M&S Casa Particular Cuba,
fra le altre cose, ci sta' insegnando che esistono nuove tipologie di turisti
in giro per l'isola.
Tipologie su cui non sarebbe
male spendere 4 chiacchiere.
Da anni leggiamo molta
letteratura spicciola riguardante il fatto che Cuba sia il paese piu' sicuro al
mondo.
In parte e' vero.
A Cuba non leggiamo, come
accade per il Brasile o S.Domingo, di italiani o italiane trovati in qualche
fossa con la gola tagliata, questo non accade.
Che pero', come ci faceva
notare un amico del blog la scorsa settimana, che esista una pericolosa
microcriminalita' e' vero.
Un discreto numero di italiani
che hanno deciso, in questi ultimi anni, di trasferirsi a Las Tunas per i loro
soggiorni cubani arrivando direttamente da Santiago, lo fanno perche' nella
citta' invincibile...paso' algo.
Tutta gente assaltata in
qualche modo.
Gente che andava in giro con
la bella catenina d'oro o il bracciale in bella vista, nel barrio sbagliato....anche
cromaticamente, che si e' ritrovata gettata a terra ...priva del piu' o meno
prezioso ninnolo.
Ripeto non parliamo di
situazioni che mettono a repentaglio una vita, ma comunque essere assaltati,
suppongo, non faccia piacere a nessuno.
Questa faccenda del “paese
sicuro” sta' facendo piu' danni di Bertoldo in Francia.
In questi mesi abbiamo avuto,
come M&S, a che fare con fanciulle che, allo stato brado ed in branchi piu'
o meno numerosi, hanno deciso di viaggiare in lungo e in largo per la maggiore
delle Antille.
Ci chiedono 2/3 cuarti a La
Habana nei giorni del loro arrivo, giusto per sistemarsi, noi glieli troviamo
regolarmente.
A quel punto chiediamo loro se
servono anche case in citta' differenti.
Un paio di volte ci siamo
sentiti rispondere “No grazie di tutto....ma non vogliamo altri periodi fissi,
andiamo all'avventura”.
All'avventura a Cuba?
4-5 ragazze da sole al loro
primo viaggio a Cuba, quando non il primo viaggio al di fuori del bel paese.
Dove cazzo credono di
andare….. a Varigotti?
Come risposta ad un mio
avvertimento alla prudenza, una di loro mi ha risposto che lo scorso anno erano
gia' andate all'avventura a...Capo Nord.
A Capo Nord oltre a
ghiacciarti la bigioja il solo rischio che si puo' correre e' quello di essere
inchiappettati da una renna....
A S.Domingo o in Brasile
viaggerebbero con la stessa sfrontata ed incauta sicurezza?
Inutile ricordare, in un forum
di viaggiatori veri come il nostro i rischi che, con una guardia eccessivamente
bassa si possono correre anche nella nostra Cuba.
Non fraintendete le mie
parole....non sto' aspettando il morto...ma forse un paio di notizie
riguardanti qualche problema capitato a un nostro connazionale a Cuba,
potrebbero far riflettere sul fatto che, a 9000 km di da casa, sarebbe bene
essere attenti e prudenti.
Sta' arrivando sull'isola
anche una clientela non preparata a viaggiare, priva di quella conoscenza delle
lingue, del mondo, delle culture altrui.
L'altro giorno un tipo mi
chiede una casa a La Habana, gli chiedo se al Vedado poteva andare bene....il
tipo mi contesta “cos'e' Vedado?”........poi mi confessa che pensava che Cuba
fosse una piccola isola e non grande quasi come l'Italia.
Cazzo ma uno straccio di
connessione a casa ce l'hai?
La usi solo per andare a
leggere i cazzi degli altri o ti informi sul luogo dove andrai a trascorrere le
prossime, si suppone meritate, vacanze?
Succederanno casini,
vedrete...presto leggeremo di tal fulano italiano incasinato in qualche modo,
da qualche parte dell'isola.
Ricordatevi delle parole
dell’umile scriba….
Chi avrebbe immaginato che il presidente islandese si sarebbe trasformato nel baluardo a difesa della cucina italiana? A migliaia di chilometri dal Belpaese, nelle fredde terre dei vichinghi, Guoni Johannesson si è scagliato contro la pizza all’ananas, madre di tutti gli “stupri” culinari (peggio anche del ketchup sugli spaghetti e del cappuccino sorseggiato durante il pasto).
RispondiEliminaDurante la visita a un liceo di Akureyri, città portuale affacciata su un fiordo nel Nord del Paese, ha risposto alle domande degli alunni. Prima ha spiegato la sua visione su temi di attualità e poi svelato la sua fede calcistica («Tifo Manchester United»). Poi un ragazzo ha alzato la mano: «Le piace l’ananas sulla pizza?». Una domanda innocente, ma la risposta ha sollevato un’ondata di polemiche. Johannesson ha detto di essere «profondamente contrario» all’ananas sulla pizza. Ma si è spinto oltre: se ne avessi il potere, ha detto, proibirei l’accoppiata con un’apposita legge. Apriti cielo.
L’hashtag #pineapplepizza ha subito scalato le classifiche di Twitter, spaccando la civilissima comunità social islandese (ma non solo). Da una parte chi inneggiava a Johannesson come un eroe culinario, dall’altra chi lo accusava di «nazismo gastronomico». Tanto che è stato costretto a un chiarimento. «Non ho il potere di fare leggi che proibiscano alla gente di mettere l’ananas sulla pizza», ha scritto su Facebook. Buttandola poi in politica, con una spiegazione sui rischi del potere illimitato e senza contrappesi («Non vorrei essere nella posizione di chi può fare leggi che vietano quello che non gli piace. Non vorrei vivere in un Paese del genere»). Ma, sulla pizza, è rimasto irremovibile: «Consiglio quella con i frutti di mare».
Eletto a giugno, il presidente islandese è popolarissimo, con indici di gradimento oltre il 95%. Le decisioni di rifiutare l’aumento di stipendio del 20 per cento e di donare un decimo del suo reddito in beneficenza hanno sorpreso i cittadini islandesi. Johannesson è il primo capo di Stato al mondo ad aver sfilato a un Gay Pride ed è conosciuto per il suo stile altamente informale: grande fan della pizza, è stato visto addentare un trancio nel tragitto dalla strada all’ufficio. Indovinate? Nessuna traccia di ananas.
Qualche mese fa Jamie Oliver, chef inglese di celebri programmi tv, era finito sulla graticola per l’aggiunta del chorizo alla ricetta della paella. Tutta la Spagna si era infuriata per l’ingrediente “alieno”.
Sei anni di carcere con l’accusa di tentata violenza sessuale su minori e produzione di materiale pedopornografico. Questa la richiesta del pm Claudia Terracina nei confronti del noto disturbatore tv Gabriele Paolini che nel 2013 avrebbe avuto rapporti sessuali con tre minorenni in cambio di denaro e regali di vario genere.
RispondiEliminaIl destino di Paolini si deciderà probabilmente il 21 aprile prossimo, quando la parola passerà alle parti civili e alla difesa. Nel corso della requisitoria, il pm ha sottolineato tra l’altro come per superare le resistenze dei tre minorenni Paolini abbia corrisposto somme di denaro convincendoli anche a filmare i rapporti sessuali.
Per questi fatti nel novembre del 2013 Paolini finì in carcere e tornò libero dopo qualche mese ma con l’obbligo di portare il braccialetto elettronico. «Nelle sue richieste, il pm non ha tenuto conto che i tre ragazzi hanno sempre escluso la sussistenza dell’articolo 600 ter cioè quello di avere fatto prostituzione minorile. Loro non si sono mai prostituti», queste le parole degli avvocati Lorenzo Lamarca e Massimiliano Kornmuller, legali di Gabriele Paolini.
Datemelo a me 10 minuti il Paolini. Sistemo tutto io...
RispondiEliminaGuarda che il web, anche qua' attorno....e' pieno di personaggi simili....
EliminaCome ben sappiamo in alcune città cubane ci sono alcuni barrios dove se non si entra con qualche cubano del posto meglio non entrare...mi è capitato di entrarci diverse volte sia a Santiago che all'Havana, ma sempre in compagnia del cunado o dell'amico cubano, mai da solo, e questo accadeva già alcuni anni fa...adesso le cose non sono di certo migliorate, e questi sprovveduti se non diventano umili li vedo diritti nelle fauci del coccodrillo, poi si fa presto ad hablare mierda su Cuba, è un classico.
RispondiEliminaTanti anni fa, Santiago.
EliminaEro in scooter con dietro una specie di pantera, doveva cambiarsi per uscire mi chiede di accompagnarla a casa.
Il piu' bianco del barrio aveva il colore di Appiah.....le dissi che o mi mandava un parente accanto mentre aspettavo che si cambiasse oppure chao pescao....
Va bene non aver paura di nulla ma la sorte non va sfidata troppo a lungo.
Di sicuro la merce più preziosa era lo scooter.
EliminaBeh....anche le piume hanno un loro valore....
EliminaRaccontai già dell'assalto subito dalla moglie una dozzina di anni fa. Per il tentativo di scippo , e altri reati correlati , il fenomeno guarda il sole a scacchi dal Combinato del Este e lo guarderà ancora per anni . Per combattere la criminalità " el gobierno " comminava pene sproporzionate , rispetto alle nostre , ma che hanno contribuito a tenere bassa la criminalità.
RispondiEliminaSperiamo che il nuovo che avanza prenda ad esempio e continui con la certezza di pena che , qui da noi , è barzelletta.
Vero ma il mio amico si e' beccato 5 anni per prosineta...non sta' ne' in cielo ne' in terra....
EliminaRagazze sole in paesi latini, un accoppiata non da poco. Giuseppe
RispondiEliminaVedo che hai colto cio' che volevo dire.
EliminaIl machismo imperante suggerirebbe sempre un po' di prudenza in piu'.
hola! pretendere informazioni dagli itaglians è troppo non esageriamo. Comunque la criminalità, droga almeno in certi municipios habaneros è massicciamente presente ovviamente come molte cose noi yuma non la vediamo/subiamo ed il regime occulta il tutto sempre per bene. Bisogna sempre stare in guardia evitando de especular con le classiche miserire made in italì tipo rolex falsi o catene oro 14k. Per le ragazze avventurose dovevate fornirle anche un paio de negrones e la voglia di avventura era subito appagata ja ja ja chao Enrico
RispondiEliminaBeh...a meno di non andarla a cercare col...lanternino...trovare droga a Cuba, per un turista, non e' cosi' semplice.
RispondiEliminaA me diverse volte me l'hanno offerta alcuni taxisti (taxi gialli e particular) che stazionano davanti all'Hotel Melià Cohiba all'Havana...quando sentono/vedono che sei italiano ti fanno subito l'offerta.
EliminaDomandati perche'.....
EliminaSono di casa a Cuba. Donna. Non propriamente racchia e non troppo temba. Ho girato sola per la isla con accortezze di rito. Niente fronzoli né macchinetta fotografica,discreto castillano,buona conoscenza del dialetto cubano. A parte le seccature di rito dovute più ai tratti somatici tipici europei...niente! Nessun accenno di prepotenza. Ho l'impressione, dopo tanti anni, che i cubani siano più commercianti di noi...insomma sanno vendere la loro immagine come farebbe un esperto di marketing milanese. Seri e a volte...orribilmente puntuali!☺Questa pseudo professionalità, a mio avviso, è più inquietante di tutto il resto.Ho il terrore che un giorno, uscendo da Josè Martì,troverò qualcuno ad offrirmi un taxi ..in giacca e cravatta! Spero non accada mai perché non mi sentirei più sicura,a Cuba.
RispondiEliminaBenvenuta e gentilmente ricorda la firma....quella che vuoi gli anonimi sono...out.
RispondiEliminaCuba è uno specchio parli la lingua sei gentile il giusto tollerante il giusto e....loro l'anno capito...