Passa parecchio tempo dal mio racconto precedente, un sabato ero in giro per Tunas con Adriano, il mio amico di Monterosso precocemente deceduto, mi sento chiamare e ritrovo una vecchia amica che non vedevo da un po'.
Ci eravamo conosciuti
molti anni prima, lei all'epoca era giovane, io poco piu' che
quarantenne, non era mai accaduto nulla di serio ma comunque, quando
era possibile, ad ogni viaggio ci si frequentava per qualche giorno.
Era stata gia' un paio di
volte in Italia con un paio di persone differenti, ero gia' presente
la seconda volta mentre ancora non la conoscevo la prima, anche se
conosco chi la invito', un tipo che incontro a volte in giro per Cuba e saluto
sempre volentieri.
Prima o poi faremo tutti
una Reunion....come i Pooh.
In quel periodo avevo
pensato, seriamente, di richiedere la Residenza Permanente, come
sapete occorrono alcuni requisiti come avere una moglie cubana o un
figlio riconosciuto.
Avendo, d'ufficio,
scartata la seconda ipotesi, brevemente decisi per la prima.
Non ero mai stato sposato,
la cosa mi sembrava persino divertente, onestamente, vista oggi da
lontano, non fu una cosa seria.
Sinceramente a nessuno dei
due fregava un cazzo dell'altro che non e' esattamente una buona base
di partenza.
Per poche centinaia di cuc
comperai 4 muri scalcinati in Calle Cuba, una via imboscata nel
fondo di Buenavista, all'epoca sterrata, oggi pare che abbiano
asfaltato ma non saprei dirvi, non ci sono piu' passato.
Dalla finestra di quella
casupola si poteva vedere lo splendido panorama della centrale
elettrica cittadina...
Visto che non ero sceso
dalla montagna con la piena avevo optato per una situazione da poco,
giusto per vedere se la cosa poco seria si sarebbe trasformata in
qualcosa di piu' decente.
Un giorno andando in una
playa rocciosa sconosciuta e secondaria, per l'equivalente di una
mountain bike usata, acquistai una baracchetta da ristrutturare, qua'
li chiamano “rustici da riattare”, col tempo avrei poi deciso
cosa farne.
Quando ci si frequentava
occasionalmente era tutto rose e fiori, ci si divertiva anche se lei
non era esattamente, dal punto di vista fisico, la mia tipologia di
fanciulla preferita.
Frequentandoci di piu' mi
ritrovai ad avere a che fare con una scassaminchia di dimensioni
bibliche, probabilmente sono anche io refrattario ad ogni forma di
controllo e/o gelosia.
Comunque salvando un paio
dei 4 muri della casa cittadina, ne facemmo tirare su gli altri 2 e una la placa.
Lo feci fare a gente che
conoscevo, feci poi mettere delle piastrelle da basso costo e il mio
compito si poteva considerare terminato.
I mobili li porto' lei da
dove viveva, fuori Tunas, convivemmo per un breve tempo poi dovetti
tornare in Italia con la consapevolezza che la cosa non sarebbe
durata molto.
Durante l'estate, mentre
ero in giro per la penisola a lavorare, le diedi il bensevito
dicendole che se voleva divorziava lei, io un penny non l'avrei
tirato fuori.
Dei pochi muri tirati su
non mi importava francamente nulla, spiccioli....
Subentro' quasi subito un
italiaco benefattore che si fece carico di ogni lavoro successivo,
benefattore grazie al quale, al mio successivo viaggio, mi trovai la
sentenza di divorzio nella casa de renta dove vivevo.
A costo zero.
Gli Orishas si erano
ricordati di me.
Fu un periodo breve, non
memorabile, ovviamente non avviai alcuna pratica per la Residenza.
Ci avevo provato, non era
andata.
Lo rifarei?
No.
Non per i soldi, alla fine
spesi una cazzata, soldi che avrei comunque speso nello stesso
periodo, con altre, ma per il tempo perso.
Arrivati ad un certo punto
della vita i soldi non dico perdano importanza ma diventano, se ci
sono, marginali.
Conta il tempo.
I soldi si guadagnano,
magari se ne guadagnano di piu' ma il tempo perso, quello mal speso
nessuno te lo restituisce, e' andato per sempre.
Continua...
Continua...
Il lunch match della 25° giornata di campionato vedrà disputarsi il Derby della Mole, il primo nella carriera da allenatore di Walter Mazzarri sulla panchina granata. E’ tutto pronto dalla Sala Conferenze dello Stadio Olimpico Grande Torino per la conferenza del tecnico toscano a presentazione di Torino-Juventus. Il tecnico granata potrà prendere posto in panchina, essendo la sua squalifica stata ridotta da due giornate a una. I giornalisti cominciano a prendere posizione in sala, alle 10.30 si comincia.
RispondiEliminaComincia la conferenza stampa del tecnico granata.
“Il risultato è figlio della prestazione. E io con i ragazzi parlo sempre di prestazione, non il risultato. Contro l’Udinese una grande prestazione non è arrivata. La partenza non è stata buona. Dobbiamo migliorare sotto diversi aspetti.”
Che Juve si aspetta, dopo il match di Champions League?
“Quando una squadra subisce un solo gol nelle ultime 11 e quando una squadra è la migliore in Italia per tiri in porta subiti, questo la dice lunga sulla difficoltà della partita. Loro giocheranno con fame e voglia. I loro numeri dicono tutto di loro. Non c’è bisogno di commentare oltre.”
E’ inevitabile parlare del confronto tra lei e Allegri.
“Ho grande stima di lui. Io credo nell’essere e non nell’apparire e lui ha dimostrato molto. Contano i fatti e lui ha dimostrato molto. Credo ci sia stima reciproca e anche rispetto”.
Come vive il fatto che il Toro abbia vinto solo due derby negli ultimi ventidue anni?
“In passato la forza di persone che vivono come noi di risultati è guardare l’attualità. Non mi interessa se il Toro ha vinto pochi derby negli ultimi vent’anni. Per me ora il Toro è la squadra più forte del mondo. Io devo lavorare con i giocatori che ho, e inculcargli determinati concetti. Il primo giorno ho detto ai ragazzi che io devo limitarmi a dare concetto.”
La designazione di Orsato la rassicura?
“Io non guardo mai le designazioni. Ho fiducia nella classe arbitrale. Arbitra Orsato? È un grandissimo arbitro. Bene così.”
Baselli può schermare Pjanic come fatto con Torreira? La sua posizione potrebbe essere quella vista contro la Sampdoria?
“L’importante è che i ragazzi siano a conoscenza di quello che c’è da fare nelle due fasi. Se Baselli giocherà, dovrà sapere al meglio cosa fare. Se giocherà… vi lascio nel dubbio!”
Sarà fondamentale bloccare la Juventus a centrocampo?
“La Juventus è una grande squadra in tutti i reparti, andrebbe bloccata tutta. Certo, è un settore nevralgico, ma la fase difensiva parte dagli attaccanti; se non lavorano bene loro, mediana e difesa vanno sicuramente in sofferenza.”
Come imposterà la partita? Molti tifosi vorrebbero vedere una squadra arrembante.
“Conta vincere i duelli personali. E poi durante una gara ci deve essere una strategia chiara e riconoscibile, i giocatori devono sapere cosa fare. In ogni momento della partita c’è un momento diverso: a tratti bisogna prenderli alti, a tratti soffrire in difesa. Sappiamo che meglio facciamo le cose, più c’è possibilità di fare risultato. Poi certo, ci sono gli episodi. Ma si portano dalla nostra parte con positività.”
Come ha vissuto la settimana del derby?
RispondiElimina“Si conclude con l’allenamento di oggi. I ragazzi l’hanno preparata bene, poi sono curioso anche io di vedere come si comportano i ragazzi. È la sesta partita che faccio, per me è una verifica costante.”
E’ possibile che la squadra si rechi al Filadelfia per salutare i tifosi prima della partita?
“Ho visto che tra squadra e tifosi c’è un connubio importante, che ci dovrà accompagnare sempre. Il problema è che ci sono dei protocolli; gli orari e i percorsi da fare per arrivare allo stadio non dipendono solo da noi.”
Differenza tra il derby di Torino rispetto a Milano e Genova?
“Aspetto di viverlo, dopo la partita ve lo dirò. Ora lasciatemelo vivere. Sicuramente vi posso dire che ne sento parlare tanto, dal primo giorno che sono qui.”
Vuole dare un messaggio ai suoi ex tifosi del Napoli, che certamente tiferanno per lei?
“Dobbiamo fare una grande partita per i nostri tifosi e per la nostra maglia. Quando io arrivo al Fila, spesso non ho tempo di mangiare per dare input ai giocatori e trasmettere messaggi positivi per noi, per la nostra squadra. Poi lo sapete, il rapporto che io ho col Napoli è splendido.”
In passato, questo gruppo di giocatori è caduto in qualche espulsione di troppo nei derby.
“Ci ho lavorato moltissimo nei giorni scorsi, ve lo assicuro. Quando facciamo le partitine in allenamento, siamo in due arbitri per individuare e sanzionare i falli. Dobbiamo evitare gli eccessi di foga e restare lucidi: rimanere in undici per tutta la partita è troppo importante. Ma ho anche aggiunto che se mi seguono, possono essere più sereni: le energie vanno incanalate nel positive. Non è un match di pugilato, per questo credo che la preparazione sia fondamentale”
Come ha preparato questa partita?
“Noi dobbiamo lavorare su noi stessi. Se noi lavoriamo bene possiamo mettere in difficoltà chiunque. Dipende da noi. Io credo nel miglioramento: anche a 36 anni si può migliorare. La settimana è sacra e la domenica si deve mettere in pratica ciò che si prova.”
Che accorgimenti ci sono stati, per arrivare preparati al match alle 12.30?
“Abbiamo già fatto un allenamento all’ora della partita. Anche oggi sarà la stessa cosa, per questo vi ho fatti venire qui prima. I ragazzi sanno già da diversi giorni il comportamento da tenere per avvicinarsi al match nel migliore dei modi. Faremo di tutto per adattarci al meglio, da tutti i punti di vista”.
Il confronto sugli scudi è quello tra Belotti e Higuain.
“Andrea è un giocatore con delle doti importanti o altrimenti non avrebbe fatto 26 gol. Lui non deve fare confronti con nessuno, ma guardare a sé stesso. Solo così diventerà un grandissimo giocatore. E non deve porsi limiti”
Falque potrebbe essere tra i protagonisti del match?
è un ragazzo che ha numeri importanti in termini di finalizzazione e ultimo passaggio. Mi piace perché nonostante abbia un ruolo offensivo pensa sempre a giocare per il bene della squadra. Lui al momento è uno che incarna al meglio questo principio: è qualcosa che bisogna tenere a mente e che ci porterà lontano.”
Burdisso ha detto che andare al Mondiale in Russia, con l’Argentina, è un suo obiettivo.
“Lei menziona un grandissimo professionista. Gente come lui e come Moretti sono gente da cui i ragazzi più giovani devono imparare come spugne, anche nelle più piccole cose. Per il resto i complimenti sul rendimento dei giocatori li faccio a fine anno.”
Sgrat , sgrat
RispondiEliminaVINCERE!
RispondiEliminaNelle zone rurali le case le tirano dietro. Giuseppe
RispondiEliminaInfatti vengono via davvero con poco.
Eliminac'é sempre un perché a tutto: vivere nella campagna cubana é per me veramente difficile, quasi al limite dell'assurdo per un occidentale. Mat
EliminaInfatti va giusto bene per una fiesta...pero' c'e' chi ci riesce.
EliminaBuon per lui.
Giuseppe Culicchia
RispondiElimina«Noi siamo il Toro e loro no»: così Paolo Pulici, incarnazione di un Toro e di un calcio che non esistono più, perché intanto come sappiamo il mondo è cambiato e i calciatori non tornano più a casa a piedi dopo gli allenamenti o la partita accompagnati dai loro aficionados.
Tuttavia, malgrado le differenze enormi tra il football degli Anni Settanta e quello di oggi - in cui si gioca in base alle esigenze della tivù a pagamento, e dove il prezzo di un giocatore può arrivare a 600 milioni di euro, con stipendi che in Italia toccano anche i 6 o 7 milioni - le parole del più grande calciatore ad aver vestito la maglia granata dopo il 4 maggio 1949 restano vere. Noi siamo il Toro e loro no. Ma non è solo una questione di budget. Il fatto che il Toro continui ad avere supporter tra i bambini, per dire, sa non solo di miracolo - pensate a quanto può essere difficile per un bambino di oggi tifare per una squadra che non vince uno scudetto dal 1976, e che ha vinto un solo derby negli ultimi 23 anni - ma conferma una mia convinzione: e cioè che non esistono differenze antropologiche tra Destra e Sinistra, come si sosteneva al contrario negli Anni Settanta (e non di rado ancora oggi, visto che un signore milanese del Pd si è preso la briga di censire quanti tra i suoi concittadini andranno al voto il 4 marzo chiamandosi Benito), mentre ne esistono tra chi ha abbracciato la fede granata e chi invece parteggia per l’altra squadra cortesemente ospitata in città.
Noi del Toro non crediamo che nella vita conti solo vincere. E non a caso ci sentiamo perfino in colpa per la rete annullata domenica scorsa all’Udinese. Il Toro è al mondo perché quello che conta, nel calcio come nella vita, non è stare dalla parte dei vincenti sempre e comunque (tranne che in Champions). Conta semmai come si gioca, come si vive, come si vince qualora si vinca e come si perde nel caso si perda. In questo, il Toro piacerebbe da matti anche a Ernest Hemingway: Santiago, il pescatore protagonista de «Il vecchio e il mare», è sconfitto dagli squali, ma non si arrende mai. Ciò detto, se per caso oggi vincessimo con una rete di Belotti segnata in fuorigioco e inspiegabilmente convalidata dall’arbitro, circostanza che a parti invertite ha visto più repliche, per quanto mi riguarda non avrei alcun senso di colpa.
TORINO (4-1-4-1): Sirigu; De Silvestri, N’Koulou, Burdisso, Molinaro; Rincon; Falque, Baselli, Obi, Ansaldi; Belotti
RispondiEliminaMUGHINI'S TEAM (4-3-3): Szczesny; De Sciglio, Rugani, Chiellini, Asamoah; Khedira, Pjanic, Sturaro; Douglas Costa, Higuain, Alex Sandro.
Santa Fe- Forza TORO!
RispondiEliminaC’è un tifoso speciale oggi al Grande Torino a sostenere il Torino nel Derby della Mole: stiamo parlando di Kamil Glik! L’ex capitano granata è infatti arrivato dalla Francia per tifare insieme agli altri tifosi granata. Una presenza importante, che speriamo possa dare ulteriore carica ai ragazzi di Mazzarri.
RispondiElimina0-1
RispondiEliminaNada.
RispondiEliminaPerso contro una squadra men che mediocre, purtroppo siamo questi.
Mazzarri ha fatto gli stessi punti di Sinisa nelle prime 6 giornate, cambia il manovratore ma i risultati sono gli stessi, per ora.
Ride solo Cairo che fa cassa alla faccia dei tifosi.
Come sempre.
Santa Fe- Son così tante le sconfitte che anche una vittoria di misura non ci avrebbe ripagato a dovere, non ci son piu commenti da fare, forse, come qualcuno consiglia, dovremmo viverla come una partita come con tutte le altre big, vedi Inter, Milan, Napoli, e a proposito di quest'ultima, prego per lo scudetto ai partenopei e un Wembley fatale..
RispondiEliminaMa non si era detto che di calcio non si parlava più?Anche perché se devo leggere solo l'ultima frase del tizio qui sopra, attacco anche io sui bovini... O quelli che condividono la tua stessa fede posso dire quello che vogliono?
EliminaSimone M&S
Cosa ha detto di strano?
EliminaAnche io la penso come lui ma la cosa finisce lì.
Finita la partita finito il discorso è si passa oltre.
Santa Fè- Simone il tizio di cui parli si chiama Fernando, sono profondamente offeso dalle tue parole :)
EliminaNaturalmente scherzo..il mio post era indirizzato a Milco con cui eravamo in contatto dopo il derby, detto questo posso solo aggiungere che mi va anche bene perdere "un derby" senza l'aiuto dell'arbitro, in questo caso accetto la sconfitta.
Per punizione ti farei trascorrere due settimane al B&B Grande Torino!!
Ciao Simone
Ciao Fernando.
EliminaHo scritto "tizio" proprio perchè speravo in una tua risposta.
Che è arrivata in modo educato e spiritoso.
Alla fine qui sopra siamo persone per bene.
A presto.
Simone M&S
Il tutto è figlio di un mercato fatto per avere solo 2 mediani a centrocampo.
RispondiEliminaSe fa giocare un terzino nel mezzo una ragione ci deve essere.
hola! non ti ci vedo molto da sposato......ma volevi fare della casa una renta come grande torino? chao Enrico
RispondiEliminaNo di certo.
RispondiEliminaParliamo di una via quasi alla periferia della citta', non esattamente via Montenapoleone...