lunedì 19 febbraio 2018

VIVI O MORTI


Avrete tutti letto della morte di Fidelito, il figlio 68 enne del nostro Comandante en Jefe.
Mi ha sorpreso che gli stessi organi di stampa cubani abbiano subito riportato le cause vere della morte.
Suicidio.
Solitamente, quando si parla di questi personaggi importanti, la ragion di stato porta a comunicare al popolo non sempre quello che veramente accade.
Potevano tranquillamente far passare la morte per cause naturali improvvise; un arresto cardiaco, in questi casi, non si nega a nessuno.
Invece hanno, con ogni probabilita', detto la verita'.
Non male per un regime accusato di ogni sorta di nefandezza da parte dei giornalisti a gettone occidentali.
La storia di Fidelito e' uguale a quella di tanti figli di personaggi talmente grandi da essere inevitabilmente ingombranti.
Ci si aspetta sempre che i figli siano dello stesso valore dei padri, ma la generica e le leggi di Mendel non funzionano in questo modo.
Fidelito era stato messo a capo di un non ben precisato Programma Nucleare Cubano, che avrebbe dovuto portare alla creazione nel paese della prima centrale nucleare.
Progetto abortito un po' per il crollo dell'Unione Sovietica e molto per l'incapacita' del figlio d'arte, come affermato dal padre stesso a giustificazione della sua defenestrazione.
Tornando sul discorso di come sono morti alcuni personaggi pubblici molto in vista, di come invece questa morte e' stata “venduta” al pubblico si possono aprire bei discorsi.
Camilo e' salito su un aereo a Camaguey 60 ani fa, ancora deve arrivare a La Habana.
La vulgata sussurra che ci fossero importanti divergenze di opinione fra lui e Fidel, altri accusano la CIA dell'abbattimento del velivolo.....resta il fatto che ancora oggi il tutto e' avvolto da mistero.
Su Fidel c'e' poco da raccontare.
Quando parlo' per l'ultima volta al congresso del Partido sapeva di avere la data di scadenza, lo disse senza fare troppi giri di parole.
Non ce lo vedo un medico che, guardando negli occhi il Comandante, gli spara una balla.
Il Che e' stato catturato in Bolivia, le modalita' della sua morte restano ancora oscure, nessuno le ha mai davvero raccontate in modo neutrale e credibile.
Hugo Chavez, secondo i giornali venezuelani dell'epoca, sarebbe deceduto in terra venezuelana dopo un ultimo viaggio da La Habana una volta constatato che non c'era piu' nulla da fare.
Altre fonti riferiscono invece che Chavez sia morto nella capitale cubana e poi trasportato, in un secondo momento, a Caracas.
I leader Sovietici sono stati fatti sopravvivere ben oltre la loro dipartenza da questa valle di lacrime.
Il web e' pieno di foto di questi leader, in piedi mentre dall'alto guardano la sfilata militare nella Piazza Rossa....sembrano vivi ma in realta' probabilmente sono tenuti in piedi dai loro compari, la morte del leader di una delle due superpotenze era davvero un affare di stato.
Non entro nel merito delle successioni in Corea del Nord perche' l'argomento e' cosi' impenetrabile, come tutto quel paese, che rischierei di scrivere inesattezze.
Dico solo che, se non ricordo male, prima del presidente attuale sarebbe toccato a un altro o ad altri 2 fratelli, ritenuti pero', inadeguati.
Molti sostengono che Hitler non sia morto fra le ceneri del suo bunker ma sia riapparso poi, anni dopo, in Brasile.
Mi sembra una cazzata simile a quelle riguardanti avvistamenti postumi di Elvis, Morrison o del fatto che Paul dei Beatles sia morto decenni fa, sostituito nei lustri a seguire da un sosia.
Sul Mussolini penzolante non credo ci siano mai stati dubbi.
Abbiamo un tantino divagato, ma il tutto era per dire che la stampa, quasi sempre, e' in grado di indirizzare le notizie un po' dove gli pare, anche se oggi, in tempi di social, facebook ed internet, tenere nascoste le cose e' diventato, per fortuna, molto piu' complicato.

16 commenti:

  1. Durante il suo incontro con il ministro siriano dell'Istruzione superiore, Atef Nadaf, a L'Avana, ieri, Alfredo González Lorenzo vice ministro cubano ha ribadito il sostegno e la solidarietà del suo paese con la Siria per la guerra terroristica sporca che si trova ad affrontare, e ha elogiato il coraggio e la fermezza del popolo siriano nella loro lotta contro il terrorismo e le forze dell'imperialismo mondiali.
    Lorenzo, chiamato per rafforzare le relazioni di cooperazione con la Siria nel campo degli studi di salute e medici, ha fatto riferimento alla notevole progressi compiuti da Cuba in questo settore negli ultimi anni.
    A sua volta, il Ministro Nadaf ha sottolineato la necessità di rafforzare le relazioni di cooperazione, in particolare nel campo degli studi medici e nei continui scambi di esperienze tra i due paesi.
    Nel corso della riunione, il ministro siriano ha offerto una spiegazione dettagliata sulla realtà dell'istruzione in Siria.
    Cuba e Cuba hanno inoltre firmato il programma esecutivo dell'accordo di cooperazione culturale tra i due ministeri dell'istruzione superiore nei due paesi.

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  2. Anche sulla morte di Mao girano leggende. Giuseppe

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    1. Si narra che negli ultimi anni dormisse con 2 vergini accanto...mah...

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  3. A parte il fatto che trovo molto anacronistico il dover ancora parlare di fascismo e comunismo come se fosse ancora il 1940, a volte mi è capitato di passare davanti ai ruderi della centrale, a Juraguà. Un posto molto suggestivo, spettrale, che mi ha sempre fatto pensare a Chernobyl.
    Grazie a Changò non è stata costruita. Ve la immaginate una centrale del genere in un posto simile? Rabbrividisco al solo pensiero, meglio gli apagones tutta la vita.

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  4. Pensa alla manutenzione. ...cubana....

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  5. Per raffreddare il nocciolo una bottiglia di Ciego Montero da 5Lt e una Sierra Canasta a fare da imbuto.

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  6. hola! tutte ipotesi ipotesi realistiche ma la verità non la sapremo mai. comunque la più singolare della dinastia del caballo rimane la nieta mariela tortillera- travesti- etc oppure el cangejo/robocop . chao Enrico

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  7. Quella del Cangrejo/robocop mi sfugge....

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  8. Massimo Gramellini

    Ieri mi sono svegliato più lamentoso del solito. Poi ho aperto il giornale e ho letto di Bea. Ho letto che aveva una malattia unica al mondo che calcifica le articolazioni, talmente unica che non le hanno ancora trovato un nome. Ho letto che qualsiasi gesto quotidiano, dal vestirsi al soffiarsi il naso, le costava sforzi sovrumani: era un’anima dentro un corpo che non le apparteneva. Ho letto che non voleva mai addormentarsi perché aveva paura di non svegliarsi più; e che da sveglia sognava di diventare un’anestesista o una pattinatrice. Ho letto che aveva male dappertutto, ma non si lamentava; e che, quando incontrava un bambino con problemi infinitamente inferiori ai suoi, gli diceva: “Non preoccuparti, ti aiuto io.” Ho letto che amava ballare, ma per riuscirci dovevano infilarla dentro il marsupio di qualcuno che ballasse con lei; e che scherzava con le sue amichette: “Alziamoci, ho bisogno di sgranchirmi le gambe”. Ho letto che la madre Stefania, che era le sue gambe, è morta di tumore sei mesi fa; e che anche Bea, nel giorno degli innamorati, è finalmente uscita dalla prigione di ossa. Ho letto che stamattina, ai suoi funerali, ci saranno palloncini colorati e bambini mascherati da supereroi come piaceva a lei, che lo era più di tutti, senza neanche saperlo. Appena ho finito di leggere mi sono sentito, nell’ordine: uno scemo, un ingrato, ma soprattutto un privilegiato smanioso di sdebitarsi.

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  9. È una staffetta d’argento! La meravigliosa trottola dello short track si ferma ancora una volta nel punto giusto per i colori azzurri che conquista a PyeongChang la settima medaglia di questi Giochi. L’Italia di Arianna Fontana, Martina Valcepina, Lucia Peretti e Cecilia Maffei, con Cina e Canada, è seconda solo alla Sud Corea padrona di casa. E per Arianna, dopo l’oro nei 500, è addirittura la settima medaglia olimpica. Da record

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