Credo, dal mese di aprile ad
oggi, di essermi messo le braghe lunghe 5/6 volte.
Tutte in concomitanza di
uscite con piu' o meno piacenti signorine...
Il resto del tempo; braghette,
maglietta e scarpe da ginnastica.
In questi giorni dal lunedi al
mercoledi la maglietta STAFF della
palestra e dal giovedi alla domenica quella STAFF dell'animazione.
Oramai e' una seconda pelle
questo abbigliamento, molto ma molto informale.
Ho avuto la capacita' e la
fortuna di scegliermi mestieri da poter fare vestito in questo modo, me li
tengo ben stretti.
In palestra durante gli altri
mesi braghetta, ogni tanto i pantaloni della tuta e felpa.
La formalita' non e' parte
delle mie esigenze di vita.
A Cuba, ovviamente, proseguo
su questo andazzo, soltanto che alla sera derogo con un paio di jeans e una
camicia di quelle grunge o una maglietta...serale.
Credo e suppongo che per
molti, la possibilita', a Cuba o comunque in vacanza, di poter fuggire dalle
convenzioni sociali che obbligano ad un certo tipo di contegno, anche dal punto
di vista dell'abbigliamento, si tratti di un vero e proprio toccasana.
Conosco gente che lavora in
banca (probabilmente spacciandosi con le fanciulle....per i proprietari della
banca stessa, ricordo anni fa che una ragazza mi chiese se noi italiani siamo
tutti direttori di qualche banca....) e le braghette con canottiera non le
molano neanche di sera, a meno che non debbano entrare in locali dove questo
abbigliamento e' vietato.
Ricorderete che vi raccontai
come all'inmigration di Las Tunas mi fecero il culo perche' mi presentai con la
braga a mezza coscia, anche in banca dovrebbe esserci questo divieto del
femorale scoperto, ma in realta', negli istituti di credito cubani non mi hanno
ma creato problemi di nessun tipo....chissa' perche'...
Da un lato ci siamo noi
stranieri che cerchiamo di sfuggire alle regole che ci opprimono, dall'altra i
cubani che cercano di rifilarcene altre.
Prima dell'avvento del turismo,
a Cuba, credo che nessun adulto cubano si azzardasse ad andare in giro, durante
una normale giornata di lavoro, in pantaloni non dico corti ma neanche sotto il
ginocchio.
Oggi i giovani, alcuni giovani,
girano in bermuda o comunque senza l'ingombrante pantalone lungo, lo hanno
visto fare da noi e vogliono copiarci.
Gli aduti, al massimo alla
domenica, azzardano un bermudone di jeans abbondantemente a mezzo
polpaccio...questo e' il massimo della disgressione che il loro abbigliamento consente.
Credo siano convinti che il
decoro dipenda sopratutto da quanti centimetri di stoffa ti tieni addosso,
malgrado la canicola.
L'italiano lo distingui
subito, infatti il cubano in questo si sbaglia poco, quando ti chiama ad alta
voce ITALIAAA quasi sempre ci azzecca.
Scarpa, maglietta, braghetta e
occhiali firmati.
Nessun sandalo, o quasi, mai un
calzino sotto il sandalo stesso...a meno di qualche vecchiarillo ancora legato
ad antiche usanze.
I tedeschi e gli inglesi o i
canadesi li riconosci anche da come si vestono, male.
Che poi il nostro
abbigliamento di marca sia...made in Repubblica Popolare Cinese...e' un altro
discorso, comunque le apparenze sono in salvo.
Voi come siete messi a Cuba
dal punto di vista dell'abbigliamento?
In Liguria sto' operando in un
camping village e in un residence e devo dire che tutti sono molto...rilassati.
Se la sera restano dentro sono
tutti, ovviamente, in divisa estiva; braghetta, maglietta e ciabatta....se
escono qualcuno azzarda la braga lunga ma sono casi isolati.
Gli stranieri invece vestono
rigorosamente come li vediamo a Cuba, forse i cinesi da loro non sono arrivati,
ed il tarocco non impera....
L'abito fa ancora o non fa
piu' il monaco?
TORINO-CASATESEROGOREDO 5-0
RispondiEliminaReti: 36′ Belotti, 42′ Ljajic, 45′ Falque, 58′ Aramu, 70′ Zappacosta
Torino (4-2-3-1): Sirigu; De Silvestri, Rossettini, Bonifazi, Avelar; Acquah, Baselli (vc); Falque, Ljajic, Boye, Belotti (c). A disp: Ichazo, Zaccagno, Molinaro, Valdifiori, Zappacosta, Gustafson, De Luca, Obi, Moretti, Aramu, Rossetti, Lyanco. All: Mihajlovic
CasateseRogoredo (3-4-3): Piagni; Manta, Tufo, Tognassi, Molteni, Zambelli, Rossini, Baldan (29′ Delle Fave), Talon, Sassella, Colaianni. A disp: Englaro, Tomasoni, Fall, Triglia, Maccherone, Perez, Sala, Fumagalli. All: Crotti
Il club spagnolo, l’Osasuna, ha comunicato sul proprio sito di aver venduto il giocatore Alex Berenguer al Torino: acquisto per 5 milioni e mezzo, più uno di bonus. Se il Torino dovesse vendere il giocatore all’Atletico Bilbao, dovrà versare un altro milione e mezzo nelle casse dell’Osasuna.
EliminaIl giocatore darà l’addio alla propria squadra questa mattina, alle ore 11:30 in conferenza stampa.
Il club di Pamplona, sul proprio sito ufficiale, svela così i dettagli della trattativa:
“Il Club Atletico Osasuna ha raggiunto un accordo con il Torino per il trasferimento di Alex Berenguer, che si è chiuso a un prezzo di 5.5 milioni fissi più 1 milione di Euro di bonus, raggiungibile in base a obiettivi centrati dalla squadra del Torino nella stagione 2017/2018. Inoltre, il club piemontese ha accettato di includere una clausola per la quale dovrà pagare 1.5 milioni nel caso in cui cederà in futuro il giocatore all’Athletic Bilbao”.
“L’Osasuna aveva chiesto alle squadre interessate 6.5 milioni più uno di bonus e la citata clausola di 1.5 milioni nel caso di cessione all’Athletic Club. Alla fine, l’operazione è stata sbloccata dal fatto che il giocatore ha rinunciato al 15% dell’incasso che gli spettava, il che permette al club di ottenere un incasso molto simile a quello che voleva”.
“La società navarra desidera ringraziare Alex Berenguer per il comportamento tenuto durante la trattativa, con il quale ha cercato di ottenere il meglio per il suo futuro, però con la sensibilità di permettere all’Osasuna di ottenere l’offerta più vicina al suo interesse”.
Per la MUD (Mesa de Unidad Democratica, ovvero il conglomerato politico che si oppone al governo Maduro, ndr) non basta il tempo e non bastano i centri – illegali – adibiti alla consultazione elettorale, che hanno chiamato “plebiscito”. Nel migliore dei casi, la partecipazione a questo voto non supererebbe 2,6 milioni di voti. Questo, nel migliore dei casi, appunto e concentrando al massimo i votanti nelle 9 ore di operazioni che iniziano alle 7 del mattino del 16 luglio 2017.
RispondiEliminaE la ragione è molto semplice: i punti in cui si può esprimere il voto per un processo elettorale illegale e anomalo è pari al 13 per cento dei seggi previsti nelle normali elezioni organizzate dal CNE (organo costituzionale che gestisce le elezioni in Venezuela, ndr) e a meno del 5 per cento dei tavoli di voto.
In termini assoluti, il corpo elettorale nelle normali elezioni ha a disposizione 14 mila 515 centri che raccolgono 40 mila 601 singole postazioni per una popolazione di circa 19 milioni di elettori. La MUD, in questo caso, ha messo a disposizione solo 1.933 seggi di voto e non è chiaro se saranno allestiti più tavoli per ciascun seggio.
Ciò significa che ci saranno molti elettori per ogni postazione, con una moltiplicazione dei tempi di attesa. Mentre gli elettori previsti nelle normali elezioni dal CNE sono 1.343, quelli di ogni postazione organizzata dalla MUD, saranno, in media nazionale, più di 10 mila.
Nelle normali elezioni organizzate dal CNE possono votare una media di 149 persone all’ora, mentre per questa anomala consultazione organizzata dalla MUD, dovrebbero votare 1.121 persone all’ora per ciascuna postazione, considerando che l’orario previsto per il voto è tra le 7 del mattino alle 4 del pomeriggio.
Perché ciò accada, gli elettori al “plebiscito” dovrebbero votare a una velocità di 19 persone al minuto in ciascuna delle postazioni di voto, il che è ovviamente impossibile.
Ma anche una proiezione più modesta presentata ieri dal perito elettorale COPEI, Enrique Naime, è assolutamente irraggiungibile. Egli assicura che il “plebiscito” avrà una partecipazione di circa 12 milioni di persone.
Per fare questo, nelle 9 ore di apertura dei seggi di domenica, le diverse postazioni di voto dovrebbero ricevere e far votare circa
12 persone al minuto, o, il che è lo stesso, una persona ogni 5 secondi. Altrettanto assurdo.
In concreto, con le risorse che dicono di poter mettere a disposizione (numero di seggi e postazioni di voto), nell’ipotesi più favorevole arriverebbero ad assicurare la partecipazione di 2 milioni e 592 mila elettori. Fisica e matematica non consentono di acquisire e stipare più voti.
Nel caso del Distretto Capitale (area metropolitana di Caracas, ndr) è molto sorprendente che il numero di postazioni per il voto è a malapena di 35, mentre durante le normali consultazione organizzate dal CNE, essi sono 891. Questo equivale a meno del 4 per cento della normale copertura delle singole postazioni, e quindi pone ogni postazione della MUD di fronte ad un onere di oltre 46 mila potenziali elettori.
Un peso simile, anche se relativamente minore dovrebbero sopportare i seggi e le postazioni organizzate dalla MUD negli Stati di Carabobo e Zulia, che occupano, rispettivamente, il quarto e il primo posto per numero di elettori potenziali.
Una prima ipotesi potrebbe indicare che l’obiettivo è semplicemente quello di esporre i seggi e le postazioni con molti elettori a lunghe file che darebbero l’idea di una partecipazione massiccia. Cioè, puro teatro.
In ogni caso, hanno già annunciato che la consultazione non avrà alcun puntuale controllo tecnico. Chiunque voglia può votare, ovunque, anche se non è iscritto nelle liste elettorali. La festa, in realtà, è davvero per la foto (cioè per la rappresentazione mediatica, ndr).
Di giorno...Came capita.
RispondiEliminaAlla sera un minimo di forma. Giuseppe
Infatti....comodi ma con un po'di....stile.
EliminaOgnuno il suo.
Se avessero la possibilità i cubani spenderebbero un botto per le grandi firme. Loro guardano molto al marchio, ricordo che qaundo ero li solo citando Dolce e Gabbana li mandavi in estasi. Noi italiani, com'è noto, siamo i più eleganti, ma il più delle volte per il fatto che siamo capaci di abbinare camicia e pantaloni. Piuttosto che rincorrere i grandi stilisti, personalmente preferisco scegliere spontaneamente come vestirmi anzichè lasciarmi condizionare dalle mode. P68
RispondiEliminaOggi si veste Dolce&Gabbana&Chang....
RispondiEliminaEstate sempre braga e maglietta e ciabatte anche a Cuba,al banco con la canotta mi hanno respinto all havana.paolino.
RispondiEliminaLa solita inutile formalità cubana...
Eliminahola! anche a me piace vestire easy, tenis, maglietta e jeans ( non attillato ) . Sul fatto del tarocco metterei anche gli orologi rolex falsi d'autore de tercera ma che fanno un grande effetto jajaja chao Enrico
RispondiEliminaDavvero questa storia dei Rolex taroccati e' ridicola...
RispondiEliminaCi sono copie di Rolex da 400-500 euro dove per capire che sono falsi bisogna essere appassionati o esperti, spopolano anche da noi, non é necessario andare a Cuba. :-) mat.
EliminaSono cose fuori dal mio mondo.
EliminaNaufraga il progetto di Donald Trump di revocare l’Obamacare, l’imponente riforma sanitaria del suo predecessore alla Casa Bianca che aveva esteso la copertura del sistema di cure a 32 milioni di cittadini. Altri due senatori, Mike Lee dello Utah e Jerry Moran del Kansas, hanno infatti annunciato che si sarebbero opposti al disegno di legge stilato dal leader dei Repubblicani, Mitch McConnell. Il loro “no” va ad aggiungersi a quello dei colleghi Susan Collins del Maine e Rand Paul che Kentucky.
RispondiEliminaCon la defezione dei quattro dissidenti e l’impossibilità del senatore John McCain di votare perché in convalescenza ha portato i voti per la proposta McConnell al di sotto dei 50 (su 100) previsti perché il provvedimento passi. Il leader della maggioranza McConnell, che avrebbe voluto votare la legge questa settimana, ha proposto «un rinvio di due anni» per abrogare l’Obamacare e potrebbe tentare una mediazione con i Democratici.
«Piuttosto che ripetere lo stesso fallimentare processo di parte - ha teso la mano il leader della minoranza, Chuck Schumer - i Repubblicani dovrebbero ricominciare da zero e lavorare con i Democratici su un provvedimento che faccia scendere i premi, fornisca stabilità nel lungo periodo al mercato e migliori il sistema sanitario».
Non si mostra d’accordo Trump che su Twitter ha scritto: «I Repubblicani dovrebbero solo abrogare il fallimentare Obamacare adesso e lavorare a un nuovo piano per la sanità ricominciando da zero, i Democratici seguiranno!».
È la seconda sconfitta legislativa in Senato per il Trumpcare che già nei mesi scorsi aveva dovuto essere rivisto nel testo sempre per il mancato sostegno del partito del presidente Trump.
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RispondiEliminausapost
Sono sostanzialmente daccordo con te... :-)
EliminaMi piace vestire in maniera semplice e comoda, i formalismi nn mi importano.
RispondiEliminaPantaloncino, maglietta, sandali e via ..
Pantalone lungo solo quando e dove richiesto. Roberto.
Ecco il sandalo io lo evito, ma e' questione di gusti.
RispondiElimina