Su questo mio ultimo
soggiorno tunero non c'e' molto da dire a parte un caldo assolutamente
inusuale per la stagione.
Non oso pensare cosa sara'
a luglio e agosto.
Altra sorpresa poco
piacevole e' stata l'abnorme quantita di mosquitos presenti in
citta'.
In casa.
Molto davano la colpa al
fatto che fumigavano in modo specifico per lo Zika e non per altri
parassiti...non saprei.
Torniamo a Obama.
Il secondo giorno, dopo
l'omaggio al mausoleo di Marti', c'e' stato l'atteso incontro con
Raul, oltre due ore di chiacchierata fitta fitta fra i due leader.
Fino a qua' tutto bene, i
problemi sono nati durante la conferenza stampa.
L'idea e' stata di Obama,
la conferenza stampa congiunta non era programmata, la parte cubana
non vedeva di buon occhio la cosa.
Situazione comprensibile.
Obama, sia dai suoi inizi
politici, e' sempre stato abituato a confrontarsi con i media, che,
ricordo sempre, negli Usa hanno fatto dimettere un presidente....
In genere i leader
Comunisti hanno sempre avuto poca dimestichezza col contradditorio
coi pennievendoli a pagamento.
Non si hanno notizie di
conferenze stampa di Mao o di Breznev.
Quindi da una parte
avevamo un presidente relativamente giovane perfettamente padrone
della situazione, dall'altra un Leader ultraottantenne che combatteva
con le cuffiette per la traduzione.
In pratica un trappolone,
una conferenza trampa.
Detto questo, i media
americani hanno perso una splendida occasione per fare a Raul le
domande veramente importanti per l'economia ed il futuro dell'isola,
dedicandosi ad un argomento, in un contesto simile, assolutamente
marginale come quelli dei diritti civili, o presunti tali.
Ci sono state 3 domande ai
leaders, due fatte da giornalisti americani e una dalla televisione
cubana.
La prima domanda e' stata
fatta da un giornalista americano il cui padre aveva lasciato l'isola
nei decenni precedenti.
“A Cuba ci sono
prigionieri politici?”
Raul, dopo una battaglia
eroica, persa, con le cuffiette per la traduzione, si e' impingato,
ritrovando la vecchia verve di combattente e guerrigliero, ha puntato
il dito contro il giornalista, dandogli del tu e affermando; “Dammi
i nomi dei presunti prigionieri politici, se ce ne sono per questa
sera saranno liberati”.
Lo “YA”
CONCLUSIVO HA TAGLIATO LA TESTA AD OGNI EVENTUALE REPLICA.
La terza domanda e' stata
ancora sui diritti civili, fatta da una giornalista americana, una
certa Andrea.
Obama ha saggiamente
risposto che gli Usa hanno ottimi rapporti commerciali con paesi come
la Cina, il Vietnam e la Birmania, dove in materia di diritti civili
le opinioni sono divergenti.
Oddio, si e' dimenticato
di dire che la Cina lo tiene per le palle, visto che possiede quasi
tutto il suo debito estero.
Raul ha citato il fatto
che l'Onu riconosce in 61 il numero dei diritti civili esistenti.
Cuba ne rispetta 47, meno
di qualche altro paese ma molti di piu' della maggioranza delle
nazioni al mondo.
Ha poi, saggiamente
ricordato il fatto che ogni bambino cubano nasce in un'ospedale, che
ogni bambino e giovane cubano frequenta una scuola e che sia sanita' che
educazione sono gratuiti.
Anche questi sono diritti
civili, anzi, con la piega che sta' prendendo il mondo, sono diritti
civili fondamentali.
Alla terza domanda Raul ha
dichiarato chiusa la conferenza trampa.
Sarebbe stato interessante
vedere il Fidel degli anni d'oro, partire per ogni risposta da dare,
come minimo da Seneca o dagli assiro babilonesi per arrivare al
prezzo della jucca al mercato.
Si e' trattato di un
trappolone che Raul ha schivato alla grande, con qualche disagio
vista la totale desuetudine all'evento, ma senza grossi patemi
d'animo.
Fantastica la risposta
secca e molto Raulista alla domanda sui prigionieri politici.
CONTINUA...
E’ morto all’età di 53 anni l’ex terzino destro del Foggia, Paolo List. Lo rende noto lo stesso club rossonero sul proprio sito internet. «Se n’è andato in silenzio e senza clamori così come era stato in vita. Noi del Foggia Calcio non possiamo che salutarlo così come lo salutavano i suoi tifosi: Ciao Paolo, Paolo, Paolo, Paolo List, List», si legge nella nota.
RispondiEliminaNato a Casalbuttano in provincia di Cremona il 2 maggio del 1963, List è stato un punto fisso del Foggia di Zeman giocando per due stagioni in B, 69 presenze e ben 7 gol, e collezionando una storica promozione in A.
Come riporta il sito Foggia Today, List sarebbe morto a causa della Sla. Nel corso della sua carriera List ha militato anche nel Bologna, che in una nota sul proprio sito internet «partecipa commosso al dolore della famiglia». La Sclerosi laterale amiotrofica ha già fatto diverse vittime nel mondo del calcio, l’ultima e forse la più nota è l’ex attaccante di Milan e Fiorentina Stefano Borgonovo.
Certo che la verità in politica non si dice veramente mai,è questa la verità purtroppo.
RispondiEliminaAltrimenti che politica sarebbe...
RispondiEliminaCiao Milco....ben tornato.....a me fa incazz...molto il discorso:"L'Embargo non ha funzionato"....Obama sarebbe stato un grande se avesse chiesto scusa per 50 anni d'Embargo....di Terrorismo....di Posada Carriles....,ma mi rendo conto che questa è utopia....gli Americani non hanno mai chiesto scusa,nemmeno per le bombe atomiche sul Giappone...figurati se lo fanno per Cuba...!blanco79
RispondiEliminaNe parlo giusto nel prossimo pezzo...
EliminaHai ragione,ma bisogna accettare il gioco delle parti da entrambe,ad essere obiettivi come si fa a negare che non ci sono prigionieri politici a Cuba?dai ragazzi negare evidenza va bene ma non troppo,diciamo che raul non se l aspettava e come giustamente dice milco era stata una trappola.
EliminaMah....io credo che chi era in disaccordo se ne sia andato da tempo.
EliminaSe poi parliamo dalle dame in bianco...allora vale tutto caro Paolo.
hola! a mio parere gli usa stanno pressando il regime sul tema diritti umani ( ovviamente a loro favore) usando la simpatia dei suoi rappresentanti cercando di utilizzare i media, infatti i loro investimenti sono riviolti del tutto sulle telecomunicazioni. A livello commerciale l'embargo è da sempre stato raggirato con le società agricole americane che esportano verso la isla tutto il cibo che questa non produce. El bolqueo è sempre stato un gran negocio da ambo i lati per i cubani era lo spauracchio da agitare contro l'invasione mantenendo il perenne stato di guerra con un esercito efficiente ed una intelligencia molto performante all'interno del paese, per gli usa è servito ad evitare un esodo migratorio di massa ed una possibile invasione armata dei cubano americani nel tentativo di riprendere i beni espropriati da la revolucion. A proposito dato che le multinazionali rinunciano alle pretese passate e si accontentano di avere l'esclusiva nella penetrazione del nascente mercato cubano, saranno los gusanos quelli non tutelati dalla casa bianca che ormai sono destinati a perdere totalmente tutto forse è per quello che sono contrari al riavvicinamento. Quello che mi preoccupa a livello sociale sono le frazioni interne tra cubani che non riguardano solo le idee politiche ma il fatto di stare da una parte o dall'altra ovvero tra sorvegliati e sorveglianti, questa è una cosa che si nota quando si è a contatto con cubani normali non il classico giro turistico e lo avrai notato anche tu che frequenti una famiglia normale. chao Enrico
RispondiEliminaNon sara' semplice smantellare cio' che e' stato creato in 55 anni, credimi...
EliminaÈ proprio vero embargo ha fatto tanto comodo ai potenti dei due paesi,vedremo come cambieranno le cose,perché è evidente che cambieranno,quando sarà totalmente tolto,è questione di poco ormai.
EliminaAl momento il congresso non ha in calendario la discussione...
EliminaCiao milco ben tornato io penso che gli usa siano come dorian Gray al contrario,tutto ciò che toccano diventa merda.speriamo bene ciao dado
RispondiEliminaO come Re Mida, sempre al contrario.
EliminaRaul e' stato grande. Ste
RispondiEliminaCredo se la sia cavata bene.
EliminaDeve remare ancora el mulatico ... :-)
Elimina....y bastante...
Eliminamassimo gramellini
RispondiEliminaSi vive meglio in Italia o in Uzbekistan? In Uzbekistan, sostiene il rapporto annuale sulla felicità redatto dai gufi dell’Onu interpellando i cittadini del mondo intero su indici che vanno dal reddito economico alla qualità dei rapporti umani e al livello di corruzione. La fonte è autorevole e i risultati tutto sommato scontati. Agli ultimi posti ci sono nazioni in guerra o tormentate dalla fame, ai vertici l’intera Scandinavia (primi assoluti i danesi), la Svizzera, l’Olanda e il Canada. Noi siamo in caduta libera, cinquantesimi dietro l’Uzbekistan, e per spiegare cosa ci deprime basta confrontarci con lo specchio rovesciato delle repubbliche nordiche della felicità, che alla faccia dell’individualismo tanto di moda hanno un modello fortissimo di comunità. I cittadini vivono meglio là dove lo Stato funziona, garantendo una qualità della vita meno stressante, una rete di protezione per i più deboli, uno straccio di idea di futuro.
Invece il Paese dei furbi non è più un Paese felice. Ed è ovvio che sia così, perché il problema della furbizia è che si è furbi sempre a danno di qualcun altro. In Italia per molto tempo il patto di reciproco disinteresse tra individui e Stato ha funzionato benissimo. Lo Stato non garantiva i servizi, ma lasciava ai singoli la libertà e l’impunità di supplirvi, aggiustandosi per conto loro. Da quando la crisi ha fatto saltare quel patto, gli italiani si ritrovano isolati e smarriti. Non più capaci di essere felici da soli e sprovvisti di una comunità che li sappia rendere felici insieme.
I mosquitos soprattutto a Baracoa li ho sempre trovati, anche in dicembre, direi che sei stato fortunato se a Tunas gli anni addietro ne avevate di meno....Per quanto riguarda il disgelo Usa-Cuba io resto sempre della mia idea, che per il popolo, quello della calle, quello che deve sopravvivere con 8 cuc di stipendio al mese, non cambierà nulla, ovviamente spero di sbagliarmi, ma sono come S.Tommaso, se non vedo coi miei occhi, non credo...
RispondiEliminaA Tunas citta' proprio non ne avevamo....
EliminaVero,però se uno è in disaccordo col regime viene arrestato,è un dato di fatto,poi non so come chiamarla questa cosa se prigionieri politici o altro ma fatto sta che le cose funzionano così dai è stato un trappolone che l ha spiazzato.
RispondiEliminaIl bello delle opinioni è che ognuna ha il suo valore
EliminaLa strada è segnata,ormai destino è quello,congresso o no,questione di tempo,certo ci vuole il suo tempo.
RispondiEliminaEl negher non si sarebbe sbilanciato tanto senza avere le spalle coperte
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