Una delle categorie che,
si riteneva, sarebbe stata colpita, en vida real, dalle nuove medidas
del Trumpo e' quella dei cubano americani, sopratutto quelli
approdati in terre confederate negli ultimi 10/15 anni.
Si pensava che, come era
gia' accaduto in passato, sarebbe stato messo un freno alle rimesse
verso l'isola, al denaro che i cubani negli Stati Uniti inviano, a
cadenza piu' o meno regolare, ai loro parenti rimasti sull'isola.
Non e' accaduto, come non
e' stata limitata la loro possibilita' di entrare ed uscire dalla
maggiore delle Antille, altra dimostrazione che....non si sono volute
fare le cose troppo seriamente.
Sostanzialmente i cubano
americani si dividono fra vecchie, medie e nuove generazioni.
I vecchi sono piu' o meno,
dal punto di vista anagrafico, della stessa eta' dei superstiti della
Rivoluzione.
Hanno lasciato l'isola
subito dopo la presa di potere da parte di Fidel.
Molti di loro avevano
proprieta' e terreni sull'isola, e' stato tutto espropriato ed oggi
in quelle case e quelle proprieta' ci vive altra gente.
Molti di loro erano
collusi, in qualche modo, col regime di Batista, odiano con tutte le
forze che rimangono loro tutto cio' che e' castrismo e Socialismo.
Sono, da sempre attivi in
ogni tipo di organizzazione legale, illegale e terroristica che in
questi decenni ha osteggiato Cuba in ogni modo possibile; legale,
illegale o terroristico.
Moriranno col loro odio.
Perche' le cose cambino
davvero a Cuba e' necessario che nell'isola si estingua la
generazione dei barbudos e a Miami quella dei gusanos, solo allora si
potranno realmente fare dei passi avanti significativi.
Le medie generazioni sono
quelle uscite dall'isola ai tempi del Mariel, generazioni che hanno
goduto in pieno dei vantaggi che il grande vicino del nord offriva
loro per espatriare.
Si sono abbastanza
integranti nel mondo nuovo pur mantenendo le loro radici, sono
diventati americani senza mai dimenticarsi di essere cubani.
Molti hanno fatto i soldi
e oggi rivestono ruoli di prestigio nella societa' americana,
sopratutto quella a forti tinte latine.
Quando e' stato consentito
loro sono tornati a Cuba, non si puo' certo dire che siano solidali
col Governo Rivoluzionario, ma tutto sommato se ne sono fatti una
ragione.
Aiutano i loro parenti
rimasti e magari si sono fatti la loro bella casetta in attesa di
potersela godere, per lunghi periodi ogni anno, ora che l'eta' della
pensione si avvicina.
Le nuove generazioni di
cubani che hanno raggiunto gli Usa sono una cosa differente.
Non hanno goduto dei
vantaggi che gli statunitensi offrivano ai loro predecessori, spesso
si sono dovuti vendere cio' che avevano a Cuba per pagarsi il
passaggio.
Molti di loro sono stati
finanziati dai parenti gia' presenti all'exterior, visto che si parla
di cifre vicine ai 10 mila dollari, i parenti stessi si aspettavano una
pronta restituzione del malloppo quindi il dover trovare subito un
lavoro e' stata una priorita'.
Queste nuove generazioni
di cubani non hanno come scopo quello di vedere rovesciata la
Rivoluzione.
Sono nati e cresciuti in
un paese che ha garantito loro il minimo sindacale e magari la
possibilita', per lustri, di non fare un cazzo dalla mattina alla
sera.
Non se la passavano male a
Cuba, se ne sono andati esclusivamente per motivi economici, di
vedere il loro paese cambiare troppo non sono poi cosi' ansiosi.
Contrariamente ai loro
predecessori votano democratico e sono favorevoli al sollevamento del
bloqueo.
Ne vedo parecchi, a Las
Tunas, di cubani americani.
Ricordo una decina di anni
fa una coppia di vecchiarilli che si muoveva per la citta' con dietro
tutta una corte dei miracoli.
In piscina 2 tavoli pieni
di lattine di birra, cosi' in ogni bar dove si fermavano.
Oggi, una decina di anni
dopo, probabilmente stufi di mantenere generazioni di fancazzisti, li
vedo girare soli con la loro birretta, una, nella mano.
Anni fa era la norma
vedere il tipo di turno coperto di oro e prendas, magari rentate, per
fare vedere che le cose all'exterior andavano bene, oggi anche questi
personaggi da cartone animato stanno scomparendo.
"Ricchi" amerikani a Cuba.....poveri cubani a Miami
Fuori e' dura per tutti.
M&S CASA PARTICULAR HA AGGIUNTO UNA CASA
La narrazione post-veritiera del mainstream sul Venezuela mistifica la realtà propalando quotidianamente fake news per far passare l’idea presso l’opinione pubblica che Caracas sia ormai il simbolo di un paese allo sbando. Una nazione alla bancarotta dove un popolo ridotto alla fame è in rivolta contro un governo dittatoriale pronto a ogni azione di forza pur di schiacciare ogni opposizione.
RispondiEliminaLa situazione sul terreno è ben diversa. I fatti hanno la testa dura e accusano i crociati della menzogna inchiodandoli alle proprie responsabilità.
Come mostra un video diffuso attraverso Facebook dall’imprenditore basco Agustin Otxotorena, che vive e lavora a Caracas, nella capitale del Venezuela così come nel resto del paese la vita scorre normalmente, nonostante la violenza terrorista dell’opposizione che continua a insanguinare alcune zone ben precise, come ad esempio Chacao, e la tristemente nota Plaza Altamira.
Scrive Otxotorena: «Mercato popolare in Plaza de la Iglesia. Ortaggi, frutta, carne, pollo, pesce…
Si tratta di un mercato popolare come c’è ne sono a migliaia in tutta Caracas e nel paese, così come negozi, supermercati e ipermercati. Questi sono assolutamente popolari, come si può vedere nelle immagini, qui compra il popolo. Questo è il Venezuela reale, che i media nascondono e che negano gli apostoli dell’apocalisse».
Già l’anno scorso il basco aveva realizzato una sorta di reportage tra gli ipermercati delle zone ricche di Caracas per mostrare come questi fossero ben forniti di ogni mercanzia, al contrario di quanto affermavano media e oppositori. Quegli apostoli dell’apocalisse denunciati da Otxotorena nel suo post.
L’ennesima prova che ormai gli articoli e i servizi sul Venezuela diffusi dal mainstream hanno la stessa credibilità di quei personaggi ben pasciuti che scendono in piazza gridando: «Maduro nos mata de hambre».
DA CUBANOS GURU - 6 COSE CHE DIMOSTRANO CHE LA TUA NOVIA E' CUBANA
RispondiEliminaDefinitivamente las cubanas somos mujeres con personalidades muy marcadas y con nervios de acero. Tenemos una fortaleza interior que nos convierte en una especie de superhéroe. Nada nos detiene, mucho menos si se trata de “dominar” a nuestras parejas, en eso somos insuperables pues nuestras artimañas mejoran al mismo ritmo de la tecnología.
Si estos “pequeños detalles” que a continuación mencionamos están presentes en tu relación, no lo dudes, tu novia es cubanísima.
Usas camisas rosadas y bermudas de flores: El mito de que los colores pasteles y delicados es solo para las hembras será derrumbado de inmediato por tu novia, quién transformará tu closet en un jardín colorido y floreado.
Tienes una segunda madre: Las cubanas somos dominantes y fuertes de carácter, por ello no te extrañará que tu novia comience a darte órdenes y tareas como si se tratase dela mujer que te trajo al mundo.
Quiere que le regalen rosas de cristal y peluches: En otros países del mundo las mujeres consideran estos regalos antiguos y pasados de moda, pero para las cubanas siguen siendo muy románticos.
En el momento menos indicado le duele la cabeza: Cuando tienes el “calentamiento global” en su punto y la invitas a ella a luchar por la “capa de ozono”, te saldrá con la noticia de que se siente mal y no es su mejor día, “mejor lo dejamos para mañana”.
Ella siempre tiene la razón: Parece que a las cubanas desde que estamos en el vientre nos imparten clases de derecho pues no hay quién nos gane. Si eres inteligente, la más sabia decisión será no llevarle la contraria a tu novia pues no servirá de nada, siempre perderás.
Estás preocupado porque ella menstrúa todo el mes: En el período menstrual, según los especialistas, las mujeres se ponen susceptibles y se alteran fácilmente. Pero la cubana es la excepción de la regla, las molestias asociadas nos duran los 30 días del mes.
Pero que jamás te queden dudas de que, a pesar de todo y pase lo que pase, ella estará a tu lado si el amor es verdadero, pues las mujeres cubanas amamos con mucha intensidad y entregamos el alma a nuestros seres queridos.
per fortuna mia moglio è tutta all'opposto......
RispondiEliminaMeno male....per te.
EliminaL'ultima "diversa'rimasta?
Il post tocca anche molti di noi del bel paese, e lo riassumerei così:
RispondiElimina"Ricchi" amerikani a Cuba.....poveri cubani a Miami
"Ricchi" italioti a Cuba.....poveri italiani in Italia
Ti dirò anche grazie all'esperienza di M&S che di ricchi italiani a Cuba se ne vedono ormai col binocolo
EliminaOramai anche especular ha il suo costo. Giuseppe
RispondiEliminaInfatti oggi viaggiano parecchio più rasoterra.
Elimina
RispondiEliminaIl Presidente del Senato, Pietro Grasso, ha ricevuto oggi a Palazzo Giustiniani il Ministro delle Relazioni Estere della Repubblica di Cuba, Bruno Rodriguez Parrilla.
L'incontro si è svolto in un clima di reciproca cordialità; al centro del colloquio i solidi legami e il sentimento di amicizia fra Italia e Cuba, con le prospettive di un ulteriore rafforzamento di rapporti economici e commerciali e della cooperazione in campo culturale e scientifico.
hola! in zona capitale ne vedo ancora molti con catene oro (14k affittato en tienda especializada en florida), tur ( da dove scendono più persone dei posti a disposizione) ed accompagnati da puteria blanca ( che da' l'idea di avere mas plata). In ogni caso quelli delle 2-3 generazioni restano cubani e casinari nell'indole e fanno folklore. Da riconoscere che se non fosse per le loro rimesse non so come sarebbe la situazione nella isla grande. chao Enrico
RispondiEliminaNon lo sapevo che c'era, a Miami,una tienda specializzata per rentare prendas a cubani especulador...non si finisce mai di imparare...
EliminaContro tutto il gufame la nostra under 21 accede alla semifinale agli europei.
RispondiEliminaBella vittoria con la Germania, e' bastato, dopo le sciagurate scelte di Di Biago contro la Rep Ceca,rimettere dentro i nostri 2, Barreca e Benassi per ridare un senso alla squadra.
Ora la Spagna...durissima ma ce la giochiamo