La prima cosa che mi
ritrovo a fare al mattino del mio primo risveglio a Cuba e' andare in
banca.
Solitamente vado in quella
di fronte alla sede del Partido tunero per cambiare denaro e prendere
la marca da 40 cuc necessaria per chiedere la visa familiar.
Essendo fuori dal pueblo
e' meno frequentata o meglio ci vanno i cubani che hanno un mezzo per
spostarsi, questo produce gia' una bella selezione.
Se invece, durante la
vacanza devo cambiare una cifra non importante vado, in centro, al
banco internazionale.
Rispetto alle altre banche
hai un punto in meno di cambio ma entri in una banca come si deve.
Aria condizionata,
poltrone per attendere quei 2 minuti prima che sia il tuo turno e
personale gentilissimo.
Nulla a che vedere con le
altre banche tunere.
Rispetto a 10/15 anni fa
la situazione e' drasticamente cambiata, prima in banca su 10 persone
9 erano stranieri e una cubana, ora la percentuale e capovolta.
A noi, giustamente, non ci
fanno piu' passare prima, quindi ci tocca aspettare in ambienti spesso
caldissimi ( l'aire eta' rota...) avendo a che fare con personale non
sempre preparatissimo.
Nella banca di fronte al
partito e' arrivato un grande schermo e hanno iniziato a dare i
numerini.
Quando arrivi c'e' un
tizio che ti stampa il tuo, poi aspetti che sul video appaia per
poter accedere al servizio.
Ovviamente fanno casino,
spesso saltano i numeri quindi e' sempre una buona idea chiedere chi
e' l'ultimo...
Da un paio d'anni ci sono
alcuni bancomat in giro per la citta', credo sia l'ultima provincia
ad aver messo a disposizione della clientela questo servizio.
Chiaramente cambio in cuc,
per quanto riguarda i cup cambio dai banditi por la calle a 24.
Da un paio d'anni non uso
piu' la carta di credito, la porto dietro ma preferisco muovermi col
contante per tutta una serie di ragioni non sempre riferibili.
Di conseguenza sarebbe
importantissimo per me aprirmi un conto in una banca cubana.
A questo giro ho chiesto
in 2 istituti di credito se era vero che anche gli stranieri senza la
RP avevano la possibilita' di aprire un conto.
In un banco mi hanno
detto...che non sapevano, in un'altro di ripassare che si
informavano.
Eppure non era una domanda
cosi' complicata.
Avevo letto da qualche
parte che c'era questa possibilita', volevo verificare se la cosa era
attuabile o se si trattavano delle solite cazzate in libera uscita.
A La Habana ho chiesto al
Gugumarino che, sorridente, mi ha mostrato il suo bancomat del Banco
Metropolitano.
Lui non ha la RP e sono
gia' 2 anni che ha aperto il conto.
Quindi la cosa e'
fattibile ma soltanto in questa banca, almeno cosi' mi e' sembrato di
capire.
Fra le altre cose i tassi
d'interesse non sono per nulla da buttare via.
Per depositi in cuc di 60
mesi danno il 4,25% mentre per quelli in cup a 72 mesi ben il 7%.
Per periodi minori le
percentuali, ovviamente, sono inferiori ma sempre interessanti.
La domanda che mi viene in
mente e' una sola; chi garantisce il correntista?
In Italia, bene o male, se
una banca va dal culo lo stato ancora si fa carico di salvare i
correntisti ( non certo i titoli come abbiamo potuto vedere
ultimamente), non e' detto che la cosa duri ancora a lungo ma per il
momento e' cosi'.
Ma se a Cuba il banco dove
ho il grano va dal culo chi mi garantisce?
Certo il banco e' dello
stato ma questo dovrebbe farmi dormire sonni tranquilli?
Al prossimo viaggio
comunque correro' il rischio aprendo un conto, iniziando a metterci
qualcosa, vediamo come si muoveranno le cose.
Anche perche' non sarebbe
male.....avere qualche bel soldino al sicuro e disponibile per ogni
evenienza in una banca cubana.
Si possono fare anche i
bonifici da qua', ma non so se sia il caso....
Questa notte la signora Maria Teresa Tomaselli andrà a ballare al Banana di Los Cristianos. Sotto le luci colorate della pista, brillerà l’unico gioiello che le è rimasto. «Me l’ha regalato il mio ex marito. E’ il nostro anello di fidanzamento. Quando stavo per vendere anche questo, pur di riuscire a pagare le bollette, ho capito che era il momento di scappare dall’Italia». Quando la signora Tomaselli balla, la cagnetta Jasmine aspetta dietro alla porta di casa. E con 800 euro di pensione maturata in 29 anni di lavoro a Massa Carrara, più 200 euro ricavati con piccoli lavoretti da sarta e rammendatrice, la vita può ancora avere un senso. «Non sopportavo più la spada di Damocle delle tasse, dei conguagli, delle ingiunzioni. Mi si chiedeva più di quanto umanamente fossi in grado di dare. Ho dovuto portare al Compro Oro tutti i regali di infanzia, i braccialetti di mamma e papà. L’Italia è la mia patria, mi vengono i brividi solo a pensarci. Ma non ce la facevo più. Qui posso vivere. Adoro il piccolo terrazzo del mio nuovo appartamentino. Adoro poter passeggiare fino all’una di notte tranquilla. Amo ballare al Banana e quando parte la musica non vedo più niente e nessuno».
RispondiEliminaVive sola a Los Cristianos, sull’isola di Tenerife, alle Canarie, l’ultima lembo d’Europa occidentale fra l’Africa e il Sud America. «Non è vero. Vivo con Jasmine, quindi non sono sola. E poi, ho molti nuovi amici. Prendi Nives, per me è una sorella, è stata lei ad insegnarmi lo spagnolo». La signora Tomaselli è una dei 19 mila italiani esuli al caldo in mezzo all’Atlantico, a cercare tasse più basse e una specie di dolcezza perduta. Attenzione: 19 mila sono quelli ufficialmente registrati all’Aire, l’associazione per i residenti all’estero. Ma in realtà gli italiani sarebbero quasi 60 mila, con un incremento esponenziale negli ultimi tre anni.
Per capire quello che sta succedendo, basta andare a chiedere a Rosa Cavaliere dell’agenzia «Canarie per te, la casa degli italiani». Presidia un ufficio nuova di zecca nel centro storico di Puerto de la Cruz. «Ogni giorno ricevo in media dieci nuovi contatti. Sono persone che vogliono scappare. Ma se fino a qualche tempo fa, erano quasi tutti pensionati. Ora mi cercano giovani coppie. Madri anziane che vorrebbero piazzare i figli laureati e disoccupati. Come se qui fosse facile trovare lavoro…».
Se in Bulgaria e in Tunisia la tassazione per i pensionati è pari a zero, se anche il Portogallo ha appena introdotto una legge che permette di incassare l’intero assegno lordo per i primi dieci anni di residenza, questa delle Canarie è un’altra storia. È qualcosa che assomiglia a una rivincita, se non proprio a una vendetta. Tutti cercano una seconda vita. La tassazione parte dal 15%. I titolari di pensioni minime non devono fare la dichiarazione dei redditi. Non c’è l’Iva sui beni di consumo, essendo considerata una «zona ultra periferica». La benzina costa 80 centesimi al litro, una cena al ristorante 12 euro. E si capisce bene che nel 2016 possa essere una rivoluzione anche ricominciare a mangiare pesce fresco.
Il Nord è verde. Meno devastato dal cemento. Il Sud è pieno di palme piantate contro la desertificazione. Giganteschi transatlantici scaricano croceristi pallidi in ciabatte. Su tutta l’isola non esistono termosifoni. A gennaio la temperatura non scende sotto i 14 gradi.
Tutte le novità più rilevanti vengono raccontate agli italiani dal mensile «Leggo Tenerife», 7 mila copie cartacee e 35 mila digitali. L’ha fondato nel 2013 Bianca Leonardi con il marito Franco, due imprenditori scappati dal Lago di Garda. «Abbiamo deciso di partire alla terza rapina, quando abbiamo constatato che neppure le inferriate e le telecamere servivano a scoraggiare i ladri». Il giornale va bene. Ma ultimamente neanche a Tenerife si può vivere completamente in pace: «Stanno arrivando anche italiani poco seri. Ladri di polli. Che truffano sulle case in affitto. Che si vendono gli arredamenti degli altri. Sono triste quando gli amici spagnoli me lo fanno notare».
RispondiEliminaÈ la moltiplicazione degli esuli. Pensionati. Disperati. Imprenditori. Vincenzo Spizzichino, fiscalista internazionale, è partito da Roma per venire a fare consulenza qui. «Nel giro di due anni, ho aperto tre uffici. I clienti sono in aumento. Non più i soliti ristoranti. Ma produzione di cachemire, import-export di vino, distribuzione di prodotti alimentari, web marketing. Molti imprenditori, strangolati dalle tasse italiane, si stanno trasferendo alle Canarie».
Una volta, erano solo persone come Giacomo Augugliaro, con quello sguardo dolce e ironico alla Mastroianni. «Ho fatto tutta la vita l’insegnante di matematica. Mia moglie ha nostalgia di Ladispoli, io nessuna. Con 1300 euro di pensione, la mia, stiamo bene in due. Per 500 euro affittiamo una casa stupenda in un condominio con tre piscine. Vado personalmente a fare la spesa e ho notato che, con la giusta razionalità, qui risparmi fino al 40 per cento rispetto all’Italia». Ah, l’Italia. E’ ovunque. Le pizzerie con il forno a legna. Le canzoni alla radio. E quella volta che la moka esplose piena di caffè nel cucinino della signora Tomaselli. «Ho tenuto queste macchie sulla parete come fossero un’opera d’arte», racconta.
Al Sud ci sono intere zona abitate da pensionati italiani. Solo a Los Cristianos, 5 mila. E poi, certo, c’è un signore di Belgrado in carrozzella che fissa il mare azzurro e nero: «Viaggiando ho scoperto una cosa. Tutto il mondo è lo stesso schifo». C’è un’infermiera di Glasgow che sta prendendo informazioni per trasferirsi definitivamente. Le gelaterie, una dietro l’altra, con slavine ai gusti Kinder e Oreo. Due coniugi di Liverpool impegnati con le parole crociate sulla spiaggia. «Long holiday», dicono sorseggiando succo d’ananas. Sono qui per un vacanza di sei mesi, per il momento. Poi si vedrà. Sbarca una comitiva di norvegesi. Passa una signora di Bruxelles, così abbronzata e magra. Tiene il barboncino Lilly in un passeggino per bambini, mentre cammina avanti e indietro per mantenersi in forma. L’affitto di una mobility car - piccole monoposto elettriche onnipresenti - costa 20 euro al giorno. Un massaggio ai piedi, 15 euro. C’è la chirurgia estetica laser. C’è l’osteopata all’angolo con l’ufficio postale. Cure dentarie. Check-up cardiaci. Ci sono guardie di sorveglianza privata e discoteche dedicate, come il Banana.
Quando partono i lenti, certe volte scende una lacrima. La signora Tomaselli è la stella di Los Cristianos. Nessuno balla con il suo trasporto. E alla fine, fra chi si commuove di nostalgia e chi spera di innamorarsi ancora una volta, oltre alla fuga degli italiani, ti colpisce la latitanza dell’Italia. Come abbiamo potuto perdere la partita imprenditoriale del secolo? Quella per l’industria che accudisce la terza e la quarta età.
Hai toccato un tema attualissimo. credo che non ci sia un solo taliano che non ci abbia pensato almeno una volta. Molti, sempre piu' numerosi, scappano, proprio SCAPPANO da questa Italia marcia fino al midollo. Si badi bene che non mi fa' piacere dire cio', tutti preferiremmo vivere nel bel paese una vita serena e felice. Mafia, politici corrotti dal primo all'ultimo, ingiustizie sociali, crimini impuniti, uno stato borbónico governato sempre peggio che sta' precipitando sempre piu' in basso come qualita' della vita. La gente non puo' piu' fare figli perche' non vede piu' un futuro sereno. La gente onesta e i meno abbienti vengono quotidianamente tartassati e pagano per tutti. Odiosissime caste di politici, funzionari pubblici, dipendenti statali coinvolti nel malaffare, personaggi pubblici dello spettacolo, della televisione, non si salva nessuno dei cosidetti VIP, arroganti, prepotenti ladri e bugiardi. Che cosa resta da fare a un onesto PD (non partito democrático, ma Povero Diavolo) se non, quando puo', fuggire da questa Italia per cercare altrove una vita migliore? - YUMA
EliminaPer una volta sono daccordo con te
EliminaGrazie per questa volta ma attento a non sbilanciarti molto. Siamo sulla stessa barca e se ci si sbilancia troppo rischiamo di cadere entrambi in acqua. E purtroppo credo che ne tu ne io sappiamo nuotare molto bene in questo genere di acque. Con affetto, YUMA
EliminaNon so in quale acque tu sia ma ti assicuro che nelle mie nuoto piuttosto bene
EliminaMi riferivo alla situazione di cui sopra, la povera Italia di dolore ostello... ostaggio di politici e delinquenti, che appunto, fa acqua da tutte le parti. - YUMA
EliminaMah..occorre costruirsi la propria nicchia e diversificare le fonti di reddito
EliminaResta il paese dove reperire risorse per progetti....lontani
riguardo Tenerife e Portogallo,il tutto risulta maledettamente interessante...fin troppo interessante il che è sintomo di quanto stia diventando invivibile sto paese.....i politici sfruttano la rassegnazione della maggior parte dei pensionati italiani che preferiscono sempre più tirare la cinghia piuttosto che abbandonare i luoghi della loro vita...ciao Milco
EliminaStefano
Il Portogallo...
EliminaPensa che ha persino medici cubani in missione...
EL LOCO I problemi nascono quando bisogna portarli fuori
RispondiEliminaMah....dipende...io non parlo di portare via chissa' quanto....
RispondiEliminaCiao Milco, bentornato in questa valle di lacrime.
RispondiEliminaGrazie Carlito
EliminaOggi lutto, non commento sulla Isla.
EliminaPer il duca bianco.
Banco metropolitano, apre conti anche a stranieri senza nessun problema. Consiglio aprire il conto in moneta nazionale. Il Cuc non si ancora per quanto tempo ci sarà. Beppe.
RispondiEliminaÈ quello che pensavo Beppe
RispondiEliminaHo letto
RispondiEliminaPer fortuna le opere dei grandi sopravvivono a loro
Ciao Milco,
RispondiEliminami aggancio al discorso delle banche per dare un info che può essere sia di aiuto ad alcuni.
Ho dovuto rifare la postepay della suegra perchè era scaduta. In posta mi hanno consigliato un nuovo prodotto. Si tratta di Postepay Evolution, prepagata ricaricabile con Iban. Permette di fare e ricevere bonifici oltre alle solite funzioni di una postepay tradizionale. Costa 10 euro all'anno.
Il vantaggio è che la puoi ricaricare anche da conto corrente con un bonifico comodamente seduto a casa, senza andare in posta o tabaccheria.
Ho deciso di farla ed ho sbagliato. Infatti con tale carta a Cuba non si può prelevare dai bancomat ma bisogna entrare nel banco, farsi tutta la coda e poi prelevare dallo sportello con la signorina che il più delle volte non ci capisce una pinga.
Simone
La solita Cuba....
EliminaSe posso dare il mio contributo: si tratta di due circuiti diversi. La postepay classica appartiene al circuito Visa che a Cuba è accettato anche dagli sportelli automatici mentre la postepay evolution appartiene al circuito Mastercard che essendo più blindato e quindi più sicuro, implica il fatto che non sia possibile effettuare un prelievo agli sportelli automatici. Questo vale quindi per qualsiasi tipo di carta anche al di fuori di postepay.
EliminaSaluti a tutti.
Daniela
Esatto Daniela!
EliminaMa in Italia siamo garantiti ?????
RispondiEliminaBanca Etruria docet e... fresca di stamattina :
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/01/10/coop-la-trappola-del-prestito-sociale-che-la-banca-ditalia-finge-di-non-vedere/2355817/
Infatti ho specificato "per il momento"
EliminaUn saluto affettuoso anche al povero Silvano Islagerona da Gallarate che cacciato da ogni forum e gruppo su Cuba tenta,da anni,disperatamente di mettere il naso qua'.
RispondiEliminaOvviamente senza successo ahahah
Ciao milco ben tornato ti garantisco che i bonifici si possono fare,non tutte le banche lo fanno ad es ING non lo fa per via del bloqueo ma deutsche Bank lo fa io ho mandato i danari con DB di mio fratello.ciao dado
RispondiEliminaLo so Dado
EliminaHo ripescato il commento fra gli spam magari butta un occhio al pc
Ciao, l'argomento banche mi "tocca" dato che lavoro dentro a questo mondo. Sull'apertura di un conto anche senza avere la residenza permanente, confermo che si può fare con il banco Metropolitano. Un caro amico l'ha aperto (solamente a lui intestato) un pò meno di 2 anni fa e ci ha fatto transitare tutti i bonifici per mettere a posto la casetta a Playa de l'Est (parliamo di circa 55000,00 €). Non ha avuto nessun problema. Lo mantiene tutt'ora per bonificare alla suocera eventuali aggiuntivi. Per quanto riguarda le spese di bonifico, parlo solo del caso FinecoBank, sono 9 € (da fare per telefono il bonifico) più il denaro che si utilizza per assicurare che i pitiklines arrivino (denaro che prende la parte cubana (circa 25-30 €)). Sull'altro fatto, cioé la garanzia statale sui conti correnti fino a 100000,00 €, bail-in o no, vorrei portare l'attenzione sul fatto che in Italia, ci sono depositi (somme sulle quali sarebbe estesa la garanzia) per circa 650/700 miliardi di € tra liquido in conto corrente, assegni circolari e Conti di Deposito. Se uno va in internet e si scarica l'ultima relazione del fondo di garanzia, dove sta scritto che il fondo ha circa 2-3 miliardi di garanzia (per altro quest'anno completamente usati per salvare le 4 banchette del PD), capisce bene che non esiste nessuna GARANZIA per i depositi in banca! E' chiaramente una cosa su cui ci si arrabatta inutilmente! Ma questo avviene in tutto il monndo da quando di é dato il potere alle banche di "stampare" denaro sennza più l'obbligo di convertibilità in oro.
RispondiEliminaGian una tua opinione su bank of binary?
EliminaSe intendi la piattaforma di trading su opzioni, non entro nel merito del rischio dell'operazione! Le opzioni sono delle scommesse. Ognuno é libero di farsi male con lo strumento che preferisce! Se invece parliamo di controparte, cioé tu e il broker, io ne sceglierei uno di rinomata fama internazionale mondiale, controllato da qualche autorità seria, tipo Sec o Fsa inglese, non a Cipro, Gibilterra o Malta. Poi tu mi potrai rispondere che anche gli americani fanno truffe a go go; vero. Allora trovati un broker italiano e sei a posto. Se non sono stato chiaro ti chiamo
RispondiEliminaTutto chiaro era una mia curiosità da profano
RispondiEliminaaston, dei 24500 comedores obreros esistenti nel 2009 nell'isola grande quanti sono stati cancellati? i giornali cubani non se ne occupano piu'e, poichè il salario medio nel 2015 è arrivato a quota 700 cup, sospetto che in questi 700 pesos ci sia anche l'indennità di sostituzione dei comedores, ossia 15 cup al giorno, anche se questa indennità non è considerata salario.
RispondiEliminaEsatto
RispondiEliminaIl boss è jefe di un impresa di costruzioni.
Su 45 cuc di salario 13 sono la compensazione per la comida
ciao Milco,poco meno di tre anni fa non mi fecero storie a aprire conto al banco popular de ahorro in Holguin in cuc da non residente,poi beh gli eventi non ne permisero ne' richiesero utilizzazione fattiva...ora non so..certo che gli interessi sono importanti ,concordo sull'aprirlo in cup...io credo che a medio termine Cuba proporrà sul mercato anche titoli di stato...dici mia convinzione una sciocchezza?,ti confesso che per pigrizia utilizzo cadeca,quelle degli hotel non hanno mai coda...certo li cambio ancora più basso..buen dia lavoratore!!ah ah
RispondiEliminaStefano
Mah....i tassi possono interessare sul lungo....nel breve meno
RispondiEliminaCiao Milco, ben tornato in patria!! Articolo molto interessante, non sapevo che si potesse aprire un conto corrente bancario senza avere la RP. Alessio
RispondiEliminaCiao io lo avevo letto ma solo ora ho avuto la conferma da chi lo ha aperto.
RispondiEliminaLe banche cubane stanno gradualmente avendo piú solidità infatti Sace assicura ora i crediti alle imprese italiane se queste vendono a cuba ed il pagamento é lettera di credito emessa da Banca Cubana. Non dico di stare tranquilli, ma non vedo questo rischio particolare per somme medio basse... Anche perché lo sviluppo futuro cubano passa anche dal dare maggiore credibilità e il discorso banche é fondamentale. Non mi azzarderei a fare cose con grosse cifre, 1 perché qui da noi si può facilmente essere messi sotto tiro dalla finanza, 2 perché anche a Cuba se uno si bonifica 100.000 euro in un colpo, ti chiedono magari cosa ci fai con tutti quei soldi en la isola. mat.
RispondiEliminaInfatti Mat parlavo di cifre al di sotto dei 10 mila euro.
RispondiElimina