, aston, turisti che spendono 150 cuc in un mese? Probabilmente sono residenti, che vogliono vivere più o meno come i cubani, che di cuc ne guadagnano in media 28.

    RispondiElimina
  6. Se sono residenti....qualcuno devono mantenere quindi direi che si sale a 350/400.
    Conosco non residenti che spendono sui 200 di renta e altrettanti per vivere, siamo sempre sui 400....ma e' tosta vivere cosi'.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ma chi glielo fa fare... mi sembra una follia. Mat.

      Elimina
  7. Per molti qualunque cosa per evitare in nostro inverno...

    RispondiElimina
  8. hola! purtroppo in molti casi di europei non lo si fa per tacañeria ma per poca capacità di spesa sia per pensionati che non pensionati, potrebbero farne a meno? certo che si ma la vita è una quindi si fa. Molto frustrante anche perchè a Cuba lo yuma è sempre visto come "el que puede". Sarebbe bello se, come pensano tutti gli ignoranti in materia, fosse il volo il vero costo grosso del viaggio. Sul fatto che tutti i turisti del bollo non spendano il giusto non sono d'accordo dato che sono quelli che ripetono, inviano rimesse, "investono" mentre quelli che non vanno per quello fanno al max 2 vacanze spendendo si per alberghi, ristoranti ma non per altro. chao Enrico

    RispondiElimina
  9. Posso capire chi ha un budget limitato, sceglie di stare 6 mesi a cui vanno aggiunti sia il volo da e per l'Italia che quello di uscita dopo i 3 mesi.
    Conosco pero' gente che ha una buona pensione e potrebbe godersi meglio la vacanza e invece sceglie di pasar trabajo....mah...cazzi loro.
    I soldi per il bollo restano in assoluto i soldi spesi meglio.

    RispondiElimina
  10. Io penso che Cuba possa essere per quelli con i wanikiki in saccoccia che per quelli che non ne hanno , o ne hanno meno.
    Un carro da 5 pesos o un refresquito limon non vengono negati nemmeno al culo bianco e case da 8 CUC al giorno ne trovano , forse non a Miramar ma al Cierro sicuro.
    Alla situazione attuale , col Venezuela che la gasolina non la regala più , Cuba dovrà far buono tutto , il bello ed il brutto.
    Mei che nagot l'é mei putost... ( meglio poco che niente )

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Senza dubbio.
      Il mio pezzo non voleva essere una critica nei confroti di chi vive la vacanza low cost, semplicemente non ci si deve stupire se un certo tipo di turismo viene accettato....ma non incentivato.

      Elimina
    2. Tio Gigi io credo che Cuba non è ancora un posto per chi ha i soldi: i servizi e la qualità offerta sono molto bassi ed anche volendo, ci si deve accontentare. Posti come bahamas, turks&caicos, aruba (e la stessa Riviera Maya) e qualche altra antilla britannica sono ancora distanti come posti per chi può davvero. Oltre a Miami che è un ulteriore spanna sopra come servizi, lusso e ristorazione. Ritengo ci vorranno 10-20 anni di scelte giuste governative per attrarre un turismo di questo tipo. Ad esempio privatizzare tutto l'import di beni e servizi per il turismo, così la smettono di prendere sole o strapagare merce normale. Mat

      Elimina
    3. Nell'estate del 1994 ho lavorato 4 mesi come capo villaggio alle Turks&Caicos....bel posto di merda....

      Elimina
    4. Ritengo che il livello offerto dalle strutture turistiche cubane sia molto sotto al livello di altri posti. Ma il valore aggiunto è rappresentato dalla sua gente e da ciò che per più di 50 anni questa Isola ha rappresentato....

      Elimina
    5. É un valore aggiunto non oggettivo e non per tutti... ma sicuramente una delle cose, in positivo ed in negativo , caratterizzante dell'isola

      Mat

      Elimina
  11. Ovviamente tanto dipende dalla lunghezza del periodo di permanenza. Chi si ferma solo 2 settimane ha le maniche più larghe di chi deve stare più tempo...

    RispondiElimina
  12. Senza dubbio.
    Ogni testa pero' e' un piccolo mondo, ognuno ha le sue esigenze e le sue priorita'.
    Se passo un mese a Cuba (lasciamo stare la capitale che e' un discorso parzialmente a parte...) spendo al giorno un po' meno rispetto ad un soggiorno di 15 giorni, ma non moltissimo.
    Diciamo che difficilmente scenderei sotto i 50/55 cuc al giorno.

    RispondiElimina
  13. Io frequento di più la zona occidentale... il far west e, escludendo vinales, tutto è più a buon mercato. Quest'anno ho voluto però fare una gita a Cienfuegos, gran bella città, ma... decisamente più cara. Comunque ne è valsa la pena. In più, in uno dei tanti giorni di pioggia a la Havana(dopo natale pioggia e freddo!) mi sono dedicata alla classica attività europea: un giro al centro commerciale. Non ero ancora stata al Carlos III e... mi ha stupita! Non credevo che Cuba potesse essere così "commerciale". Come dici spesso anche tu, negli ultimi anni l'ho proprio vista cambiare tanto ma... i pinareni restano sempre pinareni!!

    RispondiElimina
  14. A occidente de La Habana conosco poco, abbiamo pero' un'agenzia di renta de case a Cuba, collaboriamo con 180 case e inaspettatamente la zona di Vinales e' molto richiesta sopratutto per un turismo ecosolidale.
    Ad oriente sui pinareni circolano vere e proprie leggende....:-)

    RispondiElimina
  15. Diciamo che il turismo da gnocca e da risparmio provano a debellarlo da davanti gli occhi delle persone nel senso di platealitá della cosa, ma lo stesso continua nelle “retrovie “...purtroppo penso che fin quando ci saranno stipendi da 10 cuci al mese e zero opportunità di lavoro per i cubani, certe cose continueranno ad esistere, più nascoste, ma esisteranno ancora

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Infatti il loro scopo e' che il tutto...rimanga nascosto nelle retrovie...

      Elimina
    2. sono d'accordo e comunque anche chi va a Cuba per divertirsi con le signorine locale, tolto qualcuno che va avanti a riso e succo di mango per settimane, normalmente va in locali e spende, portando ricchezza. E questo credo che in cabina di regia lo sappiano bene. Privileggeranno forse a livello di immagine il turismo commerciale e delle crociere, ma hanno tutto l'interesse a far coesistere tanti tipi di turismo per molti anni a venire. Mat

      Elimina
    3. Certo.....qualcuno in modo evidente, altro in modo piu'...sommerso.

      Elimina
    4. Infatti è la stessa cosa che stanno facendo coi venditori di pane, di verdura, ecc, che col carretto vendono lungo le strade della città...sempre più spesso si vedono sequestri di carretto e mercanzia perchè il governo cubano non vuole far vedere agli occhi del mondo che i cubani se la passano ancora in un certo modo, e allora ordinano alla policia di fare pulizia per la calle.

      Elimina
    5. Non credo sia così.
      Sono iniziative atte ad abbattere i costi eliminando intermediari.
      Che poi il sistema funzioni....è un altro discorso

      Elimina
    6. In un sacco di paesi del Sud America magari non in pienissimo centro città ma un po' più fuori passano tutt'oggi col carretto a vendere aguacate, mango e vari frutti/ortaggi. Onestamente vedere a Cuba che li sequestrano sono le classiche cose incomprensibili da economia centralizzata, come se non far vendere due banane in più ad un pover contadino fosse la soluzione del problema. Anzi, se fosse incentivato a farlo forse la produttività dei terreni cubani raddoppierebbe. Mat.

      Elimina
  16. Fra le altre cose in un paese con enormi problemi di trasporto e' anche un sistema per fare in modo che la gente non debba spostarsi troppo, una comodita'.

    RispondiElimina