LA HABANA 1

Sono arrivato a La Habana nel primo pomeriggio del giorno 24 dicembre, direttamente da Tunas col Viazul.

Al terminal e' venuto a prendermi Hugo, il chaffeur che Andrea di casa Zule (GRAZIE), pro bono, ha gia' inviato 2 volte a prendermi al mio arrivo in aereo dall'Italia.

Ovviamente in questa situazione il tutto e' avvenuto, giustamente, con soborno.

Mi ha portato nella casa de renta in S.Lazzaro che avevo scelto per soggiornare, una casa con cui operiamo molto noi di M&S, ben gestita da un italiano residente che ho avuto il piacere di conoscere e di stimare.

Arriviamo a casa, tempo per una doccia veloce ed un cambio di abito, Hugo ha aspettato sotto, e siamo partiti per il Tropicoco dove mi aspettava il mio socio Simone per la fiesta col suo familion alla Gallega.

Sono tornato a casa mezzo sverso a notte fonda, dopo 11 ore di Viazul, fiesta, comida, ron e cerveza sono letteralmente svenuto in branda.

La mattina dopo sono iniziati i miei 3 giorni avaneri.

Mancavo da 17 anni da una frequentazione che non fosse di poche ora dalla capitale di tutti i cubani.

S.Lazzaro, nella parte dove vivevo, e' nel mezzo di tutto; 50 mt dal Malecon, a destra la Habana storica a sinistra Vedado, Rampa e Calle 23.

Anche se con 50 centavos con un qualunque taxi o mezzo avrei raggiunto il centro ho scelto di camminare e di muovermi esclusivamente a piedi, non volevo perdermi nulla di questi 3 giorni dedicati a La Habana ma sopratutto a me stesso.

Il primo giorno ho camminato come un dromedario, dal centro al Vedado, dal Cerro, a Avenida del Presidente.

Me la sono davvero goduta come non mai, chissa' quando capitera' ancora.

Il tempo nella capitale era ancora piu' bello che a oriente e questo capita di rado.

Mi e' sempre piaciuta La Habana, tutta, dai quartieri piu' belli e residenziali fino al....rustico de la Habana vieja.

Mi sento come a casa, non chiedetemi il perche' ma non riesco a vederla come una citta' che tutto sommato conosco piuttosto poco.

Rispetto a 15 anni, fa dove ogni 3 metri c'era un cagacazzo questuante, a questo giro nessuno mi ha rotto i coglioni, nessuno mi ha avvicinato per chiedermi qualcosa, qualche sguardo di fanciulla e null'altro.

Cuba e' cambiata anche in questo.

Il Malecon e' oramai in mano al turismo, cubani ne vedi pochi.

Il secondo giorno sono andato a correre, ho incontrato solo stranieri come me che correvano, i conducenti delle auto americane che vengono rentate ai turisti per il classico giro scoperto per il lungomare avanero e le zone piu' caratteristiche della citta'.

Al lato con Paseo e' in costruzione un mega hotel, piano piano le vecchie costruzioni sul lungomare sono state abbattute o lo saranno presto e gli abitanti, dove esistono, trasferiti in altre zone.

Quella parte di Cuba e' per i turisti senza discussioni, la cosa e' prevedibile essendo uno dei luoghi se non piu' belli piu' caratteristici del pianeta intero.

Eppure bastano 5 minuti a piedi e ti ritrovi in pieno '800 camminando per calle che sentono tutto il peso della storia della citta'.

Vecchie case cadenti con sui balconi i panni stesi ad asciugare, chioschetti di frutta e verdura (qua' permessi, a Tunas no....mah...) ad ogni angolo, meraviglie della natura che escono da autentici tuguri con i capelli imbigodinati per la imminente nottata di pelea, vecchie sedute all'uscio di casa come capita da noi al sud.

Gente che traffica in qualunque cosa attenta che la policia, che e' ovunque, non si avvicini troppo.

Quanto ho camminato....

Poi c'e' la Habana dei turisti, quella del Vedado, la Rampa e Calle 23 ma francamente 'e forse quella che meno mi e' interessata.

Non ero li per loro, non ero come loro.

Continua.....