VIAGGIARE OGGI

La scorsa settimana, la sera dell'inopinata sconfitta italiana contro la Macedona del Nord, mi sono fermato al ristorante con gli amici di sempre e per sempre con i soliti “memorabili” discorsi da dopocena resi ancora piu' malinconici dalla sconfitta azzurra. Abbiamo parlato dell'attuale situazione economica del paese e di come stia influendo nella vita di tutti noi. Non siamo benestanti, nessuno di noi lo e', abbiamo pero' tutti iniziato presto a lavorare, oramai 40 anni fa, ci siamo costruiti il nostro mondo come e' stato possibile, siamo quella che un tempo veniva chiamata la middle class.

Siamo tutti proprietari del luogo dove viviamo, quasi tutti hanno una seconda casetta in montagna o al mare, nulla di particolarmente lussuoso, soltanto un luogo dove investire quello che si e' guadagnato. La mia seconda casa è oltremare, ho sempre preferito viaggiare, sono scelte. Tutti hanno raccontato che gli aumenti a cui siamo sottoposti volenti o nolenti incidono nel bilancio famigliare, chi ha affittato una parte di ufficio, chi affitta la casetta in montagna per la stagione invernale, chi ristruttura casa col contributo statale del 110% e via discorrendo.

I figli sono gia grandicelli ma a differenza di cio' che e' capitato a noi quando avevamo la loro eta', hanno sempre bisogno di un sostegno che non sia soltanto morale da parte dei genitori perche' i tempi sono quelli che sono. Insomma siamo un gruppo di amici a cui non e' mai stato regalato nulla, abbiamo sempre lavorato, vorremmo essere a questa eta' un po' piu' tranquilli ma questi tempi non ci concedono questo privilegio.

Tutto questo per dire come oggi il potersi permettere dei viaggi verso mete esotiche sia oramai un lusso a cui non tutti possono accedere. Per questa ragione, probabilmente, i social su Cuba sono pieni di rosiconi non piu' possibilitati a viaggiare che cercano, con racconti apocalittici, racconti ovviamente “per sentito dire”, di far desistere chiunque dal intraprendere il viaggio. Se non possono piu' andarci loro allora non ci dovrebbe andare piu' nessuno. Credo che i tempi siano si difficili ma anche forieri di buone novita', Einstein diceva che proprio dalle crisi nascono le situazioni importanti per chi le sa cogliere.

Personalmente, forse per il fatto che mangiato io ed il mio cane, mangiati tutti, continuo a permettermi almeno un paio di viaggi da 60/70 giorni complessivi ogni anno senza troppi problemi. Poi certo, quando sono in Italia faccio una vita normale; lavoro, anzi piu' di un lavoro, qualche uscita, qualche buon ristorante ma poco di piu'. Alla fine la vita che, più o meno, facciamo tutti. 

Sono scelte, se voglio permettermi un paio di buone vancanze di livello magari l'auto la tengo qualche anno in piu', non cambio il mio vecchio fedele Kimko, lo scooter 150 che non mi tradisce mai, cerco di non buttare via i soldi dalla finestra senza farmi mancare nulla. E' pero' palese il fatto che poter viaggiare sia oramai un lusso, se uno ascoltasse il buon senso magari farebbe scelte diverse ma il buon senso e' giusto se hai 30/40 anni, se hai l'eta' del dattero come il sottoscritto e' bene non rimandare piu' nulla di cio' che ti puo' dare gioia, come diceva Lorenzo il Magnifico “di doman non c'e' certezza”.

Capisco chi non puo' piu' permettersi i 2000 euro per un viaggio base, ci sono altre priorita' nella vita sopratutto se c'e la famiglia e le scadenze ogni mese da onorare, in fondo sono situazioni che toccano piu' o meno tutti. Per questa ragione ogni viaggio va goduto al meglio, anche se a volte la situazione che troviamo a Cuba e' diversa da quella a cui eravamo abituati vale sempre e comunque la pena andarci. Ve lo dice uno che per lavoro e per diletto ha potuto viaggiare per mezzo mondo, posti come Cuba non ce ne sono molti. Poi dipende da cio' che uno vuole, ma questo vale per tutto. Quindi quando siamo a Cuba non lamentiamoci sempre, c'e' gente che vorrebbe essere al nostro posto e non puo'.