venerdì 24 novembre 2017

IL PAESE



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“Un paese ci vuole, non fosse per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli.”
“I got a sixty-nine Chevi with a 396 Feulie heads and a Hurst on the floor. She waiting tonight down in the parking lot. Outside the Seven-Eleven store, me and my partner Sonny built her straight out of scratch.”
Il primo brano e' tratto da “La luna e i falo'” di Cesare Pavese, il secondo da “Rancing in the street” di Bruce Springsteen.
Del primo mi innamorai alle superiori, del secondo un po' piu' tardi.
Il primo era di S.Stefano Belbo, il Boss e' del New Jersey che confina con le Langhe, almeno nel mio cuore.
Tutti 2 parlano del paese, del luogo da dove arrivano e che, in fondo, con la testa, non hanno lasciato mai.
Non ho la fortuna di avere avuto un paese, sono nato e ho vissuto la mia adolescenza in un quartiere periferico di Torino, la Torino operaia, Comunista e quasi meridionale degli anni 60.
Pero' ho avuto un barrio, non a caso tutti noi Villans ci ritroviamo ancora oggi a giocare in un campo che e' in quel quartiere e anche a cena...restiamo in zona.
Qualcosa dentro ci e' rimasto.
Tutti e 2, il Boss e Pavese,  mi hanno insegnato che certi luoghi, anche nella loro bruttezza, possono essere magici, basta saperli guardare con l'occhio giusto.
Un paese mi sarebbe davvero piaciuto; ricordare le colline, gli amici, le gite in bicicletta, l'albero del primo bacio e via discorrendo.
Poi me ne sarei andato, certo, maledicendo inizialmente quel posto e il nulla che aveva da offrirmi ma poi, con gli anni, avrei compreso che se sono l'uomo di oggi e' anche grazie a quei posti, quell'aria.
Invece sono cresciuto in una grande citta' facendo a botte, per strada, con quelli delle Vallette quando questi sconfinavano....
Questo concetto di luogo, di paese, l'ho riscoperto a Cuba, o meglio me lo hanno fatto riscoprire i cubani.
Nessun popolo al mondo e' cosi' morbosamente legato alla propria terra come i cubani.
Ne conosco piu' di uno che, all'exterior, ha saputo costruirsi una buona vita, qualcuno lo conoscerete anche voi, eppure, malgrado che oggi le possibilita' economiche siano discrete, ogni volta che torna a Cuba va a vivere nella casa, spesso fatiscente, dove e' cresciuto, frequentando la gente del barrio che e' rimasta e che spesso, per le motivazioni che sappiamo, si attacca a lui come autentiche sangiusughe.
Loro lo sanno ma gli va bene cosi', perche 'e la loro casa, il loro barrio, la loro citta'.
A volte non parliamo neanche di un centro abitato, a volte si tratta di una casa di madera terrificante, ai piedi dell'ultimo monte in fondo all'ultimo campo.
Piuttosto di comprare casa in un posto migliore, preferiscono rimettere a posto quella vecchia, piu' che metterla a posto, tumbarla e rifarla nuova.
E' anche vero che molti si sono trasferiti a La Habana, anche' li cercano di ricrearsi il loro piccolo mondo, il tunero solitamente, va a vivere in case vicine ad altri tuneri e via discorrendo.
Esattamente come fecero il siciliano, il calabrese, il pugliese che, negli anni 60, hanno colonizzato cittadine alla periferia torinese come Caselle, Borgaro, Settimo e Venaria facendole diventare un'appendice della loro terra.
Clima a parte.
Una delle ragioni per cui, alla fine, anche se magari solo per un tempo della mia vacanza, torno a Tunas e' proprio perche', nel mio immaginario, ha sostituito quel paese che mi e' mancato da ragazzo.
Le vie, le strade, le piazze, i locali, la gente, le ragazze oramai diventate donne mi hanno accompagnato in questi quasi 20 anni facendomi davvero sentire come a casa.
Molto spesso meglio che a casa.
Langhe, New Jersey, Torino, Las Tunas.....un luogo accanto all'altro nelle stagioni della vita.

M&S CASA PARTICULAR HA AGGIUNTO UNA CASA

19 commenti:

  1. Visto la giornata odierna di ricchi premi e cotillons mi e' arrivata una mail di Air France con 20% di sconto solo oggi....
    Faccio la simulazione per aprile, intanto lo sconto non e' per tutti i voli poi da 458 me lo porta a 424 che e' un bel pagare ma non e' il 20%.
    Pero'...quasi quasi....dal 4 al 19....

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  2. Cazzo con il 20% di sconto ti paghi la permanenza a las tunas

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  3. Aleandro tu ti paghi la permanenza a Tunas col 20%....
    A me serve altro....

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    1. si devi mantenere el familion

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    2. A differenza tua e di molti altri non ho Familion da mantenere a Cuba ne ex mogli o/e figli da foraggiare in Italia.
      Mantengo un beagle ed è sufficiente

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    3. Te la godi?
      Esattamente come gli altri soci della....cooperativa...:-)

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  4. Cmq parto lunedì 27 per Holguin Con ritorno camaguey, 620 euro

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  5. Sono nato e cresciuto in un paese e non ho rimpianti. Giuseppe

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  6. Magari non ci torni mai, ma se vuoi sai che puoi farlo e....sei a casa.

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  7. Euro è 1.20 sta salendo, se drago bol no rompe le palle e tache, ogni volta che apre bocca fa danni, zio drago

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  8. 26 novembre 2016

    *di Paolo Spena

    Tantissimi giovani, in Italia e in tutto il mondo, hanno nella propria camera un poster di Fidel Castro. Basterebbe questo per affermare che oggi non scompare solo un grande rivoluzionario, un grande combattente nella lotta per la liberazione dell’uomo e dei popoli dallo sfruttamento e dall’oppressione, ma anche e soprattutto un grande esempio per le nuove generazioni che oggi si affacciano alla lotta per un futuro migliore.
    «Condannatemi pure, la storia mi assolverà», rispose Fidel al tribunale del regime di Batista che lo processava nel 1953. Oggi Cuba, nonostante le difficoltà seguite alla scomparsa dell’Unione Sovietica e del campo socialista, è il miglior paese dell’America Latina in cui si possa vivere. Questa affermazione sembrerà strana a chi per anni è stato abituato a sentir parlare sui media di fantomatici “prigionieri politici”, persecuzioni, povertà e quant’altro, ma lo sarebbe molto meno se solo i media dedicassero alle favelas del Brasile, alle periferie del Messico, alla povertà estrema in cui vivono migliaia di persone nei paesi caraibici come Haiti, Repubblica Dominicana, Giamaica ecc. la stessa attenzione che dedicano a Cuba.
    Grazie al sistema socialista, ogni giovane cubano sa che avrà diritto a un futuro dignitoso, che avrà una casa, un lavoro, il diritto a una sanità d’eccellenza e gratuita, il diritto di accedere gratuitamente ai livelli più alti dell’istruzione. Lo stesso non possono dire il 40% di giovani disoccupati in Italia, e più in generale i milioni di giovani che pur vivono in paesi capitalisti di gran lunga più ricchi di Cuba, che però oggi sono condannati a un futuro di precarietà e assenza di diritti, nel nome degli interessi dei grandi monopoli, dei grandi gruppi bancari e industriali, dei padroni che tuonano contro “l’assenza di diritti” a Cuba mentre rivendicano per sé il “diritto” di fare profitti sulla pelle dei lavoratori e dei popoli. Che la storia abbia “assolto” Fidel è semplicemente la realtà dei fatti, e negarlo come fanno oggi giornali, politici e intellettuali significa semplicemente produrre ideologia, trincerarsi a difesa di un sistema ingiusto che ogni giorno genera miseria, disperazione, guerra e sfruttamento.
    Fidel Castro è stato un grande dirigente marxista-leninista, capace di condurre fino in fondo una rivoluzione contro questo sistema, liberando non una, ma due volte il suo popolo: dall’oppressione straniera e dall’oppressione capitalistica. I padroni lo sapevano bene, avendo provato ad assassinarlo più di 600 volte con attentati organizzati dalla CIA in combutta con la mafia cubana di Miami (al fianco della quale oggi Roberto Saviano festeggia senza pudore la morte di Fidel). Tanti hanno paragonato, non sbagliando, la vittoria di Cuba contro la più grande potenza mondiale, gli USA, alla storia di Davide che sconfigge Golia.
    Ma il più grande merito di Fidel è stato l’aver perseverato sulla via rivoluzionaria nel momento più duro, quando tutto sembrava perduto dopo la caduta del Muro di Berlino e del campo socialista guidato dall’Unione Sovietica. «La rivoluzione è la più grande e straordinaria riforma della storia, perché cambia radicalmente tutto» – affermava Fidel nel 1990 – «Riforme capitaliste? Riforme neoliberali? Nemmeno per sogno! Devono saperlo tutti che la Rivoluzione non arretrerà di un millimetro». Tanti hanno descritto Fidel come una sorta di “dinosauro” che da solo ha preteso di tenere l’isola ancorata “nel passato”, ma la verità è che la resistenza di Cuba, la difesa del sistema socialista persino negli anni più bui del período especial è stata un’impresa di tutto il popolo cubano, che ha dimostrato una straordinaria tenacia e una grande volontà di non rinunciare alle conquiste della Rivoluzione. Senza la resistenza di Cuba, vero e proprio faro in un continente che gli USA continuano a considerare il proprio cortile di casa, difficilmente ci sarebbero stati il processo bolivariano in Venezuela e le esperienze di governi progressisti nei paesi dell’America Latina.

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  9. Io faccio parte di quella corrente di pensiero che restare umili è la cosa migliore, non sopporto le persone che avendo fatto qualche soldo in più perchè fuggiti altrove poi se la tirano quando tornano nei posti dove sono nati e cresciuti...per fortuna i cubani non sono tutti così...ai cubano americani gli piace apparire ogni volta che tornano a Cuba dai propri cari, ma non tradiscono mai la loro gente, quella con la quale sono cresciuti, e soprattutto la solidarietà e l'aiuto che c'è tra cubani nei momenti difficili non l'ho mai vista in nessuna parte del mondo.
    Milco hai visto a Tunas hanno aperto da poco acqua e sapone?

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    1. Si Berto Savina mi aveva anticipato l'apertura.
      Al prossimo giro se e' a La Habana dovremo riuscire a conoscersi di persona, anche per ringraziarlo di tutti i gadget che mi ha inviato.
      Lo sentiro' nei prossimi giorni.

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    2. RICEVUTA ORA
      >
      > Milco buongiorno,
      >
      > come ti avevo anticipato qualche mese fa è stata aperto il negozio a Las Tunas.
      >
      > Quando andrai a Cuba andrai con la valigia quasi vuota.
      >
      > saluti
      >
      > Berto Savina
      >
      > http://www.tiempo21.cu/2017/11/24/inaugura-trd-caribe-tienda-agua-y-jabon-en-las-tunas/
      >
      > https://www.cibercuba.com/videos/noticias/2017-11-24-u42839-e42839-inaugurada-primera-tienda-agua-y-jabon-tunas
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      Ciao Berto

      La notizia gia' girava in rete...che dirti...complimenti ancora, fare impresa a Cuba non e' per nulla facile.

      Saro' a Tunas il 14 sicuramente saro' un tuo cliente.

      Intorno al 22/23 saro' a La Habana se sei giu' potremo berci finalmente quel famoso traco, ti invio il mio n cubano.

      Saluti Milco

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  10. Milan (3-4-2-1): Donnarumma; Zapata, Bonucci, Romagnoli; Suso, Kessié, Montolivo, Rodriguez; Silva, Bonaventura; Kalinic. All. Montella

    Torino (4-3-3): Sirigu; De Silvestri, N’Koulou, Burdisso, Ansaldi; Obi, Rincon, Baselli; Niang, Belotti, Ljajic. All. Mihajlovic

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  11. Orrido 0-0 fra due squadre inguardabili.
    Terzo pareggio di fila di cui il secondo a S.Siro.
    Allucinante la testardaggine di Sinisa di farci giocare in 10 con un Niang impresentabile, peggio ancora De Silvestri e lo zingaro.
    Sirigu santo subito
    Il Gallo indecente....altro che 100 milioni.
    Provare Boye, Edera e mai rinunciare a Yago al posto di questi mezzi giocatori.
    Altro che Europa.

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