FUGHE E DISERZIONI

 

Lo sport cubano sta affrontando un altro momento complicato malgrado i buoni risultati che arrivano da diverse competizioni a livello mondiale. Il problema e' quello di sempre, la voglia legittima di monetizzare il proprio talento prima che gli anni e gli acciacchi rendano problematica la cosa. A cio' aggiungiamo il momento molto complicato che sta' affrontando l'isola ed abbiamo un quadro completo della situazione.

Yarisley Silva dopo una carriera magnifica, a 35 anni, si ritira, l'astista quello che doveva dare lo ha dato, i problemi non sono questi.

2 atleti della selezione under 23 di pelota che stava gareggiando in Messico avevano fatto perdere le loro tracce salvo poi rientrare a Cuba, la faccenda e' poco chiara e forse non ne sapremo mai di piu'. Echevarria saltatore in lungo, stella dell'atletica mondiale nel pieno dei suoi 23 anni non sta gareggiando, non e' ben chiara neanche in questo caso la situazione. Negli ultimi 2 anni da Pichardo in poi ho perso il conto delle stelle dell'atletica che abbandonano, ragazzi giovani con una luminosa carriera che però vivranno altrove, forse.

La bomba pero' e' scoppiata con la diserzione di Andy Cruz, pugile campione olimpico e mondiale che non si e' presentato al campionato nazionale di Playa Giron che si svolge a Camaguey. Era stato lasciato fuori durante la sfida fra "professionisti" in cui la squadra cubana aveva gareggiato in Messico. Stiamo probabilmente parlando del migliore pugile cubano e del miglior dilettante al mondo. Pare che dopo essersi venduta l'auto, una Peugeot, che il governo gli aveva donato come premio per l'oro olimpico ora si trovi nella Repubblica Dominicana con lo scopo di diventare un pugile professionista di alto livello negli Usa.

A questi si aggiungono altri dell'atletica, del karate, del canottaggio, e di altri sport che in un modo o nell'altro abbandonano il paese. Cito testuale "Cinco luchadores se fugaron en México, incluyendo el campeón olímpico Ismael Borrero. Tres de ellos, ya llegaron a Estados Unidos."

Sono uomo di sport, lo sport collabora a darmi da vivere, come posso criticare chi cerca, tramite lo sport stesso, di avere un futuro migliore? Li vedo, li frequento, so quante difficoltà devono affrontare ogni giorno per allenarsi ed alimentarsi al meglio. Certo, trattandosi di un sistema Socialista dove il guajiro taglia la canna da zucchero sotto il sole anche per permettere allo sportivo di dedicarsi unicamente al suo allenamento, ci vorrebbe una forma di compensazione per lo stato.

Si era trovata nel baseball con l'accordo fra la Grande Liga e la Federazione cubana, l'atleta poteva andare in una grande squadra e alla federazione sarebbe toccato qualcosa, ma poi e' arrivato Trump e ha fatto saltare tutto.

Capisco chi cerca una vita migliore anche se questa compravendita di atleti e' una porcheria assoluta. Almeno in questo bisognerebbe seguire l'esempio del calcio, se hai militato in una competizione ufficiale nella nazionale maggiore tuo paese non puoi farlo con altre casacche.

Non parliamo poi delle cazzate fatte dall'Inder che ha una grossissima responsabilita' in molte defezioni. 

Al momento davvero non riesco a vedere una via d'uscita da questa situazione.