lunedì 7 gennaio 2019

RELIGIONI




Come saprete il 24 febbraio il popolo cubano andra' al voto per ratificare la nuova Costituzione del paese.
Uno dei punti piu' dibattuti e' stato quello dei matrimoni dove, nella versione originale ora abortita, non si specificava il sesso dei 2 contraenti.
La chiesa, anzi le chiese di diversi culti presenti a Cuba si erano espresse decisamente contro questa norma, e' stato uno dei primi episodi in cui le autorita' ecclesiastiche sono entrate negli affari dello stato.
Visto che il governo ha chiesto il parere ai cittadini e alla societa' civile, ci stavano questi interventi ecclesiastici.
Alcuni ritengono che la liberta' di culto a Cuba sia iniziata con la visita del prete polacco, trattasi di cazzata bella e buona.
La Rivoluzione non ha mai impedito a nessuno di manifestare la propria fede, semplicemente ha invitato le varie religioni ad occuparsi delle anime, mentre i corpi dei propri cittadini ricadevano sotto la giurisdizione statale.
La Santeria cos'e' se non una religione?
A San Lazaro sono sempre state permesse, in ogni anno, le processioni.
Il Santuario del Cobre cos'e se non un luogo di culto?
Quindi va bene la fede ma che le chiese stiano al loro posto, questo e' sempre stato l'atteggiamento della Rivoluzione nei confronti delle religioni.
Anche perche' l'operazione Peter Pan non e' svanita dalla memoria...
Non a caso, da decenni, circolano sull'isola con le loro tuniche bianche e azzurre le consorelle di Madre Teresa di Calcutta, sempre e storicamente al fianco dei poveri.
Con, la visita del prete polacco, si sono istituzionalizzate alcune situazioni come il Natale che fino a quella data era un normale giorno lavorativo.
Poi ci sono state altre visite papali, c'e' stato l'incontro all'aeroporto de La Habana fra Papa Francisco e il boss della chiesa Ortodossa, Cuba ha permesso l'afflusso di capitali per il restauro e la miglioria dei luoghi di culto.
Diaz Canel e Maduro, nella loro recente visita all'Onu, hanno visitato la chiesa di S.Patrizio, cara agli irlandesi.
Oggi esiste una nuova sensibilita' da parte del governo nei confronti delle faccende religiose, senza pero' permettere ai baciapile di ogni credo di interferire negli affari dello stato.
Tolto l'unico esempio che riportavo prima riguardante la nuova Carta Magna.
Hanno fatto bene.
Quando la religione mette il naso negli affari di uno stato, quasi sempre, produce danni incommensurabili.
Ho sempre considerato la “religione di stato” un abuso che i governi fanno nei confronti dei loro cittadini, perche' deve essere lo stato a decidere che un credo e' migliore di un altro?
Non parlo solo dei nostri baciapile, il concetto vale anche per gli stati islamici, Israele e via discorrendo.
Giusto per fare un esempio nel 1962 un nome come il mio in un ospedale italiano...non si poteva dare perche' non corrispondeva a nessun santo, si e' dovuto affiancare con un altro...omologato, altro che poi e' scomparso da ogni papel ufficioso ed ufficiale.
La chiesa ha fatto in modo che battaglie sacrosante come l'aborto ed il divorzio fossero procrastinate di decenni, facendoci fare la figura del fanalino di coda davanti a tutta l'Europa che conta.
Il vostro umile scriba e' ateo, non credente, pero' ha frequentato la parrocchia per anni.
Cerano le ragazze, il campo da calcio ed anche i locali per mettere su un piccolo complessino, ma malgrado le estati anche belle vissute nei loro luoghi estivi di villeggiatura...non mi hanno convinto.
Proprio perche' non ho una mia religione tendo ad avere una visione aperta nei confronti di tutti i credi, basta che non vogliano imporre a me o ad altre persone i loro dettami.
Molti scienziati sono credenti, anche se sembra una contraddizione teologica, pero' se il mondo nasce dal un Big Bang allora tutto cio' che e' avvenuto dopo puo' avere una spiegazione scientifica, ma per cio' che e' accaduto prima...serve la fede perche' la scienza non ci puo', ad oggi, arrivare.
Quindi Cuba ha fatto non bene ma benissimo a tenere le chiese lontano dal potere reale, ojala che le cose non cambino troppo.

16 commenti:

  1. Ángel Rodríguez Álvarez

    Sebbene sembri incredibile, è assolutamente certo: a Miami verrà dedicato il Giorno di Ringraziamento a festeggiare, cena e ballo compresi, l’Operazione Peter Pan iniziata all’Avana decine di anni fa.
    Il grado di irrealtà e inganno in cui vivono non pochi dei cubani fuggiti agli Stati Uniti nei primi anni dopo il trionfo della Rivoluzione nel 1959, l’offre uno degli organizzatori della festa quando qualifica questa azione controrivoluzionaria come “sinonimo di libertà, sacrificio, perseveranza e amore”.
    Per una caratterizzazione oggettiva dell’operazione Pedro Pan, per dirlo in spagnolo, basta esporre i fatti come sono successi.
    Gli aggettivi giusti sgorgano a fiotti. Tra il 1960 e il 1962, 14mila bambini cubani sono stati consegnati dai loro genitori a organizzazioni “di carità” create all’effetto per venire portati negli Stati Uniti, dove sarebbero alloggiati per tempo indeterminato in case di sconosciuti e orfanotrofi.
    Non è niente difficile immaginare il calvario di quei bambini, separati bruscamente dai loro genitori e altri parenti, portati in un paese sconosciuto in mani anche estranee e senza la minima idea di quando si sarebbero rincontrati con i loro genitori.
    Molti di questi ragazzi hanno raccontato e riflesso in libri e film quegli amari ricordi, l’infinita angoscia e l’infinita solitudine che li ha invasi quando si sono scoperti nel centro di un episodio totalmente fuori dalla portata della loro comprensione.
    Quel dramma, le cui conseguenze psicologiche non sono state mai superati da molti, ha fatto parte di una delle tante menzogne orchestrate contro la Rivoluzione cubana tramite l’azione centrata di criminali e ladri legati alla tirannia abbattuta, di elementi del clero cattolico, di sfruttatori creoli che avevano perso i suoi privilegi, tutti quanti patrocinati dall’Ambasciata americana all’Avana.
    Il coordinatore dell’operazione è stato monsignore Bryan O. Walsh, sacerdote d’origine irlandese appartenente alla Diocesi di Miami, strettamente legato all’Agenzia Centrale dei Servizi Segreti, come è state comprovato fededegnamente.
    Coloro che hanno concepito questo piano hanno avuto presente il logico clima d’incertezza esistente tra i borghesi e i piccoli borghesi, provocato dal processo di cambiamenti sociali ed economici iniziato all’Isola. A questo hanno aggiunto fuoco con la colossale campagna mediale organizzata dal Nord a scopo di creare le condizioni per rendere credibile qualsiasi falsità in questo segmento della popolazione.
    La campagna di terrore è stata iniziata il 26 ottobre 1960 con le trasmissioni di Radio Swan nelle quali rendevano noti frammenti di una falsa e mai concepita Legge della Patria Potestà, in virtù della quale i bambini sarebbero stati separati dai loro genitori e inviati in Russia per lavare loro il cervello e convertirli al comunismo.
    In quell’escalation sono arrivati al punto di stampare la legge e distribuirla tra coloro propensi a credere la più fantasiosa e colossale menzogna.
    I primi cinque bambini sono arrivati a Miami il 26 dicembre 1960. Così è cominciato un penoso esodo infantile, aggravato in ottobre del 1962 quando il governo Usa ha eliminato unilateralmente i voli diretti da Cuba.
    All’Isola sono rimasti migliaia di genitori ai quali erano stati promessi visti e che aspettavano ansiosi, ogni giorno, un pronto rincontro che in alcuni casi è ritardato vari anni.
    Peter Pan merita di venire ricordato, ma come un atto di estrema crudeltà e un esempio della capacità, ancora vigente, di mentire, manipolare e sfruttare i sentimenti di amore dei simili per recuperare privilegi e meschini interessi.

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  2. A Cuba Madre Teresa di Calcutta sbarcò nel 1986, dove ebbe anche un incontro con Fidel Castro, a cui lasciò in regalo un’immagine della Vergine dei Miracoli. “La prima volta che la vidi fu nella Casa sacerdotale di l’Avana. Lei era andata a parlare ai sacerdoti riuniti nel salone principale. Era con un’altra Missionaria della Carità. Era una donna incurvata che alzava lo sguardo per poter vedere l’interlocutore.
    Ci ha dato un biglietto da visita e a mano scrisse God bless you”. La rievocazione è del vescovo cubano Emilio Aranguren, ed è stata da questi affidata alla rivista On Cuba, un magazine prodotto a Miami con corrispondenti stabili nell’isola, ripubblicata poi dalla rivista dell’arcivescovado di l’Avana Palabra Nueva. Madre Teresa di Calcutta non è l’unica santa che è passata per Cuba, ricorda la pubblicazione che fa capo al cardinale Jaime Ortega y Alamino: “Quando sarà canonizzata, Agnes Gonxha, nome di battesimo della religiosa albanese, allungherà la lista di altri che figurano nel santorale cattolico che hanno uno stretto rapporto o sono passati per l’isola”. Come San Antonio María Claret, che fu arcivescovo di Santiago de Cuba, José López Piteira, un monaco agostiniano morto durante la guerra civile spagnola beatificato il 28 ottobre del 2007, José Olallo Valdés, frate dei Fatebenefratelli beatificato da Benedetto XVI il 15 marzo 2008 e San Giovanni Paolo II, che molti cubani hanno conosciuto di persona nel 1998. L’ultima della serie, Madre Teresa di Calcutta, ha toccato suolo cubano una prima volta negli anni ‘80 ma senza uscire dall’aeroporto internazionale José Martí. La seconda volta è stata nel luglio del 1986, per aprire la prima casa delle Missionarie della Carità a l’Avana. Diventeranno 8 case attive nel trascorrere del tempo e una contemplativa.
    “Mi ha colpito il tono della voce, lo sguardo sereno e profondo e le dita dei piedi uno sull’altro” ricorda Emilio Aranguren, che è anche vescovo della provincia di Holguín, seconda tappa dello storico viaggio di Papa Francesco dello scorso settembre. Il presule afferma di aver pensato, ascoltandola, nei piedi del messaggero di lieti annunzi che annunzia la pace di un verso di Isaia. «Dentro di me ho completato la frase biblica dicendo: “E preannunciano la vittoria dell’amore”» commenta aggiungendo di non essersi affatto sorpreso alla notizia della canonizzazione. “Me l’aspettavo. Quando ho letto il programma dell’Anno Giubilare della Misericordia che è cominciato l’8 dicembre dell’anno scorso e che si estenderà fino al 20 novembre di quest’anno, ho notato che il 5 dicembre (festa della beata Teresa di Calcutta e anniversario della sua morte) c’è una celebrazione giubilare speciale. Mi sono detto: sicuramente il processo di canonizzazione di Madre Teresa è legato a questa celebrazione giubilare”.
    A conferma dell’affetto della popolazione cubana per Madre Teresa, due anni dopo la sua morte, nel 1999, venne inaugurato all’Avana un monumento bronzeo nel giardino a lei intitolato che si trova nella parte posteriore del convento di San Francesco d’Assisi. Una creazione dello scultore José Villa Soberón, “riflesso della spiritualità intensa e della somma umiltà di quella grande donna, in un mondo martirizzato dalla povertà e dalla guerra” ebbe a dire lo storico della città di l’Avana, il comunista Eusebio Leal il giorno dell’inaugurazione.

    “Nei decenni scorsi, in varie occasioni ho sentito dire: a Cuba non ci sono poveri, invece sì che c’erano e sì che ci sono” obietta monsignor Aranguren. “E queste persone povere la prima cosa di cui hanno bisogno è che le si tenga in considerazione come persone. E Madre Teresa è riuscita a farlo vedere, comprendere e accettare. Sicuramente l’espressione di San Vincenzo de Paoli alle Figlie della Carità: I poveri sono i nostri padroni, è calata a fondo nel cuore di Madre Teresa.

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  3. Fidel ha studiato dai gesuiti e , magari pure inconsciamente , questo gli ha impedito di farne un fascio e encender candela di quelli con le sottane

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  4. Da buon gesuita si è sempre tenuto aperte diverse porte.

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  5. La fede è una cosa i religiosi un'altra. Giuseppe

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  6. Io credo che a questo mondo 
    Esista solo una grande chiesa 
    Che passa da Che Guevara 
    E arriva fino a madre teresa
    Passando da Malcom X 
    Attraverso Gandhi e San Patrignano 
    Arriva da un prete in periferia 
    Che va avanti nonostante il Vaticano

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  7. Letto la storia del giorno?
    https://www.tpi.it/2019/01/07/tony-castro-instagram-cuba-fidel/

    Ammazza quanto gli somiglia!

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  8. Santa Fe - L'AVANA, 7 GEN - José Ramón Fernández, ex generale considerato un 'Eroe della Repubblica di Cuba' è morto ieri a L'Avana all'età di 95 anni. Lo riferisce l'agenzia di stampa Prensa Latina.
    Conosciuto dal popolo cubano come il 'Gallego Fernández', ricoprì nel corso della sua lunga carriera militare e politica diverse responsabilità nelle Forze armate rivoluzionarie, nello Stato e nel governo (fu vicepresidente del Consiglio dei ministri) cubani, ed anche nel Comitato olimpico dell'isola caraibica.
    Dopo il trionfo della Rivoluzione, sostiene in prima pagina il quotidiano Granma, "Fernández partecipò alle ultime operazioni militari e si distinse nella direzione dei vittoriosi combattimenti nella Playa Girón (Baia dei Porci), agli ordini del Comandante in capo Fidel Castro".

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  9. hola! che dire per me le religioni sono giochi di potere che hanno e stanno rovinando il nome qui poi abbiamo avuto la sfortuna della chiesa cattolica e vediamo come sono indietro a livello di mentalità i paesi che hanno dovuto darle importanza tipo questa latrina. Preferisco osannare persone realmente esistite che hanno fatto cose certe, però per sfortuna molti esseri umani devono farsi delle seghe mentali per vivere. A cuba esiste solo la santeria che è anche una moda dilagante il cattolicesimo non attecchirà mai per fortuna. chao Enrico

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  10. Non è che la religione nei paesi islamici abbia fatto cose migliori rispetto a quanto accaduto da noi.

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  11. PELOTA SEMIFINALI

    LTU-CAV 6-3 (3-0)

    SSP-VCL 1-5 (0-3)

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  12. Il caso è esploso nel 2017 per episodi che sarebbero avvenuti nel 2016. Le autorità cubane negarono ogni responsabilità ma l'allora Segretario di Stato americano, Rex Tillerson, definì Cuba un posto pericoloso per il personale Usa.
    Non erano misteriose armi sonore, qualche strano mezzo acustico di spionaggio usato per carpire informazioni. Quegli anomali rumori che avevano messo fuori gioco mezzo staff diplomaticodell’ambasciata Usa a Cuba erano prodotti da insetti. Grilli, in particolare. Dopo mesi di indagini scientifiche, con i migliori medici americani e inglesi incapaci di arrivare ad una conclusione certa, ecco spuntare una nuova verità che spiazza, almeno per ora, l'ipotesi del complotto spionistico. Questo non esclude che non ci sia stato qualche attacco sonoro. Mette in dubbio che quel tipo di rumore sia responsabile dei problemi fisici denunciati dai diplomatici.
    Un gruppo di ricercatori di biologia sensoriale presso l’Università di Lincoln in Gran Bretagna, ha analizzato il file audio messo a disposizione dall’Associated Press e ha stabilito che quel suono acuto e costante che aveva provocato nausee, cefalee e persino danni irreversibili al cervello dei funzionari “è dovuto al richiamo di una specie caraibica del grillo a coda corta delle Indie, noto come Anurogryllus celerinictus”. “La registrazione”, conferma il professor Fernando Montealegre-Zapata, “riporta lo stesso suono penetrante prodotto da questa specie di grilli. Il loro richiamo durante il periodo dell’accoppiata arriva a 7kHz; si irradia con una frequenza e un volume estremamente alti e questo si trasforma in un trillo continuo e insopportabile per gli esseri umani”.
    Il docente ha riconosciuto quel rumore perché lo aveva sentito e studiato anche in passato. Cresciuto in America Latina, Montealegre-Zapata ricorda di aver allevato gli stessi grilli che conservava in una gabbia dentro la sua stanza. Uno degli insetti strideva come un ossesso. Lo faceva per attirare l’attenzione delle femmine durante il periodo dell’amore. “Era un maschio”, ricorda il docente di biologia, “lo misi fuori dalla stanza ma il suo grido, acuto e insieme profondo, si poteva ancora sentire dall’esterno”.
    Il caso era esploso a metà del 2017. Un gruppo di funzionari dell’ambasciata Usa a L’Avana aveva denunciato gli stessi, improvvisi malesseri: forti emicranie, nausee, perdita di equilibrio, danni all’udito che erano poi risultati addirittura irreversibili. Il Dipartimento di Stato aveva deciso di evacuarli e lo staff dell’ambasciata era stato drasticamente ridotto. C’erano state dure proteste contro le autorità cubane accusate di usare armi sonore per spiare gli storici nemici.

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  13. Dopo il falso attacco vietnamita nel golfo del tonkino, l'attacco alle torri gemelle di cui incolpano osama bin laden, ma aggrediscono l'afganistan, e la presenza di false armi chimiche in irak, adesso si sono inventati il frinire dei grilli per accusare cuba di attacchi acustici.Gli americani non finiscono mai di mentire.

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    1. Pare si trattasse proprio di grilli...altro che attacchi acustici...

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