IN GIRO PER LA HABANA

Dei problemi avuti per mangiare decentemente a Tunas gia' vi ho parlato, ovviamente a La Habana e' stato tutto un altro paio di maniche.
Alloggiavo a casa Zule, casa di Andrea, una delle renta con cui M&S collabora di piu', c'ero gia' stato in passato e ho riabbracciato molto volentieri Zuleima la signora che la gestisce.
Nel pomeriggio del mio primo giorno capitolino sono andato a trovare Gabriele il boss di B&B Centra Havana, altra casa con cui lavoriamo molto, avevo soggiornato da lui in passato, ci si aggiorna spesso per le nostre prenotazioni.
Era anche lui arrivato da poco dall'Italia, mi ha cortesemente invitano a cena da loro.
Ha un cuoco bravissimo che cucina con tutti i crismi del caso e ho mangiato davvero bene, dopodiche andiamo a prendere il gelato.
Conosco poco Havana, pensavo di andare in una delle loro solite gelaterie da 4 soldi, ci siamo mossi col carro moderno di Gabriele, indispensabile per muoversi bene nella capitale.
Ci spostiamo verso Miramar, proprio di fronte al Copacabana, hotel 3 stelle con una bella piscina che arriva fino al mare.
La gelateria si chiama Il Gelato, proprio davanti al locale, in modo del tutto casuale incontro Ciccio un simpatico romano ex tunero che vive fra Cuba e il Messico, fa business...stop.
Lo conoscevo dai tempi tuneri, mi ha sorpreso incontrarlo, casualmente a 700 km di distanza in quella che e' oramai diventata la sua citta' di riferimento a Cuba.
A quel punto entriamo in gelateria....avete presente una nostra gelateria?

Uguale.

EL GELATO

Una quarantina di gusti in bella mostra, un casino di gente seduta ai tavolini o in attesa del proprio turno, noi 3 eravamo i soli stranieri, tutti gli altri erano cubani.

Un cono con 2 palline 3 cuc.

Una coppetta con 3 palline, quelle che abbiamo preso noi, 5 cuc.

Tutto italiano, il sapore, i coni, la qualita', il locale e tutto il resto.

Il tutto di un italiano di Vignola, provincia di Modena, amico di Gabriele (che e' di Zocca a pochi km) per fortuna l'hombre del B&B e' di casa e abbiamo saltato la fila altrimenti c'era da aspettare mezzora, minimo.

Come vi dicevo tutti/e i cubani/e dell'Avana bene che especulavano e facevano le fighe coi selfies che, ovviamente, comprendevano le loro coppe di gelato.

A pochi metri c'e' il ristorante Al Pescatore, sempre dello stesso proprietario, mi spiegavano che si tratta della seconda casa del personale della nostra Ambasciata, ambasciatore compreso.

AL PESCATORE 

Per una cena a base di pesce ne fai per 35/40 cuc ma mangi...quello che mangi, ovviamente locale pieno ma questa volta di italiani di un certo tipo.

Aveva accanto anche una pizzeria, aveva fatto venire dall'Italia con regolare contratto di lavoro, 2 pizzaioli napoletani ma poi ha dovuto chiudere perche', in base alle nuove normative, 2 locali attigui dello stesso proprietario nello stesso stabile non si possono piu' avere.

Investimenti davvero importanti, il tipo sta' facendo una paccata di quattrini, davvero tutta un'altra Habana.

La serata e' finita al Cristo de La Habana, dall'altra parte della baia da dove si vede tutta la citta' illuminata, se hai un legno che merita per le mani e' il posto giusto dove portarla.

La sera dopo, ultima mia sera nella capitale non avevo voglia di sbattermi, avevo camminato come un dromedario per tutto il giorno ed ero stanchissimo.

Sono andato, consapevole, in uno di quei locali acchiappa turisti che si trovano in fondo al Vedado, entre calle 23y12, nella foto vedete il tovagliolo di carta sul tavolo all'aperto.

Un localino un po' da fighetti, di quelli col piatto quadrato decorato dalle salsine che formano ghirigori.

Anche la presentazione del cibo era pretestuosa, solitamente quei locali in Italia li evito come la peste ma...ero a Cuba e volevo mangiare bene, come infatti e' accaduto.

Sono uno piu' da piole e trattorie ma ogni tanto e' bello anche cambiare.

Comunque le cene avanere, dopo le tribolazioni tunere mi hanno riconciliato col cibo.