lunedì 14 maggio 2018

DESAJUNO


Il desajuno, quando siamo a Cuba assume un aria di maggiore importanza rispetto a quando siamo da questo lato del bloqueo.
Sugli italiani e la nostra colazione “sbagliata” si potrebbero aprire dibattiti infiniti; e' fattuale come nei paesi nordici ed anglosassoni el desajuno sia considerato il pasto principale della giornata.
Concetto esatto, si ha tutto il giorno davanti, giorno che va affrontato con le giuste energie, anche per evitare poi di sfondarsi nei pasti successivi.
L'italiano desajuna con cappuccio e brioches, pranza sul lavoro come puo' e poi si sfonda di sera, quando quasi tutto quello che ingerisce viene metabolizzato dal corpo in modo non del tutto funzionale.
Avendo lavorato per oltre 30 anni nei villaggi turistici di mezzo mondo ho fatto mio il concetto di “colazione americana”, senza il bacon.
Di conseguenza anche oggi, che la mia vita e' diventata (per ora) piu' stanziale, la mia colazione e' fatta di cappuccino e un panino salato, quasi sempre al prosciutto.
Non mi crea problemi mangiare salato al mattino, anzi lo ritengo un modo per iniziare bene la giornata, anche per questa ragione ho fatto in fretta ad abituarmi al desajuno cubano.
Non vi devo spiegare nulla, sapete di cosa parlo, un desajuno fatto di una tortilla con 2/3 uova, magari arricchita con jamon y/o queso oppure di cipolla.
Il tutto accompagnato dall'immancabile cafe', jugo natural o batido, frutta fresca e altre cose simili.
Per molti italiani non e' stato facile abituarsi a tutto questo cibo di prima mattina, pero' se durante la giornata si e' in giro con quel clima e' bene muoversi con la barriga piena, in modo da smangiucchiare qualcosa durante il giorno per poi dedicarsi ad una buona cena in un bel locale, possibilmente in gradevole compagnia.
Negli anni ho un po' limitato questo gran mangiare mattiniero, anche perche' mi capita spesso di andare a correre.
Dopo il doccione non e' che mi smorzi un pittito lupigno come il Maestro Camilleri farebbe dire al commissario Salvo Montalbano.
Sopratutto ora che vivo in una normale casa cubana, quando mi sveglio e' facile che non ci sia nessuno, quindi mi devo in qualche modo organizzare.
Nel frigo faccio in modo che non manchi mai buon formaggio del monte, quello buono non la plastica camuffata, unitamente a quel prosciutto che arriva dagli hotel di S.Lucia, coi pezzetti di finocchione, che un amico mafioso mi vende ad ogni viaggio.
Quindi un panino jamoy y queso e cafe' oppure se non ho molta fame cafe' con batido.
Ora, almeno a Tunas, c'e' il problema di reperire frutta fresca visto che hanno chiuso tutti i chioschetti che la vendevano.
Durante il mio ultimo giro a La Habana ho voluto pero', almeno per una mattina, tornare a fare l'italiano.
Dopo 2 settimane di quel tipo di colazione volevo un qualcosa di differente, evitando pero' quel locale sotto il Capitolio infestato da connazionali cismosi.
Come vi ho gia' raccontato ho trovato un localino, credo nuovo, in calle 23, dopo Presidentes andando verso la Rampa.
Le foto mostrano il cappuccino (chiedetelo sempre senza la maledetta cannella) e i dolci disponibili.
C'e' poi anche un frigo uguale a quelli che troviamo da noi dove e' possibile trovare tiramisu, profiterol, crema catalana ed altre prelibatezze.
Il costo e' di 3 cuc per un cappuccio e un dolce ma ne vale la pena, sopratutto se vuoi un qualcosa di differente rispetto alla classica colazione cubana.
Tornando al desajuno classico i costi ad oriente sono di 3 cuc mentre a La Habana, solitamente si parla di 5 cuc.
Ci sono poi le case de renta che ti offrono la scelta, ad esempio da Gabriele in B&B Central Havana puoi scegliere fra un desajuno da 3 e uno da 5 cuc a seconda della fame che ti ritrovi a dover affrontare.
Solitamente e' un bel mangiare con alimenti freschi, ben preparati e serviti come si deve.
Buona colazione a tutti!


23 commenti:

  1. Dall’1 giugno il piccolo aeroporto di Crotone riprenderà vita. Almeno fino a ottobre Ryanair garantirà i collegamenti con Pisa e Bergamo. Era dal 2016 che nello scalo calabrese non c’erano più voli di linea. Da allora molto è cambiato eppure il rischio di un nuovo default è concreto. Infatti, così come accadeva nel passato anche oggi per portare la compagnia irlandese a toccare terra a Crotone c’è voluto più di mezzo milione di euro di fondi pubblici. «Abbiamo sostenuto la ripresa dei voli - ha spiegato il governatore Mario Oliverio presentando le nuove rotte - perché nessuna compagnia vola gratis».
    Così la Regione Calabria, attraverso la Sacal società di gestione dello scalo, ha messo sul tavolo 570mila euro attraverso un piano di marketing pluriennale. Parte del denaro sosterrà la compagnia irlandese senza incorrere in procedure di infrazioni.
    Ma anche i Comuni della provincia dovranno mettere mano al portafoglio per versare circa 40mila euro al mese necessari al funzionamento dell’aeroporto. L’ipotesi sulla quale si lavora per garantire questi introiti è quella di poter affidare a una società partecipata dagli enti locali la gestione dei servizi a terra: parcheggi, spazi commerciali e pubblicitari.
    «Ci hanno fatto vedere il cammello e ora dobbiamo pagare moneta», è stato l’appello del sindaco di Crotone Ugo Pugliese ai primi cittadini degli altri comuni. Il precedente non è incoraggiante. La vecchia società mista pubblico-privata che gestiva lo scalo nel 2015 è stata sommersa dai debiti, circa 6 milioni di euro.
    Il quesito
    L’interrogativo centrale resta la sostenibilità dell’aeroporto di Crotone. Un quesito a cui aveva risposto nel 2014 la Corte dei conti europea che aveva definito il terzo scalo calabrese «superfluo» e aveva fissato come obiettivo per ritenerlo sostenibile una quota di oltre 300mila passeggeri all’anno. Un traguardo che in passato non è stato mai raggiunto, nella sua migliore performance il Sant’Anna si è attestato sui 200mila utenti all’anno.
    Insomma il futuro dell’aeroporto crotonese si gioca sui numeri. Il sales and marketing manager per l’Italia di Ryanair John Alborante ha già fissato un obiettivo intermedio: raggiungere i 70mila clienti solo con queste due rotte estive. I precedenti non inducono all’ottimismo. Basti pensare che l’ultima compagnia che aveva investito su Crotone, l’austriaca Flyservus, da novembre a gennaio aveva ricevuto solo 47 prenotazioni. Con questi numeri non era arrivata neanche al volo inaugurale. Per i crotonesi comunque l’aeroporto resta irrinunciabile, unica via di comunicazione con il resto del mondo.
    L’isolamento
    La città vive praticamente isolata. La ferrovia ionica attende ancora l’elettrificazione, i treni a lunga percorrenza sono solo un ricordo e per arrivare a Roma, circa 500 chilometri, occorrono non meno di otto ore. Oppure c’è la statale 106, che qui tutti chiamano la strada della morte. Tranne pochi chilometri da poco ammodernati, il resto è una stretta lingua d’asfalto che passa in decine di paesi su cui Tir e autobus condividono la carreggiata con trattori e biciclette. Volare via sembra l’unica soluzione.

    ANCHE IL PIEMONTE PAGA PERCHE' QUESTI SBARCHINO A LEVALDIGI-CUNEO...

    RispondiElimina
  2. Urbano Cairo apre il mercato ripartendo da Andrea Belotti. Per il patron granata il bomber non si muoverà neanche questa volta. «Se lui è contento di rimanere come dice e penso, io lo sono ancora di più e anche i tifosi lo saranno - così il proprietario del Torino -. Il Milan? Non c’è materia, non abbiamo parlato con nessuno e non siamo interessati a nulla. Belotti non è un tema come non lo era l’anno scorso, quando offerte vicino alla clausola, o tali perchè si considerasse la vendita, non sono arrivate. Un anno fa l’ho tenuto sperando che ripetesse la stagione della volta prima, purtroppo due infortuni l’hanno frenato».
    Con il Gallo per riprovare a centrare l’Europa e una squadra più congeniale per la filosofia di gioco di Walter Mazzarri, per non avere rimpianti come in questa stagione. «Contro la Spal ho visto un ottimo Belotti - ancora Cairo -, purtroppo ci è mancato molto in questo campionato, soprattutto in certi momenti. Comunque abbiamo 51 punti e non siamo lontani dall’Europa League, se penso ai 5 punti buttati via con il Verona…». Ci sono i rimpianti, ma c’è anche un futuro da scrivere. «La cosa buona è che ho visto Mazzarri sempre più consapevole del suo gruppo. Ljajic? Si è acceso nella ripresa grazie all’innesto di Berenguer che ha fatto una partita strepitosa, la sua migliore insieme a quella di Roma contro la Lazio. Lo spagnolo ha cambiato il match, bravissimo anche l’allenatore a proporlo al momento giusto. Si sta vedendo la mano di Mazzarri, l’ho preso a gennaio perchè temevo mi sfuggisse, lo volevano il Siviglia e l’Everton».
    Via al mercato Toro, allora, con il summit atteso tra una settimana tra presidente, allenatore e direttore sportivo, a campionato concluso. «Faremo i nostri ragionamenti partendo da una considerazione - traccia la linea il patron -, che abbiamo una rosa molto ampia: faremo innesti mirati per capire cosa occorre per il futuro». L’attenzione di Cairo sai sposta poi sull’introduzione delle seconde squadre, ufficiale dall’anno prossimo. «Sono favorevolissimo - dice Cairo -, non vedo problemi anche se i tempi sono molto stretti. Ma se ricordo che nel 2005 facemmo la squadra in una settimana, non può impensierirci il fatto di allestirne una un tre mesi. Noi ci candidiamo sicuramente, ma è importante che la serie B e C condividano le novità, altrimenti le cose partirebbero con il piede sbagliato».

    RispondiElimina
  3. Proprio non riesco...moka da 3 sia qui che là...sbaglio ma proprio non riesco...

    RispondiElimina
  4. Per quel tipo di colazione non sono grandi cifre. Giise

    RispondiElimina
  5. Raccontarlo ai muertos de hambre che fanno le pulci alla duenas sul costo del desajuno o con la fanciulla ne ordinano uno solo perché "tanto lei mangia dal mio..."

    RispondiElimina
  6. hola! tratto el desayuno come un pasto classico quindi capita che se non ho per cucinare vado al ristorante o paladar. chao Enrico

    RispondiElimina
  7. Milco il problema è che qui in italia non abbiamo tempo il mattino.....a cuba a me piace desajunare a lo cubano.. come te ho nel frigo sempre del buon jamon y queso (che arriva dal cayo) frutta fresca....(l'ultimo viaggio dopo irma non se ne parlava di frutta) e alterno a un pan con jamo y queso a una tortilla con gli stessi ingredienti o con la cipolla....
    tempo fa quando andavo con un amico andavo anche io a desajunar al suo hostal....me encanta ese tipo de desajuno

    RispondiElimina
  8. Mah...tempo...basta alzarsi 10 minuti prima ed il tempo si trova.

    RispondiElimina
  9. Sappiamo tutti ché anche a Cuba c è crisi bene io dico per un buco ti sparano 25 cuc al giorno e per una colazione 4 cuc,ma ragazzi sveglia il 90 % delle case alguiler sono cessi almeno se vai a havana Vedado,ho Miramar, ma il resto sono buchi con bagni di merda. Ciao Fabiola

    RispondiElimina
  10. Vai in un buco se vuoi andarci.
    Sul nostro sito M&S trovi ottime case a 20/25 cuc al giorno. Se 4 cuc di colazione sono un problema meglio restare a Ladispoli o Borghetto...

    RispondiElimina
  11. Il livello delle panaderie/caffetterie habanere è lo specchio della scarsità di accesso a ingredienti e vari altri elementi di qualità per il particular medio (ma anche gli hotel si devono arrangiare quasi sempre con quello che la macchina statale offre).

    Detto questo a volte resto stupito di come si trovi comunque qualche realtà che offre cose quantomeno dignitose.

    Mat.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quando le trovi te le godi ancora di più perché...Non te le aspetti.

      Elimina
  12. A Genova, dirigendosi verso l'Acquasola, salendo da largo XII Ottobre, si passa accanto ad un giardinetto dedicato al poeta cubano Josè Martì (1853-1895). Lì trova posto un cippo dedicato al poeta cubano che ha a fianco una lapide dove sono incisi i versi di una sua poesia famosa, La rosa bianca : “Cultivo la rosa blanca/ En junio como en enero /Para el amigo sincero/ Que me da su mano franca...”(Coltivo la rosa bianca/ in giugno come in gennaio, per l’amico sincero che mi dà la sua mano franca…). Sotto il cippo, che reca l'effige bronzea di Josè Martì, c’è una targa messa il 5 novembre 1988 che segnala la direzione e la distanza da questo luogo al monumento dello stesso Eroe Nazionale di Cuba in Piazza della Rivoluzione a L’Avana : Miglia Marine 4508,38 - Km 8349,53 – determinazione effettuata dall'Istituto Idrografico della Marina.Sono passati oltre 20 anni dall’inaugurazione del monumento e oggi fa piacere ricordare questo luogo poco conosciuto della città di Genova insieme a questo grande eroe, patriota e poeta

    RispondiElimina
  13. Sapete il significato di mangiare, mangiare bene come si deve a Cuba no esiste, la carne no sa di niente, pollo uguale, pesce mangi aragosta ti sembra di mangiare una patata, manca i odori no sanno cucinare vai al ristorante ti portano la carne il riso ho la pasta contorno insieme ma tu l ho sai avvisi prima il riso ho la pasta dopo la carne, cosa fanno ti portano tutto insieme li li mando a cagare, se loro mangiano come i maiali no è detto dobbiamo essere come loro, Antonio

    RispondiElimina
  14. Allora stai a casa e mangi bene all'italiana...

    RispondiElimina
  15. La yuca con mojo: sublime... Come sapete, la yuca - in questo caso hervida - ha un sapore che ricorda quello della nostra patata ma che non è la stessa cosa, un gusto naturalmente non descrivibile a parole, si potrebbe dire ineffabile... È, come sapete, un contorno... Una esperienza interessante - gli spaghetti me li posso mangiare a casa tutti i giorni dell'anno, al limite metto in valigia l'essenziale per riprodurre l'esperienza sull'Isla: ma non ha senso, sa di forzatura coloniale... È anche questo il senso della vacanza, non portarsi in valigia la vecchia Europa... ... no?

    Leonardo

    RispondiElimina
  16. Ah, dimenticavo: felicitaciones per il blog e in particolare per questo ennesimo bell'articolo...


    Leonardo

    RispondiElimina
  17. Leonardo ti dico che io non vado matto per la cucina cubana ma la Juca Frita....cucinata in casa come si deve...LA ADORO!

    RispondiElimina
  18. Eh... ... la mamma di un mio amico cubano mi preparava la fritura de malanga... ... estupenda... ... certo, non andrei avanti tutto l'anno con quello che è quasi un cibo killer... - diverse volte ho girato tutta l'Avana per trovare l'olio di oliva... ... poi magari alla fine tipo alla tienda della Maison - non ricordo con precisione - trovi una boccettina di olio spagnolo a prezzi stellari, diciamo demenziali... ... altre randonnées per il papel sanitario... ... ma se vogliamo gli scaffali pieni tanto vale - come dici benissimo - starcene a casa, no? (La zia della mia ex: "En Europa hay de todo pero la gente es triste...")

    Leonardo

    RispondiElimina
  19. Ora l'olio di oliva si trova abbastanza facilmente anche a Tunas ma francamente per 2/3 settimane ne posso fare anche a meno.
    Infatti capisco poco chi non stacca il culo dall'isola hablando mierda ad ogni pie' sospinto ma capisco anche che ogni testa e' un piccolo mondo.
    A volte neanche troppo riuscito.

    RispondiElimina
  20. Quando Macri è stato eletto alla Casa Rosada nel 2015 ha promesso di rilanciare l’economia nazionale. Ma le sue riforme, di chiaro stampo liberista, non sembrano aver colto nel segno. “Ho deciso di intavolare alcune discussioni con l’Fmi perché ci accordi un sostegno finanziario. Si tratta dell’unico cammino da intraprendere per uscire dallo stallo e per cercare di evitare una grave crisi economica che ci riporterebbe indietro”. In lui erano riposte le speranze di molti. Ma la crisi è tremenda, soprattutto a causa del crollo del valore del peso. La moneta argentina ha perso in 10 giorni circa il 5% del suo valore. Il governo di Buenos Aires e la Banca centrale argentina hanno portato i tassi al 40% e l’inflazione galoppa intorno al 25%.

    RispondiElimina