lunedì 28 maggio 2018

LE 4 FASI



La prima volta che ho messo piede a Cuba avevo 38 anni, oggi ne ho 18 in piu', e' passata molta acqua sotto il ponte ed e' normale che, in un lasso di tempo cosi' lungo, veda le cose in maniera differente rispetto a quel lontano primo viaggio datato dicembre 2000.
Credo sia capitato a tutti voi, la Cuba di oggi non e' sicuramente piu' quella dei vostri primi viaggi, voi non siete piu' quelli di allora.
A differenza di molti venivo da realta' particolari, il mondo dei villaggi turistici e delle palestre, fondamentalmente non cercavo nulla di particolare, non mi ero fatto mancare nulla fino ad allora.
Eppure Cuba riusci' a sorprendermi comunque.
Posso dire che in questi tanti anni, ci sono state 4 fasi che si sono susseguite nella mia frequentazione di quel lato del bloqueo.
La prima e' stata quella della scoperta dell'isola e dell'apprendimento.
Parlo dei primi viaggi, le donne certo sono state importanti, ma non arrivavo dal paesello e non ero sceso dalla montagna con la piena, di conseguenza le cose davvero prioritarie sono state altre.
Intanto imparare la lingua.
Parlavo un buon inglese che nella Cuba di allora, ma anche in quella di oggi, serviva come una nevera in Patagonia, si fa un bel dire che lo spagnolo e' simile all'italiano ma il cubano parlato stretto de la calle e' tutta un'altra roba.
Ci ho messo un po', frequentando piu' cubani e meno italiani possibile, per riuscire ad impararlo velocemente, oggi quando sono a Cuba quasi sempre mi capita di pensare in spagnolo.
Nei primi viaggi, a Tunas, Habana, Santiago, Cienfuegos ho cercato di capire dove realmente fossi capitato, come viveva la gente, cosa restava dell'idea di Revolucion con cui ci eravamo riempiti la bocca ed il cuore durante gli anni di proteste giovanili.
Ho imparato, con umilta' e' costanza.
La seconda fase e' stata quella de la gozadera.
Las Tunas di quegli anni era un vero luna park, la sua discoteca, rinomata in tutta Cuba, era davvero una sorta di giardino dell'Eden.
Anni in cui tutto era possibile, c'erano pochi limiti, nessuno ti rompeva le palle, nelle case de renta era una locura.
Magari non sapevi dove andare a mangiare decentemente ma facevi una gran bella vita, tutte le sere in disco dove davvero il tuo status di straniero ti faceva camminare a mezzo metro da terra.
Quanto mi sono divertito...
Poi c'e' stato il periodo in cui volevo “fare qualcosa”.
Ho una palestra, con un'amico abbiamo un'agenzia che affitta case a Cuba, gestisco un'agenzia di animazione che sta' per iniziare la sua ennesima estate.
Insomma insieme a queste cose volevo fare “negocios” anche a Cuba, paese notoriamente complicatissimo da questo punto di vista.
Un brevissimo matrimonio, qualche denaro buttato (poco per fortuna) fino all'acquisto della casa e Grande Torino.
Ecco di quel periodo di positivo resta la casa e la familia che e' diventata la mia, da quel lato del bloqueo.
Le due cose hanno cambiato drasticamente, da oltre 5 anni, il mio modo di vivere l'isola, facendomi assaporare una condizione di “normalita” di cui forse davvero avevo bisogno.
La quarta fase, l'ultima, e' quella attuale.
Come dicevo la casa, anzi alla fine sono due, e la familia come base di tutto ma anche la consapevolezza che quello che dovevo fare l'ho fatto.
Questa quarta fase, ma forse all'epoca avrei detto lo stesso anche di quelle precedenti, e' forse la migliore.
L'eta' giusta, discrete possibilita' economiche, una soddisfacente vita italiana pur con tutti i rompimenti di coglioni che tutti abbiamo, la capacita', acquisita negli anni, di vedere tutto col giusto distacco, la voglia di divertirmi, le buone amicizie e frequentazioni, perche' no...il buon sesso.
Sicuramente, rispetto a qualche anno fa la mia vita' e' forse piu' ordinaria ma mi va benissimo cosi', siamo mammiferi che ci modifichiamo col tempo ed anche il mondo attorno si modifica con noi.
C'e' stato qualche errore in questi 18 anni, forse qualcosa avrei potuta farla meglio, ma alla fine come direbbe Vasco “Io sono ancora qua'”
Tre o quattro viaggi ogni anno sono un privilegio di pochi che, vi assicuro, mi tengo ben stretto.

16 commenti:

  1. Alla fine le cose sono finite come dovevano finire.
    Evitando di scendere troppo nel dettaglio posso solo dire che il Presidente della Repubblica, esercitando uno dei suoi compiti ha impedito un patatracchio che ci avrebbe portati chissa' dove.
    Nessuno vince per poi fare governare un'altro.
    Questa coalizione fra 2 forze in antitesi non avrebbe portato nulla di buono.
    Sono amico di troppa gente che ha votato 5 stelle e che ora, con molta fatica, faceva i salti mortali per giustificare un'alleanza con uno come Salvini.
    Ora si modifichi questa infausta legge elettorale, se le due forze politiche si amano davvero si mettano insieme, prendano i voti che servono e governino senza troppe cazzate.

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    1. aston, che il programma del mai nato governo conte fosse pieno di contraddizioni, come la flat tax, che riduce drasticamente le tasse statali, e il reddito di cittadinanza, che ha bisogno di forti iniezioni di soldi pubblici,non ci sono dubbi. Ma il capo dello stato di una repubblica parlamentare non può rifiutare il nome di un ministro, savona, e proporre quello di un altro, giorgetti, come se ne avesse il potere, basta leggere l'art. 92 della costituzione per capire benissimo che la proposta del ministro scaturisce dal capo del governo incaricato e non dal capo dello stato, che ha solo il compito di inserirlo nel decreto di nomina.
      Ci hanno per anni raccontato che la nostra è una repubblica parlamentare, ti assicuro che nelle facoltà di giurispurudenza lo dicono come un mantra, in cui il presidente fa il notaio, e ora, solo perchè conviene all'europa, ci dicono che il capo dello stato non è piu' un arbitro, ma una delle parti in campo, come se fosse stato scelto dal popolo.E, dopo un capo del governo espressione della maggioranza assoluta del popolo elettore, ci rifilano un signore del fondo monetario internazionale, che avrà in parlamento, se gli va bene, il 30% del voto popolare.
      Non mi sembra,perciò, una democrazia, in cui il popolo, come dice l'art. 1 della Carta, è sovrano, ma piuttosto una a sovranità molto limitata con la signora merkel a farla da padrona.

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    2. Le cose sono cambiate con Napolitano che si e' visto costretto a "regnare" piu' dei 7 anni per l'incapacita' di eleggere il suo successore.
      Democrazia?
      Gli ultimi 4 premier sono stati eletti?
      Voti uno di sinistra che dopo 6 mesi, col tuo voto, finisce a destra....di quale democrazia parliamo?
      Pensi davvero che contino ancora i politici?
      Tzipas in campagna elettorale ha fatto fuochi e fiamme ma poi....davanti alla troika e ai numeri si e' tolto anche le braghe.
      Dov'e' la novita'?

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    3. aston, la ns repubblica è parlamentare, quindi il capo del governo lo sceglie il parlamento, non il popolo, il quale lo può solo indicare.Che i partiti politici in questi anni si sono fatti imporre tutto dal capo dello stato per loro debolezza non significa che ciò debba valere per la nuova maggioranza, a cui tocca scegliere il governo, senza dictat o suggerimenti da parte di un signore, che per sua stessa ammissione, è solo un notaio.

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    4. Il popolo elegge i suoi rappresentanti.
      Questi passano dal Presidente che assegna l'incarico.
      Il Presidente, non il popolo.
      L'incaricato presenta la sua squadra, il Presidente, garante della costituzione puo' ricusare qualche nome.
      E' accaduto, meglio se accadeva anche in passato con Fornero, Brunetta ecc...
      Poi possiamo fare mille discorsi sulla Merkel, la democrazia e quello che vuoi tu ma la realta' e' questa.
      Il Presidente e' molto piu' di un notaio e questo caso lo dimostra.
      Poi se eleggi un vecchio democristiano....questi sono i risultati.
      Detto questo meglio andare a votare e presentarsi con un leader vero e una maggioranza non in ostaggio.

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    5. questo dice onida , ex presidente della corte costituzionale sul comportamento di mattarella:
      La scelta di Mattarella di impedire la formazione di un governo dopo una lunga trattativa tra i due partiti mi ha sorpreso, mi sembra abbastanza impropria. Nel nostro sistema la formazione dei governi dipende essenzialmente dalla presenza o meno di una maggioranza in Parlamento. Il governo non è una dipendenza del capo dello Stato, bensì una dipendenza del suo Parlamento, della sua maggioranza.

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    6. Nino io sono solo un uomo della strada, non so e mi interessa anche poco sapere cosa veramente sia successo.
      L'impressione e' che sa stato fatto un enorme favore a Salvini che ora si erge a salvatore della partia....Salvini...
      Detto questo vedremo cosa accadra', di certo c'e' che di questo paese mi fotte sempre di meno.

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  2. Mentre ero ad Albenga per il week endo coi miei Villans, abbiamo visto a spizzichi e bocconi la finale Champions.
    Mai visto un portiere fare scempi simili in una partita tanto importante.
    Alla fine hanno comunque vinto i piu' forti, ora Cristiano, forse lascera' la compagnia ma mi pare che la fase discendente di una carriera stellare sia dietro l'angolo.
    La cosa triste e' stata la sconfitta dell'Aston Villa nella finale per salire in Premier a Wembley contro l'Ipswich.
    1-0 e ci tocca un altro anno in seconda divisione.
    Pinga.

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  3. Pensare che Cuba sia cambiata ma noi no e' utopia pura. Giuseppe

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  4. Infatti la cosa piu' ridicola e' vedere gente che tenta di vivere come se avesse 15 anni in meno senza rendersi conto che esiste un eta' per ogni cosa e....andare fuori giri a volte rischia di diventare patetico.

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  5. Dopo il passo indietro del premier incaricato Giuseppe Conte che ha rimesso l’incarico perché impossibilitato a procedere visto il veto sul ministro dell’Economia Paolo Savona, Carlo Cottarelli ha accettato l’incarico dal Capo dello Stato Sergio Mattarella di tentare di formare il governo.
    L’incarico
    «Ho accettato l’incarico di formare un governo come mi ha chiesto il presidente della Repubblica. Sono molto onorato come italiano di questo incarico e naturalmente ce la metterò tutta. Mi presenterò con un programma che in caso di fiducia includa l’approvazione della legge bilancio e poi preveda lo scioglimento del Parlamento e elezioni nel 2019». «In assenza di fiducia - ha aggiunto - il governo si dimetterebbe immediatamente ed il suo compito è quello dell’ordinaria amministrazione per le elezioni dopo il mese di agosto». Poi la rassicurazione: «Essenziale la partecipazione dell’Italia all’area Euro». Il premier incaricato ha anche assicurato «tempi molto stretti» per la presentazione della «lista dei ministri» al presidente della Repubblica.
    Salvini mette in guardia Berlusconi
    In particolare c’è da risolvere il nodo dell’alleanza con Berlusconi. «Se Forza Italia e Berlusconi votano o si astengono sul governo Cottarelli, mi pare evidente che l’alleanza di centro destra si rompe» ha detto il leader della Lega ospite a “Circo Massimo” su Radio Capital. «Ieri - ha aggiunto - non ho parlato con Berlusconi, ma ho letto il suo comunicato in cui dice “viva viva i risparmi degli italiani sono in sicurezza”. Se in fondo non ci fosse stata la firma di Berlusconi, sembrava un comunicato di Renzi o Martina. Adesso arriva Cottarelli e vediamo se l’alleanza regge».
    Borse e spread nervosi
    Piazza Affari sembra non credere nel pericolo scampato. Questa mattina l’indice di Milano FtseMib ha aperto in forte rialzo con un progresso di oltre un punto percentuale e mezzo dopo il «no» di ieri di Sergio Mattarella a Paolo Savona. poi però ripiega. Andamento analogo per lo spread che, dopo essere partito in regresso a 188 punti base (dai 202 di venerdì scorso), dopo un’ora dall’avvio di seduta si riporta a quota 193 punti, salvo poi tornare oltre quota 200 punti. Gli scambi di oggi sono tuttavia orfani di due delle maggiori piazze e le operazioni sono più contenuti rispetto al solito: oggi la Borsa di Londra è chiusa, negli Stati Uniti è il Memorial Day e a Wall Street non aprirà. Il nuovo colpo di scena arrivato dall’Italia ha ribaltato nuovamente il contesto.
    La risposta di Paolo Savona
    «Ho subito un grave torto dalla massima istituzione del Paese sulla base di un paradossale processo alle intenzioni di voler uscire dall’euro e non a quelle che professo e che ho ripetuto nel mio Comunicato, criticato dalla maggior parte dei media senza neanche illustrarne i contenuti». Così in una nota pubblicata su Scenarieconomici.it, sito no-Euro, il professor Paolo Savona.
    «Il 28 e 29 giugno si terrà un incontro importante tra Capi di Stato a Bruxelles - ha concluso Savona -: chi rappresenterà le istanze del popolo italiano? Non potrà andarci Mattarella, né può farlo Cottarelli. Se non avesse avuto veti inaccettabili, perché infondati, il Governo Conte avrebbe potuto contare sul sostegno di Macron, così incanalando le reazioni scomposte che provengono dall’interno di tutti indistintamente i paesi-membri europei verso decisioni che aiutino l’Italia a uscire dalla china verso cui è stata spinta».

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  6. Scusa Milco se vado fuori tema...Ma che obbrobrio hanno costruito sul Paseo del prado..?! Mi riferisco all'Hotel Packard...,come si può deturpare così una delle zone più belle dell'Havana...lo trovo veramente un pugno in un occhio...blanco79

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    1. Mah...aspettiamo di vederlo finito, certo che in corso d'opera non e' il massimo...vedremo.
      Il Malecon sta' diventando con Obispo, plaza vieja e 23 l'immagine della capitale da esportazione

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  7. Diciamo che abbiamo conosciuto cuba allo stesso tempo infatti il mio primo viaggio in quel di Santiago fu a febbraio del 2001 avevo 28anni che bello....
    Ora ne ho 45 con due figli italo-cubani e una casa a Santiago.
    Quanta acqua è passata sotto ai ponti.
    Dado

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    1. Diciamo che....hai fatto decisamente piu' cose di me...

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  8. Attraverso uno scambio di frequenze radiofoniche, l'astronauta russo Sergei, che sta vivendo la sua personale odissea nello spazio, entra in contatto con Sergio, un radioamatore e professore universitario di filosofia marxista che sta vedendo rompersi il sogno comunista a Cuba. Non potendo rientrare sulla terra per mancanza di fondi dell'agenzia spaziale, Sergei chiede a Sergio di aiutarlo. Il cubano chiede a sua volta aiuto a un amico con cui è in contatto via radio, un enigmatico americano che coinvolge la Nasa.
    Il film di Ernesto Daranas, come anticipato nei titoli di testa, è ispirato a fatti e personaggi reali. La trama di Sergio & Sergei, infatti, prende spunto dalla vicenda di un cosmonauta russo.
    Il 19 maggio 1991 Sergei Krikalev partì a bordo della Soyuz TM-12 per raggiungere la stazione orbitante Mir in una missione spaziale che sarebbe durata molto più del previsto. Mentre si trovava lontanissimo da casa, sulla terra il corso della storia cambiò per sempre. La sua Unione Sovietica subì un colpo di stato militare e si dissolse, il blocco comunista si disgregò, e in tutto questo non c'erano più soldi per farlo tornare né una gerarchia che sapesse cosa fare del suo caso. Krikalev fu costretto a rimanere nello spazio cinque mesi più del previsto. Atterrò il 25 marzo 1992 in Russia con il record finale di 803 giorni passati al di là dell'atmosfera. Divenne l'unico viaggiatore della sua generazione a essere rimasto così tanto tempo nello spazio, nonché l'ultimo cittadino dell'Unione Sovietica.
    La vicenda di Krikalev offre a Daranas una linea narrativa straordinaria per raccontare i cambiamenti drammatici che misero fine all'amicizia indistruttibile tra i popoli di Cuba e l'Unione Sovietica. Il film inizia con la voce narrante della figlia di Sergio che afferma che il padre iniziò a studiare filosofia marxista a Mosca lo stesso anno in cui un cubano viaggiò per la prima volta nello spazio. In effetti, nel 1980 il cubano Arnaldo Tamayo Méndez fu il primo latinoamericano a viaggiare nel cosmo.

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