Durante il mio mese cubano
si e' svolto, in estremo oriente, il Premier 12, una sorta di
campionato del mondo di baseball.
Tutti conosciamo
l'importanza del baseball a Cuba, potra' anche esserci stato un
enorme sviluppo dell'interesse per il calcio ma la pelota resta lo
sport nazionale che tante soddisfazioni ha dato, nei decenni, al
paese.
Da qualche anno pero' Cuba
prende sonori ceffoni ad ogni manifestazione a cui partecipa, questo
fa incazzare non poco la gente.
Premetto, come scrissi in
un racconto inserito nel mio primo libro, di baseball capisco davvero
poco.
Mi sforzo di cercare di
capirne di piu', ma continuo a trovarlo uno sport di una noia
mortale.
Visto che pero' e' parte
della cultura cubana faccio in modo che il mio interesse tenti di
coinvolgere il costume degli abitanti di quel lato del bloqueo.
Il Premier 12 raccoglie le
12 formazioni migliori al mondo, ci siamo anche noi italiani ma siamo
la cenerentola del gruppo.
Il girone di Cuba era pure
il piu' facile, ma gia' dalle prime partite sono sorte le vere
difficolta'.
Il boss e l'abuelo sono
due incazzosissimi intenditori, si alzavano all'alba ogni giorno per
vedere le partite, poi, visto che Cuba faceva pena, restavano
incazzati tutto il giorno.
Al confronto dell'odio che
provano per Victor Mesa, il coach cubano, Libidine Ventura posso
considerarlo un amicone.
Tutti gli riconoscono una
grande carriera da giocatore ma sostengono che, come allenatore, non
valga nulla, visto fra le altre cose che lo hanno sfanculato pure in
Messico.
Lo ritengono un “pajaso”
per il suo continuo gesticolare, per i cattivissimi rapporti che ha
coi giocatori e per il suo volersi mettere sempre al centro della
scena anche quando sarebbe piu' opportuno farsi da parte.
Cuba inizia il girone
perdendo, di brutto, col Canada, campione panamericano.
Poi vince di un punto con
l'Olanda e Puerto Rico, giocando proprio male.
Perde incredibilmente con
Cina Taipei e vince con un risicatissimo 2-1 con l'Italia, una specie
di Carpi di questa manifestazione.
Ai quarti di finale becca
la Corea del sud che poi, inaspettatamente, avrebbe vinto la
manifestazione, rimediando una sonora sconfitta senza appello.
A casa!
A quel punto si aprono i
processi sia in giro per il paese che in televisione.
C'e' chi sostiene che con
quei giocatori di piu' non si poteva fare, chi afferma che 16 squadre
nel campionato nazionale sono troppe, molti dicono che il problema e'
il “pajaso” e via discorrendo.
A “bola viva” una
trasmissione che parla di pelota, un paio di giornalisti hanno
affermato che sarebbe ora di convocare i cubani che se ne sono andati
e che stanno facendo furore nella grande liga americana.
Esattamente quello che
sto' dicendo, da anni, riguardante i pallavolisti cubani in giro per
il mondo.
Il fatto che se ne inizi a
parlare, anche nella tv cubana, mi sembra gia' un significativo passo
avanti.
Il boss dice che se
giocano quelli da fuori nessun giocatore del campionato cubano
farebbe parte della selezione nazionale.
Dopo la figuraccia della
nazionale, per strada, nei parchi e ovunque si sono radunati
capannelli di tifosi per dire la loro, ho visto animatissime
discussioni su argomenti a me completamente sconosciuti.
La sola cosa che ho capito
e' che la pelota cubana non sta' godendo di una gran salute, forse i
giocatori che militano nelle squadre delle provincie sono stufi delle
briciole, proprio mentre i loro compagni che se ne sono andati
firmano contratti milionari in giro per il mondo.
La pecunia oramai e'
diventata molto piu' importante dell'amor patrio.
Oggi il Toro ospita la
Roma, sulla carta non c'e' partita, rientra pure el negher
davanti.....speriamo che Libidine non se la faccia addosso come
spesso gli capita quando affrontiamo una grande e decida di
giocarsela a viso aperto.
Perso per perso almeno ci
proviamo....
Domani, visto che mi avete
scassato a'uallera, ci sara' il post sportivo.
Un'agenda di colore marrone. La pelle consunta, gli angoli arrotondati dall'uso. Si nota subito, infilata in un fascicolo preso da un ripiano in basso di questi scaffali colmi di nastri, di dischi, ma soprattutto di libri. I libri personali di Fabrizio De André. Sulla copertina è scritto: Agenda Casa 1997 della Banca popolare di Novara. La apro. È stata scritta, in realtà, l'anno successivo. Le date, cancellate e ricorrette, rimandano infatti tutte al 1998, a partire da settembre. Il mese successivo a quando Faber si era sentito male interrompendo il tour estivo. Sono i mesi finali della sua vita. E il documento che ho in mano è l'ultimo diario che il grande cantautore genovese ha adoperato e portato con sé prima di morire.
RispondiEliminaSiena, Facoltà di Lettere dell'Università, Centro interdipartimentale di studi Fabrizio De André. Un archivio che custodisce un tesoro, perché qui confluisce - con periodici nuovi arrivi - tutto il materiale dell'artista scomparso l'11 gennaio 1999. E poi l'agenda. Ci sono fogli sparsi, minute di lettere scritte da Dori Ghezzi, sua moglie, dopo la morte di Fabrizio. La prima pagina si apre con il nome e i riferimenti di uno pneumologo. Dietro, la simbolica fotografia di tre uomini che tirano a forza una corda, con molta fatica. Poi conti, appunti, recapiti telefonici. E ancora: disegni, annotazioni di carattere gastronomico e agricolo. Le sue passioni. Quindi citazioni di sue nuove composizioni, alle quali Fabrizio stava lavorando. Titoli di libri che potevano servire come spunti. Continuo a sfogliare. Ci sono le medicine da prendere, annotate una per una. Frasi sparse. "Ecco", fa notare Vera Vecchiarelli, l'archivista che fa da guida nel Centro studi senese, "qui la scrittura a un certo punto diventa più incerta".
C'è una sua poesia su San Francesco. Quasi non ci si crede: proprio il santo fonte di ispirazione per il nuovo Papa, Jorge Mario Bergoglio. È in stampatello. Un testo che arriva all'improvviso a confermare la consonanza di temi fra De André e il Pontefice. Perché proprio gli ultimi, i diseredati, sono i protagonisti della poetica di Fabrizio prima che il Papa Francesco ne facesse il suo campo di battaglia. Si prosegue. Altre frasi rapide, una, due righe. Poi, un lungo spazio bianco, pagine non scritte. Solo in fondo c'è un appunto più lungo. È quello finale. Il suo ultimo pensiero scritto. "Noi cantastorie andiamo in giro sollevando la polvere dai fatti memorabili, cerchiamo di farne mito o leggenda (abbiamo, a differenza dei giornalisti, la licenza di stravolgere) e se ci riusciamo davvero possiamo diventare OMERO, se non ci riusciamo per niente andiamo a comprare i giornali nelle edicole". Tipicamente deandreiano.
Nella commistione fra alto e basso, nella chiusa finale: amara ma ironica. Ecco: in quello che è il suo ultimo appunto, Fabrizio ha riflettuto sul proprio mestiere. Ne ha difeso l'approccio e i modi. Si è riallacciato ai classici. E ha concluso con una frase spiazzante. Da Milano la Fondazione Fabrizio De André, presieduta da Dori Ghezzi, conferma: sì, questi pensieri sono scritti da Faber di suo pugno.
RispondiEliminaSu uno scaffale si intravede un altro quaderno. Ha un colore verde chiaro, un nome - Outport Land - in stile marinaro. È di qualche anno precedente. Dentro c'è una poesia, bellissima e terribile. Il titolo è Il testamento.
Accomuna la morte del padre Giuseppe, per anni amministratore delegato di Eridania, e del fratello maggiore di Fabrizio, Mauro, notissimo avvocato a Genova. Vera Vecchiarelli mostra nel dettaglio come De André operava nella stesura delle sue canzoni: "Fabrizio aveva la mania di annotare tutto quello che faceva, anche nelle cose quotidiane: da come prepararsi per i concerti ai concetti da esprimere fra una canzone all'altra, dagli alimenti da assumere quando voleva fare dieta alle formazioni della squadra del Genoa la domenica. A volte ho l'impressione che scrivesse tutto come per farsi leggere, un giorno, da chi avrebbe aperto i suoi quaderni. E tutto ciò che faceva, lo faceva molto seriamente, in maniera meticolosa, strutturata".
Il Centro studi di Siena custodisce in realtà il metodo di De André. Lo stesso che la studiosa Marianna Marrucci, che ha collaborato all'archivio, definisce come una "poetica del "saccheggio"". E cioè, "un riuso originalissimo delle proprie letture: idee, temi, immagini, versi, sintagmi migrano dalla pagina alla voce in un impasto tanto più eterogeneo quanto più coerente e originale". Una visita qui permette di capire come Fabrizio studiasse i testi e li annotasse per poi riutilizzarli nelle bozze di lavoro. E la mole di volumi consultati per scrivere un brano di pochi minuti poteva essere impressionante. Segnati ovunque: sul frontespizio, nelle pagine bianche, in cima, in fondo, ai lati come se fossero glosse, su fogli che prendeva e accludeva. Il "saccheggio" consisteva poi nell'individuazione di un termine, una frase, un concetto, che venivano cerchiati, prelevati e incastonati nel nuovo lavoro, quindi rielaborati in modo magari molto diverso rispetto alla fonte originaria.
Allora, il termine più corretto è forse la parola "contaminazione". Nascevano così, fra i testi assimilati e la collaborazione successiva con artisti del calibro di De Gregori, Fossati, Pagani, Bubola, Piovani, Mannerini, quelle perle immortali che conosciamo tutti, nei tredici album considerati capolavori assoluti della canzone italiana d'autore.
io mi trovavo a Cuba a Febbraio 2015 e cera un grande entusiasmo per la vittoria di Cuba alla serie del Caribe con una grande finale contro il Messico, non venivano inviati a questo importante torneo da 55 anni, e hanno vinto al primo o secondo invito, e cera un giocatore che militiva nella serie giapponese rientrato in nazionale dopo aver ceduto 1/3 dell'ingaggio ( 1 milione di $ ) allo stato cubano. mi sono entusiasmato pure io alla finale, un gran partita. sei sicuro siano in declino ? Simone http://www.gazzetta.it/Sport-Vari/Baseball/09-02-2015/baseball-cuba-vince-serie-caribe-attesa-durata-55-anni-100821697552.shtml
RispondiEliminaIo non sono sicuro di nulla visto il poco che capisco.
RispondiEliminaAl Premier 12 hanno fatto pena questo si diceva in casa e per strada.
Di più non so
Milco ti ricordi Las Morenas del Caribe oro a Sydney 2000? Fisici statuari di rara potenza con una garra impressionante...ogni partita era pura esaltazione...altro che pelota...
RispondiEliminaRegla Torres, Regla Bell, Lili Izquierdo, Mireya Luis, Yumilka Ruiz, Idalmis Gato, Ana Ibis Fernández, Marlenis Costa, Taesmaris Agüero, Raisa O' Farrill, Mirka Francis y Martha Sánchez, entrenadores Eugenio George y Antonio Perdomo.
Cercate su youtube e capirete...
Freccia
Certo che le ricorbo...che squadra..
RispondiEliminaA quell'epoca anche i maschi non scherzavano. Giuseppe
RispondiEliminaTenete conto che era una pallavolo molto più dura con il cambio palla.
EliminaBasterebbe ricordare che Regla Torres é stata eletta miglior pallavolista del XX secolo...
RispondiEliminaoppure le tremendissime schiacciate di Yumilka Ruiz...
Tanta roba!
Freccia
I maschi che squadrone avrebbero oggi....
EliminaLa lippa ( o pelota che dir si voglia ) è un gioco al di fuori della mia cultura.
RispondiEliminaHo avuto modo di conoscere Raul Diago mitico capitano che divenne pure presidente del volley cubano prima che lo beccassero con le dita nella marmellata....sono dell'idea che se nel volley rientrassero tutti i fuoriusciti Cuba vince 3 a 0 ogni partita
La casa de renta è di fronte a casa di Urrutia uno che quando giocaxa se usciva dal paese faceva soldi a palate
EliminaPrimo tempo 0-0
RispondiEliminaMeglio noi
0-1 Roma cappella di Padelli....l'ennesima.
RispondiEliminaCome resuscitiamo noi i morti non ci riesce nessuno
Pareggio su rigore di Maxi all'ultimo secondo.
RispondiEliminaEvitata la beffa.....
Rigorino all ultimo secondo però dai.......mmm.....Paolino.
EliminaPaolino sai che non sono mai eccessivamente generoso coi miei ma il rigorino era grosso come una casa.
RispondiEliminaC'era un rigore nel primo tempo per noi, al terzo minuto il vostro portiere ha fatto un miracolo, Padelli vi ha regalato un gol che se lo fa il mio portiere dei Villans me lo mangio vivo.
All'ultimo secondo abbiamo buttato via un punto nel derby e due con Genoa.
Il calcio e' cosi'.
DAL FORUM DEI FRATELLI SU PADELLI
RispondiEliminaLo è stato spesso, indifendibile.
Nonostante questo, è sempre stato difeso... da molti, credendo di fare il suo bene... da pochi, per il solo gusto di dare addosso e provocare altri utenti.
Per i secondi, il mio sempiterno disprezzo.
Per i primi, solo questo: difendendolo hanno sempre creduto di fare il bene di questo ragazzo... in realtà hanno fatto sempre il suo male, esattamente come chi ha sempre insistito per farlo giocare.
E per quanto mi riguarda, oggi per me lui è l'ultimo dei colpevoli in questa lista, dove in testa sta senza dubbio alcuno chi lo fa giocare pur essendo, il ragazzo, palesemente inadeguato al ruolo che ricopre.
Il tecnico Giampiero Ventura commenta così la sfida appena conclusasi contro la Roma di Garcia.
RispondiElimina“Sarebbe stato drammatico perdere una partita senza subire un tiro in porta. Avevamo di fronte una squadra seconda in classifica con giocatori di qualità assoluta. Non gli abbiamo concesso niente, una sola giocata forse, leggendo bene le situazioni. Sintomo di crescita continua di questa squadra. E poi andare sotto a poco dalla fine per un goal del genere, dopo aver fatto una buona partita, è uscito il vecchio cuore granata: non abbiamo mollato fino all’ultimo. L’unico rammarico è avere sbagliato molte volte la scelta decisiva al momento dell’ultimo passaggio. La finalizzazione del gioco è lo step in avanti che dobbiamo ancora fare: abbiamo avuto 6-7 volte l’occasione di mettere l’uomo davanti alla porta, e non lo abbiamo fatto. Il risultato è giusto perché noi abbiamo fatto questi errori e perciò non meritavamo di vincere. Ma credo che tutto sommato sia stata una buona partita da parte nostra”.
“Noi non sapevamo chi avrebbe giocato nella Roma, ma comunque hanno messo Dzeko a marcare Vives, pressandoci altissimi. Quando abbiamo superato il primo pressing abbiamo costruito un buon gioco, approfittando di un Bruno Peres in forma stratosferica. Inoltre non abbiamo concesso nessuna giocata a giocatori di qualità incredibile. Per questo devo dire bravi ai miei giocatori”.
“Il rigore su Belotti? E’ impossibile da commentare, son curioso di sentire i vostri giudizi. E’ una decisione molto difficile, ci sono quattro persone in un metro quadrato, ovviamente sono contento che abbia fischiato il rigore, visto che siamo “leggermente” in credito da questo punto di vista…”
Il mister Ventura commenta poi il record di Radice eguagliato: “E’ un momento importante per me, ma se non vengo esonerato questa settimana è ancora più importante sabato prossimo contro il Sassuolo, quando diventerò l’allenatore più longevo della storia del Torino. Sono orgoglioso e lo dico con grande umiltà. Radice ha fatto altri risultati rispetto a me, ma spero che tra qualche anno i tifosi mi ricordino con lo stesso affetto…”
Ventura poi viene pungolato e gli viene chiesto un commento sulle parole di Maxi Lopez: “Il suo è un messaggio cifrato, che io accetto e gli rispondo: sono quattro mesi che ti aspetto. Se acceleri un po’ magari giocherai di più… Ha la fortuna di essere in una società dove il presidente gli rinnova il contratto di due anni, che ha un allenatore che lo aspetta, che ha dei compagni che gli stanno vicino. Tutti vogliamo Maxi Lopez dello scorso anno. Quest’anno Maxi é solo in ritardo di condizione: Ma ripeto che lo aspetto volentieri.”
Sul momento no di Quagliarella: “Da quando é arrivato nel Torino é sempre stato un giocatore importante, come ogni giocatore ha momenti sì e momenti no. Arriverà anche la sua scintilla e tornerà a fare il Quagliarella. Voglio poi sottolineare i meriti di Martinez, che é entrato con lo spirito giusto andando vicino al gol”.
Ventura si sofferma poi sull’erroraccio di Padelli in occasione del goal subito dalla Roma: “Daniele é uscito tra i fischi ma questo da parte del nostro mestiere. Oggi ha beccato questo gol evitabile, ma per Padelli é una fortuna che sia successo questo: gli permetterá di far vedere adesso il suo valore con orgoglio, è una grande occasione per far vedere chi è davvero e come sa reagire”.
Ventura poi chiosa sulle condizioni di Baselli: “Ha giocato più in questi mesi che in tutta la sua carriera. Credo che abbia preso una semplice botta, spero nulla di grave, ora ha due giorni per riposare e spero recuperi”.
Io ho seguito un po' il premier12 e pur non capendone granché tutti i commentatori hanno evidenziato due cose ;una le scelte tattiche fantasiose di Mesa che è odiatissimo a Cuba ;la seconda più preoccupante e che mi trova d'accordo :la vertiginosa caduta di livello del campionato cubano negli ultimi 4/5 anni..intendiamoci è già una decina d'anni che Cuba no domina come in passato ma erano sempre li sul podio e fino al 2010 era opinione comune che le migliori tre/quattro squadre cubane no avrebbero sfigurato neanche in Mlb..poi il crollo..qui non è più solo questione di talenti che vanno via o fenomeni(come avvenuto in qualche mondiale o olimpiade)lasciati a casa per paura scappino,è che per la prima volta da sempre manca proprio la qualità e ti faccio esempio:Yuliesky Gourriel battitore che a Cuba fa sfracelli fuori no ne becca una..no voglio esagerare ma pelota è quasi specchio nuova gioventù cubana..poca voglia di soffrire e farsi il c..o;più facile lasciarsi vivere o attaccarsi alla/o yuma di turno per scapparsene..ciao Milco
RispondiEliminastefano
Gourriel e' stato il piu' criticato al Premier 12......
EliminaP.s.:bene ritorno post su sport!!!che sia accompagnato in questo post da termine tipicamente napoletano lo prendo come ennesimo segno destino...ahora o nunca!!!
RispondiEliminaGrande come una casa,l ho visto alla moviola non sembra mah.....ha preso la palla e maxi lo sbilancia pure......paolino.
RispondiEliminaQuindi la Roma meritava la vittoria?
RispondiEliminaIl bello del calcio e' che ognuno lo interpreta come preferisce caro Paolino.
Ci vuole un tifoso neutrale per giudicare bene il rigore.sentiamo....pareggio risultato giustissimo ma io parlo dell episodio che ha deciso il risultato.paolino.
RispondiEliminaOttimo post, grazie! Ti segnalo l'appuntamento con il Trio Medusa e il Cesvi che, come ogni anno si schierano insieme a favore della lotta all’AIDS: Radio Deejay e il Trio Medusa tornano a sostenere il Cesvi organizzando un’asta solidale su http://www.charitystars.com/. Dal 10 al 18 dicembre, sarà possibile acquistare oggetti donati da personaggi famosi del mondo dello spettacolo, dello sport, del cinema partecipando così a “Fermiamo l’Aids sul nascere”: https://www.facebook.com/cesvifondazioneonlus/
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