Ce ne sono parecchi a Las
Tunas.
Li vedi poco o niente,
vivono spesso in barrios periferici, sposano donne piu' giovani di
loro, ma non molto piu' giovani.
Capita di incontrarli in
giro per negozi o al mercato, mai in ristoranti, men che meno in
locali notturni.
Sono gli italiani
silenziosi.
Parlo di una discretamente
vasta comunita' di connazionali che hanno scelto di vivere,
totalmente o parzialmente, a Cuba ma lontano dalla farandula, dal
casino e sopratutto dagli altri italiani.
Se passano dal parque
centrale, e' per recarsi in qualche tiendas o per andare a prendere
la figlioletta a scuola.
Si fermano per un veloce
saluto, ma e' palese il fatto che non vedono l'ora di riprendere il
cammino, lasciando i compatrioti dove li hanno trovati.
Non voglio tornare su
antichi discorsi, ma non tutti gli italiani che vivono o frequentano
a Cuba sono gente che e' un piacere frequentare, per infiniti motivi.
Gli italiani silenziosi di
cui parlo sono, nella maggior parte dei casi, pensionati o gente con
un lavoro stagionale che consente loro di passare parecchi mesi a
Cuba.
Sposati, spesso con figli,
hanno comprato casa, l'hanno ristrutturata decorosamente, arredata
con tutto cio' che serve, e ci vivono con la moglie e i figli, se ce
ne sono.
La moglie ha mediamente
qualche anno in meno di loro, non 40, solitamente e' stata scelta fra
le fanciulle che vivevano nel campo, o comunque mai da quelle di
farandula, cerveza, ron y “me hace falta”.
Nessun familion da
mantenere, nessuno che entra in casa e mette le mani nel frigorifero.
Nessuna diligenza da
assaltare, ne' carri da mettere in cerchio per difendersi
dall'assalto di tie, sobrini e primi.
Se serve, un piccolo
aiuto, ma nulla di particolarmente consistente, la priorita' e' il
loro nucleo famigliare e niente altro.
Ne conosco parecchi, con
me pare chiacchierino volentieri, ma forse e' solo un atto di
cortesia da parte di una generazione che alla cortesia e' stata
educata.
A volte, in scooter, passo
di fronte alle case di alcuni di loro, li saluto, mi invitano ad
entrare per bere qualcosa, a volte loro passano davanti a Grande
Torino oppure dove abito e mi salutano, tutto qua'.
Hanno scelto di vivere la
loro Cuba in modo discreto e silenzioso, si sono ritagliati il loro
angolino privato che difendono con le unghie e coi denti.
Non nuotano nell'oro, ma
si fanno bastare quello che hanno, non fanno negocios, non cercano
fonti di reddito cubane.
Hanno gia' dato....dopo
una vita di lavoro, quasi sempre fra le brume padane in mezzo a
freddo, calaverna e nebbia, non ne vogliono sapere di rimettersi a
tirare la lima a 9000 km di distanza.
Anche le loro
frequentazioni coi cubani sono poche e selezionatissime, quasi sempre
frequentano gente che puo' essere loro utile in qualche modo o/e a
cui loro possono essere utili in qualche modo.
Sanno come spendere il
giusto, rispettano un budget normale, difficilmente cercano altre
donne, per non mettere a repentaglio quello che hanno costruito.
Spero che le loro mogli si
comportino nello stesso modo.....
Lo spero davvero, non si
meritano porcherie o prese per il culo da gente che, grazie a loro,
ha potuto fare una vita infinitamente migliore rispetto alla media
cubana.
Vivono perfettamente
inseriti nel loro barrio, sono residenti, vanno alle riunioni del CDR
e sono parte attiva della comunita' dove vivono.
Sicuramente il fatto di
non frequentare gli italiani soliti fa di loro, agli occhi dei
cubani, gente da guardare con un certo rispetto.
Ce ne sono parecchi anche nella capitale. Giuseppe
RispondiEliminaRispetto ai tanti sfigati del nulla e' gente che comunque qualcosa ha fatto, quindi tanto di merito a loro.
EliminaTutti quanti in " second life " ad intendersi che cercano riscatto dopo divorzi dissanguanti, fallimenti o fregature ricevute nel Paese du Sole :-(
EliminaMolti con figli che non possono o non vogliono più vedere.
EliminaArmine Miranda
RispondiEliminaed io in Italia non voglio saperne di cubani . Ahahaha.
In Italia, tolti rari casi, yo tampoco.
EliminaL'ASSOCIAZIONE DI ANDREA DI CASA ZULE
RispondiEliminaA poche settimane dalla conclusione della sua prima avventura in Eurocup, Dolomiti Energia e Trentino Basketball Academy non smettono di lavorare per consolidare la propria dimensione internazionale. Dal 20 al 24 giugno infatti il club bianconero - grazie alla collaborazione della sua accademia di sviluppo della cultura cestistica, e con il supporto logistico de l'"Asociation Escuela de Futbol Habana"- organizzerà a L'Avana la seconda edizione di un camp di pallacanestro per ragazzini cubani. Camp che quest'anno vedrà Davide Dusmet, secondo assistente del coaching staff della Dolomiti Energia Trentino, unirsi a Jorge Guillermo Austin, responsabile del minibasket di Aquila Basket, per allenare 80 bambini selezionati dalla locale federazione tra i più promettenti di tutta l'isola.
Al fianco delle finalità sportive dell’iniziativa, che per la Dolomiti Energia non si limiteranno alla creazione di rapporti internazionali ma comprenderanno la possibilità di individuare e valorizzare le potenzialità cestistiche dei bambini e dei tecnici di maggior talento, saranno però altrettanto importanti le ricadute sociali del progetto. Che si propone di contribuire alla scarsità di risorse e materiali lamentate dalle realtà locali, trasmettendo nel contempo ai giovanissimi quei valori di uguaglianza, inclusione e cooperazione grazie ai quali lo sport ha il potere di migliorare la vita delle persone......
......Cuba, in quanto terra di grande tradizione sportiva, capace di produrre svariati atleti d’eccellenza in differenti discipline sportive a dispetto di una popolazione relativamente contenuta (11 milioni di abitanti), era parsa già l'anno passato a Trentino Basketball Academy location ideale per dare alle proprie attività di promozione della pallacanestro un respiro internazionale. Avvalendosi quindi della partnership nata grazie al contributo di Maurizio Lavarian con l’“Asociacion Escuela de Futbol Habana”, progetto creato da un gruppo di ragazzi trentini appassionati di sport che già operano e lavorano da diversi anni a Cuba nel settore dell’import-export, era quindi nata l’idea di creare un camp di basket da svolgere a L’Avana. Idea che alla luce del successo ottenuto l'anno passato (e reso possibile solo grazie al supporto logistico e ai contatti con le realtà locali garantiti da Alex Bombardelli e Sunamy Granado, referenti a L’Avana dell’associazione nata nel 2013 per promuovere l’attività calcistica ma presto ampliatasi ad altre discipline sportive grazie alla vision del presidente Marzio Fruner) è stata riproposta quest'anno, portando da 40 a 80 i ragazzi che suddivisi in quattro differenti gruppi si alleneranno quotidianamente sotto la guida tecnica dei coach bianconeri supportati da alcuni emergenti allenatori cubani.
RispondiEliminaGli allenamenti, che coinvolgeranno ragazzi nati tra il 2000 e il 2005, si svolgeranno presso le strutture della Ciudad Deportiva de l'Avana. Austin e Dusmet, oltre che allenare e visionare potenziali prospetti, avranno consolideranno le occasioni di confronto tecnico con coach provenienti da una differente realtà culturale, economica e sportiva, assistendo inoltre agli allenamenti delle Nazionali cubane di basket (quella femminile si è qualificata per le Olimpiadi di Rio ed ha trovato recentemente sponsor tecnico proprio grazie alla collaborazione dell'"Asociation Escuela de Futbol Habana).
GUILLERMO AUSTIN (Responsabile minibasket AQUILA BASKET TRENTO): "La straordinaria accoglienza che abbiamo ricevuto l'anno scorso in occasione della prima edizione di questo camp ci ha caricato dell'entusiasmo e delle energie necessarie per ripetere, provando a migliorarla ancora, questa esperienza. Abbiamo così deciso di tornare a Cuba ampliando il numero di turni di allenamento, e raddoppiando così il numero di ragazzini che riusciremo a coinvolgere in questa settimana di camp. La nostra attività a L'Avana, come già avvenuto l'anno scorso, non si limiterà però al lavoro da fare sul campo: andremo a Cuba con l'obiettivo di aumentare e consolidare le occasioni di collaborazione e confronto con i tecnici locali, ampliando nel contempo il nostro bagaglio di esperienze".
http://www.blogarama.com/Global-Affairs-Blogs/199707-cubaun-isola-nel-sole-Blog/4462144-SILENZIOSI
RispondiEliminahola! con el presupuesto adecuado non deve essere un brutto vivere, se si sta a largo plazo non si può sempre vivere da classico yuma en el medio de la farandula poi evitare gli itagliani in ogni luogo del mondo ( se non si hanno interessi) è la cosa migliore. Pensa che io lo faccio anche da vacanziero yuma. Anni fa el dueño de mi casa de confianza mi fece conoscere un belga vallone che venne a trovarlo che viveva a campo florido nel campo habanero del este hacia matanzas, viveva en la isla tipo 8 mesi all'anno e stava tassativamente solo con cubani facendo una vita normale. Direi che è la strada giusta anche per conoscere veramente il luogo in cui si vive dato che tutto quello che solitamente ruota attorno allo straniero è solo un teatro descarado. chao Enrico
RispondiEliminaA quel punto, con casa e tutto, i famosi 4/500 euro al mese possono tranquillamente bastare.
RispondiEliminaGrazie Milco per lo spazio che ogni tanto ci dedichi, quest'anno raddoppiamo da 40 passiamo a 80 ragazzini, un bel passo avanti. Per i 10 giorni che sarò a Cuba bisognerà rimboccarsi le maniche e fare in modo che tutto vada per il verso giusto.
RispondiEliminaIl lavoro della nostra associazione prosegue spedito, con molti altri progetti che camminano in contemporanea con il camp, sicuramente nei prossimi mesi aggiornerò sia tè che il blog delle nuove iniziative. E come dici tu a differenza dei mille parolai del nulla, è anche mia abitudine annunciare le cose quando sono praticamente fatte.
Per tutti quelli che voglio seguirci o darci una mano potete trovarci su Facebook con la pagina Asociacion Escuela de Futbol Habana.
Grazie ancora.
E' sempre un piacere ospitarti.
RispondiEliminaRicorda che ogni volta che realizziamo qualcosa provochiamo attacchi di bile a chi, invece, ha una vita che ruota attorno al suo occhio fisso sul buco della serratura...
Max rispetto per questi connazionali, che in genere non sono poi così "giovani", alla fine è lo stesso stile di vita (silenzioso) che farebbero anche in Italia...spero vengano rispettati dalle loro fanciulle allo stesso modo in cui loro le rispettano... a me non piace questo stile, o meglio, mi piace sia frequentare cubani che italiani, soprattutto cubani, ma solo persone che meritano, e di italiani che meritano ce ne sono davvero pochi a Cuba.
RispondiEliminaIn Italia finirebbero probabilmente in una bocciofila o a ballare in qualche balera con coetanee dai capelli blu...
RispondiEliminaVerissimo, però sempre silenziosi lo farebbero.
EliminaMEGLIO UN POST SOLO
RispondiElimina2011-2016: seppur in piccolo, si potrebbe definire un'era. Un'era che si conclude oggi: Giampiero Ventura lascia ufficialmente la panchina del Torino , come comunicato dal club granata con un messaggio pieno di affetto e gratitudine pubblicato sul proprio sito. La pagina è definitivamente voltata: arriva Sinisa Mihajlovic.
Dopo la rescissione con il Milan di due giorni fa, il tecnico serbo è stato annunciato così dalla società piemontese: "Il Torino Football Club è lieto di annunciare che Sinisa Mihajlovic sarà il nuovo allenatore dalla prossima stagione sportiva. Il tecnico ha firmato un contratto biennale".
Eccolo il pensiero rivolto da Urbano Cairo al serbo: "A nome di tutta la Società do il benvenuto a Sinisa Mihajlovic e al suo staff. Credo che dopo l’ottimo lavoro svolto insieme a Giampiero Ventura e ai suoi collaboratori, che ancora ringrazio, il mister Mihajlovic possa rappresentare la scelta ideale per proseguire nel percorso intrapreso in questi ultimi anni: ha già dimostrato di saper lavorare molto bene con i giovani, è ambizioso e incarna quelle doti di temperamento che da sempre connotano il Toro".
E Miha, dal canto suo, non ha nascosto l'entusiasmo per la nuova avventura: "Voglio ringraziare il Presidente Cairo, il direttore Petrachi e tutto il Torino per la fiducia che hanno riposto in me. Poter lavorare in una Società dalla storia gloriosa e prestigiosa come il Toro è per me motivo di grandissimo orgoglio. Questa è una piazza unica, il pubblico granata è conosciuto in tutta Italia per la sua passione, per il suo grande attaccamento alla squadra, per quel suo forte senso di appartenenza alla maglia: sono valori importanti, in cui mi riconosco, anche per questo non vedo l’ora di cominciare".In precedenza, il numero uno granata aveva salutato così l'ormai ex tecnico: "Il Presidente Urbano Cairo - si legge - desidera ringraziare Giampiero Ventura per il grandissimo lavoro svolto insieme e per gli ottimi risultati ottenuti in questa esperienza ricca di reciproche soddisfazioni".
"Un’ascesa continua - prosegue il messaggio - impreziosita da pagine indimenticabili per la storia recente del Torino: il settimo posto in serie A, la qualificazione in Europa dopo 20 anni e a seguito di un ottimo percorso l’impresa della prima vittoria di una squadra italiana a Bilbao, la valorizzazione di tanti calciatori con la conseguente convocazione nella varie Nazionali e un elenco lunghissimo di tabu infranti".
Ad attendere l'uomo della rinascita, sembra esserci la panchina della Nazionale: "Sono stati cinque anni bellissimi: dal Presidente Cairo al più piccolo dei Pulcini tutto il Torino FC auspica per Giampiero Ventura le migliori soddisfazioni e le fortune che merita nel proseguimento della sua carriera".
Mucha suerte, per essere diretti da un laziale. CARLITO
RispondiEliminaAnche ex milanista, Doriano, Viola, catanese, ecc....
Eliminaoramai certi discorsi seguono solo il filo di denaro.
Detto questo, fra i vari alla nostra portata era la mia prima scelta.
E' anche un ex romanista. Ma ha dichiarato pubblicamente di essere della Formellese.
EliminaStai bravo che se Spalletti non era sotto contratto con lo Zenith, quando Conte mollo la banda Vallanzasca.....
EliminaA tal proposito sono davvero molto curioso di vedere cosa farà Ventura in nazionale.
EliminaImmagino già la tua risposta :)
Spero che Conte faccia bene agli europei perche' altrimenti alla prima conferenza stampa "sono arrivato che c'erano le macerie, ricordiamoci da dove siamo partiti, siamo all'inizio di un percorso di crescita...."
EliminaLe stesse cazzate che ci rifila da anni...
Sorprende che il mandrogno paghi 700.000 di buonuscita ... mah...lo pagherà coi soldi del monopoli :-) TIO GIGI
RispondiEliminaPiu' che altro sorprende che gli abbia rinnovato il contratto pochi mesi fa.
EliminaAvra' pagato Tavecchio....boh....
DAL FORUM DEI FRATELLI
RispondiEliminaIn bocca al lupo, mister
non chiediamo poi così tanto: maglie sudate, grinta, coraggio. rispetto per il Toro e per i suoi valori. e certo, possibilmente un campionato un po' più che tranquillo lontano dalla zona retrocessione.
se continuare sulla linea dei buoni risultati ottenuti negli ultimi anni potrà non essere facile, a fare di meglio sul piano del rispetto e della grinta credo basti pochissimo.
Penso che farà bene Sinisa, è con queste squadre di metà classifica (con tutto il rispetto) che si esalta.
RispondiEliminaMagari quest'anno fossimo stati da meta' classifica....
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