lunedì 21 maggio 2018

VOGLIONO IL CAMBIO?



Da quando anni fa, per ragioni che ancora oggi fatico a ricordare, entrai nei social che parlavano di Cuba, ho letto centinaia di non memorabili scritti dove, italiani, auspicavano un cambio politico a Cuba “per il bene stesso dei cubani”.
C'era chi lo faceva per motivi politici e personali, avendo probabilmente perso tutte le battaglie possibili nel proprio paese, le battaglie che segnano il bene e il male di un'esistenza, questi personaggi si erano inventati nuove tenzoni per dare un senso al loro vivere quotidiano.
C'era chi odiava il Comunismo additando il nostro sistema di governo come la panacea che avrebbe risolto tutti i problemi; come siamo finiti noi e il nostro sistema di governo credo sia sotto gli occhi di tutti.
C'erano quelli che auspicavano un cambio perche' avevano subito rovesci, anche in questo caso personali, nella maggiore delle Antille, investendo Cuba della responsabilita' verso i propri fallimenti.
C'erano quelli che raccontavano balle, fingevano di volere un cambio per Cuba ma in realta', non solo speravano permanesse lo status quo, ma che addirittura che le cose peggiorassero, in modo che il quarto di pollo con cui “risolvevano” con le fanciulle tornasse di moda o aumentasse di valore.
Tutti, italiani col culo al caldo, auspicavano un cambio a Cuba come se ne andasse della loro strada di casa...
C'erano i cubane/i che vivevano all'exterior e c'erano arrivati/e (non tutti per fortuna) grazie al bollo, al temba di turno o alla tardona coi pruriti irrisolti che urlavano ad alta voce che Fidel era un crudele dittatore salvo poi, nel loro paese di adozione, frequentare unicamente compatriote/i hablando mierda di chiunque del paese ospitante gli arrivasse a tiro, rimpiangendo i bei tempi andati a Cuba.
Ma i cubani....gli 11 milioni che vivono sull'isola davvero vogliono che le cose cambino in modo radicale?
Fino a qualche anno fa, prima dell'avvento sull'isola di internet e delle zone wi fi, per carenza di informazioni molti pensavano davvero che sarebbe stato sufficiente lasciare Cuba per immergersi in un meraviglioso mondo.
Un mondo dove il denaro cresceva sui pioppi, si faceva fiesta tutto il giorno e tutta la notte, si era sempre in vacanza a fare shopping nei negozi di grandi marchi col il coglione di turno che pagava tutto senza battere ciglio.
Vedevano lo scemo del barrio che usciva dal paese rientrando 2 anni dopo pieno d'oro al collo, si chiedevano cosa avrebbero combinato loro, che scemi ritenevano di non essere, se mai fossero riusciti ad uscire dal paese.
Poi piano piano, hanno visto tanti rientrare con le pive nel sacco, hanno visto esaurite le rimesse con le quali potevano gozare circondati dai parassiti di turno.
Cuba permetteva loro di uscire, ma quasi nessun paese consentiva loro di entrare.
Quindi molti, ma direi anche moltissimi, hanno iniziato ad osservare che “tutto sommato a Cuba non si sta' poi cosi' male” la scuola e' gratuita, la sanita' e' quella che e' ma esiste, la libreta qualcosa risolve.
Certo “l'economia esta mala” ma questo lo dice anche il 99% degli italiani con cui entro con piu' o meno pertinenza sull'argomento.
Se a Cuba hai un buon lavoro, uno che ti da un salario discreto e ti consenta tutta una serie di benefit legali o meno oppure un' attivita' da cuentapropista che “da'” allora, mi dicono loro, Cuba e' davvero il miglior paese al mondo dove vivere.
Oppure una rendita, neanche grande, che arriva da chissa' dove.
Che poi governi Raul, Diaz-Canel o Cristiano Malgioglio e' irrilevante.
L'importante e' che ci sia el presupuesto per vivere, un po' di dinerito para hacer fiesta e la famiglia accanto.
I racconti davvero brutti di chi ha attraversato l'America latina per finire in mano a ogni sorta di delinquente nel tentativo di raggiungere l'Eldorado statunitense hanno fatto cambiare idea a molti.
Riuscire ad andare, oggi legalmente, negli Usa costa intorno ai 12/15 mila dollari, con quei soldi, se bene amministrati, a Cuba ci vivi per parecchio tempo, per questa ragione di gente che si straccia le vesti per un vero cambio politico che metta a rischio il poco o tanto che ognuno si e' conquistato, ne gira sempre di meno.
Questa e' la realta' dei fatti, il resto sono chiacchiere da bar, che possono essere divertenti ma non fanno mai giurisprudenza.

31 commenti:

  1. Finalmente e' finito questo campionato.
    Nono posto senza gloria dopo una stagione anonima costellata di errori.
    Se non c'era fiducia in Sinisa non era il caso di partire con lui anche se, al momento dell'esonero eravamo a soli 2 punti dall'Europa.
    Mazarri....sospendo il giudizio, vedremo il prossimo anno.
    Servono 2 centrali dietro, un terzino, almeno 3 centrocampisti e una punta.
    Gente vera, non future promesse o giocatori bolliti.
    Serve che Cairo non si imboschi i soliti 30/40 milioni come capita ogni anno.
    Speriamo bene, pero' che schifo di stagione...
    SEMPRE FORZA TORO!

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  2. Il mandrogno ripeterà l' introduzione senza sputazza , scommetti ?

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    1. Sicuro.
      A Cairo interessa arrivare dove siamo ora e mettersi in saccoccia la consueta refurtiva.

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  3. Come previsto, Nicolas Maduro è stato rieletto alla presidenza del Venezuela, ma con un crollo del 33% della partecipazione al voto, col suo principale sfidante che si rifiuta di accettare il risultato e con una serie denunce di irregolarità da parte di candidati e media dell'opposizione.
    Secondo i risultati ufficiali annunciati dal Consiglio nazionale elettorale (Cne), Maduro ha ottenuto il 67,7% dei voti (circa 5,8 milioni) contro il 21,2% (circa 1,8 milioni di voti) di Henri Falcon, ex governatore e chavista dissidente, mentre il pastore evangelico Javier Bertucci si è fermato a 930 mila voti.
    Ma il dato cruciale è stato quello dell'affluenza: secondo il Cne è stata del 46,1%, mentre un portavoce del Fronte amplio dell'opposizione l'ha dichiarata "al di sotto del 30%". In qualsiasi dei due casi, rappresenta un crollo sensibile rispetto alle ultime presidenziali, quando è stata del 79,69%.
    La coalizione antichavista del Tavolo dell'unità democratica (Mud) - esclusa dalle elezioni dal Cne - aveva chiamato al boicottaggio del voto, definendolo illegale, ma anche Falcon, che aveva accettato la sfida delle urne, ha finito per gettare la spugna e dichiarare che non accetta la legittimità delle elezioni. "Disconosciamo questo processo elettorale e lo qualifichiamo di illegittimo" ha dichiarato ore dopo la chiusura dei seggi, aggiungendo che "questo processo non è stato reale" e "per questo "esigiamo che si convochino nuove elezioni".
    Maduro gli ha risposto in tono sprezzante nel suo primo discorso dopo l'annuncio della sua rielezione, chiamandolo "il candidato bugiardo" che "respinge i risultati prima che siano stati dati: non si era mai visti nella storia". "Non c'è più onore; non c'è molto che ci si possa aspettare da questa opposizione", ha osservato il presidente, malgrado abbia lanciato un appello al "dialogo nazionale" con tutti i settori durante lo stesso discorso.
    L'erede di Hugo Chavez ha esultato, annunciando che "è la prima volta che un candidato vince con il 68% dei voti, a 47 punti dal candidato bugiardo" e che la sua vittoria segna "una nuova tappa trionfale nella storia della rivoluzione bolivariana".

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    1. Diego Maradona
      21 h ·

      Ayer, Venezuela le dio nuevamente su apoyo a Nicolás Maduro. Los venezolanos que no quieren ser invadidos, los venezolanos de bien, lo volvieron a elegir para continuar el legado del comandante Hugo Chávez. Hoy Venezuela es libre para siempre. Yo me alegro mucho de que no haya perdido Maduro, porque los Estados Unidos hubiesen arremetido con todo, como lo están haciendo en Argentina, como lo están haciendo en Brasil, y en todos los países que quieren levantar la cabeza. Y a los que me critican, les agradezco con el alma. Ellos hablan desde su casa y tienen el plato de comida lleno todos los días. Y nosotros estamos peleando en Venezuela para que ese plato se llene. Le mando un saludo al cantante, a la actriz y al ex jugador de fútbol que despertó después de mucho tiempo. Yo no voy a votar al que ellos quieran. Yo tengo la espalda bien grande para aguantarme todo lo que me quieran decir. Le mando un abrazo grande a todos los venezolanos!!!

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    2. Ha rivinto Maduro,e puntualmente è ripartita la solita...servile...patetica...propaganda dell'informazione(si fa per dire...) Italica...Su Repubblica, Omero Ciai(Detto anche...Omero Ciai...rotto i coglioni..!) e Mastrogiacomo sono ripartiti con la solita bava alla bocca...su rai3 poi,ho visto dei servizi al limite del ridicolo...però chissà come mai nessuno parla del grande statista Macri...o del Brasile...blanco79

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    3. Il bello e' che la menano col calo di affluenza.
      In Usa vota meno del 50% mentre da noi e' in caduta libera.

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  4. Ho notato in giro per Cuba molta gente che ha davvero paura di eventuali cambi. Giuseppe

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    1. Lasciare il certo per l'incerto e' cosa rischiosa anche per loro.

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    2. esatto, questo ti spiazza....soprattutto per chi vive da 60 anni con questo tipo di sistema....e poi anche se il cambiamento ci fosse ci vorrebbero anni e anni per vederne i benefici

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    3. Se poi cambiare e' conciarsi come noi...ci pensino bene.

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  5. La maggioranza della gioventù sa che a cuba non avrà mai futuro....vede loro amici tornare dopo 2/3 anni non tanto con il catenone ma affittando carro...ora con facebook vedono i loro amici che con il duro lavoro possono affittare una casa e comprarsi un carro.....senza fare tutte le feste che loro fanno in cuba....però prosperano e fanno cose che se fossero stati a cuba difficilmente potrebbero aver fatto...io ho amici...non conoscenti...che in cuba se la passavano male dormivano in un cuarto che non farei dormire il io cane....dopo 7/8 anni in USA hanno carro e hanno una vita decente non sono ricchi ma hanno campbiato la loro vita tremendamente in meglio, qua in italia ho 2 coppie cubane, amici carissimi, che lavorano sia il marito che la moglie ed entrambe hanno 2 macchine.....a cuba (dato che sono venute nel 2002/2003) pativano la fame.... poi c'è gente che non ha voglia di lavorare o che vuol fare festa tutti i giorni e non si trova bene....a cuba si può sempre ritornare dopo aver fracasado en el yuma, però dfficile che chi ha fracasado en el yuma faccia furtuna in cuba.

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  6. Sui cubani all'exterior vige una regola che, almeno qua' in Italia, vedo confermata in pieno.
    Chi lavorava e si sbatteva a Cuba per mandare avanti la baracca, continua a farlo in Italia.
    Magari con lavori umili ma sono sul pezzo ogni giorno.
    Chi a Cuba non faceva un cazzo vivendo di espedienti continua a farlo anche in Italia aspettando sempre il prossimo che paga la cuenta.
    Non si scappa.

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  7. ultimo posa daccordo milco cuba e una novela eternio io dal mio punto di vista e meglio che rimangono così se li cambia davvero piangono serio e non tornano piu' indietro a voi la sentenza comunque ti faccio per ennesima volta i complimenti fai dei posti vermanete tosti che vuoi far capire la realta' di un altro paese ciccio simone il romagnolo

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  8. giumiro pienamente daccordo il nocciolo l' hai centrato ciccio simone il romagnolo

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    1. Giumiro è una vecchia lenza che la sa lunga...

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    2. grazie ragazzi....ma son cose sotto gli occhi di tutti, specie per chi va a cuba da oltre un ventennio :-)

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  9. questo post lo faccio leggere a mia moglie cubana leggilo piano piano heheheheh la verità è questa ciccio simone il romagnolo quando viene in italia fra un po'

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  10. Certo “l'economia esta mala” ma questo lo dice anche il 99% degli italiani con cui entro con piu' o meno pertinenza sull'argomento.
    Se a Cuba hai un buon lavoro, uno che ti da un salario discreto e ti consenta tutta una serie di benefit legali o meno oppure un' attivita' da cuentapropista che “da'” allora, mi dicono loro, Cuba e' davvero il miglior paese al mondo dove vivere. questo che hai scritto di do ragione al 1000% per cento ciccio simone il romagnolo

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  11. direi di si che bruca l' erba si ciccio simone il romagnolo

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  12. L’AVANA – E’ Carmen Silva Zambrano Rosa la vittima italiana del disastro aereo a Cuba. Gli abitanti di Cilavegna, in provincia di Pavia, la ricordano come una persone “riservata ma ben inserita”. Sono loro

    a descrivere la figura di Carmen Silva Zambrano Rosa, 50 anni, cubana naturalizzata italiana dopo il matrimonio con Massimo Navaro, 58 anni, morta venerdì nello schianto del Boeing 737 a Santiago de la Vegas dopo il decollo dall’aeroporto di L’Avana. Il suo nome è nella lista dei passeggeri fornita dalle autorità cubane.

    La donna, spiegano i residenti, era in Italia da parecchi anni e aveva portato con sé la figlia avuta da una precedente relazione. Con il marito, titolare di una piccola impresa edile, viveva a Cilavegna, 5mila abitanti in Lomellina, in provincia di Pavia. Nella zona in passato aveva lavorato in una ditta e di recente era tornata a Cuba per far visita ai parenti. Sarebbe tornata in Italia lunedì. Secondo quanto si è appreso, appena appresa la notizia, il marito è partito per L’Avana.

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  13. Il problema Milco è che anche avendo qualche cuc, una famiglia cubana è sempre spiazzata a vivere a Cuba, perchè anche se hai i soldi non puoi comprare tante cose, per mancanza di rifornimento nei negozi, e/o per prezzi troppo cari rispetto agli stipendi, per cui cosa te ne fai dei soldi se poi alcune cose fondamentali per vivere o non si trovano oppure costano carissime? Questo è il problema...

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    1. Cose fondamentali per NOI.
      Se non c'e' la carta igienica noi smadonniamo, loro usano in Granma.
      Le cose che per noi sono essenziali, per loro spesso sono suprflue.

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    2. un esempio di cose fondamentali sono le scarpe. un paio di decenti da noi magari in saldo te le porti via a 30 euro là te le sogni e se le trovi le stesse le paghi il doppio o anche il triplo. per pulirsi si possono usare anche le mani o una foglia ma la carta la preferiscono anche loro, il problema è che a volte hanno i soldi per comprarla ma no se encuentra, e così molte altre cose di uso quotidiano, da un bombillo ai panales. Certo ci si può abituare, si possono trovare escamotage a la cubana para resolver ma c'è qualcosa che non va. Alberto

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    3. Assolutamente vero.
      È una delle ragioni per cui in pianta stabile non riuscirei a viverci

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  14. E' morta una delle tre donne sopravvissute all'incidente aereo di venerdì scorso all'Avana. Ne hanno dato notizia i media locali, secondo cui Grettel Landrove, 23 anni, era stata ricoverata "in uno stato estremamente critico" a causa di un trauma cranico e di un grave danno neurologico. Con la sua morte sale a 111 il numero delle vittime dell'incidente aereo avvenuto poco dopo il decollo dalla capitale cubana di un Boeing 737 in uso alla compagnia messicana Damojh. Restano ancora in gravi condizioni le altre due donne sopravvissute, Emiley Sanchez, 39 anni, e Mailen Diaz, 19. Autorità sospendono voli compagnia Le autorità messicane hanno temporaneamente sospeso i voli della compagnia Damojh, coinvolta nell'incidente, in attesa dell'esito dell'inchiesta sulle cause che hanno portato allo schianto. La direzione generale dell'Aeronautica civile messicana ha annunciato che sarà avviata "un'importante verifica straordinaria" dei mezzi della compagnia. Nei giorni scorsi, un ex pilota della low cost aveva denunciato numerosi "problemi di manutenzione". Il Boeing 737 precipitato aveva passato gli ultimi controlli nell'agosto e nell'ottobre del 2017.

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    1. Condoglianze alla famiglia! R.I.P.

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    2. Valter....che mi dici ora dei voli interni?
      Avevo ragione o No?

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