GLI ESEMPI

 

Capita spesso su Facebook di incontrare annunci di italiani con un ristorante a Cuba che cercano piu' o meno disperatamente personale.
La stessa cosa accade quando passo a Las Tunas a trovare gli amici che hanno locali nel balcone sull'oriente cubano.
Sono perennemente alla ricerca di personale, anche a pagarlo
adeguatamente e' complicato trovarlo.
Quando lo trovano ogni giorno e' un terno all'otto, se non e' la gripe e' il trasporto, se non e' la abuela enferma e' la situacion...una scusa per non presentarsi al lavoro non manca mai.
Non voglio qua' fare il solito discorso sui cubani che non hanno voglia di lavorare o cose simili, preferisco riportare fatti concreti che sono sempre una garanzia di verita'.

Un paio di mie amiche tunere hanno trovato il fidanzato cubano (ripeto cubano) giusto, nel senso di $olvibile, la prima cosa che hanno fatto e' stata quella di mollare il lavoro.
Parlo di gente con buoni impieghi statali, orari che definire flessibile e' un eufemismo ed una serie di bonus piu' o meno ufficiali che entravano ogni fine mese.
Nel momento in cui hanno incontrato il tipo che risolveva le loro necessita primarie ma anche secondarie e terziarie hanno pensato di cambiare vita repentinamente.
La stessa cosa e' accaduta e accade a chi il fidanzato lo trova col culo bianco, cioe' uno di noi stranieri, ovviamente la stessa situazione avviene a “sessi” invertiti.
Ho altre amiche che sono senza lavoro, oggi trovare un lavoro anche statale non e' piu' semplice come una volta, devi avere conoscenze, aderenze, magari sobornare qualcuno e via discorrendo.
Si sono iscritte nelle liste che ci sono nella municipalita' per chi e' alla ricerca di un impiego, mi pare che funzioni cosi', passano le giornate a casa mirando novelas, tutte le novelas persino quelle turche che pare vadano misteriosamente di moda.

Faccio spesso, umilmente, loro notare che le cose non funzionano proprio cosi', non e' che mentre sei a casa spaparanzata sul divano il lavoro viene a bussarti alla porta.
Bisogna muoversi, darsi da fare, chiedere, informarsi, oggi la rete in questo senso puo' essere un aiuto.
Badate bene che sono le stesse cose che ripeto ai ragazzi italiani che ho in palestra o in altri luoghi che frequento e che sono nelle stesse condizioni, in questi casi tutto il mondo e' paese.
Certo ci sono delle differenze sostanziali dal punto di vista degli esempi da seguire.
La mia generazione ha avuto genitori usciti dalla guerra, il fancazzismo non esisteva, finita le professionali, avevo 17 anni, mio padre mi lascio' a casa una settimana poi andammo a cercare lavoro che trovammo in una mattina, erano altri tempi.

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I ragazzi di oggi hanno i genitori della mia eta' o poco piu' giovani ma comunque tutta gente che si e' fatta e continua a farsi il mazzo.
A Cuba puo' invece capitare che sia il padre che la madre facciano una amata minchia tutto il giorno, vuoi per qualche negocio che rende bene, vuoi per il tio a Miami che manda dinero ogni mese, vuoi per lo stato che il minimo sindacale, almeno fino a poco tempo fa, te lo garantiva.
Se cresci in un mondo in cui il padre passa le giornate seduto sui gradini davanti a casa insieme ad altri
trentenni/quarantenni che non fanno una mazza dal mattino alla sera, allora e' difficile che tu possa assorbire una grandissima cultura del lavoro.

La stessa cosa sta accadendo al campo.
Vivo in Italia in una zona
pedemopntana, vedo spesso ragazzi sui trattori che vanno a lavorare al campo come hanno fatto prima di
loro nonni e padri.
A Cuba uno dei problemi seri e' che nessuno vuole piu' lavorare la
terra od occuparsi delle bestie, capisco che la tecnologia vetusta
possa non aiutare ma da sempre, sopratutto in periodi difficili, chi
aveva un pezzo di terra viveva meglio di chi faticava in citta' a mettere insieme il pranzo con la cena.
Oggi pare che i ragazzi cubani si siano resi conto che la terra...e' bassa e che lavorarla costi fatica, quindi meglio fare una amata fava tutto il giorno.