LA FUGA

Il giorno 11 luglio 2021 in un certo numero citta' cubane si sono svolte proteste contro il governo da parte di alcune centinaia di manifestanti. Proteste simultanee in ognuna di quelle citta', la simultaneita' e' la miglior dimostrazione di come ci sia stata una regia esterna a quelle situazioni, ma questo e' il segreto di Pulcinella.

Alcune rivendicazioni erano anche legittime e condivisibili, ma le ragioni vengono meno, come accade dalle mie parti per la Tav, quando la violenza prende il sopravvento. Abbiamo visto le auto della polizia rovesciate, i commissariati presi a sassate e questo ha fatto in modo che una protesta legittima si trasformasse in qualcosa di diverso.

In questi giorni ad Holguin, ma suppongo anche nelle corti di giustizia di altre citta' cubane, stanno andando a giudizio gli autori di quei gesti. Ben 20 persone nella citta' dei parchi, sono sotto giudizio per quei fatti, in realta' furono arrestati in 140, gli altri furono poi rilasciati. L'accusa e' (cito testuale) alterazione dell'ordine Socialista, violenza privata e spedizione. Si parla di possibili condanne che vanno dai 10 ai 20 anni di reclusione anche se vista la giovane eta' di alcuni degli imputati e' possibile, oltre che sperabile , che le pene siano piu' lievi.

Quando, nel gennaio 2021 ero all'Avana, parliamo di mesi prima di quei fatti, una sera mentre in fuga dalla quarantena correvo sul Malecon, vidi piu' polizia del solito, era accaduto un fatto nel pomeriggio, una piccola folla si era radunata di fronte al ministero della Cultura, erano nati piccoli tafferugli non fra questi sparuti manifestanti e la polizia, bensi con i dipendenti del ministero che erano scesi in strada per parlare coi manifestanti, pare che la chiacchierata non avesse avuto un buon fine. Ricordo che la connessione internet spari' per qualche ora ma non successe nulla di particolare, appunto soltanto un po' piu' di polizia agli incroci del solito.

Sono tornato a Cuba il 18 novembre 2021, tre giorni prima era annunciata una manifestazione oceanica degli oppositori, roba da fare impallidire le manifestazioni contro la guerra di questi giorni. A capo di tutta la situazione avrebbe dovuto esserci tal Yunior Garcia Aguilera, un drammaturgo cubano a capo di un movimento chiamato Arcipelago di cui, sinceramente, ignoravo l'esistenza. Il 15 novembre invece fu un flop di dimensioni bibliche, pensavo al mio arrivo il 18 di quel mese di trovare un ambiente caldo, invece il nulla.

Intanto il drammaturgo era fuggito nottetempo da Cuba con un biglietto aereo per la Spagna ed un visto ad attenderlo, visto che in realta' sarebbe gia' scaduto. Pare che fedele al motto “armiamoci e partite” abbia chiesto asilo politico alla nazione iberica voltando le spalle a chi a Cuba credeva in cio' che lui andava raccontando da mesi.

In Spagna c'e' poi stato un incontro al vertice fra fuggiaschi, infatti Aguilera ha incontrato il venezuelano Leopoldo Lopez, amico di Guaido', anche lui fuggito a gambe levate e braccato dalla giustizia bolivariana, deve scontare quasi 14 anni di reclusione per violenze che, nel tentativo inutile di deporre il governo di Maduro, causarono la morte di 43 persone.

Ovviamente della sua fuga Aguilera aveva lasciato all'oscuro tutti i membri di Arcipelago visto che gli stessi sodali pensavano che fosse stato arrestato mentre il governo cubano gli aveva consentito di lasciare tranquillamente il paese. In rete c'era la foto del fuggiasco paciosamente seduto in attesa del volo nella sala di aspetto dell'aeroporto Jose' Marti' dell'Avana, la cosa dimostra come sia sempre stato tenuto d'occhio dalla Seguridad dello stato, ovviamente.

Il governo cubano ha preferito toglierselo dai piedi piuttosto di ritrovarsi in carcere un “martire” con tutte le conseguenze del caso.