domenica 15 luglio 2018

SI INVECCHIA


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Cuba ha transitado desde un 11,3 % de personas de 60 años y más, en 1985 hasta un 20,1 % al cierre del 2017. Hoy la esperanza de vida al nacer es de 78, 45 años.
Para el director del Centro de Estudios de Población y Desarrollo de la Oficina Nacional de Estadísticas e Información (ONEI), Juan Carlos Alfonso Fraga, la Mayor Isla del Caribe es un país de baja natalidad, fecundidad y de muy baja mortalidad, también tiene saldos migratorios externos, indicador que influye negativamente en la pérdida de población.
El experto asegura que en cuatro décadas, el país no tiene remplazo poblacional, la fecundidad, está por debajo del nivel de sustitución, es decir una mujer, no deja una niña que la sustituya, en su función reproductiva.
Actualmente, el 20,1 % de la población cubana esta envejecida, o sea, tiene 60 años y más y los pronósticos indican que para el 2030 alcance el 30 %. Un tercio de la población.
El envejecimiento poblacional en la nación es un triunfo de la vida sobre la muerte, los cubanos vivimos más, y nacemos menos, en estos momentos la esperanza de vida al nacimiento se acerca a los 78,45.
Estos indicadores se tienen presentes en la Mayor de las Antillas para trazar las políticas de la Seguridad y la Asistencia Social, hoy las mujeres alcanzan el 80,45 y en hombres 76,5.
El subdirector del Centro de Estudios de Población y Desarrollo de la ONEI, Enrique González Galbán, destacó que las provincias más envejecidas del país son Villa Clara con 23,4 %, le sigue La Habana con un 21, 3 % y Sancti Spíritus con 21,2. Otros grupos de territorios que están por encima del 20 % son los valores más elevado del país, hacia el occidente en general el envejecimiento es más alto, excepto en la provincia de Artemisa.
Los 10 municipios más envejecidos del país son Plaza de la Revolución con un 27, 6 % de población con 60 años y más, le siguen Placetas con 25,2 Unión de Reyes, Remedios, Encrucijada, Quemado de Guines, Camajuaní, Fomento y Florencia, como se puede apreciar de los 10 territorios más envejecidos del país, seis se encuentran en la provincias de Villa Clara.
La popolazione cubana, allineandosi con cio' che accade nell'opulento occidente, invecchia con sempre maggiore rapidita'. 
Se da un lato il fatto che si viva piu' a lungo e' una cosa positiva dall'altro, ai vari stati sovrani, provoca tutta una serie di problemi. 
In Italia abbiamo circa 800 mila persone che percepiscono la pensione da ben 39 anni, assurdo. 
L'invecchiamento della popolazione ha fatto si che lo stato, sempre piu' indebitato e in modo arbitrario, abbia spostato sempre piu' in la' il paletto dell'agognata pensione, in modo da ridurre il piu' possibile il tempo che trascorrera' fra il primo bonifico e il lavoro del marmista sulla lapide. 
C'e' poi il discorso rigurardante il fatto che per ogni 10 persone che terminano il loro percorso lavorativo solo un paio entrano, per la prima volta, nello stesso percorso. 
Questo mettera' fortemente in dubbio la possibilita' da parte dello stato di elargire le cifre attuali, come la Grecia insegna.  Un secolo fa, la vita media si aggirava poco sopra i 50 anni, quasi sempre una vita da bestia, poco accesso a farmaci e dottori, alimentazione inadeguata e fisico debilitato al primo accenno di virus. 
Oggi con le medicine attuali disponibili per tutti, i medici, le nuove frontiere delle ricerche, la buona alimentazione, lavori meno invasivi, una vita tutto sommato piu' comoda, l'eta' media di vita oramai e' intorno agli 80 anni. 
Che poi sia davvero tutto questo bel vivere e' un'altro discorso che pero' c'entra poco con l'argomento di giornata. 
Oggi l'anziano ti racconta che mangia la minestrina...magari quando e' a casa, ma nei villaggi turistici li vedi intingere la trippa fritta nell'olio d'oliva calabrese col peperoncino. 
Se lo faccio io sto male 3 giorni. 
Con la pillolina blu poi...si e' riaperto tutto un mondo che si riteneva chuso per sempre.
A Cuba l'eta' media e' salita in modo esponenziale per merito della sanita' che, pur non essendo a livello di quelle piu' evolute, garantisce a tutta la popolazione almeno il minimo sindacale. Anche da loro, e' innegabile, il livello della vita e' salito di parecchio in questi ultimi anni, si mangia meglio, un'alimentazione un po' piu' variata rispetto al passato ha aiutato la gente a campare piu' a lungo. 
Non e' un caso che Raul abbia portato l'eta' pensionistica a 65 anni per gli uomini e 60 per le donne. 
Mettiamoci poi, questo vale anche per noi italiani, che la crisi economica (ma anche una minore voglia di impegnarsi in qualcosa di serio) ha un po' limitato le voglie di maternita', di conseguenza nascono sempre meno bambini e questo scompensa il dato riguradante l'eta' media della popolazione. Sull'isola sono in aumento le case de l'abuelo sia statali che, da un po' di tempo, private con tanto di licenza regolare e personale specializzato. 
Personalmente non ho in programma di vivere in eterno, anche perche' non e' cosa che dipenda solo da me. 
Se arrivo, bene, ai 70 anni mi posso ritenere soddisfatto, ma ci devo arrivare bene ed in salute, altrimenti non vale la pena. Non voglio arrivare ad essere un 80/90 enne che si piscia addosso e deve dipendere dagli altri, meglio andarsene prima, quando si e' fatto tutto quello che c'era da fare.

16 commenti:

  1. Niente da fare. Nel destino azzurro la Russia è amarezza. La Nazionale di oggi nemmeno c’è arrivata, quella di ieri si ferma a un passo dal Mondiale, sconfitta proprio dai padroni di casa nella finale della Legends Super Cup, torneo di Calcio a Sei tra vecchie glorie. Finisce 7-6, con l’arbitro nel mirino: Totti, in particolare, non le manda a dire.
    Nell’Italia, allenata da Maldini, oltre all’ex capitano della Roma che ritrova Alenichev nelle vesti di avversario, giocano Di Biagio, Zambrotta, Cassetti, Delvecchio, Fiore, Zauri, Oddo, Zaccardo e Di Michele.
    E c’è lo “straniero” Frey che sostituisce Abbiati, in porta nelle partite di giovedì contro Cina e Portogallo. Le reti azzurre sono di Totti (doppietta), Zaccardo, Di Michele, Delvecchio e Zauri. Decisivi, per la sconfitta, un gol di Golovskoi a 3’ dal termine e un rigore negato a Totti sul filo del gong: è l’episodio che fa infuriare il numero Dieci.

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  2. Si allunga la scia di sangue provocata dall’escalation di violenza golpista in Nicaragua. Questo giovedì gruppi armati hanno attaccato la delegazione di polizia del comune di Morrito, situato nel dipartimento di Río San Juan. Quattro persone sono morte a causa degli spari.
    Il tutto avviene mentre sui media mainstream si continua ad accusare il governo sandinista di reprimere brutalmente quelle che vengono definite pacifiche proteste. In maniera del tutto similare a quanto accaduto in Venezuela dove il governo bolivariano di trovava ad affrontare una brutale violenza golpista, accompagnata da una mistificazione degli eventi inaudita.
    Tornado al Nicaragua, le vittime di questa imboscata sono: il commissario Luis Bustos, il primo maresciallo Marlon Requene, il sottufficiale Lenín Olivas e l’agente Faustino Tellez. In un comunicato, la Polizia Nazionale ha riferito che "gruppi terroristici" hanno attaccato in "maniera vile e codarda con armi da fuoco" la stazione di polizia del municipio di Morrito.
    Inoltre, nove poliziotti sono stati rapiti e trasportati in una delle zone occupate (tranques) tenute in ostaggio dai criminali nel municipio di Acoyapa.
    A Morrito l’attacco è poi proseguito con il ferimento con armi da fuoco di cinque lavoratori. Uno di questi ha perso la vita. La vittima, Marvin Ugarte, era un'insegnante della scuola primaria di quella località.
    La Commissione per la Verità, Giustizia e Pace formata in Nicaragua ha riferito che sono stati già confermati 293 morti dal 18 aprile, negli scontri tra forze di sicurezza e i gruppi armati che fomentano la violenza golpista.
    Una lunga serie di morti che certa bassa propaganda vuole provocata dalla repressione del governo Ortega. Invece come si evince da uno studio comparativo, la situazione è ben diversa, con errori grossolani e omissioni nei rapporti stilati dal alcune organizzazioni.
    Tra il 18 aprile e il 25 giugno 2018, 293 persone sarebbero morte a causa della repressione governativa. Tuttavia, lo studio rivela che il 21% (60) sono state vittime dell'opposizione, il 20% (59) manifestanti, il 17% (51) morti non direttamente correlati alle proteste, il 16% (46) passanti non coinvolti nelle proteste, il 26% (77) morti dove i dati risultano incompleti, inaccurati o inesistenti, il cui contesto non può essere determinato.

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  3. Concordo , vivere da cacalitroso non e' vivere....vorrei la possibilita' di dire basta senza dover andare in Suissa come dj Fabp

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  4. Che poi non è neanche questione di età.
    Conosco coetanei che hanno già...chiuso.
    Poca vita e solo discorsi rivolti al passato.

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  5. Il tempo passa per tutti,non solo per noi. Giuseppe

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    1. Questo è sicuro la differenza è nel come lo facciamo passare.

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  6. FRANCIA
    Hugo Lloris
    1
    Samuel Umtiti
    5
    Lucas Hernández
    21
    Raphael Varane
    4
    Benjamin Pavard
    2
    Paul Pogba
    6
    Kylian Mbappé
    10
    N'Golo Kanté
    13
    Blaise Matuidi
    14
    Antoine Griezmann
    7
    Olivier Giroud
    9

    CROAZIA
    Danijel Subasic
    6
    Dejan Lovren
    3
    Ivan Strinic
    2
    Sime Vrsaljko
    21
    Domagoj Vida
    11
    Marcelo Brozovic
    10
    Luka Modric
    18
    Ante Rebic
    4
    Ivan Perisic
    7
    Ivan Rakitic
    17
    Mario Man

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  7. 4-2 Marione su cappella enorme del portiere

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  8. hola! come giustamente dici la differenza sta solo nella qualità del tempo. Meglio poco ma vissuto come si ha voluto che molto/convenzionale ma fatto solo con inerzia. chao Enrico

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    1. Alla fine la vita è una e non ha senso iniziare a viverla solo quando si va in pensione.

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  9. “Il Torino Football Club è lieto di comunicare di aver acquisito a titolo definitivo dallo Sheriff Tiraspol il calciatore Vitalie Damașcan.”

    Il presidente Urbano Cairo, come di consueto, accoglie il nuovo arrivo Damascan, ufficializzato nella giornata di oggi ma già anticipato sulle colonne di Toro News da diverse giorni.
    Il patron granata inizia con una presentazione del giocatore e delle sue caratteristiche: “Vitalie Damașcan è una punta centrale di movimento: sa spaziare su tutto il fronte offensivo per proporsi in fase di finalizzazione e per mettersi a disposizione della squadra come punto di riferimento. Classe 1999, al suo attivo ha già una buona esperienza in campo internazionale: sia nella sua squadra di club, sia con l’Under 21 e con la Nazionale della Moldavia”.
    Infine Cairo chiosa con un augurio per il difensore 19enne: “Nel Toro potrà affinare il suo bagaglio personale e acquisire nuove conoscenze tecnico-tattiche. A nome di tutta la Società sono lieto di accoglierlo con un caloroso benvenuto! Sempre Forza Toro!”.

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