lunedì 15 ottobre 2018

CUBA VISTA DAL BAR


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Riprendo un argomentogia' toccato altre volte, e' interessante aggiungere qualcosa a pagine dove gia' c'e' scritto molto.
Resto sempre colpito dalla concezione che l'italiano medio ha di Cuba, concezione figlia della sua totale ignoranza (intesa come ignorare...non essere a conoscenza) in materia.
I nostri organi di stampa fanno poi il resto anche se questa non deve essere una giustificazione, oggi la rete ti permette di sentire differenti campane, quindi non diamo ai pennaioli a gettone piu' importanza rispetto a quella che hanno.
Per l'italiano medio Cuba vuol dire figa.
Oggi, dopo 18 anni e oltre 60 viaggi FORSE  i miei amici piu' cari, i miei Villans che mi conoscono da oltre 40 anni hanno intuito che ci deve essere dell'altro.
Se in palestra capita di finire in argomento con qualcuno, visto che ai muri sono appese una grande bandera e due gigantografie del Malecon, il cliche e' il solito; la gnagna.
Ovviamente i racconti di tanta gente che e' stata da quel lato del bloqueo hanno fatto la loro parte anche se, a sentire la gente che quei racconti li ha ascoltati, sembra di vedere il remake di Alex Fantoni e “mi imbarcai su un cargo battente bandiera liberiana...”
Davvero mi piacerebbe ascoltare le storie di qualche alcolista di turno, qualcuno sbava anche dietro a questo blog, che tiene banco al bar del paese, millantando conquiste che non sono mai avvenute, vantando amori che non l'hanno mai sfiorato.
Ascolti i racconti, guardi bene il tipo e...sorridi, che altro vuoi fare?
Non entro nel merito di cio' che capita di leggere sui gruppi fb o in cio' che resta dei forum su Cuba perche' si aprirebbero orizzonti inesplorati di vastita' infinite.
Quasi tutti pero' sono concordi nell'affermare che i matrimoni misti non funzionano, ognuno ha il suo racconto dell'amico dell'amico dell'amico che ha un amico che aveva sposato una cubana da cui si e' separato lasciando sul piatto un sacco di quattrini.
Quindi, riassumendo la prima immagine che l'italiano ha di Cuba e' il bollo.
Poi c'e' la politica.
Gente che non e' mai uscita dalla provincia di Torino, neanche per la sagra del porcino in umido, potifica sul fatto che a Cuba ci sarebbe una dittatura.
Questo perche' l'amico dell'amico di un suo amico e' stato a Cuba e ha incontrato un tipo al parque, un quarantenne che in vita sua non ha mai lavorato un giorno che gli ha raccontato di essere stato in galera solo perche' vendeva sigari agli stranieri.
Poi a Cuba c'e' un partito solo e la gente non puo' scegliere....non importa che da 60 anni ci sia un bloqueo criminale e che una parte del suo territorio sia illegalmente occupata da una forza di invasione del paese piu' poderoso al mondo.
I salari sono bassi (da noi invece sono altissimi...), non importa che sanita' ed istruzione siano gratuiti.
Da noi un abbonamento annuale ai mezzi per uno studente costa intorno ai 500 euro, la stessa cifra per i libri scolastici.
Lo so perche' mi fanno l'annuale, in palestra, in 2 rate proprio perche' settembre e' stato un bagno di sangue.
Poi ci sono i Compagni.
I sinistrosi, quelli che magari a Cuba ci sono stati 30 anni fa con un viaggio dell'Unita', volo Aeroflot con scalo a Mosca...e sono rimasti a quel viaggio.
L'Unione Sovietica non e' saltata in aria, il PCI non e' diventato quella robaccia puzzolente che e' il PD, il blocco Socialista non e' imploso e via discorrendo.
Loro sono rimasti a quella Cuba, sono i piu' testoni perche' non riesci a far loro cambiare idea neanche con le cannonate.
Ci sono poi quelli andati a Cuba con le Brigate di lavoro che meritano il massimo rispetto per il grande servizio alla Rivoluzione che offrono disinteressatamente.
Pero' vedono quello che fanno loro vedere e parlano con chi viene messo a loro disposizione per la bisogna.
Cuba e' un'altra cosa ma per conoscerla non bastano un viaggio o due.
Ci vogliono anni.

26 commenti:

  1. Prima che qualcuno, da Palazzo Chigi, alzi il dito e dica "visto? Facciamo come la Spagna" è bene tirare una riga per terra e chiarire che la manovra di bilancio del duo Lega-5Stelle in Italia e quella della coppia socialisti-Podemos in Spagna sono profondamente diverse, per quantità e, soprattutto, per qualità. Anzi, in larga misura divergenti, se non contradditorie, sul piano delle ricadute sociali. Nessuno ha ancora definito la manovra italiana "la più a destra della storia", ma, di sicuro, nessuno si è neanche azzardato a chiamarla "la più a sinistra della storia", che è il giudizio con cui è stato accolto in Spagna l'accordo dei socialisti di Sanchez con i populisti di sinistra di Iglesias. Ambedue le manovre rinnegano gli impegni precedentemente presi (da altri governi) con Bruxelles: ma sono diverse le misure e le traiettorie.

    Anzitutto, i numeri-cornice. La manovra che Roma sottopone alla Ue vale, in tutto, fra entrate e uscite, 40 miliardi di euro. Quella spagnola 11 miliardi, circa. L'Italia registra nel 2018 un disavanzo, rispetto al Pil, del 2,4 per cento. Intende fare lo stesso nel 2019, anche se il precedente governo Gentiloni si era impegnato con Bruxelles a scendere allo 0,8 per cento. Gli spagnoli, che erano al 3,1 per cento nel 2017, scendono quest'anno al 2,7 per cento e puntano, per il 2019, all'1,8 per cento. Il precedente governo Rajoy aveva preventivato, invece, l'1,3 per cento. In altre parole, tutt'e due i governi dicono "basta con sette anni di austerità". Ma quello italiano triplica il disavanzo previsto, quello spagnolo lo allarga solo del 40 per cento. Sono differenze che contano, sullo sfondo del debito pubblico: oltre il 130 per cento del Pil per l'Italia, sotto il 100 per cento la Spagna. La prova del fuoco la danno i mercati: da quando la Manovra del Popolo è stata annunciata, lo spread fra il Btp e il Bund tedesco è schizzato da 220 a oltre 300, con un balzo di 80 punti. Quello spagnolo, dall'annuncio di giovedì, è salito di una decina. E oscilla intorno ad un confortevole 117 punti. In tutti e due i paesi, comunque, non mancano gli scettici. In Italia, suscita dubbi l'intero impianto della manovra: troppo ottimistica, si dice, la previsione di crescita, senza la quale sia il deficit che il debito esploderebbero. In Spagna, si teme, più modestamente, che il governo sopravvaluti le entrate fiscali delle nuove tasse e che queste non bastino a coprire le spese previste...

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  2. ...Ma è lo spirito delle due manovre che è diverso. Quella italiana è concentrata sulla spesa: per investimenti in infrastrutture, ma soprattutto per sussidi alle fasce più povere, con reddito e pensione di cittadinanza. Contemporaneamente, all'altro capo della scala dei redditi, sblocco della pensione per lavoratori già benestanti, avvio di flat tax per piccoli e medi imprenditori e professionisti e un robusto condono tributario per cartelle di evasori anche pesanti (fino a 200 mila euro). Idealmente, nel pacchetto c'è anche il Decreto Dignità che ha reso meno convenienti e più macchinose le regole che presiedono al lavoro precario.

    In Spagna, c'è un aumento del 3 per cento delle pensioni minime e la loro indicizzazione, ma il grosso degli interventi è concentrato sui lavoratori e le loro famiglie. Invece del reddito di cittadinanza, c'è un congelamento di fatto degli affitti nei quartieri popolari, l'aumento di un quinto del salario minimo, il raddoppio degli assegni familiari, il ritorno in forza del sindacato nei contratti di lavoro, la promessa di asili nido e materne per tutti, aiuti per i non autosufficienti. Come si paga tutto questo? Invece della flat tax, più tasse sui ricchi: aumento di 2 punti (dal 45 al 47 per cento) dell'Irpef sui redditi sopra i 130 mila euro e di 4 punti per quelli oltre 300 mila (in tutto, lo 0,5 per cento dei contribuenti più ricchi); aumento dell'1 per cento della patrimoniale per le ricchezze sopra i 10 milioni di euro, tassa dello 0,2 per cento sulla compravendita di azioni di aziende spagnole, imposta minima del 15 per cento sulle imprese con almeno 20 milioni di fatturato (l'1 per cento del totale). Per chi guarda lontano, c'è un'altra differenza che pesa: l'Italia si prepara a tagliare ancora una volta i fondi per la scuola, la Spagna si impegna ad aumentare i finanziamenti per istruzione e ricerca.

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  3. Mondiali Pallavolo Femminile
    Italia-Giappone 3-2
    GRANDISSIME!!!!

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  4. I fenomeni da bar valgono i leoni da tastiera.Giuseppe

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  5. Mah...credo che questi ultimi, acquattati e nascosti dietro al pc, facciano un po' piu' pena.

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  6. A chi mi fa considerazioni intelligenti rispondo, con chi mi accorgo che sta hablando mierda e boberia non inizio nemmeno il dialogo!!

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  7. Mah...io mi limito a parlarne il minimo sindacale... Di più non serve.

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  8. APPARSO OGGI SULLA PAGINA FB DELLA SPAGHETTERIA DI MARIO A TUNAS;

    INFORMAZIONE: Il Ristorante sarà chiuso dal lunedì 15/ott/2018 fino all'anno prossimo (senza data confirmata)

    AZZ...QUE' PASO? PROPRIO ORA CHE ARRIVO...

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  9. explotò? sai che acuba dal giorno all'altro possono farti chiudere....un paladar/ristorante qualsiasi controllo se vogliono ti fanno chiudere...è una dittatura ..milco lo so che la pensiamo in maniera diversa :-) ciao

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  10. Ma no e' che tu vedi il bicchiere sempre mezzo vuoto mentre io a volte mezzo vuoto altre mezzo pieno. :-)
    Non credo, ad aprile, lo avevo scritto, mi aveva detto che si spostava dove viveva cioe' piu' verso l'interno.
    Visto che era in una posizione splendida pagando una renta da niente gli avevo sconsigliato la cosa.
    Pero' gli entra una pensione e puo' anche vivere piu' sereno.
    Sapevo che avrebbe fatto i lavori in estate che a Tunas e' baja temporada, rientrando dall'Italia.
    Evidentemente li fara' adesso.....anche se le tempistiche che ha indicato mi sembrano un po'...larghe.
    Comunque gli ho scritto.

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    1. Facci sapere se ti risponde ....speriamo non sia stato qualche invidioso a farlo chiudere 'cismosiando'
      Andrea M.

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    2. Lo spero per lui anche se non lo conosco ne parlate come un buen hombre e non auguro a nessuno cose grame. saluti

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    3. È una persona decente, fra i connazionali della mia città non abbondano e poi è un amico.
      Per me è più che sufficiente

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  11. hola! anche io ne parlo il minimo faccio solo fatti, i primi anni era motivo di vanto ma poi eri sempre attaccato dai latrin lover come sfigato quindi basta. Non c'è solo el bollo anche se è una parte essenziale. chao Enrico

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    1. Ma poi parlarne con chi?
      Chi ci conosce sa che non serve fare domande, gli altri....chi se ne fotte!

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  12. Purtroppo gli stereotipi di chi vede un paese solo da fuori o per racconti/sentito dire..ci sono ovunque: io frequento moltissimo la Colombia e immancabilmente la battuta su cocaina ed Escobar arriva sempre :-) mat.

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  13. È vero ma il problema sono gli ubriachi che dopo due viaggi fanno i fenomeni.

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  14. Quante litigate ho fatto con questi Ignoranti(di persona e sul web...)...i classici che ti dicono,dopo esserci stati una volta(Dopo il tipico Varadero-Havana...) che a Cuba c'è miseria..che muoiono di fame...che le cubane sono tutte puttane,ecc...poi ho lasciato perdere,perchè non c'è niente da fare...soprattutto con chi ha pregiudizi...! Io dal 97 al 2015 ci sono stato 12 volte...e non posso dire di conoscere Cuba e di averla capita al 100%...ed è anche questo uno dei motivi per cui questo paese mi ha preso così tanto...le contraddizioni continue,i sentimenti contrastanti..il fatto,che nello stesso giorno mi è capitato di dire:"Basta non ci torno più...a..cazzo non vedo l'ora di tornarci..." Cuba è difficilissima da capire...non è per tutti..come dici spesso anche te...,però in nessun aeroporto dei diversi paesi che ho visitato,mi è mai capitato di avere il magone..e in alcuni casi,di reggere a stento le lacrime,come al Josè Martì..al rientro..!blanco79

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    1. Lasciare Cuba non è mai un problema.
      A patto di poterci tornare.

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  15. 'Davvero mi piacerebbe ascoltare le storie di qualche alcolista di turno, qualcuno sbava anche dietro a questo blog'......ah ah sei IMPAGABILE!!!...sarà felice che lo ricordi...il tuo modo di 'essere',vivere,scrivere Cuba è la sua ossessione.....
    Tornando serio ti dico :mi danno enormemente fastidio i luoghi comuni...Cuba è tanto altro ...le amicizie femminile sono diventate un contorno ..piacevole certo Ma non indispensabile...
    Andrea M.

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  16. Ciao milco comunque avrei dovuto chiudere il 28 febraio x mudarme alla mia casa di renta e fare li il nuovo rist. Pero i cubani non sono di parola e da un giorno all altro ho dovuto lasciare me lo hanno imposto vabbe dai apriro piu in la alla grande ciao milco e' sempre in gamba.
    Mario Morelli

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    1. Credo che il proprietario del locale abbia trovato qualcuno che subentra subito e non si è fatto scrupoli.
      Mario sperava di ricavare qualcosa dalla cessione di attività ma Cuba non funziona così.
      Comunque quando riaprirà io ci sarò. Costa un po' più degli altri ma non è posto per morti di fame.

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  17. ...giá ...con riferimento all'ultima frase, ci vogliono anni per capire Cuba ...e minuti per capire...😁
    Giampaolo

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  18. Mondiali Volley Femminili
    Italia-Serbia 1-3
    Siamo in semifinale

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  19. Dos hombres encapuchados, uno de ellos portando una pistola, irrumpieron en la madrugada de este lunes en una gasolinera en Cuba, amenazaron de muerte al trabajador que se encontraba en el lugar y se llevaron la caja registradora. El asalto a mano armada tuvo lugar en el municipio de Bejucal, en la provincia de Mayabeque.

    Uno de los trabajadores de la gasolinera, que se encuentra en la intersección de la calle 13 y la 15, a la entrada de ese municipio occidental, y quien prefirió el anonimato, narró a CubaNet que los encapuchados “amenazaron de muerte Luis Carlos, uno de los empleados del Cupet (nombre que reciben en Cuba las gasolineras en divisa) y entraron rompiendo uno de los cristales de la puerta principal con una pistola en la mano”.

    “Todo fue muy rápido y sólo se llevaron la caja registradora que en ese momento se encontraba cerrada con llave”.

    De acuerdo al relato del trabajador llamaron “inmediatamente a la Policía, que se encuentra a unos escasos 300 metros del lugar del atraco, sin embargo, esta tardó casi media hora en llegar al lugar de los hechos”.

    Los asaltantes lograron abrir a pocos metros del lugar la caja registradora, tomaron el dinero, y la dejaron caer a escasos metros de la estación de policía que se encuentra situada en la calle principal del municipio. Hasta el momento se desconoce la cantidad de dinero que fue sustraído.

    El lugar de los hechos se encuentra acordonado y bajo investigación.

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