giovedì 22 marzo 2018

FUMO LENTO

Questo 2018 si apre sotto i migliori auspici per il mondo del fumo lento e per l’Italia, perché durante il XX° FESTIVAL DEL HABANO a Cuba, il presidente della CCA (Cigar Club Association), Francesco Minetti è stato premiato con il prestigioso riconoscimento HOMBRE HABANO 2017, nella Categoria COMUNICAZIONE.
Premio che riempie di orgoglio tutti i connazionali – visto che soltanto un altro italiano, Valerio Cornale, per ora, è stato insignito di questa carica – tutti gli aficionados e che è frutto di una lunga e inequivocabile dedizione, passione e lavoro nel mondo dei sigari e dei rapporti intercorsi per anni con Cuba di Minetti.
Toccante la dedica a Massimo di Giovanni, scomparso qualche anno fa e colonna portante dell’Encuentro Amigos de Partagas e del Cigar Club matelicese, del presidente, che ha alzato il premio e gli occhi al cielo porgendo il premio al suo caro amico.
Un altro tassello importante per la nostra nazione e le sue eccellenze e personalità nel mondo.
Alex Pietrogiacomi

Qualche giorno fa ma ha inviato questa mail l'Ufficio Stampa Amigos de Partagas en Italia.
Non chiedetemi chi sono ne come abbiano avuto il mio indirizzo di posta elettronica, oramai questo blog ha finito di sorprendermi da tempo.
Definire il mio rapporto col fumo estemporaneo e' dire poco; credo di essere uno dei 10 soli italiani che non si e' mai fatto una canna, ho fumato 2 Pack alla menta durante un campo estivo aziendale, avevo 14 anni.
Due nonni e un padre deceduti di tumori a gola e polmoni mi hanno reso molto ma molto accorto, visto che la genetica e l'ereditarieta' non sono concetti astratti.
Per quanto riguarda i sigari, malgrado 18 anni di Cuba, l'unico che ho fumato, come si evince dalla foto sotto, e' stato un Cohiba prima di cena durante il week end di zingarata per festeggiare i 35 anni dei Villans in un rifugio sopra
Bardonecchia, gia' in terra transalpina, gestito da uno di noi che, anche se non gioca piu', e' un Villans per sempre.
Devo anche dire che....non e' che sia stata poi tutta questa grande esperienza....ma magari sono io che non sono capace.
Da qualche anno, ad ogni mio rientro da Cuba, oltre al ron, porto sempre giu' una scatola di sigari, per i Villans, che metto sul tavolo alla prima cena post partita a cui partecipo.
La acquisto, ad ottimo prezzo, da uno dei miei amici mafiosi del parque di Tunas.
Il tipo mi dice che e' roba che esce aumma aumma dalla fabbrica, un Villans e' esperto in materia, gira sempre coi toscani e con l'aggeggino per tagliare i sigari, ha confermato che sono ottimi sigari, tanto mi basta.
Temevo fosse la solita paglietta che rifilano ai turisti.
Mi piacerebbe essere un fumatore di grossi sigari, mi piace vedere Arnold e Sly che, dopo aver da soli salvato il mondo, si accendono un sigarone.....fa molto macho.
In fondo gestisco una palestra, non un circolo di canasta.
Eppure, malgrado la lunga frequentazione cubana non ho mai preso il vizio, non ne ho mai sentita l'esigenza.
Il fumo del sigaro non si respira, resta in bocca il sapore delle foglie di tabacco, ma e' un'esperienza che non mi ha mai attirato piu' di tanto.
Molti italiani so che vanno a Cuba anche per il discorso sigari, ma parliamo di sigari d'eccellenza e di gente che ha, in casa, le giuste teche per umidificare il sigaro, credo che funzioni cosi'.
Poi c'e' gente che invece arriva a Cuba coi suoi toscanelli affermando che sono migliori dei sigari cubani, ovviamente non conoscendo evito ogni giudizio di merito.
Ci sono poi quelli che, anche nei sigari, optano per una soluzione low cost fumandosi quei sigari da un peso cubano l'uno che mi mettono in diffidenza solo al guardarli.
Mentre le sigarette sono un vizio, il sigaro credo sia una sorta di rito da condividere soltanto con chi in questo rito crede fedelmente.
Da non fumatore la sigaretta mi da' l'dea di un qualcosa legato allo stress e alla fretta, il sigaro invece mi ispira calma, un portal, il tramonto e Cuba tutto attorno a te.
Voi come siete messi col fumo lento?


28 commenti:

  1. Massimo Gramellini

    Intervenendo a un dibattito sui diritti umani, il pm genovese Enrico Zucca si è domandato con quale faccia un Paese che ha garantito luminose carriere ai torturatori del G8 possa chiedere all’Egitto di consegnargli quelli di Giulio Regeni. Mi permetto di dissentire. I pestaggi di Genova restano una pagina vergognosa. E non meno vergognoso è che — a diciassette anni e svariati processi di distanza — alcuni protagonisti di quelle vicende si ritrovino negli ingranaggi dello Stato. Ma un episodio infame della nostra storia non può venire trasformato nel suo tratto distintivo. Non è serio mettere sullo stesso piano i lati oscuri, ma pur sempre eccezionali, di una democrazia con le pratiche di una dittatura militare.
    Il relativismo è un’arma dialettica disonesta perché da settant’anni, da destra a sinistra, mette tutti sullo stesso piano. La violenza incontrollata di un gruppo di agenti in divisa con i metodi di una polizia segreta. Il cittadino che paga un bollo in ritardo con l’evasore totale. Nessuno è perfetto, tantomeno chi catechizza le imperfezioni altrui. Ma le persone non sono tutte uguali, e neppure gli Stati. Se la regola del dottor Zucca venisse applicata, l’Italia non avrebbe più titolo per chiedere niente a nessuno. E la democrazia, che a differenza delle dittature può permettersi questi cali di autostima, finirebbe per rinnegare la sua ragione sociale: tutelare i diritti dei propri cittadini, compreso quello del dottor Zucca di dire ciò che pensa.

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    1. Non succede spesso, per una volta non sono per nulla d'accordo col Fratello Gramellini.
      Per me ha ragione il Pubblico Ministero.
      La verita' e' che fra le migliaia di tutori dell'ordine che mettono ogni giorno a repentaglio la propria vita per uno stipendio assolutamente inadeguato, ci sono alcuni psicopatici manovrati da poteri neanche tanto occulti che gettano discredito su tutta la categoria.
      Quello che e' successo al G8 e' stata una cosa indegna di un paese civile, Cucchi ammazzato di botte dai carabinieri grida vendetta.
      I protagonisti del G8 proseguono la loro luminosa carriera mentre vedrete che anche su Cucchi finira' tutto in cavalleria.
      Regeni ha fatto una morte orribile, inumana, ma io in Egitto ci ho lavorato per 7 mesi, avevamo fisse due camionette dell'esercito fuori dal villaggio.
      Fatto il mio lavoro, andato d'accordo con tutti, mai avuto problemi con nessuno.
      Regeni, volente o nolente era in mezzo a un qualcosa dove non avrebbe dovuto essere.
      Poi chiaro, l'italia non conta un cazzo e gli egiziani ci pigliano per il culo...
      Pero' quando hai torturatori ed assassini in casa e' difficile fare la morale agli altri.

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    2. Santa Fè- Ero tra i manifestanti e posso confermare che al G8 di Genova, nelle strade, la situazione è sfuggita di mano da ambedue le parti, ma il blitz alla scuola Diaz e gli episodi di Bolzaneto sono gravi e dovrebbero essere gestiti da persone super partes come dimostrato dalle indagini europee.
      Poi sia chiaro che anche alcuni dimostranti non son stati teneri con le forze dell'ordine..
      Si sapeva che sarebbe stata una "guerra", il clima era quello, poi purtroppo la vera guerra è iniziata da li a poche settimane con l'11 Settembre, dopo quella data è morto il movimento No Global New Global.
      In quella occasione ebbi modo di chiaccherare con gruppi e missionari dell'Amazzonia, Bertinotti, Manu Chao, simpatizzanti del Pkk dei No Tav, insomma era una "polveriera" di idee, una revolucion di idee e programmi, davvero una tre giorni interessantissima.
      I bb non partecipavano a nessun summit, si sganciavano dal corteo in piccoli gruppi e andavano a fare casino nella testa del gruppo, ritirandosi dopo il blitz e lasciando i manifestanti inermi che beccavano le legnate non essendo addestrati allo scontro e alle tattiche di guerriglia urbana.
      Posso però dire che per molti giovani il fascino delle manifestazioni era la presenza dei bb (black block), il caos e l'adreanlina che ne consegue affascina sempre a prescindere dalle cause, penso che questo valga ovviamente anche per le forze dell'ordine..sono ragazzi anche loro.

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    3. Da ragazzo, nei cortei qualche spintone dato e preso con la polizia e' capitato anche a me, ma tutto finiva li.
      Se i dimostranti si pongono fuori dalla legge vanno fermati e i giudici devono poi giudicarli.
      Un paese democratico funziona in questo modo.
      La polizia non puo' comportarsi come uno squadrone della morte della dittatura argentina.
      Capisco che non sia facile quando vola di tutto ma una differenza fra chi viola e chi difende la legge ci deve essere.
      Diciamo anche che c'era un certo governo ed un certo ministro degli interni in quel periodo...

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    4. Santa Fe - In questo caso mi sento di dire che in una manifestazione a Napoli (Marzo 2001)in piazza Plebiscito accade di peggio e solo per miracolo non morì nessuno, in quel caso la sala comandi era diversa ma con esiti uguali..

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    5. Per non parlare della faccenda Cucchi...

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    6. Santa Fè - Chi sbaglia paga, ma grazie a Dio non tutti coloro che indossano la divisa si comportano allo stesso modo, prendono due soldi e rischiano la pelle ogni turno di servizio..mi dispiace che questi lavoratori onesti vengano rappresentati (a volte) da chi, come a Genova per esempio, stappò la bottiglia di spumante per la morte di un ragazzo, però parliamoci chiaro, quando si è in difficoltà qualè il primo numero di telefono che digitiamo?
      Non scordiamoci nemmeno del povero Federico Aldrovandi, altro ragazzo morto non per disgrazia.

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    7. Alla fine e' il mestiere che si sono scelti, ognuno e' dueno del proprio destino.
      Ultimamente leggo un po' troppo spesso di armi di tutori dell'ordine che sparano...
      Alla moglie, all'amante, all'amante della moglie, al collega in caserma ecc...
      Forse abbiamo concesso il porto d'armi con eccessiva leggerezza.

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    8. Si sbaglia da entrambe le parti, sia forze dell'ordine che manifestanti, e finchè chi governa non fa leggi con cui si prevede di identificare sia gli uni che gli altri, e chi sbaglia si fa dura galera, con certezza della pena, le cose non cambieranno mai...avete (giustamente) parlato dei casi Cucchi, Aldrovandi, ecc, ma perchè il caso del carabiniere pestato a Piacenza dai centri (a)sociali, oppure quando Carlo Giuliani cercò di uccidere il carabiniere rimasto da solo dentro la jeep al G8 di Genova, vi sembrano atteggiamenti di gente normale?

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    9. Infatti quelli che sbagliano devono pagare, che abbiano o meno una divisa addosso.

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    10. “I ripetuti atti di violenza subiti dai ricorrenti all’interno della caserma di Bolzaneto devono essere considerati atti di tortura. Di conseguenza, vi è stata la violazione dell’articolo 3 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali”. Con queste parole, il 26 ottobre, la Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) di Strasburgo ha condannato l’Italia per i gravi fatti di Genova del luglio 2001. Con le “percosse, minacce, sputi, risate di scherno, urla canzonatorie, insulti di ogni genere” (dalla sentenza di Appello) avvenute nella caserma del VI Reparto Mobile di PS di Bolzaneto e la mancata “inchiesta ufficiale effettiva” successiva, è stato calpestato l’articolo 3 della Convenzione -“Nessuno può essere sottoposto a tortura né a pene o trattamenti inumani o degradanti”-. Con la ricorrente omertà di corpo. “La Corte -si legge- rileva che la deplorevole mancanza di cooperazione della polizia con le autorità giudiziarie incaricate dell’indagine è stata decisiva in questo caso”. A oltre due anni dalla “sentenza Cestaro” dell’aprile 2015 relativa ai fatti della scuola Diaz-Pertini, l’Italia subisce così un’altra, pesantissima, condanna per tortura. Che non entra però nel merito del contestato reato introdotto da poco nell’ordinamento dal Parlamento.
      Che c’è un dato da rimarcare: le condanne per tortura, solitamente, sono “riservate” agli Stati che hanno evidenti problemi all’interno dei propri sistemi giudiziari: è il caso della Russia, della Turchia, cioè di democrazie non pienamente consolidate. E non è un dato di poco conto che il nostro Paese abbia collezionato sentenze per fatti di questa natura, e cioè trattamenti inumani e degradanti particolarmente gravi. È uno stigma. Bene, nel giro di poco tempo l’Italia ha ricevuto in sequenza diverse condanne che sono significative. Queste ultime due, per fatti noti del G8 e del carcere di Asti, ne seguono però altre, recentissime, per casi di maltrattamenti che l’Italia ha avuto ancora nel mese di ottobre 2017.

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  2. OK, non è granché salutare, come parecchie altre cose nella vita, ma trovo comunque piacevole rilassarsi e meditare dondolandosi su un balance, magari rimirando un tramonto sul mare con in mano un buen tabaco y un trago de anejo. E' un rituale che ripeto quasi ogni volta che sono giù. Come diceva la canzone degli Orishas qualche anno fa "ron, tabaco habano y chicas"...
    Renato

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    1. Se provi a fare la stessa cosa in Italia...no es lo mismo.

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    2. Lo sai che è vero? In Italia non riesco a bere rum, non sò perchè, ma lo stesso identico rum bevuto a Cuba ha un sapore, e bevuto in Italia ha un sapore opposto...non ho mai capito perchè.

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    3. In Italia una boccia di rhum mi dura 3/4 mesi, a Cuba 3/4 giorni.
      Detto tutto.

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  3. Quando sono a Cuba qualche sigaro me lo faccio, piu' che altro spinto dall'ambiente. Giuseppe

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    1. Ambiente...nostro, perche' di cubani che fumano il sigaro quanti ne conosci?

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  4. Ciao, Milco quando parti per Cuba io ho il volo 11 Aprile per Holguin vado a Camaguey per 4 settimane, pensi si esserci così ci conosciamo, ciao Franco

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  5. Prima di te ma mi fermo poco a Tunas mi aspettano a Cienfuegos poi La Habana

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  6. hola! sono totalmente ignorante in materia anche se i primi anni c'erano persone che mi chiedevano di portarli qui. Non è una cos a de la isla che mi attira, stesso discorso per il ron visto che sono astemio. chao Enrico

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    1. C'e' pero', mi pare di capire, tutto un mondo fatto di associazioni, in Italia e non solo, che fanno del fumo lento un'autentica sorta di religione.

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    2. Vado spesso dentro al Melia Cohiba al secondo piano c'è il club del sigaro, dove trasmettono anche le partite di calcio più importanti dei campionati europei, è dura stare li perchè fai fatica a vedere la tv dal gran nuvolone di fumo che c'è...vendono rum invecchiati anche a 1500 cuc a bottiglia, oppure sigari pregiati a 90 cuc l'uno...sinceramente spenderei quei soldi diversamente, ma ogni testa è un piccolo mondo

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  7. Anche io mai fumato un sigaro, ne in Italia, ne a Cuba, e sono un ex fumatore (da 5 anni fumo solo sigaretta elettronica)...il sigaro ti deve piacere, non c'è il grigio, o è bianco o è nero, però ogni morte di papa davanti a un buon rum, o dopo una mega mangiata, se capita una sigaretta la (ri)fumo, a mò di digestivo, ma poi stop, ritorno alla mia e-cig...Il problema è in aereo, stare 12 ore senza fumare è un gran problema, però ci si guadagna in salute.

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  8. Beh....uno che pippa la sigaretta elettronica non credo sia un ex fumatore....

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  9. Allora io ho assaggiato Avana Máximo vale 1700 dollari, pero io se avessi i soldi che hai tu Milco no esiterei a comprare una bottiglia, hazzo guadagni con la palestra piú m&s, più la casa grande Torino, e villaggi, cavoli 10000 mila euro al mese te li porti a casa, ho no ciao Ciccio Simone romagnolo

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  10. Da quando ero ancora minorenne ho sempre amato il fumo del sigaro, preferisco i nostri toscani che alterno volentieri con quslqua tirata di pipa. Una volta per i cohiba. Club acquistati incautamente su internet dovetti pagare una salata multa ai Monopoli di stato perché la guardia di finanza che venne a suonare alla porta di casa mia era risalita al sottoscritto dal numero di carta di credito con cui avevo pagato su un sito che nonostante fosse di libero accesso aveva fatto Delle frodi a danno degli ingenui acquirenti.P68

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  11. Ti rendi conto?
    Con tutto cio' che accade in questo paese si va a beccare un povero Cristo che ha comperato una scatola di sigari....

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