sabato 20 ottobre 2018

IL CALCIO



Una rivoluzione silenziosa, infatti, si sta facendo spazio per le strade de L'Avana, e non solo nell'abbigliamento scarno dei ragazzi, tra una maglietta del Barcellona e quella del Real Madrid, piuttosto che nelle poche strutture presenti. Qui il football, o soccer, era malvisto perché secondo Fidel Castro impersonava tutti quei valori del capitalismo che i cubani dovevano rifiutare. Ad Ernesto, l'altro eroe della rivoluzione, il calcio invece piaceva. Amava tutti gli sport e si narra delle sue prestazioni calcistiche insieme ad Alberto Granado durante quel viaggio in motocicletta diventato iconico per le generazioni a seguire. Preferiva stare in porta, si correva meno ed era un bene visti i suoi problemi con l'asma.Una volta consolidatasi la rivoluzione, il baseball è diventato sport nazionale, con l'orgoglio di venticinque coppe del mondo (gli Stati Uniti sono secondi con quattro), l'ultima vinta nel 2005, dimenticando quello che Eduardo Galeano ha scritto in merito nel suo libro Splendori e miserie del gioco del calcio: "I marines portavano quel bastone in spalla, insieme al fucile, mentre col sangue e col fuoco imponevano l'ordine imperiale nella regione. Da allora il baseball è per i caraibici quello che il calcio è per noi". A ben guardare, però, più che una rivoluzione questo cambiamento è il frutto del combinato disposto di vari fattori, alcuni dei quali casuali. Il baseball è ancora lo sport cubano per eccellenza, ma da quando molti campioni sono scappati negli Stati Uniti per raccogliere i frutti, economici, del proprio talento, il campionato nazionale ha perso interesse.Nel gennaio 2017, a pochi mesi dalla scomparsa di Fidel, l'attaccante Maykel Reyes è stato il primo sportivo (dal 1961) a trasferirsi legalmente da Cuba verso l'estero, ingaggiato, insieme con Abel Martinez, dai messicani del Cruz Azul. Dal 1998 al 2012, una decina di calciatori, con la scusa di tornei o amichevoli, è scappata, seguendo l'esempio dei giocatori di baseball, rimanendo all'estero. In tutto questo la Fifa ha iniziato a investire chirurgicamente sul calcio cubano, dalla costruzione di campi artificiali a La Polar (L'Avana) e nello stadio Antonio Maceo (Santiago) alla ristrutturazione di quello universitario della capitale, Pedro Marrero, insieme con gli uffici e le tribune degli impianti. Sono lontani i tempi in cui il governo del calcio mondiale erogava 250.000 dollari una tantum alle federazioni cenerentole.La nuova Costituzione, oltre a riorganizzare i poteri dello stato, aprirà moderatamente ai principi della proprietà privata e al mercato. Cuba sta cambiando, Cuba cambierà, come diventerà Cuba? Se lo chiedono tutti, ma nessuno sa né come né quando. Internet bussa alla porta ed è difficile tenerlo fuori, soprattutto tra le nuove generazioni, e così il calcio, attraverso i display, entra nell'immaginario collettivo con tutto il suo carico pop.La televisione ha dato il proprio contributo con la trasmissione, in differita, delle partite dei campionati europei, su tutti la Liga, e non solo dei Mondiali. Tanti match contro solo uno di baseball trasmesso a settimana e i giovani hanno iniziato a tifare per Messi e Cristiano Ronaldo. Una goccia quotidiana che negli ultimi quindici anni ha cambiato il verso sportivo di Cuba provocando una voragine nella società. Per giocare a baseball i ragazzi ricevono forti pressioni dalle famiglie, quella è la cruna dell'ago da cui passa il successo, meno per giocare a calcio, anche perché al di là del campionato professionistico le squadre e i tornei giovanili scarseggiano. Ma è in questo scontro generazionale che il soccer trova linfa vitale, diventando lo strumento con cui i giovani dicono di no agli anziani. Intanto la federazione spagnola ha aperto un campus a L'Avana e tecnici italiani hanno esportato scuole calcio nel Paese caraibico.Stiamo parlando di un movimento la cui Nazionale ha partecipato al Mondiale solo nel 1938, battendo la Romania negli ottavi e venendo eliminata dalla Svezia nei quarti, e che non è andata oltre i quarti di finale nelle varie edizioni della Concacaf Gold Cup. Odelin Molina, portiere del Villa Clara, è il recordman di presenze in Nazionale (118) mentre Lester Moré è il goleador (25 reti in 46 partite, dal 1996 al 2007). Al massimo campionato può partecipare una squadra rappresentante di ogni regione, sedici in tutto, ma spesso sono di meno. Il club con più vittorie (16) è il Villa Clara (nella città di Santa Clara si trova il mausoleo di Che Guevara, tifoso degli argentini del Rosario Central), ma nelle ultime due stagioni il titolo è stato vinto dall'FC Santiago, astro nascente del calcio cubano allenato da un italiano. Niente di così interessante dal punto di vista sportivo da scomodare gli scout europei, che, infatti, preferiscono altre realtà come Costa Rica. Qui il Barcellona ha aperto una propria accademia per ragazzi con età inferiore ai diciotto anni, nonostante un torneo con pochissime squadre e una popolazione che è la metà di quella cubana. A L'Avana, nel frattempo, sono arrivate anche le magliette italiane di J……., Milan e Inter, e c'è da credere che sia già scoppiata la CR7 mania.
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In 18 anni di Cuba ho avuto la possibilita' di seguire da vicino la crescita e l'evoluzione del calcio nella maggiore delle Antille.  Non so se i riferimenti politici indicati dall'articolo siano veritieri, pero' l'amore di Fidel per la pelota sono un fatto dimostrato ed incontrovertibile, mentre il Che, da buon Argentino col suo amico Granado era sicuramente un appassionato di calcio.                        La pelota, o meglio il Baseball, e' presente con successo in tutti quei paesi dove sono arrivati gli Yankee; Giappone, Corea del sud, Taiwan, Cuba, e anche Italia.                                                        Non e' casuale che questo sport sia popolare nella zona di Nettuno, esattamente dove sbarcarono, con non memorabile successo, proprio i soldati americani durante la seconda guerra mondiale.  Quando sbarcai a Cuba per la prima volta, era il dicembre del 2000, a calcio giocavano davvero in pochi, ricordo partite tirate a cui ho partecipato nello stadio piccolo della pelota a Tunas, dove ancora oggi i ragazzi si incontrano per giocare dividendo lo spazio con gli amanti della pelota.                                                                           
 Il calcio, rispetto alla pelota, e' seguito molto di piu' dalle giovani generazioni, che si sono appassionate a questo sport grazie alla televisione e alle partite dei vari campionati europei che ogni giorno Telerebelde trasmette. La pelota e' piu' per gli over 35/40 anni, e' abbastanza comune trovare vecchiarilli che peleano seduti sulla panchina di qualche parque sulle esibizioni, ultimamente non esaltanti, dei peloteros cubani.                                                                                             La pelota a suo vantaggio puo' vantare le centinaia di grandi giocatori che Cuba ha sfornato negli ultimi lustri e che hanno portato medaglie e vittorie al paese, il calcio puo' invece solo basarsi con cio' che accade fuori visto che il campionato interno e' robetta mentre la nazionale, guidata da un italiano, prende sovente sberloni sia dentro che fuori dal paese.                                                                                     Mancano per i giovani cubani esempi locali a cui ispirarsi, per questa ragione si fanno andare bene quelli che arrivano dall'exterior.                                                                                Tipica la contrapposizione fra i tifosi del Barcellona e quelli del Real Madrid.                                                                                 
Ora la Fifa pare abbia iniziato ad investire in materiali e strutture nel paese, vedremo i frutti di questi investimenti, forse, fra qualche anno. I ragazzini vanno ai campetti a giocare un po' come facevamo noi a quell'eta', indossando le magliette dei grandi club europei che qualcuno ha regalato loro, oppure che arrivano direttamente dall'exterior.                                                                                    
Ho visto addirittura un paio di poveri ragazzini con addosso la maglia della seconda squadra di Torino, quella zebrata, roba da chiamare il telefono azzurro, se a Cuba esistesse. Come scrisse Zarlatti in un suo pezzo discutere con un cubano di calcio e' tempo perso, non capiscono un cazzo, esattamente come quasi tutti gli italiani quando si parla di baseball, ma come da tradizione, sono convinti di aver sempre ragione, meglio lasciare perdere e farsi 4 sane risate.

19 commenti:

  1. Credo che nulla abbia un vaslore aggregativo come lo sport, nulla unisce piu' i popoli, la gente di usi e costumi differenti.
    I Villans non sarebbero durati 37 anni senza il calcio a tenerli insieme, a farli invecchiare insieme.
    Sicuramente ci saremo in qualche modo persi, ognuno ditro ai cazzi suoi.
    La foto e' di ieri sera, ci mancavano i ragazzi e cosi' eravamo tutti 8 fra i 54 e i 56 anni...ovviamente visto che giocavamo con gente di 15 anni piu' giovane si e' perso ma...chi se ne frega.
    Alla nostra eta' gia' scendere in campo e correre per un ora e' una vittoria.
    Poi c'e' sempre il terzo tempo...

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  2. El Comandante de la Revolución Ramiro Valdés Menéndez presidió en Yaguajay el homenaje al Frente Norte de Las Villas en el aniversario 60 de su constitución

    Por Freddy Pérez Cabrera y Antonio Borrego |

    8 de octubre de 2018
    El homenaje por los 60 años del Frente Norte de Las Villas tuvo como escenario el Complejo Histórico Comandante Camilo Cienfuegos. Foto: Vicente Brito

    Santa Clara.–La cálida presencia del Che será recordada hoy por el pueblo de esta provincia, que en representación de todos los cubanos le rendirá sentido tributo, en ocasión de conmemorarse 51 años de su desaparición física.
    Durante la jornada, cuyos protagonistas fundamentales serán los jóvenes y pioneros del territorio, se hará realidad una vez más lo pronosticado por el poeta Nicolás Guillén, quien escribió frente a la certeza de la muerte del Che en tierras bolivianas: «Estás en todas partes,/vivo, como no te querían».
    Bien temprano en la mañana, un grupo de estudiantes y trabajadores destacados realizarán el tradicional cambio de flores ante los nichos del Comandante Ernesto Che Guevara y los combatientes que lo acompañaron en la gesta boliviana, explicó Noris Cárdenas Martínez, directora del Complejo Escultórico.
    Al filo de las ocho de la mañana tendrá lugar el acto político por la efeméride, donde 150 niños recibirán de manos de sus padres y autoridades invitadas al homenaje, la pañoleta azul. Asimismo, jóvenes de la Escuela Militar Camilo Cienfuegos de Villa Clara realizarán la tradicional guardia de honor a los Combatientes del Frente de Las Villas en su Mausoleo.

    Yaguajay no olvida su Frente
    yaguajay, Sancti Spíritus.–El legado de unidad revolucionaria, patriotismo y firmeza construido hace 60 años por Camilo Cienfuegos y los hombres del Frente Norte de Las Villas fue destacado aquí en el acto político y ceremonia militar a propósito de la integración de la importante fuerza guerrillera, al que asistió el Comandante de la Revolución Ramiro Valdés Menéndez, miembro del Buró Político y vicepresidente de los Consejos de Estado y de Ministros.
    El homenaje fue celebrado en el Complejo Histórico Camilo Cienfuegos, ubicado frente al antiguo cuartel de la dictadura que el Héroe de Yaguajay rindiera el 31 de diciembre de 1958 tras 11 días de asedio, y estuvo también presidido por el jefe del Ejército Central, general de división Raúl Rodríguez Lobaina, miembro del Comité Central del Partido.
    Al pronunciar las palabras centrales del acto, Deivy Pérez, secretaria del Comité Provincial del pcc en Sancti Spíritus, destacó el papel aglutinador de Camilo, quien supo guiar las fuerzas guerrilleras que operaban en la región y liderar una campaña admirable tanto desde el punto de vista militar como político.
    «En héroes como Camilo y en su lealtad a Fidel nos inspiramos», expresó, y alabó además en su discurso el empeño puesto por toda la provincia durante el último año de trabajo para borrar las secuelas del huracán Irma en Yaguajay, uno de los municipios más afectados en el país.

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  3. Finale Mondiali Volley Femminile
    Italia-Serbia
    DALE!

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  4. Italia-Serbia 2-3 (12-15)
    GRANDISSIME COMUNQUE!

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  5. Aston Villa-Swansea City 1-0
    Buona la prima col nuovo coach.

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  6. hola! los "habaneros" ( o meglio gli orientali migrati ) tifano real mentre quelli rimasti nel "campo" barcelona. In tele trasmettono delle partite ogni tanto. Quando parti? chao Enrico

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  7. Trasmettono su Tele Rebelde il campionato spagnolo e tedesco.
    Mercoledi

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  8. Nella foto mi sembri in forma.Giuseppe

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    1. Mah...sono molto stanco, ancora questa mattina palestra aperta e abbiamo chi ci sta' facendo lavori nelle saune...non si finisce mai.
      Devo proprio staccare, manca poco per fortuna.
      Comunque a parte questo si...sto' discretamente bene, acciacchi a parte.

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  9. Bologna (3-4-1-2): Skorupski; Calabresi, Danilo, Helander; Mbaye, Nagy, Poli, Dijks; Orsolini; Santander, Palacio


    Torino (3-4-1-2): Sirigu; Izzo, Nkoulou, Djidji; De Silvestri, Rincon, Meitè, Berenguer; Baselli; Iago Falque, Belotti.

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  10. Il mio concittadino Gabriele Gravina Presidente della lega. Buon x lui. P68

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