domenica 28 agosto 2022

CUBA ECONOMIA

 


"Cuba apre le porte agli investimenti stranieri nel commercio interno. Una svolta rispetto alla politica di statalizzazione avvenuta dopo la rivoluzione. Gli investimenti avverranno sotto controllo statale. Le riforme consentirebbero alle entità di proprietà straniera di investire in operazioni di magazzinaggio e logistica back-end che riforniscono aziende statali e private, ad esempio, sostenendo gli sforzi del paese per migliorare l'efficienza in un settore al dettaglio notoriamente improduttivo.  

Il crescente malcontento tra i cubani per le lunghe code per i beni di prima necessità, la carenza di carburante e i continui blackout spingono ad accelerare i piani per riformare l'economia."

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Ho trovato questo pezzo nella rete, spiega a grandi linee che Cuba,per l'ennesima volta, cerca di attirare imprenditori stranieri ad investire nel'isola.

E' una canzone che conosciamo bene, ad intervalli regolari escono nuove riforme con lo scopo di favorire gli investimenti stranieri che sembrano rappresentare l'auspicata svolta, ma che poi si rivelano il solito buco nell'acqua.

Ovviamente ci deve essere un controllo statale, pero' chi investe ha tutto il sacrosanto diritto di vedere tutelati i propri soldi.

Cuba non lo ha mai fatto.

Ricordo il periodo, forse ancora in voga, in cui lo stato si teneva il 51% lasciando all'investitore il 49%.

Il contributo del 51% dello stato rappresentava unicamente il permesso per l'investitore di entrare nel paese.

Chi investiva doveva portare tutto, proprio tutto da fuori, poi un bel giorno lo stato si stufava e buttava fuori dal paese l'investitore che doveva pero' lasciara tutto cio' che aveva portato, senza alcunapossibilita' di recuperare nulla.

Film visto piu' e piu' volte.

Chi importava prodotti si e' imbattuto in uno stato che definire cattivo pagatore e' un eufemismo.

La Telecom ancora aspetta i soldi per aver, di fatto, creato la rete informatica cubana.

Ci sono sempre stati settori off limits per l'investimento straniero, penso al terziario (agua y jabon del mio amico abruzzese e' una delle poche eccezioni) allo sport, alla manifattura, all'abbigliamento.

Quanto servirebbe oggi a Cuba una ferramenta come quelle che abbiamo noi?

Bisognerebbe pero' permettere all'investitore (che non necessariamente deve essere un residente) di importare tutto cio' che serve senza gravarlo di balzelli ed assurdi vincoli doganali altrimenti il gioco non vale la candela.

In queste nuove riforme si parla di logistica e magazzinaggio per rifornire entita' statali e private, il concetto e' piuttosto nebuloso, non si capisce, almeno io non ho trovato riscontri, di cosa realmente voglia dire nel dettaglio.

Speriamo amici miei.

Cuba ha bisogno di tutto, ci sono fior di investitori che vorrebbero mettere piede in un paese dove davvero c'e' fame di modernita' e di progresso, basta vedere il boom della telefonia, se portavate un movil da vendere dopo mezzora era gia' volato via.

Quindi non resta che aspettare per vedere se si tratta veramente di un'aria nuova o se sara' la solita fuffa a cui siamo abituati.

15 commenti:

  1. D’accordissimo con te hai spigato la cosa perfettamente è. Molto difficile prendere delle decisioni di investimento
    Claudio

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  2. Credo che questo governo abbia delle grosse pecche manageriali. E manca dell'amore che sosteneva Fidel e che dava la carica.
    Roby

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  3. È cambiato il mondo rispetto ai tempi di Fidel

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  4. Un passato da ballerina, e un presente da insegnante del pensiero positivo, maestra di meditazione e crescita personale. Lei stessa si presenta così sui profili social. Diana Cardenas Perez è una cubana 'romagnola' che vive a Cesena, diventata autrice di best seller. La bella soddisfazione è che il suo libro "L'Arte di Meditare" è il più venduto su Amazon nella categoria "Salute e Famiglia in Italiano".

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  5. Inoltre dipingono un Paese affamato... Peccato che, come rilevi giustamente, offri una partita di telefoni e vengono venduti in un secondo... Normalmente, chi ha fame non compera telefonini. La realtà è che Cuba è molto più complessa di quanto non si creda. Penso che abbia dei grandissimi pregi, che possa ancora cantare conquiste, pur nelle difficoltà, storiche, come scuola e sanità, lavoro per tutti e un tetto per tutti... Avessimo subito noi un embargo come loro saremmo stati decimati dalla carestia. Baran e Sweezy, due grandi economisti americani, fin dagli anni '60 avevano rilevato i pregi e le conquiste della rivoluzione, un liberal progressista come Chomsky, pur critico verso il governo, ha sempre difeso le conquiste della Revolucion. Purtroppo, molti rinnegati, oggi, le disconoscono.
    Luca

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    1. Guarda la stragrande maggioranza non sa neanche di cosa parla.

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  6. La storia lo ha dimostrato e continua a ricordarcelo che per risolvere i problemi economici ci vuole l'imprenditoria privata il capitalismo e non mi riferisco a quello becero cannibalista ed imperialista ma a quel capitalismo come ci fu ad es. in Italia nel dopo guerra che poi con le lotte sociali si ottenne un buon equilibrio non come oggi che multinazionali e speculatori hanno e continuano a depredare cannibalizzare ed impoverire i paesi come è stato per la grecia ed ora per noi. Lo stato deve porre regole controllare e tenere i settori strategici come la sanità la difesa ecc. Per molti versi cuba mi sembra un pò come l'Italia negli anni 60 del dopoguerra.
    Graziano

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    1. Ho sempre pensato che capitalismo serio e Socialismo possano convivere

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  7. Se Cuba dovesse fare i conti di quanto le ha sottratto coi suoi saccheggi l'imperialismo, arriverebbe un conto pari a 3 volte il Pil USA.
    Luca

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  8. Temo che anche questo sia il solito fumo. La vera rivoluzione sarà quando lasciano aprire a terzi format tipo i "grossisti" da noi, il comercio mayorista per intederci, che a cuba è una realtà sconosciuta. Allora lì si che inizieranno a spuntare come funghi tiendas de la calle come spesso si vede in latino america, oltre a realtà più strutturate. Inutile lasciare importare prodotto a terzi se poi i clienti principali sono sempre i soliti carrozzoni statali senza soldi e poco altro Mat.

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    1. Magari consentire anche ai non residenti di....muoversi.

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    2. muoversi in tutti i sensi, anche comprandosi un fiorino per trasportare merce senza dover spendere 80mila euro. mat

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  9. anch'io credevo e continuo a sperare anche se mi dicono utopista.
    Erminia

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  10. Cuba; Un'isola nel Sole Le socialdemocrazie Scandinave con massima libertà imprenditoriale e contestuale massimo prelievo fiscale da destinare al Welfare, la più alta spesa sociale al mondo, con elevati livelli di protezione e sicurezza sociale, sono i migliori esempi di libero capitalismo e corrispettiva socializzazione dei profitti. Però condiviso senso civico e zero corruzione. I paesi latini peccano d'individualismo.
    Franz

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