Leggevo da qualche parte
che un'alta percentuale di cio' che viene seminato nei campi cubani va
perduto.
Mi pare si parli di oltre
il 57%
La stessa coda accase per
verdure, frutti e vianda.
Nell'articolo si parla
delle varie ragioni per cui l'agricoltura cubana non rende come
dovrebbe, molte di loro, pur se opinabili vanno tenute in
considerazione per avere un quadro generale della situazione.
Una delle ragioni per cui
il prodotto dal guajiro alle tavole subisce aumenti di costo anche
del 500% (non accade solo a Cuba....) e' identificato nella scarsita'
stessa del prodotto.
Se per la papa si chiedono
anche 20/25 cuc alla libbra (il prezzo della carne) e' perche' o se
ne trova pochissima in commercio, o viene furbescamente imboscata
proprio per farne salire il prezzo.
I pomodori, la cool,
l'insalata tutto oramai ha raggiunto prezzi difficilmente sostenibili
per il borsillo cubano.
Persino la Jucca...e dico
la jucca, ha il prezzo in fase di salita, la cosa e' dovuta al fatto
che chi la coltiva, per ragioni meramente economiche, preferisce
destinare la maggior parte del proprio campo alla coltivazione del
tipo di jucca che viene dato come cibo agli animali, piuttosto che
destinarlo alla jucca per la popolazione.
I controlli ci sono, ma se
chi controlla guadagna una miseria allora e' normale che
sia....facilmente influenzabile...e qua' mi fermo perche' vorrei
poter rientrare a Cuba.
La maggior parte dei campi
cubani e' incolto, sempre meno gente si dedica all'agricoltura questo
malgrado che, piu' volte, Fidel prima e Raul dopo abbiano
incentivato, in differenti modi, il popolo ad occuparsi della propria
terra.
Lavorare il campo per un
giovane puo' essere attrattivo se c'e' la possibilita' di un guadagno
decoroso, se e' possibile farlo con dei mezzi tecnologici che
allievino, almeno in parte, il lavoro umano.
A quelle temperature
poi...
In realta' da questo punto
di vista Cuba e' molto indietro, i pochi trattori che vedo sono
antiche donazioni bielorusse, stanno in piedi col nastro adesivo.
In Italia vivo in zona
pedemontana, siamo circondati da mucche e campi, quando rientro alla
sera non e' raro imbarremi in caprioli, a volte, pericolosamente in
cinghiali selvatici.
Nei bar spesso vedo gruppi
di ragazzi vestiti in modo rustico, parlano solamente il dialetto, e'
evidente che si occupano di lavorare i campi.
Fuori pero' ci sono auto da
50 mila euro.
Un ragazzo, ripeto, vista
anche l'attuale nostrana contingenza, puo' anche dedicarsi
all'agricoltura a patto pero' di vedere fattivamente i frutti del
proprio lavoro.
In caso contrario i campi
restano dove sono e come sono.
A questo punto mi sento di
dover riproporre, per Cuba, un discorso antico, una proposta che vado
facendo da anni.
Visto l'innalzamento
draconiano dei costi della frutta e della verdura, visto che la
stragrande maggioranza delle case cubane e' provvista di un patio
quasi sempre mal tenuto, perche' non provare, in quei metri quadri
poco utilizzati, a seminare qualcosa?
Il clima cubano consente
la crescita di quasi tutto, esistono anche microclimi che favoriscono
la coltivazione di questa verdura piuttosto che di quella.
Invece di lamentarsi
sempre perche' non piantare un paio di file di piantine di pomodoro?
Oppure seminare, come
fanno tanti nostri vecchiarilli in pensione con tanto tempo libero e
poche cose con cui impegnarlo, insalata, melanzane, carota, cavoli e
via discorrendo.
Il cubano preferisce
allevare i maiali o le galline che da un lato possono essere una
fonte di sostentamento, ma dall'altro ti riducono il patio in un
porcile vero e proprio con scagazzamenti ovunque.
Possono provare a
coltivare qualcosa, quello che serve lo possono poi consumare
direttamente loro, quello che cresce lo possono vendere realizzando
anche qualcosa.
Tempo ne hanno, chi non fa
un cazzo ha tutto il santo giorno libero, chi lavora ha il tempo che resta
della giornata e i fine settimana.
Al di la dell'aspetto
economico c'e' anche la soddisfazione di veder crescere verdure nel
proprio giardino, un piccolo vanto che fa gonfiare il petto ai nostri
pensionati.
Invece di lamentarsi che
tutto e' caro, che tutto va male, perche', ognuno nel suo piccolo,
non prova a fare qualcosa per migliorare le proprie condizioni di
vita?
Non parlo di campi
coltivati ma di pochi metri quadrati adiacenti alla propria casa, una
cosa semplice e neppure poco impegnativa.
«La folla ondeggia lungo l'autostrada. Hanno già capito che la Guardia Nazionale sta per attaccare lanciando lacrimogeni. Come sempre, ormai da più di un mese, gli agenti impediscono il passo al corteo che vuole raggiungere la sede del Consiglio elettorale per chiedere elezioni al più presto e la liberazione dei prigionieri politici. I lacrimogeni scoppiano e il corteo retrocede prima di disperdersi lungo le vie laterali. È difficile che vengano a contatto, agenti e manifestanti. I primi sparano gas da lontano, gli altri tirano sassi e restituiscono i lacrimogeni che raccolgono», questo attacco di un pezzo scritto dal giornalista di Repubblica Omero Ciai - sulla carta inviato a Caracas ma che scrive comodamente da Miami - rappresenta plasticamente la narrazione post-veritiera del mainstream sull’ondata di violenza che si è abbattuta sul Venezuela.
RispondiEliminaDa un parte vi sono i giovani ribelli che lottano per la libertà, dall’altra le forze dell’ordine del tirannico regime socialista guidato da Nicolas Maduro. Un leader dipinto come una sorta di novello Hitler in salsa caraibica, deciso a schiacciare ogni minima voce contraria al suo operato.
Questa narrazione è palesemente falsa, come più volte abbiamo mostrato avvalendoci di prove fotografiche e audiovisive. I manifestanti sono tutto fuorché pacifici e mossi da intenti democratici.
In numerose occasioni hanno compiuto veri e propri atti barbarie, crimini di guerra e lesa umanità, in violazione delle norme stabilite dalla Corte Penale Internazionale con lo Statuto di Roma.
L’ennesima prova ci arriva da un video diffuso su Twitter dalla giornalista di teleSUR, Madeleine Garcia, dove si vede un manifestante che incappucciato spara all’indirizzo delle forze di sicurezza con un’arma artigianale.
En esta imagen se ve un encapuchado opositor con un arma casera disparando metras, una de las esferas se sale del cañón observe #Venezuela pic.twitter.com/x9KXVdseHB
— Madelein Garcia (@madeleintlSUR) 13 giugno 2017
Come sempre accade, questo video non sarà diffuso dai media mainstream che continuano imperterriti, violando ogni norma giornalistica e deontologica, a propalare fake news senza soluzione di continuità.
poi ci raccontano che tutti i media occidentali sono liberi ed indipendenti.
EliminaI media occidentali sono come quelli orientali, del sud del mondo e caraibici, dipendono, cioè, da chi paga.
Ci mostrano la suorina che protesta contro la guardia nazionale, l'esibizionista nudo che fa altrettanto, la signora di casa,circondata da forze ingenti di polizia, che inveisce contro la "dittatura", ma si guardano bene dal mostrare le fotografie del presunto chavista a cui si appicca il fuoco o degli incappucciati, che lanciano bombe molotov contro la polizia o le sedi istituzionali o delle guarimbe, vere e proprie insidie stradali, dove ci puoi anche lasciare la pelle o delle armi che vengono trovate durante le frequenti retate contro gli incappucciati.
Per questa ragione, per quello che vale, questo blog cerca di far conoscere anche l'altra informazione, quella probabilmente piu' vicina alla realta'.
EliminaVisto che nessuno, su questo blog, fa felice il mio iban mi piace essere libero di provare a raccontarla...giusta.
Proprio vero,anch'io da anni me lo chiedo ma si vede che è questione di mentalità perché nessuno lo fa.paolino.
RispondiEliminaCome scrivevo giorni fa...lavorare stanca.
EliminaCerto stanca,se puoi evitare di farlo ok,ma tantissimi non hanno possibilità di comprare verdure e non lo fanno,no entiendo.ribadisco la mentalità loro,rispetto,ma non condivido.paolino.
EliminaC'e' poco da rispettare Paolino.
EliminaLa verdura costa, hai la possibilita' di coltivarla e non lo fai...
Nell’ambito delle indagini sul Russiagate, il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sarebbe sotto indagine per possibile ostruzione alla giustizia. A rivelarlo è il Washington Post, secondo cui il procuratore speciale Robert Mueller ha già interrogato alcuni leader delle agenzie americane di intelligence, per verificare se il presidente ha violato la legge, licenziando il capo dell’Fbi James Comey con l’obiettivo di bloccare l’inchiesta sulle collusioni tra la sua campagna elettorale e la Russia. Mueller sta anche indagando su reati finanziari commessi da persone vicine al capo della Casa Bianca.
RispondiEliminaL’inchiesta sugli attacchi degli hacker manovrati dal Cremlino, che avevano penetrato gli archivi del Partito democratico per boicottare la candidatura presidenziale di Hillary Clinton, era cominciata nell’estate scorsa. Lo scopo era accertare gli assalti, e verificare se erano stati coordinati con la campagna di Trump.
L’inchiesta sul presidente Trump rappresenta un’escalation della crisi. Se Mueller scoprirà reati potrà incriminarlo, oppure passare le prove al Congresso per avviare l’impeachment.
Credo chei campesinos preferiscano allevare il bestiame che coltivare la terra. Giuseppe
RispondiEliminaAnni fa aiutai dei parenti del familion a raccogliere il riso...parlo di una mezza giornata....un mazzo cosi'!
EliminaL'agricoltura moderna ed il vegano sono il futuro, e l'Italia ha enormi potenzialità umane e di territorio, oltre alla signature Made in Italy che é sempre qualcosa di straordinario agli occhi di uno straniero per tante cose.
RispondiEliminaCuba anche potrebbe avere un buon sistema agricolo, ma finché resta in essere l'attuale sistema di governo con tutto centralizzato, lo spreco, l'arretratezza e la disorganizzazione la faranno da padrone. Mat.
Tutto vero ma nello specifico non parlavo di disboscare ettari di terra ma di uno spazio 4 metri per 5 dove piantare la cicorina....
RispondiEliminal'orto o microgiardino privato è un'altra cosa potenzialmente incredibile. Con l'evoluzione tecnologica, si possono immaginare terrazzi o microgiardini altamente produttivi per autoprodursi parte di frutta e verdura. Mat.
EliminaInfatti proprio a quello mi riferivo.
Eliminamagari un po' piu'...alla cubana.
E' la cosa che mi sono sempre chiesto...ma non ora...che l'economia cubana un poco è progredita...poca gente fa la fame, ma me lo chiedevo piu di 15 anni fa quando la fame era palpabile...tutti seduto all'obra senza mai fare un cazzo.....booo non risco a capire
RispondiEliminaLa famiglia in cui ho vissuto in questi anni ha un ampio patio, per un po' hanno, fra le altre cose, allevato maiali, ma c'e' un bello spazio libero.
RispondiEliminaUn nostro pensionato ci farebbe un orto da paura.
Un pezzo d'Africa nell'oriente cubano. Per quanto possa sembrare strano, anche ai Caraibi è possibile fare safari: a offrire quest'insolita opportunità è Cayo Saetia, un'isola artificiale che si affaccia sulla costa di Holguin con dodici spiagge vergini, una folta vegetazione e una fauna degna della savana.
RispondiEliminaA Cayo Saetia vivono infatti giraffe, zebre, diversi tipi di antilopi, bufali, dromedari, cavalli selvaggi e struzzi: sono stati portati a Cuba inizialmente per creare una riserva di caccia, ma fortunatamente è stata trasformata in un parco ecologico nazionale in cui si può arrivare in catamarano o in bus.
I tour di Gaviota partono dal porto di Antilla. E una volta sbarcati nella baia, si sale a bordo delle jeep per inoltrarsi nella terra rossa, dove le creature vivono indisturbate.
E oltre al safari, Cayo Saetia offre spiagge dorate dove pendere il sole e fare il bagno circondati da centinaia di farfalle bianche. Un'esperienza che non si dimentica, che dà l'impressione di trovarsi su un'isolotto sperduto in mezzo al mare. Il safari si può fare anche a cavallo, e dopo aver visto gli animali si può andare a pesca o immergersi alla scoperta della barriera corallina.