MOVIL: RAGAZZI ITALIANI E CUBANI

 

Fino a quando le cose non si toccano con mano si fa una certa fatica a crederle.

In palestra ho parecchi ragazzi che, durante il recupero fra una serie e l'altra, smanettaso il cellulare.

In fondo la cosa puo' essere comprensibile, in fondo si tratta di far passare del tempo in qualche modo.

Lavorando pero in villaggio con molti di questi ragazzi ci si rende conto che il problema e' davvero grande, molto grande.

Dove dormivamo non c'era connessione, quando si lavora non si DOVREBBE sbirciare il telefonino, ma succede.

Il dramma e' a pranzo ed a cena. 

Negli anni pre telefonini, in vilaggio, era un momento di relax dove si rideva dei clienti, delle cazzate che facevano, delle tipe che ci si portava, o che ci portavano in camera la notte. Ora cala il silenzio.

Tutti col muso attaccato allo schermo del telefonino, nessuno quasi che parla, una tristezza profonda tanto che il pranzo lo consumavo da solo, con loro mi limitavo alla cena ed era piu' che sufficiente.

Abbiamo fatto lo schiuma party a Ferragosto, invece di buttarsi e divertirsi facevano le “storie” sul telefonino.

Questi non hanno piu' una vita reale, amici veri, non riescono a rapportarsi con gente piu' grande di loro, con gli adulti, perche' non ci sono abituati visto che oramai non vivono piu' di rapporti personali ma soltanto di messaggi vocali.

Se gli parli non ti guardano negli occhi perche' non sanno cosa dire in qualsiasi tipo di discussione.

Parlo di bravi ragazzi, buona famiglia, buona educazione non di sbandati senza arte ne parte.

Davvero fino a quando non ti ci imbatti in queste cose non capisci la gravita' del problema, sono totalmente impreparati alla vita da adulti, ad un lavoro, delle responsabilita', se sono loro il futuro siamo ampiamente nella merda, quella grossa.

Noi avevamo, se serviva, il militare a darci una svegliata, questi neanche quello, vivono nel loro mondo finto in cui se rimangono apiedi con la macchina non hanno un amico vero che li aiuti.

Cuba come e' messa da questo punto di vista?

Non ho grandi frequentazioni di adolescenti, qualche figlio/a di amici ma nulla di che.

I 30/40 enni mi pare facciano un uso normale del telefonino, hablano mierda uno dell'altro come capita ampiamente anche da noi ma tutto sommato nulla di eclatante.

Diciamo anche che la vita sociale a Cuba e' infinitamente piu' ricca rispetto a quella italiana, ad esempio a Torino in inverno, col freddo, non e' che hai troppe cose da fare, al limite ti chiudi in un locale.

Loro hanno feste in ogni casa per ogni evenienza, maialini da cuocere, torte da mandare a fare, feste dei 15 anni da celebrare e via discorrendo.

Quindi credo che, almeno per il momento, siano da questo punto di vista messi un po' meglio di noi.

Temo pero' che per gli adolescenti la situazione tendera' sempre di piu' ad essere come da noi che, francamente, non mi sembra una gran bella prospettiva.

Quando passo davanti ad una secondaria o ad un preuniversitario con lo scooter a Tunas vedo i ragazzi uscire, ognuno col suo bravotelefonino in mano, come se dovessero ricevere una chiamata da un momento all'altro.

In fondo e' la stessa cosa che accade da noi, se vedete un sedicenne senza il movil in mano vuol dire che glielo hanno appenarubato...

Credo che alla fine anche loro si uniformeranno a noi, storicamente hanno sempre preso i nostri vizi, mai o quasi mai le nostre qualita', tipo la voglia di lavorare, di fare un progetto, identificare un futuro.

Questo non sempre unicamente per colpa loro.

Quindi concludendo per il momento mi sembrano messi un filino meglio di noi ma e' solo questione di tempo, di questo sono assolutamente sicuro.