Da quando ci sono stati i
primi segnali di riavvicinamento, fra gli Usa e Cuba, molti vedono
con preoccupazione il loro eventuale futuro nella maggiore delle
Antille.
La preoccupazione per
l'eventuale, e per il momento ancora remoto, arrivo di milioni di
turisti americani, con le tasche rigonfie di dollari toglie il sonno
a chi ha potuto, grazie a 4 centavos nel borsillo, vivere molto al di
sopra del proprio standard italiano permettendosi “situazioni”
che nel bel paese poteva, forse, vedere da lontano col binocolo.
La paura che certe porte
si chiudano irrimediabilmente preoccupa tanta gente, ma non il
sottoscritto e tutti quelli che, in questi anni, hanno seminato bene,
potendo contare su una rete di conoscenze tali che oramai prescindono
dal colore del nostro passaporto.
Esiste pero' una valenza
che potrebbe, almeno per il sottoscritto, mettere in discussione
un'eventuale futuro cubano.
Il venir meno dei
parametri di sicurezza personale attuali.
Probabilmente questo
potrebbe avvenire in caso di un cambio di linea, ma sopratutto di
sistema politico, piuttosto che a causa di un'impennata di un certo
tipo di turismo.
Avendo frequentato alcuni
paesi socialisti prima del crollo, so perfettamente che la sicurezza
delle persone, e in primo luogo dei turisti, era una priorita'
inderogabile.
Quindi fino a quando c'e'
il Socialismo, che mette al centro del proprio progetto L'Uomo, non
credo che di rischi ne correremo molti.
Pero' se cambia anche il
sistema politico, il rischio che l'Isola si trasformi in una sorta di
Santo Domingo e' concreto, con in aggiunta tutte le problematiche di
un'eventuale rientro nel paese della delinquenza cubano americana.
E' un problema sociale.
Oggi lo stato, sicuramente
in modo insufficiente, assicura un minimo di livello di vita a tutti
i cittadini.
Uno stipendio basso,
qualche ruberia sul lavoro, el negocito messo in piedi come
possibile, hanno fatto in modo che nell'isola nessuno ma proprio
nessuno muoia di fame.
Ma se in una tienda dove
oggi lavorano in 10, domani ci lavorano in 3 (che sarebbero quelli
che servirebbero....) vuol dire che 7 saranno sulla strada.
Moltiplichiamo questo
semplice parametro per tutta l'isola e ci troveremo ad avere a che
fare con alcuni milioni di persone non piu' in grado di mantenere le
proprie famiglie.
Questo portera'
inevitabilmente ad un aumento della delinquenza, si sa che i soldi
vanno presi a chi ce li ha.
I turisti e gli stranieri
in genere.
Quindi assalti por la
calle, policia corrotta e nessuna garanzia di portare a casa le
piume.
In questi anni c'e' gia'
stato un'aumento di scippi e furti ai danni degli stranieri ma, in
linea di principio, uno le rogne doveva andarsele a cercare.
A un mio conoscente temba
torinese, due volte a Santiago, hanno strappato la catena d'oro dal
collo, ma con una catena d'oro al collo io non vado in giro neanche a
S.Salvario a Torino.
Ci sono barrios nelle
nostre citta' di adozione cubane che e' meglio non frequentare, se
siamo da soli, sopratutto di notte.
Eppure c'e' sempre chi, a
9000 km da casa, si dimentica le elementari regole di prudenza che ci
dovrebbero accompagnare ovunque.
La policia cubana magari
meno di prima, anche a causa nostra, continua a cuidarci in modo
particolare.
Se facciamo una vita
normale e non cerchiamo rogne, Cuba e' ancora il posto piu' sicuro al
mondo.
Ho girato parecchio globo
e vi posso assicurare che parlo con cognizione di causa.
Certo, se appoggi la
bicicletta a un muro e non la amarri te la fottono, ma la scorsa
settimana sul gazzettino veneto parlavano proprio dei furti di
biciclette sulla costa da queste parti.
Io giro in bici qua', ma
ho tanto di lucchettazzo....voglio dire che ci sono situazioni
uguali in entrambi i lati del bloqueo.
Tornando a bomba del
discorso, soltanto se venissero meno queste garanzie di sicurezza
prenderei in considerazione altre destinazioni.
Non certo per i turisti
americani che, anzi, ben vengano.
Anche andare in giro con mazzi di soldi in mano non e' una grande idea. Stefano
RispondiEliminaRipeto, se cerchi le rogne, anche a Cuba, le trovi.
EliminaElias Carranza, Direttore dell’Istituto Latino-Americano delle Nazioni Unite per la Prevenzione del Delitto e il Trattamento del Delinquente (ILANUD), durante la giornata inaugurale del VI Incontro Internazionale di Giustizia e Diritto, ha decantato Cuba la quale, negli ultimi anni, ha conquistato grandi risultati nella riduzione della criminalità aggiudicandosi il primo posto nella classifica dei Paesi più sicuri dei Caraibi.
RispondiEliminaTema dell’incontro la Criminalità, la Giustizia Penale e i Carceri nei Caraibi e nell’America Latina.
La grave situazione di criminalità e violenza presente in America Latina e in alcuni Paesi dei Caraibi, fortunatamente, non riguarda assolutamente Cuba che resta un Paese sicuro e tranquillo sia per i cubani, sia per i turisti che ogni giorno la visitano.
Carranza sostiene che se si togliesse il blocco imposto dagli Stati Uniti a Cuba, molti Paesi Latini potrebbero godere di reciproci scambi di competenze con professionisti cubani nel campo della legalità, giustizia e autorità giudiziaria, ricevendo quindi benefici e giovamenti ai sistemi giudiziari interni.
La situazione di insicurezza e degrado è peggiorata negli ultimi 30 anni comportando un radicale incremento di morte e violenza sia dentro che fuori dai carceri.
Tutto questo per fortuna non riguarda Cuba.
Speriamo non cambi il sistema di sicurezza altrimenti si scatena l'inferno.paolino.
RispondiEliminaA questo mi riferivo......
RispondiEliminaCmq credo che si moltiplicheranno i negozi (non è possibile che per trovare del tonno uno debba andare allo shop del benzinaio...) e quindi il lavoro non mancherà per nessuno. Bisognerà capire se il cubano avrà voglia di lavorare oppure cercherà scorciatoie per arrivare al dinero.
RispondiEliminaSimone
Tonno e shoo del benzinaio.....?
RispondiEliminaIl Cupet
EliminaAtun al Cupet.....?
EliminaA La Habana forse, a Tunas ancora grazie se trovi la benzina.
Cazzo se siete indietro in palestina... :))
EliminaNoi al cupet troviamo pasta agnesi, televisori, piatti, tonno...ecc....
Simone
Al Cupet in palestina trovi solo cerveza, pizza, helado, e altre cazzatine del genere.
EliminaSimone voi a occidente avrete il tonno ma poi...le Sirene venite a cercarle in Palestina ahahahhaha
EliminaCuba e'il posto più sicuro al mondo ormai è un ritornello stonato come quello che dice che l'istruzione e la sanità di Cuba siano tra le migliori del mondo. Dimentichiamo che una priorità di tutte le 'dittature' del mondo socialiste o no e'quella di fare propaganda tra la gente è a furia di ripetere per decenni la banda della sanità e dell'istruzione poi c'è gente che ci crede anche. Certo che non si può paragonare ancora il livello di sicurezza di Cuba e Rep Dominicana ma chissà perché ogni volta si sente qualcuno che è stato preso a pugni,gli hanno rubato il telefono o la bicicletta o le ragazze in camera hanno spazzato la valigia e tutto questo nella 'sicurissima' Cuba pre apertura agli americani,non oso immaginare quello che può succedere dopo,speriamo non sia il degrado totale.
RispondiEliminaGuarda io non ho bandierine da sventolare ne' battaglie da combattere.
EliminaQuindi dico cio' che vivo.
In 15 anni di Cuba non mi e' mai successo nulla, non mi hanno mai aperto una valigia ne' nessuna ragazza si e' mai portata via uno spillo.
15 anni di notti per strada, in molte citta' e qualche campo cubano e non mi e' mai accaduto nulla.
Questo a me e a tanti altri che sanno cosa vuol dire girare il mondo.
Se poi uno, ubriaco, tira su una zoccola alle 3 di notte, la porta nel cuarto e poi si addormenta.....ma di cosa stiamo parlando?
Esatto,anche a me non mi è mai successo niente.Con questo non voglio dire che nessuno ci abbia mai provato....
EliminaA me non e' mai successo neanche quello.....
EliminaMilco a me la maleta l'hanno aperta, ora ad Aprile, all'aeroporto dell'Havana, hanno rubato un reggiseno e una collanina d'argento da 10 euro.
EliminaSi ma quella e' una delinquenza.....statale
EliminaScusa,volevo aggiungere la firma al commento...me la sono dimenticata! Pablo
RispondiEliminaBuongiorno a tutti.
RispondiEliminaEsprimo alcune ragioni in ordine sparso e di diverso contenuto per le quali secondo me i cambiamenti che si profilano avranno luogo in un contesto politico essenzialmente stabile, che pone sopra ad ogni cosa la sicurezza di cittadini e turisti.
1. Il nuovo turismo USA. L'eliminazione dell'embargo farà affluire molto turismo in più, soprattutto dagli USA. Ora, se una delle motivazioni forti del turismo a Cuba risiede nella sicurezza del turista, e se il turismo è la principale fonte di sostentamento del Paese e a monte dell'elite politico - militare che lo controlla, ciò varrà a maggio ragione ad embargo eliminato;
2. A fronte delle riaperture con gli USA non dimentichiamo che sta per riaprire un'importante base spionistica russa a L'Avana; ciò rappresenta una adeguato contrappeso sul piano politico e dimostra una volta di più l'acume della politica estera cubana, acume che gli ha permesso di resistere a oltre 50 anni di embargo;
3. sempre in chiave di controbilanciamento, Cuba sta entrando in una nuova fase di relazioni con l'Unione Europea, e anche questo dovrebbe consentire di mantenere il baricentro e di non sbilanciare la politica interna verso gli USA.
4. il vaccino antitumorale di brevetto cubano che è in fase di sperimentazione negli USA e verso cui ci sono notevoli aspettative potrebbe a sua volta rappresentare una importante contropartita in chiave di mantenimento dell'indipendenza sostanziale; e chissà che non sia a sua volta una delle ragioni della ripresa del dialogo.
Cisono poi altre argomentazioni di natura più ambientale e culturale che per il momento lascio da parte.
Alessandro.
Tutto assolutamente condivisibile ma ho un solo dubbio.
RispondiEliminaCosa accadra' dopo il 2018 quando al potere non ci sara' piu' nessuno che la Revolucion l'ha fatta?
Mie conoscenze che frequentano regolarmente e da lunga data i vertici del governo e del partito assicurano che la successione all'insegna della continuità sia già stata organizzata; l'auspicio è che a ciò facciano poi seguito nel tempo comportamenti e scelte coerenti; e che non si realizzi una sequenza del tipo Breznev - Gorbaciov - Eltsin - Putin, per intenderci.
RispondiEliminaAlessandro.
Speriamo....anche se i "delfini" annegati oramai riempiono la baia de La Habana...
RispondiEliminaCerto, speriamo.
RispondiEliminaNon dimentichiamo che il mantenimento delle linee guida dello status quo e di certe garanzie verso il popolo cubano è la condizione necessaria per la conservazione del potere da parte del partito e dell'esercito.
Inoltre, se ci fai caso, da quando è ripreso il dialogo le fughe da Cuba sono aumentate; può sembrare un paradosso ma in realtà il messaggio da parte del popolo è chiaro: piano con i cambiamenti.
Alessandro.
Infatti non e' mai bello lasciare il certo, per poco che sia, per l'incerto.....a volte perdi anche il poco che hai.
RispondiEliminaSe le fughe sono aumentate non lo so, dati certi è difficile averli, comunque, parlando della sicurezza, posso sottoscrivere che bisogna avere un minimo di accortezza. Cuba sostanzialmente è sicura, ma la sicurezza è come la fortuna, bisogna aiutarla. Se poi vai con la catenazza al collo, zapatos appariscenti eccetera, magari di notte, alticcio, a rimorchiare zoccole, a mio avviso se vieni assaltato fai male poi a lamentarti. Io posso parlare soprattutto di santiago, dove ho amici soprattutto in uno dei quartieri più malfamati della città, persone anche per bene. Mai successo nulla! Però conosco gente a cui non è andata così, ma ripeto: se vai in giro in un certo modo e ti comporti in un certo modo poi non bisogna lamentarsi di nulla. Ho visto italiani mettersi in fila per bere birra de telmo, ubriachi, vestiti a nozze, crocefissi al collo e quant'altro, jinetera di un certo tipo a fianco.. ma di che parliamo? così ti adocchiano anche a messa....
RispondiEliminaVale
Tutto condivisibile anche se occorre comunque sempre ricordarsi in quale parte del mondo ci troviamo.
EliminaAnni fa ero a Santiago in scooter, con una negra da blocco aortico seduta dietro.
L'avevo trovata in spiaggia,
Mi chiede di accompagnarla a casa per cambiarsi per la serata.
Finisco in un barrio dove il piu' chiaro aveva il colore di Balotelli, facce patibolari ad ogni angolo...
Le dico "o tu mi mandi qualcuno della famiglia oppure io qua' ad aspettarti, con lo scooter non ci resto".
Dopo 2 minuti arriva il fratello, faccia patibolare anche lui che resta al mio fianco fino a quando lei non ritorna.
Va bene fidarsi ma.....con un minimo di occhio.
Oggi nel blog si respira aria da film tipo "I tre giorni del condor" ...come quelli che volteggiano nei cieli de La Habana...
RispondiEliminaFreccia
Da dempre Redford è il mio mito.....rubio
RispondiEliminaAllora vado sul sicuro e ti dico Havana...
EliminaFreccia
Anche....ma io adoro Il Migliore
Eliminamia madre ricordo che ebbe un sussulto ormonale nonostante la menopausa quando vide "L' uomo che sussurrava ai cavalli"...jajaja
EliminaFreccia
Per non parlare del suo impegno civile
EliminaDa gennaio ad aprile sono scappati 10.000 cubani. Fonti consultabili in rete selezionando per parole chiave. E' un ritmo mai registrato prima. Ciao.
RispondiEliminaAlessandro.
Non ho mai capito come possano quantificare le cifre
EliminaE' più semplice di quanto pensi.A cuba spesso non sai chi è veramente il tuo vicino.
EliminaSi si ci sono quartieri a santiago, almeno 4 o 5 che solo a nominarli la gente ti guarda storto oppure i taxi o i motoristi non ti portano, specie la sera....
RispondiEliminaRiguardo le cifre: per carità, potrebbe essere pure vero, ma a me il dubbio rimane sempre, è difficile se non impossibile verificare l'attendibilità della fonte, dati ufficiali, registrati, catalogati penso non esistano.. in rete poi si trova di tutto. Poi magari uno ha contatti diretti con qualche ministero o uomo governativo che potrebbe avere delle cifre più precise e allora ok. Detto questo, 10mila mi sembra una cifra importante: ma per scappati si intende usciti illegalmente?
Vale
Come fanno a sapere quanti realmente partono?
RispondiEliminaParlo di andare in balsa o vie alternative....
Si possono forse sapere quanti arrivano ma quanti partono proprio no.
A meno di non chiederlo a los tiburones....
Santa Fè- Cuba non è il Burundi..per cui timori di violenza collettiva non ne vedo, gli assalti ci son sempre stati, fra l'altro anche storie molto "serie", come quella che ha visto arrestare diverse persone a S.Fè e dintorni per l'omicidio di "diversi" balseros nella spiaggia di Baracoa(Mun. Playa), praticamente raccoglievano le quote e una volta pronti per la partenza li facevano fuori sul posto, hanno trovato diversi cadaveri nelle grotte a ridosso della famosa Scuola di Medicina Latino Americana di Baracoa (quella dove Fidel si è fatto fotografare all'interno di un bus l'anno scorso), questa storia non ha più di 14 mesi.
RispondiEliminaMio cognato è da anni che vive con la compagna nel quartiere Habanero di Marianao (periferia) ed è da anni che viaggia con un martello nello zaino..
Tutto il mondo è paese, son certo che il cubano non uccidera per gusto o per qualche soldo, lo faranno quelli "predisposti" una volta che comincerà lo spaccio in grande scala e soprattutto una volta che circoleranno le armi automatiche.
Ti ricordo caro Milco che non tutti i paesi a regime "amico" sono protezionisti verso il turista, vedi Venezuela e quel bordello di Caracas.
Come dicevi tu le notizie che arrivano dalle isole vicine non sono delle migliori (Rep.Dom, Puertorico, Jamaica, Haiti) però stai certo che se la gente del posto conosce te e la tua famiglia, e la conosce per quello che hai costruito nel tempo, nessuno ti torcerà un capello, poi il coglione come dicevi tu lo trovi anche a 5 metri da casa.
CUBA E SICURA OGGI E LO SARA DOMANI.
SEGURO
a Caracas ci sono stato negli anni pre-Chavez...solo volo e zaino in spalla...quasi 45 gg girovagando per il Venezuela...tutto tranquillo ma, con questa filosofia:
EliminaKEEP CALM and FATTI I CAZZI TUOI...
maaa vale anche per Milano...o La Habana...
Freccia
Io invece a Berlino ci son stato con Bonetti......
Eliminama con quale dei due fratelli...Dario o Ivano...jajaja
EliminaFreccia
....ERA UN PO' TRISTE E MOLTO GRANDE....
EliminaNon solo illegalmente; in Messico possono arrivarci legalmente, e poi entrare in USA, stavolta si illegalmente.
RispondiEliminaDi seguito articolo AGI, che riporta le fughe 2013/2014: 22.162 cubani; per quanto riguarda il 2015, siamo a 10.000 nei primi 4 mesi.
AGI) - Miami (Florida), 2 mag. - Nonostante il processo di distensione tra Usa e Cuba, iniziato il 17 dicembre scorso da Barack Obama e Raul Castro prosegua spedito, a L'Avana c'e' ancora chi non crede alle promesse di un futuro ancora piu' radioso. Otto cubani, a bordo di una piccola imbarcazione, hanno sfidato le difficile acque dell'Atlantico caraibico e hanno raggiunto la abituale 'terra promessa' di tutti i 'balseros': la Florida.
Gli 8 sono riusciti a toccare terra da soli mentre un elicottero della Guardia Costiera Usa, allertata dalla rete di parenti nella folta comunita' cubana del cosiddetto "Sunshine State", li seguiva dall'alto. Una volta a terra hanno sfruttato la legge usa del 1966 che consente ai cubani che con i loro mezzi raggiungono il suolo americano di restare. Quelli invece intercettati in mare, anche a soli pochi metri dalla costa, debbono tornare indietro. Tra l'ottobre del 2013 ed il settembre del 2014 - prima della storica apertura tra i due leader - 22.162 cubani hanno raggiunto gli Usa. Di questi 17.459 attraverso la frontiera di terra con il Messico e 4.703 sono giunti a Miami, via mare o in aereo da un altro Paese. (AGI) .
Alessandro
Alessando non lo metto in dubbio che in rete si possono trovare delle cifre, il mio dubbio e' unicamente relativo alla veridicita'.
EliminaQua' si parla di quanti hanno raggiunto gli Usa.....ma quanti sono partiti?
Poi se avro' tempo vi spieghero' come funziona il discorso per i cubani alla frontiera Messico-Usa
Santa Fe, come quasi sempre accade, non posso non sottoscrivere ogni tua parola.
RispondiEliminaTi posso pero' anche assicurare, perche' li ho visti, che i famosi "duri da web" quando e' il momento di...passare alle vie di fatto....chiacchiere senza distintivo...fidati.
« Higgins: Il problema è economico. Oggi è il petrolio, tra dieci o quindici anni il cibo, plutonio, e forse anche prima. Che cosa pensi che la popolazione pretenderà da noi allora?
RispondiEliminaJoe: Chiediglielo.
Higgins: Non adesso, allora! Devi chiederglielo quando la roba manca, quando d'inverno si gela e il petrolio è finito, chiediglielo quando le macchine si fermano, quando milioni di persone che hanno avuto sempre tutto cominciano ad avere fame. E vuoi sapere di più? La gente se ne frega che noi glielo chiediamo, vuole solo che noi provvediamo. »
Freccia
Esatto......
EliminaCuba sopravvive col turismo, e non penso che siano così idioti da farsi questo clamoroso autogol, sapendo soprattutto che intorno a Cuba (e non solo) è pieno zeppo di alternative nel caso Cuba diventasse insicura.
RispondiEliminaNon e' che te lo fai volontariamente, un sistema degenera per tanti fattori non tutti controllabili
EliminaVerissimo Milco, ma è sempre il governo che tiene le redini della sicurezza, come d'altronde fanno oggi, basta solo pena certa e dura, come è tutt'oggi a Cuba, e penso non ci siano problemi.
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