PRIME RIAPERTURE

Procedono le notizie favorevoli che arrivano dalla maggiore delle Antille, fortunatamente. Il governo dell'isola ha annunciato la paulatina riapertura dei bar, ristoranti e locali in vista del 15 novembre data in cui l'isola riaprira' al turismo internazionale. In realtà stanno già riaprendo in alcune province proprio in questi giorni. Ricordo che questi locali, causa covid, erano chiusi da gennaio. La spiegazione data dalle autorita' e' che queste iniziative sono figlie della campagna vaccinale che prosegue spedita, quindi si prevede per la data della riapertura al turismo che il 90% della popolazione sara' stata vaccinata. Le modalita' di questa riapertura sono ancora in fase di discussione ma, come avevo detto sia qua' sopra che in un video sarebbe da pirla riaprire al turismo tenendo chiuse quelle attivita' che sono parte integrante di una vacanza. Nello stesso tempo molte compagnie aeree stanno riaprendo le loro rotte verso l'isola, Air France al momento con 2 voli settimanali che presto diventeranno di piu', mentre anche la Neos dall'Italia riprende a volare con destino l'altro lato del bloqueo. Ricordo pero' che, ad oggi, non sarebbe permesso di viaggiare verso Cuba dall'Italia se non per gravi motivi sopratutto non e' permesso per fini turistici, occorre il tampone al rientro anche se a Febbraio in Malpensa quando rientravo non mi ha cagato praticamente nessuno. Il 25 ottobre pero' le cose potrebbero cambiare con un nuovo nostro decreto legge in virtu' del fatto che i contagi sull'isola stanno diminuendo e che le vaccinazioni proseguono spedite, comunque saro' qua' a raccontarvi eventuali variazioni. Ricordo che sempre ad oggi da Cuba all'Italia occorre il tampone effettuato non oltre le 72 ore, io andai all'istituto di medicina tropicale dell'Avana a farmelo, mentre fino al 15 novembre serve il tampone anche per entrare a Cuba, da quella data sara' sufficiente il Green Pass. Sono andato a leggermi su Cubadebate i commenti dei cubani successivi all'annuncio della riapertura del turismo verso l'isola. Mi aspettavo incazzature e sollevamento di scudi in realta' non e' uccesso nulla o quasi di tutto questo. La preoccupazione dei cubani che scrivevano e' quella relativa al turismo interno. Loro sono preoccupati che il paese riapra al turismo internazionale mantenendo chiuso il turismo interno che e' comunque una contraddizione nei termini. Questo dimostra come sull'isola ci sia una marea di gente che puo' permettersi una vacanza a Varadero o su un Cayos senza troppo badare al borsillo, si tratta dei nuovi ricchi diventati tali grazie a rimesse dall'exterior, a commerci interni ovviamente illeciti, ai Bitcoin e a chissa' quale antra entrata sicuramente poco chiara. Solo una parte relativamente modesta si preoccupa delle conseguenze della riapertura al turismo, tutti sono consapevoli che se non si riapre quella porta il paese non si rialza e se non si rialza sono problemi per tutti. Quindi mi pare di capire che, pur non sventolando le bandiere, esattamente come abbiamo fatto in Italia nelle ultime 2 estati ma sopratutto in quella del 2020, accettano il rischio di tirarsi in casa gente non vaccinata o che si e' comperata il documento che attesta l'avvenuta somministrazione delle dosi come avviene sopratutto con i russi che sono i veri untori di questa storia. Un paese in cui una discreta parte del pil arriva dal turismo, bloqueado e con poche risorse economiche non puo' andare troppo per il sottile, tanto con questa merda dovremo, tutti noi, convivere ancora per un po' di tempo. Quindi riaprono le attivita', gli alberghi lucidano l'argenteria, i ristoranti torneranno a riempirsi, le protagoniste del mestiere piu' antico dell'universo torneranno in pista, gli aerei riprenderanno la rotta di Colombo, magari torneranno anche le navi da crociera che sono una boccata di ossigeno per tutto il quartiere avanero che gravita attorno al punto di attracco di questi bestioni del mare. Aspettiamo la riapertura dei trasporti interni leggasi Viazul. Insomma buone notizie amici miei. C'e' una marea di gente pronta a partire, a tornare, a riabbracciare le antiche abitudini, ancora un po' di pazienza e sara' davvero il momento che abbiamo tanto aspettato.

“No es concebible el futuro del país sin la ciencia y la técnica, no es concebible el desarrollo del país sin la ciencia y sin la técnica. ¡Y es absolutamente imposible concebir la sociedad comunista sin la ciencia y sin la técnica!”.
Fidel

SPAGNOLO