Questo racconto, che avevo gia' postato tempo fa, e' tratto dal
mio primo libro “L'altro lato del bloqueo”, si intitola UNA GIORNATA
PARTICOLARE.
Parla della Cuba di 13/15 anni fa, quella di cui a volte
parliamo con un malcelato rimpianto.
Gli amici ci sono ancora, ad ogni mio viaggio almeno una
volta passo a trovarli.
Sono cambiati, ma lo sono anche io, il tempo lascia sempre le
sue tracce.
L'importante e' continuare a frequentarci, coi nostri limiti e i
difetti che ci portiamo dietro, ma anche con la lealta' che sempre contraddistingue
le buone amicizie.
Buona lettura.
Questo
racconto non parla di nottate indimenticabili o di spiagge da sogno.
E'
solo la cronaca di una normale giornata cubana, in un posto del campo.
A
Las Tunas era l'ennesima mattinata di merda, il cielo
prometteva
pioggia, che fare?
Passare
la giornata in qualche locale?
Chiamare
qualche amica?
Cercare
qualcuna che ancora amica non e'?
Visto
che sono fondamentalmente un animale diurno, prendo la macchina e passo al
parco a raccattare il mio amico Mago.
Si
va da Orlandito!
Orlandito
lo conobbi un paio di anni fa al carnevale tunero.
Sui
30 anni, simpatico, sempre in movimento e dalla risata
coinvolgente.
Vive
a Vivienda, 19 km da Tunas, sulla strada per Holguin, subito dopo Callixto.
Un
pò più di un paese, un pò meno di una cittadina.
Assolutamente
fuori da ogni giro turistico, sono il solo straniero.
La
mia auto e' la sola post rivoluzionaria.
Facce
dure e rugose da contadini, vita faticosa e pane ancora più duro.
Poi,
ovviamente, c'e' gente che non fa un cazzo tutto il giorno.
Lo
troviamo in mezzo a un capannello di gente, gioca a domino, sbraita e litiga
con chi sostiene di saperne più di lui.....
Una
classica scena cubana.
Orlandito
di mestiere sarebbe barbiere, esercitava in piazza e gli affari andavano bene,
poi "qualcuno" decise i spostarlo sotto il suo condominio e sono
iniziati i tempi magri....
In
più e' professore di scacchi presso una scuola di Las Tunas.
Il
paese e' decoroso, le case sono abbastanza in buono stato, i condomini non
cadono a pezzi.
Ci
porta in piazza, oltre a una minuscola tienda, c'e' una terrazza dove si paga
in moneta national.
Insiste
per offrirci una birra.
Ci
invita per la sera a casa sua, si mangia capra...... non mi fa impazzire ma ho
voglia di una serata simile, di stare con questi amici.
Accetto
a patto di occuparmi io del primo e di fornire le bevande .
Poi
la vedo.
Bionda
(tinta), camminata che non ha nulla del languido
ancheggiare
caraibico. Modo di muoversi tosto, da vera guaijra.
Chiedo
a Orlandito se la conosce, mi sorride e in 2 minuti e' al nostro tavolo.
E'
bella, una bellezza dura, spigolosa.
Mi
spiega che deve tornare al lavoro e che ha poco tempo.
Le
chiedo che lavoro fa... "guardo i polli".
Non
voglio sapere che lavoro sia "guardo i polli...", forse il pollo sono
io.
La
invito per la sera da Orlandito, accetta se la passo a prendere.
Mi
spiega dove abita.
Quattro
case in mezzo al nulla....
Nel
primo pomeriggio si rientra a Tunas.
Vado
alla tienda a comprare la pasta, 2 bottiglie di ron e un pò di lattine di
tucola.
Concludo
il tutto comprando una cassa di cerveza.
Spedisco
il Mago al mercato a comprare il necessario per gli
spaghetti
alla bolognese.
Verso
le 20 si riparte per Vivienda.
Lungo
la strada il Mago mi ricorda che bisogna passare a
prendere
il ghiaccio.
Immaginavo
una di quelle macchine che producono il ghiaccio in cubetti bel levigati....
Entriamo
in una specie di finca, diroccata, in una stanza ci sono enormi lastroni di
ghiaccio.
Non
ho idea sul come si conservava ne' come si formava, era buio e avevamo fretta.
C'e'
un tipo che, con una specie di piccozza, inizia a staccare dall'iceberg grossi
pezzi di ghiaccio che finiscono nel mio bagagliaio.
Meno
male che siamo vicini a Vivienda....
Arriviamo
a casa di Orlandito, un condominio decoroso, lui e la sorella vivono uno di
fronte all'altro nello stesso pianerottolo.
Vive
col padre.
La
classica casa cubana di chi non ha a che fare abitualmente coi turisti.
Hanno
la televisione, lo stereo.
La
sorella ha una bimba di 4 anni, con una serie di problemi, ti chiedi perché
cazzo debba piovere sempre sul bagnato.
Lascio
il Mago a cucinare la bolognese (frequenta
italiani....sa’....)
su un fornello che era già antico ai tempi di mia nonna contadina buonanima.
Nella
più completa oscurità mi inoltro nel nulla a vedere dove abita la guaijra.
Le
strade della cittadina sono deserte, saranno le 21 30, un
cazzo
di nessuno.
Non
un lampione acceso, il nulla.
Cerco
di riconquistare la caretera per Holguin, dopo un paio di svolte sbagliate che
mi portano praticamente dentro a un bosco, la trovo.
Ho
trovato la caretera, ora bisogna trovare la casa.
Guido
per 3 o 4 km seguendo le indicazioni che la ragazza mi aveva lasciato al
mattino, lascio la provinciale, svolto su un ponticello.
Sono
veramente immerso nel nulla.
Vado
a passo d'uomo, la strada e' sterrata ,vista la pioggia di quei giorni potrei
sotto una pozzanghera trovare un cratere e sparire io e la macchina.
Arrivo
in una piccola radura dove ci sono poche case.
Lei
vive in una di queste, piccola e essenziale.
Mi
aveva detto al mattino (a seguito di una domanda un po'
scherzosa
sul fatto di ritrovarmi un eventuale marito non ben predisposto nei miei
confronti e armato di machete affilato ad accogliermi) che si era separata da
alcuni mesi,
ad
andarsene era stato lui.
Mi
stava aspettando, si era messa tutta in ghingheri.
Scarpa
col tacco, non a punta come si usa, con la punta
arrotondata,
come si usava.
Jeans
abbastanza attillati e una blusa fuxia di quelle con le
piccole
piastrine fosforescenti.
Ha
messo probabilmente le cose migliori che aveva, molto
rossetto
e un profumo cubano.
Era
bellissima, sempre allegra e sorridente.
Insieme
a lei, una amica (la fanciulla aveva pensato anche al Mago), bella
cicciottella, vestita più o meno nello stesso stile e con lo stesso profumo.
Già
mi immaginavo la faccia del mago....
Mentre
cerco di uscire dal pantano di quel vicolo mi dicono che prima di mangiare
vogliono bere qualcosa.
Andiamo
in piazza a Callixto dove c'e' una specie di terrazza.
Penso;"prenderanno
un bel refresco de lemon"....
Col
cazzo.
Ron
blanco di una marca misteriosa, non avevo con me moneta national.
Ha
pagato lei.
Toglie
il tappo, comincia a bere direttamente dalla bottiglia una generosa sorsata ,
quindi passa la bottiglia alla gorda e giù un altra sorsata.
La
bottiglia arriva a me, ero a digiuno dal mattino, ne bevo solo un po'.
Mentre
la bottiglia passa di mano in mano, le loro, si torna alla macchina e si
riparte per Vivienda.
Mentre
camminiamo verso l'auto, lei mi mette una mano sulla spalla come si faceva fra
commilitoni in libera uscita a militare
Andiamo
bene....
Si
risale in macchina, inizia a piovere.
Mentre
combatto nuovamente con la strada cercando di evitare i crateri, la bottiglia
passa allegramente dalla mia guaijra, seduta al mio fianco a quella dietro.
Io
salto il turno.
La
ragazza continua, cameratescamente, a tenermi un braccio attorno al collo.
Si
arriva a casa di Orlandito.
Oltre
al padrone di casa abbiamo la sua novia scollacciata, un suo amico con la
moglie, sua sorella, la bimba e il mago.
Appena
il mago vede la gordita a lui destinata, mi guarda
sorridente
facendo un gesto tanto caro alla Sig.ra Santache'.
La
capra naviga in una inquietante salsa rossa, la pasta sta' per essere gettata
in pentola, e qui, onde non dovermi cibare di quella roba molliccia e
attaccaticcia che loro chiamano con coraggio "spaghetti", prendo in
pugno la situazione.
Sulla
cottura degli spaghi non accetto compromessi.
La
pasta si mangia al dente, l'ospite ha sempre ragione....
Il
sugo fatto dal mago era alquanto acquoso, gli lancio un
occhiata
da.. "no es facil".
Mi
dice che in Italia si mangia così e io, bonariamente, lo mando a cagare.
Colpa
mia che faccio cucinare gli spaghetti alla bolognese a un Mago cubano.
Mentre
si attende la cottura della pasta, le ragazze si scatenano in chisme locali.
Alla
televisione c'e' la telenovelas e dallo stereo a palla escono le note di Eros
in spagnolo.
Un
casino.
Intanto
le fanciulle fumano (meno la mia per fortuna) popular che tirano fuori da un
pacchetto floscio bianco con scritte blu.
L'odore
e' forte, terrificante.
Visto
che il tavolo e' da 4 e noi siamo in 10 vogliono fare mangiare me, il mago e le
2 ragazze prima degli altri.
Non
se ne parla, andiamo a prendere un altro tavolo a casa della sorella.
Anche
se strettini si mangia come Dio, o chi per lui, comanda .
Tutti
insieme.
La
pasta non e' poi uscita male.
Assisto
al consueto scempio degli spaghetti tagliati col coltello.
Non
c'e' niente da fare, battaglia persa.
La
capra..... beh la capra la assaggio appena, non ha un
bellissimo
aspetto e poi quel sugo.......
Ovviamente
riso a volontà e molta frutta.
Le
2 bottiglie sono quasi finite, la cassetta di birra e' agli
sgoccioli....
Finita
la cena, classico dopocena cubano.
Chiacchiera
e cazzeggio.
Il
ron continua a girare, si sono aggiunte un paio di bottiglie senza etichetta
portate dal nuovo arrivato, il papa' di Orlandito.
Fa
un caldo boia.
I
ventilatori muovono solo l'aria, rinfrescano poco.
Ci
si piazza vicino al balcone, malgrado che ci si avvicinasse alla mezzanotte
tutta la gente era sui balconi a chiacchierare.
Il
padre di Orlandito inizia a parlare della situazione a Cuba prima del crollo
del blocco socialista.
Sono
discorsi carichi di rimpianto.
Secondo
lui c'era tutto, la vita non costava niente
Forse
e' solo il rimpianto di avere 15 anni in più, vedere che tutti i sacrifici di 3
lustri hanno portato molto meno delle aspettative.
Vivranno
anche nel campo ma sono informati, conoscono molte cose che avvengono in
Italia, mi chiedono di economia e di livello di vita.
Soliti
discorsi, quando gli spieghi che quà non si naviga nell'oro e che noi,
viaggiatori recidivi, siamo dei privilegiati, come sempre ribat tono che almeno
noi possiamo viaggiare.
Le
ragazze sono nell'altra camera, e' quasi l'una di notte.
Il
padre di Orlandito, l'altra coppia e la sorella con la bimba se ne vanno.
Annoto
mentalmente di portare qualcosa alla piccola al prossimo viaggio.
Si
rimane in 6, io e la ragazza, il mago con la gorda e Orlandito con novia.
Ci
trasferiamo nell'altra stanza dove c'e' un lettone, ci si siede.
Si
e' bevuto parecchio.
Dovendo
guidare e non essendo un bevitore accanito, ho cercato di limitarmi ma sono
sull'andante.
Si
passa alle vie di fatto.
Personalmente
non amo esibirmi in pubblico, chiedo alla guaijra che si fa' e, soprattutto,
dove si va'.
Visto
l'andazzo e la semioscurità per i miei gusti giravano troppi ‘’volatili’’in uno
spazio troppo ristretto...
Case
de renta neanche a parlarne, lei mi propone di passare la notte a casa sua.
Le
chiedo se ne era sicura, non si può, sono uno straniero,
sarebbe
sostanzialmente lei ad avere casini .
Mi
dice che non ci sono problemi, l'importante e' che non vada via troppo tardi da
casa sua, più per altro per via dell'auto,.
Accanto
a lei ci sono solo 2 case, sono amici suoi.
Visto
che il mago si fermava a Vivienda un paio di giorni posso andare via
tranquillo.
Saluto
tutti e, con la mia fanciulla sempre appesa al collo,
nell'oscurità
più totale, mi avvio verso l'auto.
Come
sempre non si vede nulla.
Arriviamo
allo svincolo che porta a casa sua, in macchina era rimasta la bottiglia
comprata a inizio serata.
La
finisce quasi tutta lei.
Parcheggio
l'auto dietro la casa, in modo che non si veda dalla strada.
Si
sentono grugniti di maiali e l'immancabile gallo che, come
avviene
solo a Cuba, fa sentire la sua presenza a ogni ora.
La
casa e' abbastanza grande, troppo per una persona sola.
C'e'
il frigorifero e il televisore (cinese).
Per
una che si occupa di pennuti mi sembra che la casa sia un po' troppo ben messa.
Lei
mi parla di una sorella negli USA.
Tutto
può essere.
Su
un mobile in cucina ci sono alcune foto ,la maggior parte in bianco e nero,
sono i suoi genitori.
Classiche
facce da contadini di un tempo andato.
C'e'
un'altra foto col marito il giorno del matrimonio.
Sembra
un messicano, piccolino e baffuto.
Una
decina di anni più di lei, col sorriso e la felicità che tutti hanno in quel
giorno.
Sul
tavolo la famosa pentola a pressione ritirata con la libreta il giorno prima a
145 pesos, ha pure quell'aggeggio per friggere che ti danno, sempre con la
libreta a 125 pesos.
Sicuramente
qualche aiuto le arriva, quella casa parla chiaro.
Mi
sento un un’ intruso che curiosa nella vita di un altra persona.
E'
stata una bella notte e io, che preferisco nella maggior parte dei casi dormire
da solo, sono stato volentieri con lei fino a mattina presto.
Arriva
il momento di andarsene, lei doveva andare a lavorare ed io dovevo sparire per
evitare ulteriori chisme che comunque ci sarebbero state.
Non
voleva nulla, era stata bene e tanto le bastava.
Mentre
era in bagno ho fatto...quello che andava fatto.
Era
giusto cosi'.
Mi
ha dato l'indirizzo e il telefono della vicina dicendomi
semplicemente
"quando vuoi, sono quà", nessuna richiesta,
nessuna
promessa.
Non
l'ho più vista .
I
ritmi della classica vacanza mi hanno accompagnato negli ultimi giorni alla
isola.
Meglio
tenersi un bel ricordo che cadere inevitabilmente nella routine di una storia
normale.
Quasi 10 anni fa misi per la prima volta piede a Cuba, e a leggere questo tuo racconto mi sono riaffiorate nella mente simili situazioni che piacevolmente rivivo.
RispondiEliminaAltri anni altre storie...
EliminaCaro Milco, mi sembra di rivivere ciò che racconti comunque sei un grande
RispondiEliminaMauro Pistelli
Grazie Chef
RispondiEliminaIl racconto lascia in bocca alla fine un gusto un po' amaro perche' uno si aspetta l'inizio di una nuova, fantastica relazione con una ragazza speciale. E invece si ritrova con un episodio che vola via veloce... Beh, che tempi caro Milco, quando si poteva lasciar passare "cose" come quella, ora rimangono i bei ricordi insieme alla convinzione che certe occasioni forse ci si riproporranno, se la Fortuna non ci abbandonera'. Bravo Milco, sei forte (lo sapevamo gia'). Emilio
RispondiEliminaNon sono neanche uno da fantastiche relazioni, fidati.
EliminaDifficile trovare a Cuba una che si scolli da addosso dopo il " buen palo " . Solitamente , quando sanno che il culo bianco ha gradito , si ripropongono e non mollano l'osso finché c'è da spolpare.
RispondiEliminaO avevi posto paletti ben definiti da subito :-)
Io metto SEMPRE i paletti subito...sono uno da singoli giri di giostra.
Eliminame encantan las buenas hojas ja ja ja Enrico
EliminaStrano...non l'avrei detto... :-)
EliminaQuesta sera partita coi Villans poi bagna cauda al locale di un amico.
Birillo e' gia' dalla dog sitter.....
Mi sarebbe piaciuto esserci in quegli anni. Giuseppe
RispondiEliminaEh si ti sei perso parecchio, come io mi sono perso una certa Varadero.
EliminaDetto senza rinnegare nulla...
EliminaTi sei perso anche un certo squallore...per fortuna...
Freccia
Si mi hanno detto anche questo. Giuseppe
Eliminahola! anche io quando noleggiavo el tur ( eravamo in due amici de confianza) ho avuto esperienze nel campo mas profundo e la zona tra le province di Camaguey e Victoria de las tunas sono molto prospere sotto questo punto di vista. Munirsi di lamette era consigliabile, oggi il modus operandi è ormai uniformato . chao Enrico
RispondiEliminaInfatti quei luoghi sono meno prosperi di un tempo....anche se.....
Eliminasitazioni che ho provato ma in oriente se conosci si trovano comunque ancora milco scrivi da manuale hai un bel dono ciccio simone il romagnolo
RispondiEliminaMi piace scrivere e come diceva Guccini "Ho tante cose ancora da raccontare per chi vuole ascoltare e a culo tutto il resto."
EliminaGuardo i polli!
RispondiEliminaTremendissima sintesi...
Freccia
Messaggio cifrato....
RispondiEliminaNon credo sai...
EliminaAdoro questi aforismi cubani al femminile...come la loro sessualità scevra da preconcetti cattolperbenisti...
Discorso alcol a parte...in questo caso concorrenziale ad un magüt bergamasco...jajaja
Freccia
O a un camallo del porto di Genova....
RispondiEliminaIl tecnico granata presenta la gara contro il Pescara e parla del momento del suo Torino. Al suo fianco il capitano Marco Benassi e Sasà Lukic, chiamato a sostituire dal primo minuto Mirko Valdifiori, squalificato.
RispondiEliminaFuori dallo stadio una trentina di tifosi stanno aspettando Sinisa Mihajlovic per chiedere conto della flessione. Appeso uno striscione: “Noi continueremo a lottare per voi… voi cosa volete fare?”
“Qui nessuno molla e nessuno mollerà, io per primo e anche i miei giocatori. Se mi accorgo che qualcuno molla non farà più parte della squadra. Sul rigore di Iago non c’era nessuno in area? Avevamo piena fiducia in lui”.
“Accontentarsi è il modo migliore per perdere la partita. Non ci sono match facili, ma sicuramente domani dipende da noi. Il Pescara ha fatto vedere buoni momenti di calcio come contro Lazio e Fiorentina, sarà equilibrata. Noi dobbiamo essere bravi, convinti e giocare con intesità. Domani dev’esserci una sola squadra a vincere: noi. Tutti faremo di tutto per vincere”.
“Durante un campionato i momenti di difficoltà possono capitare, però bisogna uscirne. La stagione è un percorso lungo e difficile, ci sono i tunnel che magari si dimostrano più lunghi del previsto. Il nostro è un tunnel di risultati, ma sono sicuro che domani ne usciremo vincendo. Il gruppo è compatto, è tutto sotto controllo. I ragazzi sono i primi ad essere dispiaciuti per il periodo”.
“Sui giocatori recuperati deciderò oggi dopo l’allenamento”.
RispondiElimina“Io sono concentrato sul mio lavoro, la società si è sempre comportata alla stessa maniera dimostrandomi fiducia. All’inizio, come ora li sento vicini. Non siamo abbandonati a noi stessi, Petrachi c’è ad ogni allenamento, il presidente lo sento regolarmente”.
“Un processo di crescita di una squadra prevede le difficoltà. La cosa più importante è trovare equilibrio tra prestazioni, solo così si crea un dna preciso. Questo è il mio primo anno al Toro, come per tanti giocatori. Ci va un po’ per capire le qualità individuali e di squadra. Il girone di ritorno ci darà risposte, anche se alcune già le abbiamo. Io voglio dare una cultura del lavoro, una giusta mentalità. Abbiamo risolto il problema dei gol su palla inattiva, stiamo lavorando sul pressing difensivo nella nostra metà campo. Il Toro ha cambiato tanto, ma stiamo migliorando”.
“Noi sappiamo quello che stiamo facendo e quello che si può fare. Siamo noi da soli, nel bene e nel male. Pensavo di essere più vicino alla zona Europa in questo momento, ma non bisogna perdere fiducia e continuare a lavorare, pensando in positivo”.
“Rimango convinto che Ljajic a fine campionato andrà in doppia cifra e, se così sarà, per lui sarà una stagione positiva”.
“Il nervosismo di Iago non era per la sostituzione, ma per aver sbagliato il rigore e per altre due occasioni in cui poteva fare meglio. Daniele (Baselli, ndr) invece sa cosa ha sbagliato, ma gli ho parlato e sa cosa voglio da lui. È giusto che uno si arrabbi quando esce se sa di non aver fatto tutto quello che poteva. Poi uno può anche avercela con il proprio allenatore, ma non è questo il caso. Questa è la verità”.
“Il mio compito è tirare fuori il meglio da ognuno dei giocatori. Se un giocatore rimane o non rimane dipende da tante cose. Io, come ho sempre fatto nella mia vita, do il massimo tutti i giorni, cerco di impostare un certo tipo di lavoro e vorrei che tutti stiano bene. Posso fare degli errori, ma ho la coscienza pulita perché ci metto tutto me stesso. Se ci sono poi altri aspetti, io non posso incidere. Il mio rapporto con tutti i giocatori è sempre leale, tratto tutti con rispetto”.
“Stiamo giocando con il 4-3-3 perchè i nostri giocatori si riescono ad esprimere meglio con questo schema. Se qualcuno mi convince sul campo di poter giocare meglio con un altro tipo di gioco sono disponibile a cambiare, ma finora non è stato così. Iturbe sta migliorando, arriva da un lungo periodo di inattività, ma le ultime uscite sono state positive. Domani non partirà dall’inizio, ma a partita in corso potrà essere utile”.
TORINO (4-3-3): Hart, De Silvestri, Ajeti, Moretti, Barreca; Benassi, Lukic, Obi; Falque, Belotti, Ljajic. A disposizione: Cucchietti, Padelli, Molinaro, Acquah, Zappacosta, Maxi Lopez, Gustafson, Iturbe, Boyè. Allenatore: Mihajlovic
RispondiEliminaPESCARA (4-3-2-1): Bizzarri; Zampano, Stendardo,Fornasier, Biraghi; Brugman, Memushaj, Verre; Benali, Kastanos; Caprari. A disposizione: Fiorillo, Crescenzi, Bruno, Muntari, Cerri, Pepe, Maloku, Delli Carri, Mitrita, Coda, Cubas. Allenatore: Massimo Oddo
1-0 Yago
RispondiElimina2-0 Ajeti...
RispondiElimina3-0 Gallo
RispondiElimina4-0 Lo Zingaro
RispondiElimina5-0 Gallo
RispondiElimina5-1
RispondiElimina5-2...........
RispondiElimina5-3 incredibile.....
RispondiElimina