IL RITORNO DELLO SCRIBA

Rientrato ieri sera da Roma dopo il primo volo da La Habana, avremo molto di cui parlare, il blog riparte con la sua consueta tempistica, come sempre i commenti sono graditi mentre, ovviamente, la merda resta fuori.

Cos'e' un blog?

Un blog e' una opinione, un'idea, un punto di vista, un blog non dovrebbe avere il compito di fare cronaca.

Ma noi siamo viaggiatori, se vogliamo essere un minimo credibili dobbiamo raccontare cio' che vediamo con assoluta obiettivita', questo al di la' delle nostre idee politiche.

Ho trovato a Las Tunas una situazione complicata, non rispetto a 2 anni fa, ma soltanto in comparazione con cio' che avevo visto a novembre.

La coda e' parte del modo di vivere cubano, se non fosse una forzatura direi anche della sua cultura, ma un conto e vedere una coda in una tienda o due, un altro e' vedere centinaia di persone fuori da ogni negozio, sotto il sole, vigilate da policia e pastori tedeschi per fare in modo che non si trasformi tutto in un matazones.

Tutta Cuba patisce problemi di approvvigionamento pero' la gravita' dipende da citta' a citta'.

Un amico mi diceva che a Camaguey puo' capitare ma non sempre, nei due ultimi giorni che ho trascorso a La Habana ho visto un paio di piccole code, non centinaia di persone ad aspettare per ore.

“Questo e' l'anno del bollo triste...perche no hay ni pinga...”

Questo dicono i cubani.

I soli due giorni dove c'e' stata abbondanza di alimenti e' quando Diaz Canel e quasi tutto il consiglio dei ministri e' piombato in citta', tanto che la gente scherzando (ma non troppo) si chiede quando il Presidente tornara' a fare visita al balcon sull'oriente cubano.

Se la situazione mercanzia e' difficile nella citta' immaginatevi al campo; sono stato a trovare amici a Vivienda, Amancio, Colombia e non c'e' un cazzo.

Infatti meta' della gente in coda davanti alle tiende tunere e' di fuori; compra un piatto a un cuc e lo rivende al monte a due.

Questo aggiunge gente a gente, coda a coda.

Principalmente mancano aceite e pollo che sono la base della loro alimentazione, anche il pane da' ancora qualche problema ma meno che a novembre.

Quando esce il pollo e' quasi sempre in confezione da 6,70 oppure 25 cuc che non sono pochi, ma vi assucuro che vola via come nessun pollo e', in natura, in grado di fare.

La gente ha paura che se cade il Venezuela potrebbe davvero tornare un altro periodo especial e oggi, nel 2019 e senza Fidel, non sono sicuro siano in grado di aguantarlo.

Piu' turismo rispetto allo scorso anno nella stesso periodo, ma si tratta del solito turismo in gran parte formato da vecchie pezze al culo, quelli che se devono pagare 2 cuc un desajuno piangono tutto il giorno e si stracciano le vesti.

Malgrado tutto cio' il soggiorno di chi le vacanze se le vuole fare come si deve non e' cambiato rispetto agli anni passati.

Forse proprio perche' ha cose piu' serie di cui occuparsi la policia ci va un po' di mano leggera con le fanciulle, dal giovedi in poi c'e' un po' piu' di gente in giro la sera e anche i ristoranti sono discretamente pieni, non pienissimi, ma lavorano.

In giro tanta di quella gnagna....ma tanta...che ve lo dico a fare?

Evito di toccare il tasto riguardante la tragica morte di Raffaele, lo faro' nel prossimo pezzo, raccontando quello che si puo' raccontare che non e' esattamente cio' che si e' letto in giro.

Personalmente bella vacanza, stranamente dopo ben 3 settimane...mi sarei fermato ancora volentieri ma il lavoro qua' non mi stava chiamando, stava urlando.

Qualche situazione personale ha preso una buona strada anche se parlando di Cuba il condizionale sarebbe sempre d'obbligo.

Durante i miei due intensi giorni avaneri ci siamo incontrati 3 del gruppo whatsapp dei viaggiatori; lo scriba, il Gugone e Roberto di Torino.

 E' sempre bello rivedere vecchi amici.